N12-monteiro-prison-insideNotizie Avventiste – A un anno dall’arresto, avvenuto il 16 marzo 2012, i due avventisti Antonio Monteiro, pastore,  e Bruno Amah sono ancora in prigione in Togo, nonostante le accuse contro di loro si siano dimostrate infondate.  I dirigenti della Chiesa avventista e gli attivisti dei diritti umani hanno raddoppiato gli sforzi per ottenere la loro liberazione.

I funzionari governativi del Togo hanno respinto, la settimana scorsa, la quinta richiesta della Chiesa per l’immediato rilascio dei detenuti.

Il 15 marzo, il presidente della Chiesa avventista nella regione africana, Guy Roger, ha affermato: “Domani è il triste anniversario dell’arresto ingiusto del pastore Monteiro. Siamo delusi che la nostra richiesta sia stata nuovamente rifiutata, nonostante tutti gli sforzi che stiamo facendo “.

Roger, che il 13 marzo ha incontrato Monteiro in carcere, ha affermato che i due stanno bene e sono “in attesa di un miracolo”.

Monteiro e Amah sono stati arrestati per concorso in omicidio dopo che un testimone togolese aveva coinvolto il loro nome e quello di un altro cristiano in un giro criminale di traffico di sangue. Il testimone aveva già confessato l’omicidio di circa 20 ragazze, affermando di essere stato solo l’esecutore materiale. Secondo un rappresentante della Commissione Nazionale dei Diritti Umani in Togo, il testimone ha una storia documentata di instabilità mentale e la sua affermazione è stata ampiamente considerata inaffidabile. Inoltre, prove e testimonianze suggeriscono che la dichiarazione che coinvolge Monteiro e Amah sia stata ottenuta con la forza.

La pressione dell’opinione pubblica sulla polizia, per una veloce soluzione degli omicidi avvenuti lo scorso anno, ha probabilmente ostacolato la loro liberazione. Prima dell’arresto di Monteiro, i gruppi per i diritti umani e una locale coalizione di donne avevano accusato la polizia del Togo di non fare abbastanza per risolvere questi crimini.

I dirigenti della Chiesa avventista organizzeranno una grande campagna, nel mese di aprile, con una petizione e l’invio di lettere ai funzionari in Togo per chiedere la liberazione dei due  innocenti e l’arresto dei veri colpevoli.

John Graz, direttore del dipartimento Affari pubblici e Libertà religiosa della Chiesa avventista mondiale, ha spiegato che nei prossimi mesi saranno intensificati gli appelli pubblici, una strategia che si svolgerà in parallelo con gli interventi diplomatici.

“Chiediamo a tutti gli avventisti, a tutti i cristiani e a tutte le persone che credono nella giustizia di partecipare a questa campagna”, ha affermato Graz.

 

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