Se questo è un gioco. Il podcast

Se questo è un gioco. Il podcast

Avviso Pubblico e Fondazione Adventum propongono un viaggio in 15 puntate nel mondo del gioco d’azzardo. Il podcast è promosso da Altreconomia.

Notizie Avventiste – Gli italiani giocano molto ogni anno. I dati mostrano che hanno speso 111,7 miliardi di euro nel 2021, 136 nel 2022 e, si stima, oltre 150 miliardi nel 2023. Cifre che equivalgono a più del 5% del nostro Pil. Per avere un’idea, è come se ogni cittadino maggiorenne, residente in Italia, avesse giocato 2.730 euro. Questi sono i dati dai quali bisogna partire quando si parla di gioco d’azzardo nel nostro Paese.

Sono numeri allarmanti, ancora di più se messi in relazione alla loro tendenza, che negli ultimi anni è stata in continuo aumento. Basti pensare che in un solo anno ci siamo giocati 25 miliardi in più rispetto all’anno precedente (ovvero in dodici mesi siamo passati dai 111 miliardi nel 2021 ai 136 miliardi nel 2022).

Che siano i giochi Monopoli di Stato, come Totocalcio, Lotto, Superenalotto o i Gratta e vinci, o che siano tutte quelle piattaforme che permettono di scommettere, anche durante gli eventi sportivi, il gioco d’azzardo nella nostra società rischia giornalmente di mandare sul lastrico intere famiglie. Una spesa enorme, superiore a quella sanitaria, che nasconde tanti drammi e casi di vera dipendenza.

In questo mare magnum non esiste una legge quadro e gli Enti locali si trovano in balia di situazioni e decisioni che rischiano di essere sempre più spesso impugnate da parte degli esercenti. A questo bisogna anche aggiungere che quotidianamente siamo bersaglio dell’azzardo, attraverso le frequenti trasmissioni televisive che diffondono le “quote” sportive, aggirando il divieto di pubblicità sul gioco d’azzardo e inducendo i giocatori a scommettere per generare forti guadagni.

Il podcast “Se questo è un gioco” 
Il tema dell’azzardo è ampio e complesso. Un podcast, realizzato da Avviso Pubblico e dalla Fondazione Adventum grazie ai fondi dell’Otto per mille destinato alla Chiesa avventista, e distribuito da Altreconomia, permette di intraprendere un viaggio all’interno di questo fenomeno. In 15 puntate, il giornalista Antonio Massariolo spiega quanto il gioco d’azzardo sia subdolo e quanto, anche dal punto di vista politico, questa tematica sia stata sempre sottovalutata.

Si tratta di un’inchiesta che ci fa capire come nessuno possa essere realmente immune dal gioco d’azzardo, come abbiamo scoperto anche dai recenti fatti di cronaca che hanno coinvolto giovani e famosi calciatori. Attraverso testimonianze e approfondimenti, il podcast offre una panoramica completa che va dall’analisi sanitaria, sociale ed economica del fenomeno fino al capire se ci sono delle tecniche che permettono di ottenere vincite facili.

Il lavoro analizza poi come le mafie si sono impadronite anche di questo settore, dalla dislocazione dei server all’estero fino alla disconnessione degli apparecchi legali dalla rete dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli.

Il podcast si intitola “Se questo è un gioco”, è realizzato da Avviso Pubblico e dalla Fondazione Adventum, grazie ai fondi dell’Otto per mille destinato alla Chiesa avventista, ed è distribuito da Altreconomia. Si può ascoltare in tutte le piattaforme di podcasting e dal sito di Altreconomia.

Sul sito di Altreconomia: https://altreconomia.it/sequestoeungioco/ 
Su Spotify: https://open.spotify.com/episode/5hFijN6TihGtIVPJZYiADq 
Su Spreaker: https://www.spreaker.com/show/se-questo-e-un-gioco 
Su Amazon: https://music.amazon.com/podcasts/527bfba3-d037-4de4-aaaa-417eae85610a 
Su Apple: https://podcasts.apple.com/us/podcast/se-questo-è-un-gioco-inchiesta-sullazzardo/id1725935179  

 

 

 

 

La pandemia da azzardo. Nuova edizione aggiornata

La pandemia da azzardo. Nuova edizione aggiornata

Il libro, ora disponibile anche in versione epub, parla del gioco ai tempi del Covid: rischi, pericoli e proposte di riforma.

Notizie Avventiste – In Italia 18 milioni di persone giocano almeno una volta l’anno e oltre un milione e mezzo di loro non sono in grado di gestire il denaro e il tempo che destinano al gambling. Lo Stato incassa circa 10 miliardi di euro l’anno dall’azzardo. Si tratta di un affare solo sulla carta, perché le entrate sono inferiori ai costi sociali e sanitari, e le mafie hanno infiltrato il mercato. Infatti, il Disturbo da gioco d’azzardo (Dga) è una patologia che produce effetti devastanti sulla vita delle persone, ma non è tutto. La criminalità organizzata ha pesantemente infiltrato il settore legale dell’azzardo a scopo di riciclaggio alimentando, al contempo, un mercato parallelo di gioco clandestino.

Il settore deve cambiare rotta, per garantire maggior equilibrio tra esigenze d’impresa, salute e sicurezza pubblica.

Con i contributi di esperti, addetti ai lavori, operatori dei servizi pubblici, imprenditori e giornalisti, la versione aggiornata del libro (edito da Altreconomia) affronta tutti gli aspetti di questa “pandemia da azzardo”: l’assenza di una normativa organica, l’avvento del gioco on line, il gioco illegale e quello minorile, la pervasività delle mafie e le conseguenze del Covid-19. Offre poi a Stato ed Enti locali indicazioni concrete per l’attuazione di possibili riforme e azioni per prevenire il fenomeno. Infine, in appendice ci sono “Storie di gioco patologico”.

Gli autori, Claudio Forleo e Giulia Migneco, fanno parte di Avviso Pubblico, associazione nazionale che mette in rete circa 560 soggetti pubblici, tra Enti locali e Regioni, impegnati per prevenire e contrastare mafie e corruzione e per promuovere una cittadinanza responsabile.

La produzione di questo aggiornamento in versione ebook è stata realizzata grazie ai fondi dell’Otto per mille della Chiesa avventista destinati a “Se questo è un gioco”, il progetto sociale che mette in campo strumenti di prevenzione e di contrasto al gioco d’azzardo patologico, portato avanti da Avviso Pubblico e Fondazione Adventum. Info: sequestoeungioco.org

Clicca qui per scaricare la presentazione in pdf.

Se questo è un gioco

Se questo è un gioco

Un portale sull’azzardo per informare, prevenire e curare. Paolo Jarre in merito alla vicenda del calcio scommesse: “Si stima che circa il 10% dei giocatori di serie A presenti un profilo problematico”.

Notizie AvventisteSe questo è un gioco è un progetto di Avviso Pubblico e Fondazione Adventum. Nasce per rispondere all’urgente bisogno sociale e sanitario derivante dalla diffusione legale e illegale del gioco d’azzardo. Un‘iniziativa unica in Italia per la sensibilizzazione sui rischi dell’azzardo. Indebitamento e usura, criminalità e dipendenza patologica, queste le principali conseguenze dell’azzardo di massa”, un fenomeno imponente e dannoso che colpisce il nostro Paese.

Paolo Jarre, psicoterapeuta, da 40 anni impegnato nello studio e nella cura del gioco d’azzardo patologico, collabora con “Se questo è un Gioco”  insieme ad altri esperti.  
Guarda qui il suo ultimo contributo video relativo alla vicenda del calcio scommesse.

Il portale online:
intercetta il giocatore sociale o a rischio, invitandolo in un percorso di presa di consapevolezza e a un dialogo tramite i social media;
fornisce aiuto concreto al giocatore a rischio e ai suoi familiari con un servizio di chat di supporto online e con il link diretto ai Servizi per le Dipendenze (SerD) territoriali di riferimento; 
informa e approfondisce il tema, mettendo a disposizione dei media e degli stakeholder interessati, documentazione, pareri di esperti e consulenze, configurandosi anche come canale di sensibilizzazione e approfondimento (https://sequestoeungioco.org/blog/) dove vengono messi in rete presentazioni di professionisti, recapiti dei luoghi di cura sul territorio nazionale e testimonianze di ex giocatori ed ex giocatrici patologici.

“Se questo è un gioco” è sostenuto dai fondi dell’8×1000 della Chiesa avventista, di cui fa parte la Fondazione Adventum.
“Il gioco d’azzardo è spesso abbinato a sovraindebitamento e usura” dichiara Franco Evangelisti, presidente di Fondazione Adventum “Per questo la nostra Fondazione, che si occupa di prevenzione dell’usura, ha creduto sin da subito in questo progetto sperimentale in partnership con Avviso Pubblico. Riteniamo che con l’informazione e la conoscenza, i giocatori e le loro famiglie possano rendersi conto dei rischi e dei pericoli di questa dipendenza, prima di cadere nella rete degli usurai. La reale portata del dramma rappresentato dalla dipendenza da gioco è sottostimata. C’è troppa differenza tra i numeri ufficiali delle persone che si rivolgono ai servizi per le dipendenze e le stime. Prendersi cura delle persone significa renderle consapevoli di che cosa sia davvero l’azzardo: di sicuro non un gioco”.

Dello stesso parere è Giulia Migneco, responsabile dell’ ufficio stampa di Avviso Pubblico e giornalista esperta di azzardo, che aggiunge: “Negli ultimi trenta anni nel nostro Paese, la diffusione del gioco d’azzardo ha assunto dimensioni rilevanti e drammatiche: il 3% della popolazione maggiorenne, più di un milione e mezzo di cittadini, presenta il profilo di un giocatore problematico, che fatica a gestire il tempo e il denaro dedicato al gioco. Avviso Pubblico e Fondazione Adventum hanno concepito il progetto ‘Se questo è un gioco’ per far emergere i gravi disagi che investono l’ambito relazionale, lavorativo ed economico delle persone, oltre alla salute. Il gioco d’azzardo è anche uno dei principali interessi economici delle organizzazioni criminali. Con il progetto ‘Se questo è un gioco’, Avviso Pubblico assume un ruolo sociale attivo facendo sensibilizzazione, fornendo un’informazione corretta fondamentale per rendere più consapevoli i giovani e la società dei rischi e pericoli di questa insidiosa dipendenza in continua espansione ed evoluzione”.

Oltre ai fondi dell’8×1000 della Chiesa avventista, grazie al finanziamento di Msd Crowdfunding, “Se questo è un gioco” entra nelle scuole di tutta Italia durante l’anno scolastico 2023-2024 per ampliare il lavoro di sensibilizzazione rivolto ai più giovani.
[EV]

La Fondazione Adventum informa

La Fondazione Adventum informa

Se, per motivazioni di qualsiasi natura, non riesci a pagare i debiti
Se sei un lavoratore dipendente o pensionato in permanente squilibrio tra entrate e uscite
Se sei una persona a cui non viene più concesso un prestito da banche o finanziarie

Insieme alla Fondazione Adventum, puoi pensare al percorso più efficace per pagare i debiti e ritrovare un equilibrio finanziario.

Come? 
Telefona allo 06 39725888 
Scrivi a info@adventum.org 
Visita il sito adventum.org

1️. A volte è sufficiente analizzare i debiti per capire quali sono i prioritari, che possono creare problemi, e quali possono essere affrontati nel tempo. 
2️. Altre volte, l’unica strada è il consolidamento dei debiti in un unico prestito (presso banche convenzionate con Adventum e grazie ai fondi di garanzia del Ministero delle Economie e delle Finanze e/o della Regione Lazio). Il nuovo finanziamento dà vita a un’unica rata di importo minore rispetto alle precedenti, per ristabilire un equilibrio tra entrate e uscite. 

 

 

 

 

Liberi da paure e dipendenze, perché al servizio del Signore e del prossimo

Liberi da paure e dipendenze, perché al servizio del Signore e del prossimo


Nel corso della diretta RVS del 18 ottobre 2023, Claudio Coppini e Roberto Vacca commentano con il pastore avventista Franco Evangelisti, presidente della Fondazione Adventum, alcuni temi di attualità, prendendo spunto dai giornali di oggi. Tra i temi affrontati: a Gaza la strage che riaccende l’odio; il rischio della guerra globale; la prospettiva cristiana sul clima di paura e violenza che sembra prevalere nel mondo; il disturbo da gioco d’azzardo e l’ambiguità del fenomeno delle scommesse. 

 

Che gioco è?

Che gioco è?

Il percorso a tappe che ti fa vivere le emozioni del gioco libero.

Domenica 17 settembre in piazza della Balduina a Roma, dalle 10.00 alle 17.00, prende il via il nuovo progetto che sensibilizza sui temi dell’educazione finanziaria e del gioco d’azzardo, promosso dalla Fondazione Adventum, dal titolo "Che gioco è? Percorso di educazione al gioco".

L’iniziativa vede la collaborazione del portale di contrasto al gioco d’azzardo, Se questo è un gioco", e delle cooperative Il Cammino e Parsec ed è inserito all’interno del progetto “Gioco d’azzardo, gioco bugiardo”, coordinato da Asilo Savoia, con i fondi della Regione Lazio.

Il progetto per le piazze offre ai passanti la possibilità di partecipare a un breve itinerario ludico in 4 tappe in cui sarà possibile sperimentare le tipologie di gioco, secondo la teoria di Roger Caillos: abilità, caso, simulazione e vertigine.

Il percorso avrà soprattutto l’obiettivo di stimolare una riflessione sul mondo del gioco d’azzardo e dell’educazione finanziaria attraverso l’esperienza ludica e la stimolazione dei sensi.

Alla fine del percorso è prevista una quinta tappa in cui verranno presentati temi come il calcolo delle probabilità, le distorsioni cognitive che si presentano nel giocatore, definizioni di temi e testimonianze dirette di giocatori patologici.

L’iniziativa ha ricevuto il sostegno dell’Otto per mille della Chiesa avventista.

Scopri di più qui 

 

 

 

 

 

La pandemia da azzardo. Il gioco ai tempi del Covid

La pandemia da azzardo. Il gioco ai tempi del Covid

Presentata alla Camera dei deputati l’edizione aggiornata del libro di Avviso Pubblico.

Milleottocentoventisette euro: è la cifra pro-capite in puntate d’azzardo ogni anno per un totale di 111,7 miliardi di euro. Una cifra abnorme che supera di misura i bilanci dei quasi ottomila comuni italiani. Tuttavia, stando alla Relazione del Libro Blu dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (Adm), le stime per il 2022 potrebbero toccare un nuovo record. Si parla di circa 140 miliardi di euro in giocate. Secondo l’Adm l’aumento è dovuto all’azione di repressione del gioco illegale, ma le inchieste giudiziarie dimostrano invece come l’attuale organizzazione del comparto azzardo favorisca le mafie e come esse continuino a gestire parti del settore legale e illegale.

Sono alcuni dei dati emersi durante la presentazione dell’edizione aggiornata del libro La pandemia da azzardo. Il gioco ai tempi del Covid: rischi, pericoli e proposte di riforma, edito da Altreconomia. Il volume, discusso giovedì 8 giugno alla Camera dei deputati, è curato da Claudio Forleo e Giulia Migneco per Avviso Pubblico, la rete di enti locali antimafia in collaborazione con Fondazione Adventum e realizzato grazie ai fondi dell’8xmille Avventista.

Al tavolo dei relatori, oltre agli autori, anche la vicepresidente della Camera, Anna Ascani; il vicepresidente della Commissione antimafia, Federico Cafiero de Raho, già procuratore nazionale antimafia; Andrea Bosi, vicepresidente di Avviso Pubblico; e Gian Antonio Girelli, deputato dem.

“Il gioco d’azzardo è un fenomeno in crescita che evidenzia due aspetti preoccupanti: il primo è il noto coinvolgimento delle criminalità, aspetto trattato anche dalla Commissione antimafia; il secondo è l’aumento di persone affette da ludopatia che spesso sono le più fragili ed esposte a vere patologie da dipendenza” ha spiegato in l’on. Ascani “Serve sensibilizzazione e informazione dei gestori degli esercizi commerciali per prevenire il consumo eccessivo di prodotti da gioco in denaro e formazione di docenti ed educatori capaci di motivare gli studenti sul pericolo del gioco d’azzardo”.

“La pandemia da azzardo è un titolo azzeccatissimo sia per il libro che per descrivere la realtà in cui ci troviamo, soprattutto quella italiana” le ha fatto eco Evangelisti, presidente della Fondazione Adventum “Il denaro, e il desiderio di averne sempre più, è il tema di questa educazione. Per questo come Fondazione lavoriamo da anni per far conoscere il valore del denaro e quanto sia importante farne un uso corretto”.

Gli autori del volume hanno sottolineato che “ci sono decisioni su questioni aperte inerenti all’azzardo che la politica ha rinviato per troppo tempo. Criticità che le varie maggioranze, succedutesi nel corso degli anni, hanno contribuito a creare. La legalizzazione dell’azzardo aveva due scopi: limitare gli affari illegali e creare gettito erariale. Sebbene il gettito arrivi copioso, sono incassi fittizi se andiamo ad analizzare gli enormi danni economici, sociali, culturali che l’azzardo sparge sui territori. La prima vittima dell’enorme offerta d’azzardo è proprio il comparto legale, troppo esteso e aggredibile da interessi criminali, come dimostrano decine di indagini. Ridimensionare non significa proibire, significa allinearci ad altri Paesi europei. Vuol dire tutelare i cittadini dalla dipendenza e gli operatori del settore azzardo dall’aggressione mafiosa”.

Quello italiano è un azzardo troppo grande per un Paese che ha imparato presto a spendere fiumi di denaro senza nemmeno uscire di casa, o dalla scrivania del proprio ufficio. Un fenomeno che a dispetto di una pandemia messa quasi alle spalle, sconta il cosiddetto “effetto Covid”. I lockdown hanno generato una strana entropia, spostando l’equilibrio dell’azzardo verso le giocate telematiche. La raccolta fisica è crollata sotto il 40%, quella telematica ha superato il 60%.

Ma l’azzardo, in Italia, coinvolge sempre più i giovanissimi. Dei 12 milioni di conti gioco aperti nel 2021, 1 milione e 300 mila sono riconducibili a giovani di età compresa tra i 18 e i 25 anni. Un mercato gigantesco e difficile da controllare, nel quale operano anche le mafie che riciclano ingenti quantità di capitali accumulati illegalmente. Tanto che le maggiori agenzie investigative inseriscono l’azzardo tra i principali settori di interesse della criminalità organizzata, insieme al traffico di droga.

La presentazione del libro è stata soprattutto l’occasione per discutere nel merito del disegno di legge delega al Governo per la riforma fiscale in discussione in parlamento. “Dato il ruolo di Regioni ed Enti locali, richiamato anche nel corso delle audizioni e nei testi degli emendamenti alla legge delega, è assolutamente imprescindibile un loro diretto coinvolgimento nella concertazione sulle regole che investono da vicino gli enti territoriali” ha spiegato Bosi che, oltre alla vicepresidenza di Avviso Pubblico, ricopre l’incarico di assessore ai lavori pubblici e alla legalità del Comune di Modena.

“La loro compartecipazione al gettito erariale” ha aggiunto “non ci sembra sia una risposta corretta alle criticità legate al dramma rappresentato dalla dipendenza, ma rischia semmai di alimentare un circuito vizioso. Riteniamo che sia inconciliabile quanto si propone la legge delega: combattere la dipendenza da gioco d’azzardo mantenendo l’attuale gettito erariale garantito dall’attuale mercato. Il gioco legale va tutelato attraverso il suo ridimensionamento, nel numero dei punti vendita e nell’offerta di tutti i giochi”.

Il vicepresidente della Commissione antimafia, Cafiero de Raho, ha evidenziato: “C’è una proliferazione di punti scommesse, soprattutto in territori e quartieri ad alto disagio sociale. È presumibile che dietro alcuni di questi punti scommesse si celino attività di riciclaggio della criminalità organizzata. Il gioco legale può essere argine del gioco illegale, ma a condizione di una limitazione complessiva dell’offerta e dei punti vendita. Già da alcuni anni il gioco online è la nuova frontiera di interessi criminali nell’azzardo, sfruttando i mancati controlli da parte di alcuni Paesi europei come Malta, Austria e Romania”.

La pandemia da azzardo

La pandemia da azzardo

Evento a Palazzo Montecitorio a Roma

Più di 18 milioni di italiani affidano all’azzardo 111,7 miliardi di euro ogni anno. C’è chi punta il proprio denaro online, seduto sul divano di casa, e chi si reca in una sala scommesse. Una cifra stratosferica in continua crescita. È il cosiddetto “effetto Covid”. La pandemia, infatti, ha imposto una forte accelerazione delle giocate telematiche, tanto da invertire in un lampo la tendenza: la raccolta fisica è crollata sotto il 40%, quella telematica ha superato il 60%.

Ma l’azzardo è tutt’altro che un gioco: dietro gli schermi di computer e cellulari molto spesso si nasconde l’inferno delle dipendenze, la rovina economica e umana di persone e famiglie, la presenza pervasiva della criminalità organizzata.

In che modo lo Stato può riparare le storture di una legalizzazione che, partita con ottimi presupposti, ha finito per innescare ricadute negative ancora sommerse? Qual è il ruolo di Regioni ed Enti locali in questo scenario? Domande a cui Avviso Pubblico prova a rispondere con la nuova edizione del libro La pandemia da azzardo. Il gioco ai tempi del Covid: rischi, pericoli e proposte di riforma, edito dalla casa editrice Altreconomia.

Giovedì 8 giugno, dalle ore 16.00 alle ore 17.00, presso la sala stampa della Camera dei deputati sarà presentata l’edizione aggiornata del libro scritto a quattro mani da Claudio Forleo e Giulia Migneco. Con questa nuova edizione del libro Avviso Pubblico intende offrire una formazione qualificata sul funzionamento del gioco d’azzardo lecito in Italia con un’analisi sui dati, sulla capacità di discernere fra offerta legale e illegale, sui processi cognitivi ed emozionali che regolano l’azzardo e lo rendono un pericolo per centinaia di migliaia di persone.

Oltre agli autori alla presentazione, dopo i saluti istituzionali di Anna Ascani, vicepresidente della Camera dei deputati, Gian Antonio Girelli, deputato, Andrea Bosi, vicepresidente di Avviso Pubblico con delega sul tema del gioco d’azzardo, e Franco Evangelisti, presidente della Fondazione Adventum, interverranno tra gli altri Nicola Villa, editor di Altreconomia e l’on. Federico Cafiero de Raho, già procuratore nazionale antimafia.

L’appuntamento è a Palazzo Montecitorio, in via della Missione 4, a Roma.
L’incontro sarà trasmesso anche in diretta streaming sulla webtv della Camera dei deputati attraverso questo link.
Per partecipare all’incontro in presenza è necessario iscriversi attraverso il link: https://sequestoeungioco.org/pandemia-da-azzardo-2023/

La Fondazione Adventum è partner di Avviso Pubblico nel progetto “Se questo è un gioco”. Il progetto, finanziato grazie ai fondi 8xmille della Chiesa avventista,  vuole raggiungere tutti i giocatori d’azzardo per accompagnarli nel percorso di presa di consapevolezza dei rischi legati al gioco e per rispondere a domande, esigenze e richieste di aiuto, smascherando tutti gli inganni dell’azzardo di massa.

Clicca qui per scaricare la locandina dell’evento.

Cosa sono e a cosa servono i Ser.D?

Cosa sono e a cosa servono i Ser.D?

Negli anni Novanta si chiamavano Ser.T, Servizi per le Tossicodipendenze, ma nel tempo hanno necessariamente dovuto sviluppare nuove competenze, integrate fra loro, per rispondere ai nuovi bisogni di cura e prevenzione delle nuove dipendenze.
Oggi si chiamano Ser.D, Servizi per le Dipendenze e rispondono sui territori ai bisogni e alle emergenze causate dalle dipendenze sia da sostanze psicotrope sia da comportamenti come appunto il disturbo da gioco dazzardo, ma anche la dipendenza da internet, lo shopping compulsivo, la dipendenza dalle nuove tecnologie digitali, la dipendenza dal lavoro, dall’esercizio fisico, dal sesso, dalle relazioni affettive.

“Se questo è un gioco” ha intervistato Adele Minutillo, ricercatrice del Centro Nazionale Dipendenze e Doping dell’Istituto Superiore di Sanità, che spiega che cosa sono i Ser.D, a cosa servono e perché è importante rivolgersi a loro.
“I Ser.D sono i Servizi per le Dipendenze patologiche, ossia i servizi pubblici del Sistema Sanitario Nazionale dedicati alla cura, alla prevenzione e alla riabilitazione delle persone che hanno problemi a causa della dipendenza da sostanze psicoattive, come droghe, o da comportamenti compulsivi, come quelli causati dal gioco dazzardo. Mettono a disposizione molti tipi di interventi, non solo in situazioni problematiche.

Possono rivolgersi al SerD le persone affette da questi disturbi e/o i loro familiari, ma anche gli educatori e gli insegnanti, gli operatori socio-sanitari, le amministrazioni pubbliche e i servizi sociali dei comuni, le comunità terapeutiche, il carcere, le associazioni, enti ed agenzie che abbiano bisogno di indicazioni e consulenze in merito. Questi servizi sono utili per la cura, la riabilitazione e il reinserimento sociale e lavorativo delle persone che soffrono di una dipendenza sia da sostanza sia da gioco dazzardo. Inoltre, ai Ser.D si possono rivolgere anche i familiari”.

Leggi l’intervista completa qui: https://sequestoeungioco.org/cosa-sono-e-a-cosa-servono-i-ser-d-spiegati-da-adele-minutillo/

Qui trovi la mappa, in continuo aggiornamento, di tutti i Ser.D nazionali: https://sequestoeungioco.org/supporto/

Se questo è un gioco è il progetto di Fondazione Adventum e Avviso Pubblico, che ci accompagna in un percorso di presa di consapevolezza dei rischi legati al gioco d’azzardo e risponde a domande, esigenze e richieste di aiuto, smascherando tutti gli inganni dell’azzardo di massa.
Il progetto è finanziato dall’Otto per mille Avventista.

 

 

 

 

Un gioco che nuoce alla salute

Un gioco che nuoce alla salute

Su ogni gioco d’azzardo, fisico e digitale, ci dovrebbe essere questa avvertenza: “Attenzione! Nuoce gravemente alla salute”. Nella terza edizione del Diagnostic and Statistical of Mental Disorder (Dsm) del 1980, lAmerican Psychiatric Association (Apa) ha infatti introdotto per la prima volta il concetto di dipendenza da gioco dazzardo, inquadrandola come una nuova categoria allinterno dei disturbi mentali. In questo modo è stato riconosciuto ufficialmente il “pathological gambling” che nel successivo Dsm-IV è stato classificato nella sezione Disturbi del controllo degli impulsi non classificati altrove.

In Italia sono circa 5,2 milioni i giocatori “abitudinari”, di cui circa 1,3 milioni sono considerati, secondo l’Istituto Superiore di Sanità, giocatori problematici, ovvero a cui è stato diagnosticato un disturbo da gioco d’azzardo, quello che un tempo si chiamava ludopatia. Poiché si stima che per ogni giocatore patologico siano almeno 8 le persone coinvolte nella rete del disagio familiare, sociale ed economico, bisogna moltiplicare 1.300.000 per 8 per rendersi conto del danno alla salute, non solo individuale, ma anche pubblica, che l’azzardo causa al nostro Paese; consideriamo inoltre che i numeri sono sottostimati, dato che il sommerso di persone con problemi di gioco problematico o patologico che non chiedono aiuto è molto ampio.

Ammalarsi di gioco non è difficile né ci vuole molto tempo, inoltre, dati clinici alla mano, non esistono fasce di età o sociali protette, il rischio è concreto e in agguato per tutti. 
L’Istituto Superiore di Sanità suddivide i giocatori in quattro fasce, secondo la gravità dell’abitudine al gioco. Si tratta di quattro tappe progressivamente sempre più patologiche. 
Il giocatore sociale è chi ha un approccio al gioco dazzardo puramente ricreativo, mentre il giocatore a basso rischio mostra già atteggiamenti appunto a rischio che si presentano in poche occasioni e che riguardano la gestione del tempo dedicato al gioco: più è elevato il tempo che si dedica al gioco e più sono elevati i rischi. Quindi il giocatore a rischio moderato presenta per la maggior parte del tempo uno o più comportamenti del giocatore problematico, come ansia, depressione, insonnia, abuso di tabacco/alcol/droghe, disturbi gastrointestinali, problemi cardiaci, inappetenza, crisi di sudorazione, tremore, irrequietezza motoria. All’ultimo stadio c’è il giocatore problematico che fatica a gestire il tempo da dedicare al gioco, a controllare quanto spende, alterando i comportamenti familiari e sociali, e accusando problematiche fisiche che riguardano: ansia, depressione, insonnia, abuso di tabacco/alcol/droghe, disturbi gastrointestinali, problemi cardiaci, inappetenza, crisi di sudorazione, tremore, irrequietezza motoria.

Sul portale Se questo è un gioco puoi trovare contenuti e video di esperti sul tema dell’azzardo e le implicazioni per la salute. Trovi anche la chat di supporto e la mappatura dei SerD nazionali.

Se questo è un gioco è il progetto di Fondazione Adventum e Avviso Pubblico, che ci accompagna in un percorso di presa di consapevolezza dei rischi legati al gioco d’azzardo e risponde a domande, esigenze e richieste di aiuto, smascherando tutti gli inganni dell’azzardo di massa.

Il progetto è finanziato dall’Otto per mille avventista

 

 

 

 

 

La trappola dell’azzardo

La trappola dell’azzardo

A Roma il primo incontro con gli studenti dell'Iis Enzo Ferrari Don Bosco e il convegno sul tema “Gioco d’azzardo, tra proibizionismo e liberalizzazione: la terza via”

Si svolgerà a Roma, presso ÀP Accademia Popolare dell'Antimafia e dei Diritti, la tappa inaugurale del progetto “La trappola dell’azzardo”, ideato da Bper Banca e Avviso Pubblico, al fine di prevenire il fenomeno del gioco d’azzardo patologico, sempre più diffuso tra le giovani generazioni.

Quello della capitale è l’inizio di una serie di dieci incontri gratuiti rivolti sia a studenti e personale scolastico, con focus dedicati su come arginare il fenomeno del gioco d’azzardo tra i minori, sia a tutta la cittadinanza, con l’obiettivo di dare ancora più consapevolezza dei danni all’economia provocati dal gioco d’azzardo, soprattutto a causa del riciclaggio di denaro sporco e del rischio legato a fenomeni di usura.

Il progetto, che nei prossimi mesi coinvolgerà anche Torino, Genova, Napoli e Palermo, prenderà il via mercoledì 25 gennaio, dalle ore 17.30 alle ore 19.00, con un incontro aperto a tutta la cittadinanza dal titolo “Gioco d’azzardo, tra proibizionismo e liberalizzazione: la terza via”.
L’evento inizierà con i saluti istituzionali di Arcangela Galluzzo, coordinatrice regionale di Avviso Pubblico; Paolo Minari, responsabile dell'Area Manager Roma Centro Sud Bper Banca; e Pasquale Grosso, vicepresidente dell’Associazione daSud. 
Seguiranno gli interventi di Massimo Masetti, vicesindaco del Comune di Casalecchio e delegato sul tema azzardo per Avviso Pubblico; Denise Amerini, referente della Campagna “Mettiamoci in gioco” coordinamenti territoriali; Marcello Minenna, direttore dell’Agenzia Dogane e Monopoli. 
Al convegno sarà presente anche una rappresentanza della Fondazione Adventum.che con Avviso pubblico porta avanti alcuni progetti di contrasto all’azzardo.

Martedì 24 gennaio, sempre nell’ambito del progetto, si svolgerà un incontro con gli studenti e le studentesse dell'IIS Enzo Ferrari Don Bosco di Roma. Interverranno Adele Minutillo, del Centro dipendenze e doping dell’Istituto Superiore di Sanità; e Giulia Migneco, responsabile comunicazione di Avviso Pubblico.

Il progetto “La trappola dell’azzardo” era stato presentato a ottobre 2022. In quella occasione, la radio Rvs aveva intervistato il presidente di Avviso Pubblico.

Clicca qui per ascoltare l’intervista.

[Fonte: comunicato stampa]

 

 

 

Gioco d’azzardo legale e illegale

Gioco d’azzardo legale e illegale

Legale o illegale è il tema dirimente e attualissimo del comparto del gioco in Italia, perché si fonda su un paradosso. Il gioco dazzardo, infatti, in Italia è vietato dal Codice penale, salvo deroghe decise dai governi che hanno il potere di inserire determinati giochi tra quelli autorizzati. Si capisce il paradosso? Inoltre, ad oggi in Italia non esiste una normativa organica sul gioco dazzardo, perciò, per regolamentarlo vengono inserite di volta in volta alcune norme nel Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza (Tulps), nelle leggi statali, nei regolamenti delle amministrazioni come lAgenzia delle Dogane e dei Monopoli, nelle leggi regionali, nei regolamenti e nelle ordinanze comunali.

In questa fluidità normativa facilmente si inserisce l’illegalità del gioco, appannaggio delle organizzazioni criminali che si infiltrano nel settore dei giochi utilizzato come grande lavatrice di soldi illeciti.
Leggi l’approfondimento al tema sul blog La vita come un gioco: https://sequestoeungioco.org/gioco-dazzardo-legale-e-illegale/

Se questo è un gioco è il progetto di Fondazione Adventum e Avviso Pubblico, che ci accompagna in un percorso di presa di consapevolezza dei rischi legati al gioco d’azzardo e risponde a domande, esigenze e richieste di aiuto, smascherando tutti gli inganni dell’azzardo di massa.
Il progetto è finanziato dall’Otto per mille avventista.

 

 

 

Pin It on Pinterest