Svizzera. Credere in libertà

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La chiesa cristiana avventista nel documentario di Lef Dakalakis e Chiara Sulmoni della RSI – Radiotelevisione svizzera di lingua italiana.

“La libertà religiosa nel mondo è una strada in salita che si fa di anno in anno più ripida. Nel 2016 le violazioni sono aumentate a causa di regimi autoritari ma soprattutto di conflitti brutali e di varie forme di estremismo. Sul nostro territorio, accanto a noi, vivono alcune comunità religiose di minoranza, che nei paesi d’origine affrontano situazioni difficili, oppure che si battono anche a livello politico per affermare i loro diritti”.

I giornalisti Lef Dakalakis e Chiara Sulmoni hanno incontrato quattro comunità religiose di minoranza presenti in Svizzera, tra le quali anche la chiesa cristiana avventista. Nel documentario della RSI ne raccontano le storie.

Guarda il documentario su RSI Play.

 

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Difendere la libertà religiosa nell’era di Facebook

Si è tenuta in Francia una conferenza su come adattare i propri metodi alla realtà dei nuovi media digitali.

Notizie Avventiste/IRLAnews – Il dott. Nelu Burcea, vice segretario generale dell’International Religious Liberty Association (IRLA), ha invitato coloro che lavorano per la difesa della libertà religiosa ad adattare i loro metodi alle realtà della nuova era dei media digitali. Ai presenti, studiosi e leader religiosi in rappresentanza di molte comunità di fede, Burcea ha parlato dell’urgente necessità di imparare a interagire con le piattaforme sociali online, e di trovare nuovi modi per valutare e combattere le minacce alla libertà religiosa.

Burcea è stato il relatore principale della Conferenza accademica di due giorni, tenutasi a novembre nel sud della Francia, presso l’università Paul Valéry di Montpellier. All’evento “ComSymbol 2016” hanno partecipato accademici e rappresentanti religiosi di 11 paesi. Le discussioni si sono incentrate sulle sfide e le opportunità che la rapida ascesa del social media offre ai chi è impegnato nella difensa dei diritti umani.

“Facebook, Twitter, hashtag, meme fanno tutti parte di una nuova piazza pubblica, e offrono nuove strade alla libertà di coscienza e di espressione religiosa”, ha affermato Burcea, “Pertanto, qualsiasi approccio alla difesa della libertà religiosa non riuscirà se ignorerà questo nuovo e vibrante panorama sociale. La rivoluzione dei social media rende necessario che gli attivisti dei diritti umani adottino una nuova mentalità e nuovi strumenti”.

Il convegno è stato coordinato dal dott. Stefan Bratosin, professore presso l’università Paul Valéry di Montpellier, e dalla dott.sa Mihaela-Alexandra Tudor, professore associato presso la stessa università. Nei loro interventi, che hanno aperto la Conferenza, hanno evidenziato i vasti e rapidi cambiamenti portati dai media digitali ai modi in cui le persone esprimono il loro credo religioso, scambiano le informazioni, collaborano insieme, convincono, influenzano e mobilitano all’azione. Questi cambiamenti fanno capire che i sostenitori della libertà religiosa devono imparare nuovi modi per promuovere e proteggere la libertà di coscienza e di religione in ambito digitale.

Altri oratori erano studiosi provenienti da numerose tradizioni religiose e rappresenti di istituzioni accademiche di tutto il mondo. Nei loro interventi hanno trattato vari argomenti, tra cui il discorso islamico e la rete social, l’identità religiosa e i meme cristiani, la relazione tra media digitali e radicalizzazione religiosa.
Le relazioni principali presentate alla conferenza saranno pubblicate sul sito dell’evento.

(Foto: ComSymbol 2016)

 

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Gli avventisti portano speranza al funerale delle vittime dell’incidente aereo brasiliano

Migliaia di membri della chiesa hanno distribuito libri, promesse bibliche e abbracci.

Notizie Avventiste/ANN – Gli avventisti del settimo giorno si sono uniti alle decine di migliaia di persone, nello stadio del Chapecoense, in Brasile per i funerali delle vittime dell’incidente aereo in cui viaggiava un’intera squadra di calcio, e per condividere la speranza nella risurrezione dei morti al ritorno di Gesù.

71 persone sono morte, il 29 novembre, nello schianto dell’aereo che trasportava la squadra di calcio del Chapecoense, precipitato nei pressi di Medellin, in Colombia. Solo sei i sopravvissuti. Sembra che l’aereo fosse rimasto a corto di carburante poco prima di schiantarsi.

50 le bare arrivate nell’Arena Coldà, lo stadio di casa del Chapecoense, a Chapeco, città di 210.000 abitanti nello stato di Santa Catarina, nel Brasile meridionale.

Migliaia di avventisti della chiesa locale sono rimasti sotto la pioggia battente per distribuire copie del libro “L’unica speranza”, del past. Alejandro Bullon, bottigliette d’acqua con etichette personalizzate, e cartoline con il testo biblico: “E Dio asciugherà ogni lacrima dai loro occhi e non ci sarà più la morte, né cordoglio, né grido, né dolore, perché le cose di prima sono passate” (Ap 21:4).

“Hanno anche pregato con i partecipanti al funerale e donato abbracci di speranza”, ha affermato Magdiel E. Pérez Schulz, assistente del presidente della chiesa mondiale.

I membri di chiesa hanno inserito un bigliettino rosso all’interno di ogni copia del libro “L’unica speranza”, contenente i loghi della squadra di calcio e della chiesa avventista e le parole: “La commozione passerà. Ciò che rimarrà è il silenzio della nostra nostalgia e l’abbraccio di speranza. ‘Io invece non ti dimenticherò mai’ (Is 49:15)”.

“L’unica speranza” è il libro missionario dell’anno nella regione sudamericana della chiesa avventista ed è il 18esimo nella classifica dei più letti in Brasile. Dal 2014 ne sono stati distribuiti oltre 20 milioni di copie gratuite nei vari paesi del Sudamerica.

Alla cerimonia funebre nello stadio, erano presenti varie personalità. Hanno preso la parola anche il sindaco di Chapeco e i rappresentanti delle chiese avventista e cattolica.

Secondo Pérez, il momento più toccante della cerimonia è stato quando il famoso giornalista e presentatore brasiliano, Cid Moreira, ha letto il testo biblico di 1 Corinzi 13 a nome della chiesa avventista. Il “capitolo dell’amore” scritto dall’apostolo Paolo si conclude con le parole: “Ora dunque queste tre cose rimangono: fede, speranza e amore; ma la più grande di esse è l’amore”.

“Questo capitolo letto dalla particolare voce di basso di Moreira, è stata la parte più commentata del servizio”, ha concluso Pérez.

(Foto: Regione Sudamericana)

 

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Ben Carson in pista per diventare il primo avventista a far parte del governo degli Stati Uniti

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Il noto neurochirurgo, cresciuto in povertà a Detroit, sarà segretario del Dipartimento della Casa e dello Sviluppo urbano, con un bilancio di 48 miliardi di dollari.

ARnews/Notizie Avventiste – Il dott. Benjamin S. Carson, rinomato neurochirurgo pediatrico e primo avventista a correre per le primarie presidenziali statunitensi, ha accettato l’offerta del presidente eletto, Donald J. Trump, di ricoprire l’incarico di segretario (corrisponde al nostro ministro) del Dipartimento della Casa e dello Sviluppo urbano (Department of Housing and Urban Development) degli USA, agenzia federale comunemente nota con la sigla HUD che spende 48 miliardi di dollari l’anno.

Secondo il suo sito web, l’HUD è stato istituito nel 1965 come dipartimento del governo ed è “l’agenzia federale responsabile delle politiche nazionali e dei programmi che riguardano le esigenze abitative in America, migliora e sviluppa le comunità della nazione e fa rispettare le leggi abitative”. Considerando la sua nomina al Dipartimento, Carson ha detto a Fox News: “I nostri centri urbani versano in condizioni terribili e hanno sicuramente bisogno di un’attenzione reale”.

Se confermato, come previsto, dal Senato degli Stati Uniti, Carson diventerà il diciassettesimo segretario dell’HUD e il primo avventista a ricoprire una posizione a livello di Gabinetto di governo. Secondo il Congressional Research Service, il segretario HUD sarebbe anche il tredicesimo nella linea di successione alla presidenza degli Stati Uniti.

“Sono entusiasta di nominare il dott. Ben Carson a nostro prossimo segretario del Dipartimento della Casa e dello Sviluppo urbano degli Stati Uniti”, afferma Trump in una dichiarazione, “Ben Carson ha una mente brillante e gli sta a cuore potenziare le comunità e le famiglie all’interno di esse. Abbiamo parlato a lungo della mia agenda di rinnovamento urbano e del nostro messaggio di rilancio economico, che include i centri urbani. Ben condivide il mio ottimismo per il futuro del nostro paese ed è parte di una presidenza che rappresenta tutti gli americani. È un avversario difficile e non molla mai”.

La stessa dichiarazione riporta le parole di Carson: “Sento di poter dare un contributo significativo, in particolare ben-carson-housing-development-urban-seventh-day-adventist-breaking-newspotenziando le comunità che sono più bisognose. Abbiamo molto lavoro da svolgere per migliorare ogni aspetto della nostra nazione e garantire che le esigenze abitative siano soddisfatte”.

Carson, 65 anni, è stato primario di neurochirurgia pediatrica all’ospedale Johns Hopkins di Baltimora, nel Maryland. È in pensione dal 2013. Il successo dell’intervento in cui separò due gemelli siamesi uniti nella parte posteriore della testa, lo catapultò sulla ribalta internazionale. La sua storia (un’infanzia povera a Detroit, il duro lavoro e i sacrifici per poter studiare, la sua fede in Gesù) è raccontata nel libro Gifted Hands, l’autobiografia che è diventata anche un film per la televisione, interpretato dal premio Oscar Cuba Gooding Jr., nella parte di Carson.

Nel 2008, Carson è stato insignito della Medaglia Presidenziale della Libertà dall’allora presidente George W. Bush che evidenziò come Carson fosse riuscito, con impegno e lavoro, a ribaltare un “triste futuro” di povertà e di possibile criminalità, per diventare “uno studioso, un luminare della medicina e un leader”. Ben Carson, sua moglie Candy e i loro figli sono membri della chiesa cristiana avventista del settimo giorno di Spencerville, a Silver Spring, nel Maryland.

Nel maggio 2015, Carson ha annunciato la sua candidatura presidenziale, attirando l’attenzione sul suo legame con la Chiesa avventista. Interpellata dai media in quei giorni, la denominazione evangelica aveva affermato che, pur stimando Carson, riteneva importante “mantenere la sua lunga e storica posizione di separazione tra stato e chiesa, non approvando o opponendosi ad alcun candidato”.

Carson è stato considerato, per breve tempo, uno dei favoriti nella gara repubblicana delle primarie presidenziali prima dei caucus in Iowa, nel gennaio 2016. Si era ritirato a marzo, e successivamente aveva sostenuto Donald Trump.

Nelle ultime settimane, il nome di Carson è ritornato spesso nei notiziari come possibile destinatario di un incarico di Gabinetto nel governo Trump.

Nessun avventista ha mai occupato un posto nell’esecutivo negli Stati Uniti. Il presidente Warren G. Harding, la cui madre e sorella erano avventiste del settimo giorno, nominò diversi membri della famiglia avventista a incarichi governativi, dopo la sua elezione nel 1920, ma nessuno di essi a livello di Gabinetto. La sorella del presidente, Carolyn Harding Votaw, fu capo della Divisione dei servizi sociali nel Servizio sanitario pubblico degli Stati Uniti; e suo marito, Heber Votaw, fu nominato dal procuratore generale di Harding al posto di sovrintendente delle prigioni del governo federale. Entrambi lasciarono i loro incarichi dopo la morte del presidente Harding, avvenuta nel 1923 per infarto.

Più di recente, il cappellano Barry C. Black, contrammiraglio della Marina in pensione e capo dei cappellani militari, è stato nominato cappellano del Senato statunitense: il primo avventista e il primo afroamericano a ricoprire questo ruolo. Una manciata di avventisti hanno fatto parte del Congresso degli Stati Uniti, come Roscoe Bartlett, Jerry Pettis e gli attuali rappresentanti Sheila Jackson Lee, del Texas, e Raul Ruiz, della California.

(Foto: Gage Skidmore via Wikimedia Commons)

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Religione, pace e sicurezza

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Un summit globale a Ginevra per promuovere società pacifiche e inclusive, la libertà di religione e la prevenzione dell’estremismo violento.

EUDnews/Notizie Avventiste – L’Association Internationale pour la Défense de la Liberté Religieuse (AIDLR) ha compiuto 70 anni di servizio, quest’anno. Per celebrare questo importante anniversario, ha organizzato un summit globale sul tema “Religioni, pace e sicurezza”, tenutosi nel palazzo delle Nazioni Unite di Ginevra, con l’obiettivo di promuovere società pacifiche e inclusive, la libertà di religione, la prevenzione dell’estremismo violento, di crimini e atrocità.

L’AIDLR è stata fondata nel 1946 grazie all’interesse per la libertà religiosa espressa da due voci principali. La prima era quella di Jean Nussbaum, un medico che conosceva per esperienza il significato di parole come segregazione e molestie a causa delle sue convinzioni personali e della sua fede. La seconda voce influente apparteneva alla signora Eleanor Roosevelt, anche lei molto impegnata nella promozione e nella difesa dei diritti umani.

Questa associazione è nata per diffondere le idee di tolleranza e accoglienza, e per difendere il diritto naturale e inalienabile dell’individuo alla libertà di coscienza; diritto di credere o di non credere; di professare, di praticare e propagare le credenze religiose, o di cambiare religione secondo la propria coscienza.

I circa 50 relatori intervenuti ai tre giorni del summit globale (dal 23 al 25 novembre) hanno espresso sensibilità e impegno professionale nella promozione e difesa dei diritti umani, e diretto l’attenzione dei presenti al rispetto incondizionato che è dovuto all’espressione della propria fede personale. Più volte hanno rivolto appelli all’intera comunità, e in particolare alle istituzioni interessate, a politici, accademici e diplomatici, perché sensibilizzino l’opinione pubblica al rispetto della libertà religiosa.

L’evento è stato organizzato in collaborazione con l’ufficio delle Nazioni Unite sulla prevenzione del genocidio e sulla responsabilità di proteggere, e il Ministero degli Esteri del governo spagnolo.

In occasione dei suoi 70 anni, l’AIDLR ha istituito  il Premio internazionale di eccellenza “Ambasciatori per la libertà e la pace – Jean Naussbaum ed Eleanor Roosevelt”, per riconoscere alcuni “Ambasciatori di Pace”, persone che si sono distinte per il loro interesse e impegno nella difesa della libertà religiosa.

Parole di apprezzamento per l’organizzazione di questo vertice sono stati espressi a Liviu Olteanu, segretario generale della AIDLR. Il suo lavoro ha permesso di riunire diversi esponenti delle Nazioni Unite, diplomatici, politici e accademici. L’obiettivo di questo incontro era quello di creare una piattaforma internazionale di dialogo, scambio di informazioni, esperienze e pratiche di pace e inclusione: un coro di accordo per riuscire a ottenere il risultati sperati.

 

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La libertà religiosa essenza dell’uguaglianza

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Si è svolto a Buenos Aires il Forum sudamericano organizzato da IRLA e CALIR per discutere sul rapporto tra libertà religiosa e Stato, educazione e pratiche di culto.

n40-argentina-forum-lr-irla-2 Notizie Avventiste – Più di un centinaio di persone si sono riunite nella sede del governo della Città di Buenos Aires, per partecipare al Forum sudamericano per la libertà religiosa, evento atteso dai leader di varie istituzioni e religioni. Organizzato dall’International Religious Liberty Association (IRLA) e dal Consiglio Argentino per la Libertà Religiosa (CALIR), all’incontro hanno partecipato rappresentanti di Brasile, Uruguay, Cile, Perù, Argentina, Ecuador, Spagna e Stati Uniti.

Era presente anche la Chiesa cristiana avventista del settimo giorno, rappresentata da alcuni dirigenti e delegati a livello nazionale e mondiale. Il n40-argentina-forum-lr-irla-7past. Ganoune Diop, direttore del dipartimento Affari pubblici e Libertà religiosa (APLR) della Chiesa avventista mondiale e segretario esecutivo dell’IRLA, ha evidenziato che, in materia religiosa, le persone devono poter esercitare la loro libertà e “dobbiamo vivere secondo quanto dice la nostra coscienza, tenendo presente naturalmente anche i giusti limiti che esige la convivenza nella società”.

Gli argomenti trattati nei tre giorni di lavori, dal 9 all’11 novembre, si sono concentrati principalmente sul rapporto della libertà religiosa con le pratiche dello Stato, dell’educazione e del culto. Inoltre, si è parlato dell’esercizio dei giorni di riposo prescritti dalla religione, dell’uso dei simboli religiosi negli spazi pubblici e dei finanziamenti ai culti.

n40-argentina-forum-lr-irla-4“Il Forum riunisce professionisti provenienti da diversi paesi del Sudamerica per condividere le preoccupazioni su come garantire la libertà religiosa nei nostri paesi”, ha detto il past. Dario Bruno, direttore dell’IRLA in Argentina e del dipartimento APLR dell’Unione avventista argentina, ai media nazionali.

“È comune pensare”, ha aggiunto Bruno, “che in Sudamerica non vi siano problemi di libertà religiosa perché ci si può liberamente riunire, predicare e diffondere letteratura religiosa. Eppure, in diversi paesi sudamericani, Argentina inclusa, si sono verificati limitazioni alla libertà di fede”.

Secondo Bruno, spiega l’Osservatore Romano.va in un articolo dedicato al Forum, una di queste “limitazioni” è il trattamento giuridico ed economico differente tra una religione e l’altra. Bruno ha inoltre annoverato tra i problemi le difficoltà che incontrano quanti professano alcune religioni nell’osservare, per esempio, il giorno di riposo previsto dalla propria fede, oppure certe discriminazioni subite nei luoghi di lavoro e in ambito educativo.

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Il segretario del Culto della nazione, Santiago de Estrada, ha affermato: “Un Forum della libertà religiosa è l’occasione per discutere di questi problemi e cercare di superare le difficoltà per assicurare che essa sia pienamente garantita in tutto il mondo”. Mentre il direttore generale per gli Affari religiosi del governo della Città di Buenos Aires, prof. Federico Pugliese, ha sottolineato i benefici che questo evento porta alle comunità di fede: “Il più grande vantaggio è che si può parlare di convivenza, di dialogo, e ognuno è libero di scegliere la propria religione ed essere rispettato come tale”.

n40-argentina-forum-lr-irla-8La Chiesa cristiana avventista crede che sia un diritto umano fondamentale avere, adottare o cambiare religione o credo religioso secondo la coscienza individuale. Per questo motivo il dipartimento APLR è stato creato per mantenere alto l’accento sulla libertà di coscienza. In altre parole, la Chiesa difende l’idea che tutte le religioni abbiano il diritto di esprimere le proprie convinzioni.

Infatti, è stato ribadito durante il Forum, la libertà di pensiero, di coscienza, di espressione, di religione o di credo è un diritto che deve n40-argentina-forum-lr-irla-6essere garantito e rispettato in tutte le società. Esso include la libertà di avere una religione, ma anche quella di non professarne alcuna. Per proteggere queste libertà, hanno precisato gli organizzatori, “consideriamo essenziale il dialogo continuo e le azioni di servizio comune tra le persone e le religioni, come strumento per rafforzare la pace sociale”.

Gli organizzatori hanno poi puntato alle nuove generazioni e hanno affermato, come riporta l’Osservatore Romano.va nel suo articolo, che “ci sono molte sfide da affrontare. Mentre la legislazione fornisce risposte, gran parte del lavoro tocca a ciascuno di noi. Dobbiamo continuare a puntare sull’educazione dei nostri figli e sulla libertà affinché la sperimentino come valore fondamentale senza il quale si arriva a situazioni di intolleranza e discriminazione”.

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Visita dal Ticino alla Casa delle religioni di Berna

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Gino Driussi – Le diverse fedi possono convivere pacificamente, dando così una testimonianza significativa e tutt’altro che scontata se si guarda a quello che succede nel mondo. Lo dimostra la Casa delle religioni di Berna, situata in Europaplatz, una istituzione unica nel suo genere che dalla sua apertura, nel dicembre 2014, sta suscitando un notevole interesse.

Lo ha sperimentato, lo scorso 5 novembre, un gruppo di visitatori giunti dal Ticino (ai quali si sono aggregati anche alcuni amici di Losanna, tra cui l’amico Giampiero Vassallo, e di Zurigo). La Comunità di lavoro delle Chiese cristiane nel Canton Ticino, in collaborazione con il Forum per il dialogo interreligioso e interculturale, aveva infatti organizzato una visita, cui hanno aderito una trentina di persone e che ha fatto da prologo alla Settimana delle religioni, che in Ticino si è svolta dal 7 al 13 novembre.

Gli ospiti sono stati accolti molto calorosamente da Ursula Ecclesia, responsabile delle finanze della Casa delle religioni, un ampio complesso dove si trovano anche un hotel, negozi, uffici e appartamenti. Ursula Ecclesia ha fornito in italiano esaurienti spiegazioni sull’idea che sta alla base di questo centro, su come si svolge la vita quotidiana e sulle numerose attività che lo animano.

È seguita una interessantissima visita dei diversi luoghi di culto e degli spazi comuni, dove i presenti hanno potuto esaurientemente informarsi sulle tradizioni, talvolta poco conosciute, di questa o di quella religione, perché la conoscenza reciproca fa cadere i pregiudizi e costituisce indubbiamente un arricchimento per tutti. La visita si è conclusa con un apprezzato buffet che ha permesso ai partecipanti, anch’essi appartenenti a diverse confessioni e religioni, di condividere un momento di convivialità.

Dopo una decina di anni di preparativi e tra non poche difficoltà, la “Casa delle religioni – dialogo delle culture” di Berna è stata inaugurata il 14 dicembre 2014 ed è costata 10 milioni di franchi. Inizialmente la raccolta dei fondi necessari è stata un’impresa tutt’altro che facile, ma poi sono arrivate le prime dichiarazioni d’intenti, le conferme di finanziamento e infine i contributi dei privati e di varie fondazioni, come anche il sostegno della città, del Canton Berna e delle Chiese.

Alla fine del 2012 è stato raggiunto il capitale necessario per finanziare la costruzione. Un vero piccolo miracolo, che è stato possibile anche perché le comunità che hanno accettato di entrare a far parte del progetto hanno dovuto scendere a molti compromessi. Ma con il passare degli anni che hanno preceduto la costruzione della Casa delle religioni, come ha spiegato Ursula Ecclesia, “la fiducia è cresciuta e abbiamo capito che la convivenza è possibile e che la scommessa di coabitare a lungo sotto un unico tetto non comporta la perdita della propria identità”.

L’edificio, in vetro e cemento e che si sviluppa su due piani, ospita un tempio induista, uno buddista, una moschea, una cappella cristiana (utilizzata regolarmente dai Fratelli moravi e dalla Chiesa etiope) e una sala di preghiere per gli aleviti. Al progetto sono state associate anche le comunità ebraica, baha’i e sikh, che non dispongono però di locali in quanto ne hanno già uno proprio nella città di Berna. Inoltre, gli spazi comuni comprendono una sala, un ristorante e altri locali per incontri e seminari.

Maggiori informazioni sulla Casa delle religioni di Berna si possono trovare sul sito https://www.haus-der-religionen.ch

(Foto: swissinfo.ch)

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Si è spento Alan Collins, scultore di sermoni silenziosi

Le opere religiose dell’artista avventista sono visibili in Gran Bretagna e Stati Uniti. Nel 2004 partecipò alla Biennale di Firenze.

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TedNEWS/Notizie Avventiste – I visitatori della sede regionale della Chiesa cristiana avventista nel Regno Unito si soffermano  spesso davanti a una sorprendente scultura in fibra di vetro che ritrae i tre angeli di Apocalisse 14, e che campeggia all’entrata della Regione Transeuropea (TED) a St. Albans, in Inghilterra.

La scultura, presente da quando l’edificio è stato costruito nel 1964, è una delle tante opere religiose realizzate da Alan Collins, scultore avventista deceduto il 18 ottobre a 88 anni. Collins ha definito i suoi lavori “sermoni silenziosi”. E tali sono.

Un bassorilievo dei “Tre angeli dell’Apocalisse” si trova nello stabile amministrativo dell’Union College, a Lincoln, in Nebraska. La scultura del “buon samaritano”, nel campus della Loma Linda University, in California, evidenzia lo spirito dell’università. La parabola del figlio prodigo è illustrata nell’opera istallata a La Sierra University, a Riverside, in California. Raffigura Simone di Cirene che solleva la croce di Gesù caduto, la scultura nel campus della Oakwood University, a Huntsville, in Alabama. Solo per citare alcune delle sue opere.

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Collins era nato il 15 agosto 1928 a Beddington, in Inghilterra. Aveva sviluppato le sue doti artistiche fin dalla giovane età, spesso trovando più facile esprimersi attraverso le immagini che con la parola. Aveva studiato alla Wimbledon School of Art, dove aveva vinto il primo premio in un concorso nazionale: una borsa di studio al Royal College of Art di Londra. Lì ha studiato scultura.

John F Kennedy Memorial 1965 designed by Geoffrey Jellico and conceived as path stone and seats symbolising life, death and spirit. Installed on an acre of Runnymede land given in perpetuity to the USATra le altre opere più famose di Collins ricordiamo  il John F. Kennedy Memorial a Runnymede, e diverse sculture sulla cattedrale anglicana di Guildford, in Inghilterra. Nel 1964, la Royal Society for the Arts conferì a Collins il premio “Sir Otto Beit” per la scultura in pietra raffigurante Marta di Betania nella cattedrale di Guildford.

Collins è entrato a far parte della Chiesa cristiana avventista dopo aver frequentato una serie di incontri evangelistici tenuti dal predicatore australiano Thomas J. Bradley, a Croydon, in Inghilterra. Divenne membro della chiesa di Holloway, dove conobbe e sposò, nel 1954, la sua prima moglie, Jeanne Fuegi. Jeanne morì nel 1992 in seguito a una malattia durata cinque anni.

Nel 1993, Collins sposò Aliki Athanasiou Grivas Snow, nella chiesa avventista “Pacifico”, in California. Lo scultore alan-collinsha insegnato per più di 20 anni in varie istituzioni educative avventiste degli Stati Uniti. Nel 2004, è venuto in Italia per partecipare alla Biennale internazionale di arte contemporanea di Firenze. in quella occasione Il Messaggero Avventista gli dedicò un articolo.
Arrivato alla pensione, Collins ha continuato a creare opere in bronzo, legno, argilla, cemento e pietra, e a tenere conferenze sul suo lavoro.

Ritornato in Inghilterra nel 2013, si era stabilito a Bridport, nel Dorset, fino alla sua morte. Negli ultimi anni aveva lottato contri vari problemi di salute.

“La Chiesa e le sue istituzioni esprimo vicinanza alla moglie e a tutta la famiglia. La memoria di Alan Collins continuerà a vivere attraverso le sue sculture che sono istallate in punti ben visibili dei vari campus avventisti”, afferma una nota della TED.

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World Food Day. Il successo germoglia in Madagascar

Un progetto di ADRA International cambia la vita di un villaggio.

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Notizie Avventiste – Nella Giornata mondiale dell’alimentazione, il 16 ottobre, l’Agenzia Avventista per lo Sviluppo e il Soccorso Internazionale (ADRA International) ha condiviso l’esperienza di un progetto di coltivazione in corso in Madagascar.

“Invece di raccontare storie tristi o presentare statistiche allarmanti, vogliamo celebrare una vittoria in questa Giornata mondiale dell’alimentazione”, ha affermato Jonathan Duffy, presidente di ADRA International, in un messaggio, “Si tratta di uno dei programmi che al momento ha avuto maggiore successo e ha cambiato la vita di un intero villaggio”.

Il tema globale scelto dalla FAO (Food and Agriculture Organization) delle Nazioni Unite, nella Giornata mondiale di quest’anno è “Il clima sta cambiando. L’alimentazione e l’agricoltura anche”. È chiaro che i poveri del mondo sono colpiti più profondamente dagli effetti del cambiamento climatico. La crescente minaccia di disastri legati al clima espone molte comunità, dove l’accesso al cibo è già limitato, a un elevato rischio di fame e carestia. Per combattere queste e altre minacce alla disponibilità di cibo, ADRA ha messo un forte accento sulla capacità di recupero. Ne è un esempio uno dei suoi progetti di sicurezza alimentare: Asotry, in Madagascar.

Ambinanindovoka sembra uno scioglilingua, invece è il nome di un villaggio dove è in corso il progetto Asotry. Non molto tempo fa, ADRA ha aperto una scuola di agricoltura per i contadini di Ambinanindovoka. La povertà è molto elevata nel villaggio sia perché il bestiame viene regolarmente rubato e ai residenti resta ben poco, sia perché il territorio, pur presentando un bellissimo paesaggio, è fatto di colline scoscese non ideali per la coltivazione tradizionale.

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“In una piovosa giornata di dicembre”, ha aggiunto J. Daffy, “il nostro camion rimbalzava dietro un motorino sporco di fango sulle alte colline, mentre attraversavamo alcuni dei paesaggi più belli che avessimo mai visto. Sul motorino c’era Ernest, il responsabile agricolo di ADRA Madagascar. Lui e il personale dell’agenzia umanitaria avventista hanno contribuito a trasformare i campi del villaggio da improduttivi a lussureggianti”.

Ernest dirige la scuola di agricoltura a Ambinanindovoka e, insieme al personale, insegna nuove tecniche per migliorare la produzione di cibo nutriente. Può sembrare semplice, ma quando i semi germogliano con successo sui lati delle ripide colline dove le colture erano prima in grande difficoltà, la vita cambia completamente.

Il progetto di ADRA segue le indicazioni della FAO che incoraggia a coltivare in modo sostenibile adottando pratiche che fanno produrre di più con meno e utilizzando le risorse naturali con saggezza.

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I contadini del programma di ADRA imparano a realizzare terrazzamenti sui fianchi delle colline, che diventano campi coltivati e a preservare la preziosa acqua; a utilizzare un minor numero di semi, ma ad avere un raccolto più abbondante grazie alla semina ordinata; a creare fertilizzante dai vegetali, in modo da non dipendere troppo dal bestiame e ridurre la minaccia del brigantaggio.

“Sporcarsi le mani e lavorare fianco a fianco con le persone che serviamo è straordinario”, hanno affermato da ADRA Madagascar, “Non vi è per noi migliore soddisfazione di vedere prosperare una comunità che una volta lottava con la fame”.

E i semi per i nuovi campi vengono acquistati dai contadini che si sono diplomati nelle altre scuole di agricoltura realizzate da ADRA nel paese.

(Foto: ADRA International)

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ADRA interviene ad Haiti, messa in ginocchio dall’uragano Matthew

haiti-matthew-fritz-adraPiù di 900 i morti. Ora nel paese è allarme colera.

Notizie Avventiste – È trascorsa una settimana dal passaggio dell’uragano Matthew che ha devastato Haiti, uno dei paesi più poveri del mondo, dove il disastro naturale è diventato anche emergenza umanitaria. Oltre 900 persone sono morte e 350 mila abitanti hanno bisogno urgente di assistenza. La distruzione è stata inevitabile. Buona parte della popolazione, infatti, viveva ancora in capanne e tende dopo il terremoto del 2010, strutture incapaci di resistere alla pioggia battente e ai venti che per 36 ore hanno soffiato a 200 chilometri orari.

Alle lacrime di chi ha perso i propri cari, e tutto ciò che aveva, si aggiunge la paura di epidemie. adra-haiti-carrefour-matthew-1024x768Acqua stagnante, corsi d’acqua contaminati da cadaveri e carcasse di animali, fango che ricopre ogni cosa sono possibili focolai di infezioni. Già si sono verificati numerosi casi di colera e almeno 3 decessi.

ADRA Haiti è subito intervenuta per rispondere all’emergenza distribuendo cibo, sistemi di potabilizzazione dell’acqua e kit per l’igiene.

Ora l’agenzia umanitaria avventista collabora con Global Medic per dare accesso ad acqua sicura da bere e prevenire la diffusione del colera e di altre malattie. Gli interventi di ADRA riguardano:
– l’impianto di 7 unità di depurazione dell’acqua in grado di generare 140 litri di acqua potabile al minuto;
– la distribuzione di 288.000 Aquatab, compresse per la potabilizzazione dell’acqua, che possono rendere potabile 2,88 milioni di litri di acqua;
– la distribuzione di 1.000 kit di emergenza per le famiglie, che comprendono una unità di depurazione in grado di fornire acqua potabile per un anno, sapone, dentifricio e spazzolini da denti, assorbenti igienici, detersivi per il bucato e altri prodotti per l’igiene.

Giovedì scorso, mentrwilson-prays-iaddelegation-matthewe arrivavano le prime notizie del disastro causato da Matthew, il presidente della Chiesa cristiana avventista mondiale, Ted N. C. Wilson, ha fermato l’incontro dei dirigenti in corso presso la sede della denominazione nel Maryland, per dedicare momenti di preghiera alle popolazioni colpite.

L’uragano, che ha perso potenza nella sua corsa verso le coste americane, ha provocato ingenti danni anche a Cuba e nelle Bahamas. Diverse chiese cristiane avventiste dei due paesi (a Baracoa, Vertiente de Maisì, Nassau, ecc.) hanno ospitato centinaia di abitanti evacuati dalle loro case.

(Foto: Fritz Bissereth/ADRA Haiti/Orlando Ramirez)

 

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Antonio Guterres è il nuovo segretario generale dell’ONU

n39-onu-antonio-guterres-2016Le congratulazioni della Chiesa cristiana avventista.

EUDnews/Notizie Avventiste – Il portoghese Antonio Guterres è il nuovo segretario generale delle Nazioni Unite (ONU). Entrerà in carica a pieno titolo dal 1° gennaio 2017. La nomina del successore di Ban Ki-moon è arrivata per acclamazione dal Consiglio di sicurezza e sarà ratificata dall’Assemblea generale del palazzo di vetro.

“A nome dei membri della Chiesa cristiana avventista del settimo giorno in Europa, esprimiamo ad Antonio Guterres le nostre congratulazioni per la sua elezione a segretario generale delle Nazioni Unite”, ha affermato il dipartimento Relazioni pubbliche della Regione Intereuropea (EUD) della Chiesa, “Siamo sicuri che sotto la sua guida l’ONU affronterà con efficacia le innumerevoli sfide del mondo odierno”.

Nato a Lisbona 67 anni fa, Antonio Guterres è stato primo ministro del Portogallo dal 1995 al 2002. Ha guidato il partito socialista portoghese dal 1992, mentre dal 1999 al 2005 è stato presidente dell’Internazionale socialista. Nel periodo 2005-2015 ha diretto l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR).

Corrado Cozzi, direttore del dipartimento Comunicazioni dell’EUD, ha dichiarato: “Nella Bibbia, Paolo ci invita a pregare per le autorità ed è ciò che faremo. Tra profughi in fuga, ingiustizie sociali in ogni ambito, terrorismo, guerre, violenza e abusi, in particolare nei confronti delle donne e dei minori, (Antonio Guterres) avrà, proprio come i suoi predecessori, un programma molto impegnativo. Il Signore gli dia la saggezza necessaria per contribuire alle soluzioni di pace e di rispetto incondizionato”.

“Un ringraziamento particolare va a Ban Ki-Moon, per il suo impegno nella ricerca di una soluzione ai mille problemi che il mondo attraversa, e anche ad Antonio Gutteres per aver accettato questa sfida enorme”, ha concluso Cozzi.

(Foto: Nazioni Unite)

Svizzera. Credere in libertà

L’uragano Matthew devasta i Caraibi

uragano-matthew-nasa340 i morti. La più colpita è Haiti. ADRA interviene negli aiuti alle popolazioni.

ADRA Italia/Notizie Avventiste – L’uragano Matthew (categoria 4) ha devastato i Caraibi, con piogge battenti e venti superiori a 200 chilometri orari. 340 è il bilancio dei morti al momento. Il maggior numero delle vittime si è registrato ad Haiti e in numero più ridotto a Cuba e nelle altre isole colpite dalla furia di Matthew. Sebbene l’entità delle piogge e dei venti si sia ridotta (è stato declassato alla categoria 3), l’uragano in questi ultimi giorni ha colpito le Bahamas e si è diretto verso la Florida che ha dichiarato le stato di emergenza ed evacuato diverse zone. Stessa cosa in Georgia e Carolina.

I team di ADRA Emergency Response, l’agenzia umanitaria avventista, si sono già attivati a supporto delle ADRA locali in attività di assistenza alla popolazione, attraverso la distribuzione di beni di prima necessità per circa 1.000 famiglie ad Haiti. La situazione in questo paese desta al momento maggiore preoccupazione, in considerazione delle condizioni di grande povertà sociale ed economica a cui si aggiungono le conseguenze, ancora tangibili, dei danni causati dal disastroso terremoto del 2010.

Anche la Repubblica Dominicana è stata stravolta dal passaggio dell’uragano. Sebbene il numero dei morti sia inferiore, allo stato attuale ci sono circa 20.000 sfollati, ai quali mancano soprattutto vestiti asciutti e riparo.

Nei prossimi giorni, i team di ADRA continueranno a fornire assistenza diretta e a valutare le modalità migliori con cui sistemare e gestire la popolazione locale. Tutti gli uffici ADRA nazionali hanno focalizzato la propria attenzione su questo disastro e contribuiranno alla raccolta di fondi da destinare alle attività di soccorso e, in un secondo momento, a quelle legate alla ricostruzione.
(Foto: NASA)

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