In Germania, gli avventisti offrono speranza dopo i tre violenti attacchi

In Germania, gli avventisti offrono speranza dopo i tre violenti attacchi

Chiesa avventista di MonacoI leader della denominazione chiedono che le chiese diventino luoghi di rifugio per le persone colpite. Una chiesa di Monaco sostituisce la celebrazione del suo quinto anniversario con una cerimonia commemorativa.

Notizie Avventiste/ARnews – I leader della chiesa cristiana avventista della Baviera e del resto della Germania hanno invitato i fedeli ad aprirsi alla comunità, in modo particolare dopo i tre violenti attacchi avvenuti in meno di una settimana e che hanno lasciato il paese nello sconcerto.

Gli avventisti si sono uniti alle tante voci che in Germania hanno espresso shock e dolore dopo che lo studente tedesco-iraniano di 18 anni ha ucciso 9 persone, venerdì sera, nel centro commerciale Olympia, a Monaco di Baviera. Alcuni giorni prima, il 19 luglio, un diciassettenne rifugiato afghano aveva ferito 4 persone con un’ascia e un coltello su un treno, prima di essere ucciso dalla polizia. Infine, domenica, un siriano al quale era stata respinta la richiesta di asilo si è fatto esplodere ad Ansbach, ferendo 12 persone. Tutti e tre gli attacchi si sono verificati in Baviera.

“Siamo preoccupati per lo sviluppo della violenza e del terrore nel nostro paese”, ha dichiarato Wolfgang Dorn, presidente della Federazione bavarese della chiesa.

“Vogliamo che le nostre chiese siano luoghi di rifugio per i deboli e i sofferenti”, ha affermato in una dichiarazione diffusa ieri dall’agenzia stampa APD e riportata sul sito della Regione Intereuropea della denominazione, “Le nostre chiese dovrebbero essere un luogo sicuro per le persone in cerca di protezione e sicurezza, e che vivono nelle zone colpite dalla sofferenza”.

Una comunità avventista a Monaco di Baviera ha annullato la prevista celebrazione del suo quinto anniversario per tenere al suo posto un servizio commemorativo in ricordo delle vittime del centro commerciale. Il past. Miodrag Jovanovic ha invitato i fedeli della chiesa cristiana avventista Waldfrieden, di Monaco, a continuare a credere nel bene, nonostante il male sia così presente nel mondo. Ha anche evidenziato l’ottimo lavoro svolto dalla polizia e da tanti cittadini che si sono mobilitati per aiutare. Ha poi concluso invitando i presenti a essere “messaggeri di consolazione e sicurezza”

Molte delle persone uccise nell’attacco al centro commerciale erano adolescenti, tanto che la tragedia è stata denominata “la strage dei ragazzi”.

La Regione Intereuropea della chiesa ha espresso cordoglio “per la morte di ragazzi e ragazze, tedeschi e stranieri, cristiani e musulmani. Mai un padre dovrebbe vedere i figli morire. Mai una madre dovrebbe piangere la perdita della sua prole. Preghiamo per la fine dell’odio e della violenza. Il Signore consoli i cuori di tutti coloro che sono stati coinvolti in questa tragedia”.

Dalla sua pagina Facebook, il presidente della chiesa cristiana avventista mondiale, Ted N. C. Wilson,  ha espresso vicinanza a  quanti sono stati colpiti dalla violenza in Germania e anche in Afghanistan, dove un attacco suicida ha ucciso 80 persone a Kabul, sabato scorso. Ha quindi esortato gli avventisti in tutto il mondo a mostrare compassione e a impegnarsi nella condivisione della “grande speranza nella salvezza attraverso la giustizia di Cristo e nel suo ritorno”.

(Foto: APD)

 

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Turchia. Attacco a chiese durante il colpo di stato

turkey_2015_0380102080Durante la notte del golpe, una chiesa protestante e una cattolica sono state attaccate da gruppi non identificati di persone che hanno sfruttato il caos per sfogare il loro odio anticristiano.

Porte Aperte – Durante la notte del 15 luglio, la Turchia ha tremato di fronte al colpo di stato poi fallito dei militari. Ora tremano gli equilibri internazionali oltre che le migliaia di epurati, incarcerati e licenziati da Erdogan. Ogni conoscitore del contesto turco e di Erdogan non sarà sorpreso dalla dura repressione del cosiddetto “Sultano della Turchia”. Ciò che vorremmo far risaltare è che in mezzo a questo golpe e in questo grande paese musulmano (osservato speciale per tante ragioni), vive una minoranza cristiana discriminata al punto che la Turchia è presente nella nostra WWList (45esimo posto).

A Malatya, un gruppo non identificato di persone ha attaccato la chiesa protestante di Malatya, riuscendo a mandare in pezzi i vetri delle porte di ingresso, secondo quanto riportato da Middle East Concern (MEC). Secondo il pastore Stone, il fatto è da annoverarsi tra gli atti vandalici, ossia un gruppo di musulmani radicali che hanno approfittato della notte del golpe per sfogare il loro odio verso i cristiani. Crediamo non vada ridimensionato eccessivamente questo attacco, così come non va dimenticato che Malatya è la stessa città dove il 18 aprile 2007 furono brutalmente seviziati e uccisi 3 cristiani.

Sempre MEC riporta che la chiesa cattolica di Santa Maria a Trebisonda è stata presa di assalto da un gruppo di 10 persone circa, le quali con bastoni e martelli hanno danneggiato le finestre e tentato di entrare. A quanto pare, sono stati dei vicini musulmani a convincere gli aggressori a smetterla e ad andarsene. Stiamo parlando della stessa chiesa in cui nel febbraio 2006 fu ucciso il prete cattolico Andrea Santoro.

Quando leggiamo ciò che accade in Turchia, pensiamo ai nostri fratelli e sorelle, in particolar modo agli ex-musulmani (quei turchi cioè che si sono convertiti a Cristo), poiché questa instabilità, la repressione, lo spazio lasciato all’estremismo islamico di influenzare la società, l’uso spregiudicato del nazionalismo da parte della leadership, sono tutti elementi che ovviamente non aiutano i credenti turchi a vivere la propria fede.

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I leader avventisti in Germania condannano con forza l’attentato sul treno

Attentato-treno-Germania-ANSAUn diciassettenne afgano ha sferrato colpi di ascia sui passeggeri. 5 i feriti.

APD/Notizie Avventiste – Il 18 luglio, un adolescente afgano, armato di ascia e coltello, ha ferito quattro persone su un treno regionale nel sud della Germania e una donna incontrata mentre fuggiva, prima di essere colpito a morte dalla polizia. Due le vittime in gravi condizioni.

L’attentatore era un rifugiato arrivato in Germania senza i genitori lo scorso anno. Viveva nella vicina città di Ochsenfurt. L’Isis ha rivendicato l’attacco e definito il ragazzo uno dei suoi “combattenti”.

I dirigenti della chiesa cristiana avventista in Germania hanno condannato fortemente l’atto ed espresso solidarietà ai feriti.
“La notizia dell’attacco a persone innocenti su un treno locale diretto a Würzburg mi ha riempito di costernazione”, ha affermato il past. Wolfgang Dorn, presidente della Chiesa nella regione della Baviera.

“Condanniamo la violenza di qualsiasi tipo, che purtroppo sta assumendo proporzioni inimmaginabili in questi giorni”, ha aggiunto il past. Jochen Streit, segretario generale della Chiesa nel sud della Germania, “Esprimiamo profondo affetto ai feriti di questo attacco e preghiamo per una rapida guarigione di tutti coloro che sono stati colpiti”.

(Foto: ANSA)

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Washington. Mille avventisti marciano contro la violenza

Adventist-washington-July12-1I leader della chiesa nordamericana denunciano l’uccisione di due neri americani e di cinque agenti di polizia.

ARnews/Notizie Avventiste – Più di mille avventisti si sono riuniti a Washington, lo scorso fine settimana, per pregare, esprimere cordoglio e manifestare pacificamente per l’uccisione di due afroamericani e dei cinque agenti di polizia a Dallas. I membri della chiesa hanno formato un corteo che è partito dal Lincoln Memorial ed è arrivato al Martin Luther King Jr. Memorial, la sera del 9 luglio, in quello che Debra Anderson, uno degli organizzatori dell’evento, ha definito un tentativo di combattere il silenzio, la confusione e la mancanza di empatia che molti hanno provato dopo le recenti morti.

“Questa non è una protesta. Si tratta di un incontro di persone con interessi, fede e obiettivi comuni che vogliono unire le mani e pregare per la nostra nazione. Viviamo in tempi difficili… Oggi preghiamo più di tutto per la dignità e il valore della vita umana”, ha affermato Anderson al Martin Luther King Jr. Memorial, rivolta alla folla di avventisti, molti dei quali indossavano magliette rosse in segno di lutto per coloro che hanno perso la vita.

“Al di là della retorica”, ha continuato Anderson, “per quanto riguarda la morte di Alton Sterling e Philando Castile, ho capito che in tutta la nazione c’è una popolazione significativa della nostra comunità ecclesiale che è ferita e confusa. Quando qualcuno muore, quando siamo in lutto, più delle parole è importante manifestare la nostra presenza. E oggi tutti voi lo state facendo. Non siete venuti qui solo per un post di Facebook. Siete qui perché vi siete detti : ‘Dobbiamo fare qualcosa, e dobbiamo pregare prima di agire in qualsiasi modo’”.

La marcia è stata organizzata dopo che una serie di omicidi ha occupato le prime pagine dei giornali internazionali nei giorni scorsi. Alton Sterling è stato colpito a morte dalla polizia a Baton Rouge, in Louisiana, il 5 luglio; e Philando Castile è stato ucciso dalla polizia a Falcon Heights, in Minnesota, il 6 luglio. Il giorno seguente, il 7 luglio, un afroamericano ha ucciso cinque agenti di polizia a Dallas, in Texas.; un attacco definito una rivalsa dal capo della polizia di Dallas, David Brown.

I dirigenti della chiesa denunciano le uccisioni
Diversi leader della chiesa cristiana avventista, tra cui G. Alexander Bryant, segretario esecutivo della Regione Nordamericana (NAD) della denominazione, hanno denunciato le uccisioni durante la manifestazione a Washington.

“La chiesa è chiamata a dire la verità ai potenti, non importa quanto possa essere impopolare o scomoda”, ha affermato Bryant, “Molti si pongono ora le domande: ‘Che cosa dobbiamo fare? Che cosa dovrebbe fare la chiesa? Che cosa farebbe Gesù?’. Gesù… ci ha lasciato un messaggio che dice: Amate i vostri nemici, benedite coloro che vi maledicono, fate del bene a coloro che vogliono approfittarsi di voi”.

Adventist-washington-July12-3Daniel R. Jackson, presidente della NAD, ha affermato che i problemi degli Stati Uniti non si possono risolvere facilmente.
“Gesù disse: ‘Voi siete il sale della terra; ma se il sale diventa insipido… non è buono a nulla’”, ha affermato D. Jackson, citando il testo di Matteo 5:13, “La chiesa non può permettersi di rimanere dentro le sue mura confortevoli. Dobbiamo entrare in contatto con le persone nella società. Dobbiamo essere agenti di speranza e di compassione, ma anche di riconciliazione, in un mondo a pezzi”.

Dave Weigley, presidente dell’Unione avventista della Columbia, territorio in cui ci sono molte grandi città che affrontano simili tensioni, ha espresso il desiderio di vedere la chiesa cristiana avventista diventare parte della soluzione e di favorire la guarigione in un momento in cui tante comunità soffrono.
“Mi incoraggia vedere qui oggi molti membri di chiesa, pastori e dirigenti desiderosi di fare qualcosa per risolvere i problemi”, ha affermato D. Weigley.

Ancora un passo avanti
Un altro oratore, David Franklin, pastore della chiesa Miracle City che si trova in un quartiere di Baltimora, vicino al luogo dove l’afroamericano Freddie Gray è morto mentre era in custodia della polizia, lo scorso aprile, ha parlato dell’impegno della sua chiesa per arrivare a rompere il ciclo della povertà, a ridurre i tassi di incarcerazione e a contribuire a migliorare i livelli d’istruzione. Franklin ha incoraggiato la folla a essere attiva e a lavorare per aiutare le comunità che presentano problematiche simili.
“Non si tratta di aspettare che qualcuno organizzi altre manifestazioni a cui partecipare o vi dica che cosa fare per risolvere i problemi intorno a voi”, ha affermato Franklin, “La chiave è nella capacità che è nelle vostre mani. Dovete solo andare a casa, pregare e capire come potete agire; poi uscite e operate in maniera attiva”.
Quindi ha aggiunto: “Abbiamo bisogno di essere l’inizio che creerà una valanga di cambiamento da continuare fino al ritorno di Gesù”.

Guardando al futuro, gli organizzatori hanno messo a punto un piano in tre fasi in cui incoraggiano le chiese della zona a: impegnarsi in un giorno di servizio #WeStandForAll nelle comunità locali, per migliorare la qualità della vita dei propri concittadini; partecipare ai workshop delle forze d’ordine locali sul dare la risposta appropriata quando si è fermati dalla polizia; e affrontare la questione dell’astensionismo elettorale con forum in cui si invogliano le persone ad andare a votare e a registrarsi per le elezioni.

Adventist-washington-July12-4D. R. Jackson ha chiesto ai cristiani di “essere una forza di amore nel nostro mondo”.
“Noi non troveremo soluzioni politiche a questi problemi. Gesù dice: ‘Vi lascio pace; vi do la mia pace. Io non vi do come il mondo dà. Il vostro cuore non sia turbato e non si sgomenti’” ha aggiunto Jackson, citando il testo di Giovanni 14:27, “Dobbiamo prendere decisioni personali e impegnarci negli ideali che Gesù ha insegnato. Si deve sentire l’efficacia dei cristiani “.

(Foto: David F. Turner)

 

In Germania, gli avventisti offrono speranza dopo i tre violenti attacchi

Diamo una possibilità alla pace

Give peace a chanceBUCnews/Notizie Avventiste – Una settimana in politica è un breve periodo di tempo. Tra Brexit, sfide della leadership nei due partiti principali, le ricadute del rapporto Chilcott in Gran Bretagna, e poi la sparatoria e la tragedia negli Stati Uniti, i bombardamenti e i disastri in Iraq, Bangladesh, Turchia e in altri punti caldi del mondo, i nostri pensieri vanno a tutti coloro che sono stati colpiti.

Ma finisce tutto qui? Quali azioni possiamo realizzare per contribuire a dare una possibilità alla pace in questo mondo travagliato? Forse alcuni si sono uniti al pastore di Oxford, all’appello alla “fame di giustizia” lanciato da Jonathan Burnett per martedì 12 luglio.

I dirigenti della Chiesa cristiana avventista del settimo giorno in Nord America hanno rilasciato una dichiarazione in cui “esprimono cordoglio e preghiera per le sette persone uccise, i sette ufficiali e due civili feriti a Dallas, le loro famiglie e gli amici. Preghiamo anche per le comunità di Baton Rouge, Falcon Heights e Dallas, e per l’angoscia che vivono a causa di questa tragedia”.

All’interno della dichiarazione vi è un invito all’azione:

“Come risponderemo personalmente e collettivamente? Crediamo che…
– Ora è il momento di ascoltare, sentire e capire il grido di coloro che vivono nella paura.
– Ora è il momento che gli uomini e le donne della regione nordamericana si alzino e uniscano insieme le mani, in pace e amore, per dire ‘No’ alla disuguaglianza razziale, e dimostrare che l’amore è più forte dell’odio.
– Ora è il momento che le nostre chiese locali, le nostre federazioni e unioni, le nostre istituzioni educative e mediche preghino e lavorino insieme per rafforzare ciò che abbiamo in comune e per portare la speranza e la guarigione di Gesù nella comunità in cui viviamo.

Preghiamo che la pace e la compassione guidino il nostro modo di procedere man mano che riconosciamo e cerchiamo di guarire il dolore e la paura che pervade questo paese. Preghiamo, ancora una volta, che arrivi il giorno in cui tutti i figli di Dio, di tutte le razze, trattino gli altri con amore e rispetto, piuttosto che con pregiudizi e odio.

‘Non c’è qui né Giudeo né Greco; non c’è né schiavo né libero; non c’è né maschio né femmina; perché voi tutti siete uno in Cristo Gesù’ (Gal 3:28)”.

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1.500 persone trovano rifugio presso gli avventisti in Sud Sudan

csm_ADRA_INTL_f4e9921e43ADRA affronta la situazione critica degli sfollati dopo la ripresa degli scontri nel paese africano.

ANN/Notizie Avventiste – Circa 1.500 sfollati si sono rifugiati nella struttura della Chiesa cristiana avventista e di ADRA (Agenzia Avventista per lo Sviluppo e il Soccorso) nella capitale del Sud Sudan, Juba, da quando la scorsa settimana è scoppiata nuovamente la violenza.

La maggior parte degli sfollati sono donne, bambini e anziani della comunità circostante. L’edificio della chiesa, le aule scolastiche e persino le verande coperte sono piene di persone che hanno chiesto rifugio. Le forti piogge hanno aggiunto ulteriori preoccupazioni, ma gli scontri continuano e ciò significa un probabile aumento del numero di sfollati in cerca di sicurezza.

L’emergenza su cui ADRA si concentra nell’immediato riguarda la distribuzione di cibo, acqua e kit per l’igiene personale; l’offerta di un riparo e di servizi igienico-sanitari adeguati; inoltre si occupa di altre necessità fondamentali dei rifugiati arrivati nella proprietà avventista.

Lo scorso sabato, 9 luglio, il Sud Sudan ha celebrato il quinto anniversario della sua indipendenza, ma il giovane paese è stato martoriato da molta violenza nella sua breve esistenza. Vi è anche una diffusa carenza di cibo quest’anno e alcune zone del paese sono sull’orlo della carestia.

(Foto: Adra International)

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La Virginia occidentale chiede alla Chiesa di dirigere i soccorsi post-alluvione

Adventist-west-virginia-flood-June29-1I volontari hanno creato un magazzino per la distribuzione degli aiuti.

Notizie Avventiste – Lo stato americano della Virginia Occidentale ha chiesto alla Chiesa cristiana avventista di supervisionare la distribuzione degli aiuti alle persone colpite dalle devastanti alluvioni che hanno ucciso almeno 23 persone e lasciato senza casa migliaia di abitanti alla fine di giugno.

L’inondazione è avvenuta a circa 80 chilometri da Beckley, dove avventisti di tutto il paese convergeranno per offrire assistenza medica gratuita ai membri della comunità nel corso di un Your Best Pathway, l’evento sulla salute previsto per il 13-16 luglio.

“La zona era già in disperato bisogno prima dell’arrivo di questo disastro naturale”, hanno Adventist-west-virginia-flood-June29-2affermato dalla Federazione Mountain View della Chiesa.

I funzionari dello stato hanno chiesto alla denominazione sia di gestire il deposito di aiuti, sia di distribuire le donazioni a Belle, città a sud della capitale Charleston. Inoltre gli avventisti hanno ricevuto la richiesta di offrire counseling psicologico e spirituale per sovvenire ai bisogni spirituali ed emotivi delle persone colpite dall’evento catastrofico.

(Foto: Mountain View Conference)

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Hacksaw Ridge sarà nelle sale americane in autunno

hacksaw_jpg_1003x0_crop_q85Il film di Mel Gibson racconta la storia dell’obiettore di coscienza avventista che nella seconda guerra mondiale salvò 75 soldati.

Notizie Avventiste – La storia di Desmond T. Doss, l’avventista che divenne il primo obiettore di coscienza a ricevere la Medaglia d’onore del Congresso degli Stati Uniti, è diventata un film e arriverà nella sale cinematografiche americane il 4 novembre.

La casa di produzione, Lionsgate, ha già diffuso la prima locandina di Hacksaw Ridge, diretto da Mel Gibson e interpretato da Andrew Garfield e Vince Vaughn.

Gibson, regista e premio Oscar per il suo film del 1995, Braveheart, ha portato sulla scena la vera storia di Desmond T. Doss, cristiano convinto e avventista del settimo giorno.

Doss fu chiamato alle armi nel 1942, a 23 anni, per combattere nella seconda guerra mondiale, ma per motivi religiosi si rifiutò di portare pistola o fucile, o di uccidere. Servì come medico tra le truppe nel Pacifico, dove era preso in giro e ostracizzato da altri soldati per le sue convinzioni avventiste. Eppure, fu determinato a fare del suo meglio e fu dichiarato eroe di guerra quando da solo salvò 75 uomini nella sanguinosa battaglia di Okinawa. Il presidente Harry S. Truman presentò Doss con la sua raccomandazione il 1° novembre 1945, citando numerosi atti di coraggio e di sacrificio compiuti dall’uomo in guerra. Doss è morto nel 2006 a 87 anni.

La storia di questo obiettore di coscienza è forse ben conosciuta dagli avventisti grazie al libro The Unlikeliest Hero scritto da Booton Herndon e pubblicato nel 1967 da Pacific Press. Le generazioni più giovani, invece, possono averne sentito parlare grazie a Conscientious Objector, un film documentario del 2004, realizzato con la sua partecipazione.

Il film Hacksaw Ridge prende il nome dalla località dove avvenne uno degli scontri più cruenti, durato due settimane, tra le truppe americane e giapponesi. Il soggetto era rimasto sul tavolo per 13 anni, in attesa della realizzazione.

Non è la prima volta che un film di Hollywood ha come protagonisti gli avventisti. La storia di Lindy Chamberlain, la moglie di un pastore avventista in Australia, che lottò diversi anni per dimostrare la sua innocenza dopo che, nel 1980, la sua bambina di nove settimane scomparve durante un campeggio, fu  raccontata nel film “Un grido nella notte ” (1988), con Meryl Streep. L’attrice ricevette anche una nomination all’Oscar per la sua interpretazione di Lindy Chamberlain.

(Immagine: www.bestmovie.it)

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Leader avventista parla di sessualità alla conferenza delle Nazioni Unite

csm_PARL-Ganoune_sexuality__9de4a13934Ganoune Diop: il cristiano deve trattare tutte le persone con dignità e rispetto.

ANN/Notizie Avventiste – Il leader  della Libertà religiosa nella Chiesa avventista, Ganoune Diop, è intervenuto in una conferenza delle Nazioni Unite sui diversi  punti di vista sulla sessualità umana alla luce degli insegnamenti della Bibbia, e ha sottolineato che l’imperativo cristiano è trattare ogni essere umano con dignità e rispetto.

Diop, direttore del dipartimento Affari Pubblici e Libertà Religiosa (PARL) della Chiesa cristiana avventista mondiale e segretario generale dell’International Religious Liberty Association (IRLA), ha tenuto il suo discorso durante l’evento di tre giorni dal titolo “Freedom of Religion or Belief and Sexuality: A Conversation”, svoltosi nel Palazzo delle Nazioni a Ginevra, in Svizzera.

Invitato da Heiner Bielefeldt, relatore speciale ONU per la libertà di religione o di credo, per fornire una visione scientifica di atteggiamenti religiosi nei confronti della sessualità umana, in particolare dal punto di vista delle tradizioni cristiane, Diop ha esplorato il rapporto tra libertà religiosa, diritti umani e sessualità, e cercato di spiegare gli insegnamenti biblici e i valori che informano la risposta cristiana alle relazioni omosessuali.

“I cristiani, in primo luogo, individuano la sessualità umana nel contesto della creazione, dove tutto è stato dichiarato ‘buono’ e anche ‘molto buono’”, ha affermato Diop davanti a una platea eterogenea alla conferenza tenutasi dall’8 al 10 giugno, “Ma, come la narrazione biblica mostra, ciò che il mondo è diventato dopo l’alienazione da Dio è un’altra storia”.

Diop ha percorso l’evoluzione storica delle varie credenze teologiche e tradizionali sulla sessualità umana all’interno delle diverse comunioni cristiane, e l’influenza delle norme culturali nel modellare atteggiamenti sul comportamento sessuale appropriato. Ha esaminato i sette testi biblici storicamente intesi a vietare comportamenti omosessuali e ha spiegato le interpretazioni divergenti in relazione a questi versetti. Ha quindi affermato che la maggior parte dei cristiani – siano essi cattolici, ortodossi, evangelici protestanti o pentecostali – crede che questi testi siano un divieto divino agli atti omosessuali. Tuttavia, ha anche osservato che un numero crescente di cristiani sfida questa lettura, dando interpretazioni alternative che suggeriscono, a loro avviso, che la Bibbia non affronti il tema dell’omosessualità così come è conosciuto oggi.

Diop ha anche evidenziato la profonda frattura tra la società laica e le organizzazioni religiose quando si tratta di questioni di sessualità. Ha indicato le dichiarazioni ufficiali di chiese cristiane storiche e tradizionali che approvano i matrimoni eterosessuali monogami, e che sono in netto contrasto con l’approccio della società laica civile e con un crescente numero di cristiani che sostengono matrimonio, stile di vita e pratica omosessuale. L’unanimità su questo tema è diventato sempre più sfuggente, ha detto.

Teologo avventista ed ex professore di teologia, lingue bibliche e religioni comparate, Diop ha  anche spiegato che “i fondamenti della fede cristiana si basano sulla inalienabile libertà di ogni individuo di scegliere di entrare in una relazione di alleanza con Dio”.

Questa libertà, ha detto, significa che i cristiani devono stare attenti a cercare di regolamentare le loro credenze religiose sulla sessualità, trasportando i valori religiosi nella politica pubblica che discrimina o punisce coloro che rifiutano specifici insegnamenti religiosi.

“In questo dibattito, le chiese cristiane e le persone di varie religioni o credenze devono essere chiare circa i veri parametri del dibattito”, ha aggiunto Diop, “La decisione di legalizzare o criminalizzare appartiene ai tribunali giudiziari e ai legislatori”.

In un’intervista dopo l’evento, Diop ha citato la cofondatrice della Chiesa avventista, Ellen G. White, che così si è espressa sul rapporto di Dio con gli esseri da lui creati: “Dio desidera un’ubbidienza fondata sull’amore, che nasca da una vera comprensione del suo carattere. Non desidera una sottomissione forzata; ogni essere è libero di scegliere se seguirlo o meno” (Patriarchs and Prophets, p. 34).

“Riconoscere la libertà di scelta di un individuo in materia di sessualità non vuol dire approvare e non diluisce il diritto di un cristiano di parlare con chiarezza morale circa l’ideale di Dio sulle relazioni umane”, ha affermato Diop aggiungendo che i cristiani hanno una responsabilità aggiuntiva, basata sulla convinzione giudaico-cristiana che tutti gli esseri umani sono creati a immagine di Dio. Questa responsabilità, ha detto, consiste nel riconoscere il timbro divino in ogni persona e nell’estendere a essi l’amore e il rispetto di cui Cristo ci ha dato un esempio nei suoi rapporti con l’umanità caduta.

“Che cosa significa per i cristiani di oggi quando si tratta di relazionarsi con coloro che hanno diverse credenze sulla sessualità umana?”, ha chiesto Diop, “Significa dire ‘no’ alla discriminazione e a qualsiasi forma di violenza. Significa dimostrare che le persone possono credere in modo diverso ed essere diverse, pur condividendo la stessa umanità; significa vivere nello spazio pubblico comune nel rispetto della dignità di ogni persona; significa riconoscere che a ogni persona è stato concesso dal Creatore il diritto, e la responsabilità, della libertà”.

Ha quindi continuato: “A nessuna persona dovrebbe essere negata la sua umanità, non importa come usa la libertà di scelta. Dio ha dato agli esseri umani la prerogativa di vivere, o non vivere, secondo gli standard da lui stesso rivelati. La violenza, i crimini d’odio, come quello orribile cui il mondo ha assistito a Orlando, sono totalmente ripugnanti e barbari”.

In una seconda presentazione alla conferenza, Diop ha ricordato ai partecipanti che quando si parla di sessualità umana, deve essere presa in considerazione una categoria più ampia. Egli ha suggerito che la questione della sessualità dovrebbe essere intenzionalmente estesa al di là del vocabolario LGBT per includere la discussione di una serie di pratiche sessuali – legittime e dannose – e anche la difficile situazione di individui nati con genitali anomali o malformati. Egli ha sottolineato i problemi della mutilazione genitale femminile, i rapimenti di ragazzi e ragazze per la prostituzione, e la cultura del maschio alfa che danneggia in modo significativo una sana percezione e immagine di sé nei maschi. Ha anche ricordato ai presenti la pratica storica degli arabi musulmani della castrazione e delle mutilazioni sessuali di schiavi neri maschi.

Interrogato in una intervista sul motivo per cui la Chiesa partecipa a conferenze delle Nazioni Unite come questa, Diop ha sottolineato il valore immenso di avere una presenza avventista e una voce “al tavolo” della comunità internazionale dove si decide e si danno forma, tendenze sociali e valori.
“Chiaramente, l’omosessualità e l’identità sessuale sono temi centrali in molte nazioni oggi”, ha precisato Diop, “Gli atteggiamenti verso la sessualità sono strettamente intrecciati con la cultura, la tradizione e le credenze religiose”.

Egli ha osservato che esiste un ampio spettro di risposte giuridiche alle relazioni omosessuali all’interno dei paesi che fanno parte delle Nazioni Unite. Queste vanno dal matrimonio omosessuale e dalle protezioni civili negli Stati Uniti, in Sudafrica e in molti altri paesi, al divieto, alla discriminazione e palese criminalizzazione in altri.

Eppure, nonostante sia un tema sensibile e complesso, per Diop gli avventisti non devono restare ai margini del discorso pubblico.
“Gli avventisti del settimo giorno sono tra le principali chiese che comprendono l’ordine divino dato alla creazione dell’unione eterosessuale di un uomo e una donna nel matrimonio monogamico”, ha continuato Diop. “Questa convinzione è articolata nelle dichiarazioni ufficiali della Chiesa e continua ad essere la sua posizione”

Altri relatori alla conferenza delle Nazioni Unite sono stati Bielefeldt; Javaid Rehman, docente di legge islamica e diritto internazionale presso la Brunel University di Londra; e Vitit Muntarbhorn, presidente della commissione d’inchiesta dell’ONU sulla Siria ed ex relatore speciale delle Nazioni Unite sui diritti umani in Corea del Sud. Il terzo giorno della conferenza, Diop e tre altri relatori sono stati invitati a partecipare a una tavola rotonda pubblica, moderata da Kate Gilmore, vice alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani.

(Foto: Nazioni Unite)

 

In Germania, gli avventisti offrono speranza dopo i tre violenti attacchi

Preghiere degli avventisti per le persone colpite nell’attentato all’aeroporto di Istanbul

Wikipedia-Istanbul-airport-Milan-SuvajacL’attacco “è una nuova onda d’urto che strazia i nostri cuori”, ha detto il presidente dell’Unione avventista MENA.

ARnews/Notizie Avventiste – Il presidente della Chiesa cristiana avventista in Medio Oriente e Nord Africa (MENA), Rick McEdward, si è unito agli avventisti di tutta la regione, martedì 28 giugno, nella preghiera per le persone colpite dagli attentati suicidi avvenuti nel principale aeroporto di Istanbul. Un attacco sentito particolarmente “vicino a casa”, perché i dirigenti avventisti della regione e le loro famiglie spesso sono in viaggio e passano dall’aeroporto della capitale turca.

36 persone sono state uccise e 147 ferite quando tre kamikaze armati di bombe e fucili hanno sparato sulla folla e si sono fatti esplodere in uno scontro notturno con la polizia, all’ingresso del terminal internazionale dell’aeroporto Atatürk di Istanbul, uno dei più frequentati. L’attacco non è stato ancora rivendicato.

“Come chiesa e staff MENA preghiamo per le famiglie delle vittime e per coloro che sono ricoverati in ospedale”, ha affermato McEdward.

MENA è l’acronimo dell’Unione delle chiese cristiane avventiste di Medio Oriente e Nord Africa, di cui McEdward è presidente.

“In questo momento non siamo a conoscenza di alcun avventista colpito personalmente”, ha aggiunto McEdward. “Tuttavia, l’attacco di oggi a Istanbul è una nuova onda d’urto che strazia i nostri cuori”.

Pensando al fatto che solo all’inizio della settimana diversi dirigenti avventisti erano nello stesso scalo turco, il presidente ha affermato che l’attentato è un richiamo alla necessità di essere personalmente vigili e preparati a qualsiasi evento.

“Come avventisti, siamo chiamati a portare la luce nelle crisi e nella tragedia”, ha concluso, “per questo ogni evento può essere un’opportunità per vivere l’amore di Dio e condividere il messaggio del ritorno di Cristo, quando queste tragedie non ci saranno più”.

(Foto: Milan Suvajac / Wikipedia)

In Germania, gli avventisti offrono speranza dopo i tre violenti attacchi

Gli avventisti pregano perché in Russia non si limiti la libertà religiosa

csm_Russian_State_Duma_entrance_hall-2_1f6641bbb9In un appello al  presidente Putin, i dirigenti della Chiesa chiedono che respinga il progetto di legge.

ARnews/Notizie Avventiste – Gli avventisti del settimo giorno in Russia hanno dedicato la giornata di oggi al digiuno e alla preghiera per non far passare un progetto di legge che limiterebbe notevolmente la libertà religiosa nel paese. Esso vieta, tra le altre cose, le riunioni religiose in casa e richiede a coloro che vogliono condividere la propria fede online o tramite le pubblicazioni religiose di presentare dei documenti rilasciati dalla denominazione.

I dirigenti della Regione Euro-Asia (EAD) della Chiesa cristiana avventista, che ha sede a Mosca e che si occupa delle comunità avventiste in gran parte dei paesi della ex Unione Sovietica, hanno indetto la giornata di digiuno e preghiera mentre rivolgevano un appello al presidente russo, Vladimir Putin, perché respinga la legge approvata il 24 giugno dalla Duma di Stato, la camera bassa del parlamento russo.

La legislazione, che fa parte di un pacchetto di provvedimenti antiterrorismo, deve ora essere approvata dalla camera alta, il Consiglio della Federazione, e poi da Putin, per diventare legge.

“In relazione all’adozione da parte della Duma di Stato del progetto di legge che limita significativamente la libertà di attività missionaria e del suo prossimo passaggio nel Consiglio della Federazione, ci appelliamo a lei di unirsi nel digiuno e nella preghiera, il 28 giugno, per l’intervento di Dio e perché ci sia un periodo di grazia per la predicazione del Vangelo in Russia senza ostacoli”, affermano i leader avventisti in una dichiarazione.

Hanno poi citato il testo dei Proverbi che dice: “Il cuore del re, nella mano del Signore, è come un corso d’acqua; egli lo dirige dovunque gli piace” (Pvb 21:1).

Durante la giornata di preghiera e digiuno, Oleg Goncharov, direttore del dipartimento Affari pubblici e Libertà religiosa della EAD, ha chiesto a Putin di respingere la legislazione.

“È impossibile per i credenti rispettare i requisiti richiesti di non esprimere le loro convinzioni religiose e di tacere, anche nelle proprie case, come richiesto dalla normativa”, ha affermato Goncharov in una lettera aperta a Putin, pubblicata lunedì sul sito web della EAD.

“Se questa legge sarà approvata, la situazione religiosa nel paese diventerà sempre più complicata e molti credenti saranno costretti all’esilio e sottoposti a rappresaglie a causa della propria fede”, ha continuato, “Tutto ciò preoccupa i cristiani avventisti che svolgono le loro attività in Russia da più di 130 anni.”

Goncharov, che è membro di un Consiglio consultivo del Cremlino sulle organizzazioni religiose e co-presiede un Consiglio delle Chiese protestanti in Russia, ha definito la normativa “una flagrante violazione dei diritti umani, del diritto inalienabile dato a ogni persona dal Creatore di esprimere le proprie convinzioni religiose, e dei diritti sanciti dalla Costituzione russa e dal diritto internazionale”.

Inoltre ha espresso la preoccupazione che la formulazione vaga della normativa sia aperta all’interpretazione delle forze dell’ordine.

Un cittadino russo che viola la legge proposta dovrebbe pagare una multa da 5.000 a 50.000 rubli (da 70 a 700 euro), mentre un’organizzazione sarebbe multata da 100.000 a 1 milione di rubli (da 1.400 a 14.000 euro). I cittadini di altri paesi verrebbero espulsi.

Il progetto di legge, che è stato bruscamente introdotto nel pacchetto di provvedimenti antiterrorismo, il 20 giugno, definisce come attività missionarie da non svolgere: i culti pubblici e altri riti e cerimonie; la distribuzione di pubblicazioni religiose, stampati, audio e materiali video; la raccolta di fondi pubblici per scopi religiosi; lo svolgimento di culto e incontri religiosi; e la predicazione.

Goncharov ha ricordato che la Chiesa avventista, insieme alle altre confessioni religiose, ha sostenuto l’impegno del governo nel combattere l’estremismo e il terrorismo, ma ha anche ricordato che la parte della legge sull’attività missionaria è stata introdotta e approvata rapidamente in soli tre giorni, bypassando le necessarie discussioni con la Commissione della Duma di Stato sulle organizzazioni religiose e con i rappresentanti delle organizzazioni religiose direttamente interessate dal progetto di legge.

“La Russia è sempre stata un paese multietnico e multi-religioso che rispetta i diritti e le libertà di ogni persona, indipendentemente dalla sua religione”, ha affermato Goncharov, “L’adozione di questa normativa metterebbe centinaia di migliaia di credenti di varie denominazioni in una posizione molto difficile”.

Nel suo appello, egli chiede a Putin di rimandare indietro il progetto di legge alla Duma di Stato per la revisione.

“Preghiamo continuamente per lei, caro signor Presidente, e per tutte le autorità dello Stato,” ha concluso il suo appello.

(Foto: Sergei S. Rublëv / Wikipedia)

In Germania, gli avventisti offrono speranza dopo i tre violenti attacchi

La Chiesa della Regione Transeuropea risponde al voto della Brexit

Notizie Avventiste/tedNews – Giovedì 23 giugno, il popolo britannico ha votato, con un margine del 3,8 per cento, di lasciare l’Unione europea. Il referendum ha avuto il 72 per cento di affluenza, e il 51,9 per cento degli elettori ha preso la decisione storica, cambiando così 43 anni di storia europea. Il Regno Unito aveva aderito alla Comunità europea nel 1973.

I dirigenti della Chiesa cristiana avventista britannica e della Regione Transeuropea (TED), nei loro commenti al voto, hanno evidenziato i valori della solidarietà cristiana, facendo trasparire come  uno dei motivi che hanno spinto i cittadini britannici a decidere di abbandonare l’Europa sia stata la paura dell’altro, del diverso.

il past. Ian Sweeney, presidente della Chiesa cristiana avventista del settimo giorno di Regno Unito e Irlanda, ha osservato che il voto “non ci deve distogliere dalla nostra responsabilità di promuovere l’unità, l’amore e il bene comune tra tutte le persone!”. Poi, ricordando che i suoi genitori sono stati migranti nel 1970, Sweeney ha affermato: “L’Europa sarà sempre divisa in un modo o nell’altro, però abbiamo una responsabilità cristiana nel mostrare amore a tutte quelle persone che nei dibattiti politici sono stati spersonalizzati ed etichettati come ‘migranti’, ‘rifugiati economici’, ecc. Non abbiamo la stessa lingua, cultura ed etnia, tuttavia ogni donna, uomo e bambino è nostro fratello e sorella. Cristo li ama ed è morto per salvarli”.

Victor Pilmoor, tesoriere della Chiesa cristiana avventista di Regno Unito e Irlanda, ha parlato di fraternità. Ha scritto nel suo blog mensile: “Se si guarda l’obiettivo di inclusione tra le nazioni d’Europa, la libertà dei frequentatori di feste a Orlando e la buona volontà nella città di Batley, nello Yorkshire, [dove una parlamentare favorevole al ‘restare’ è stata assassinata a sangue freddo], la nostra società è chiaramente frammentata. Gli argomenti che provocano rabbia dimorano nella paura e nella forza dell’interesse egoistico”.

Tutto ciò, egli ha osservato, ha portato a “una perdita di fraternità, a una mancanza di volontà da parte di molti nella società di ritenere che ci sia spazio abbondante per tutti, che la vita non è un gioco tra vincitori e vinti”. Ha poi aggiunto: “Il fondamentalismo senza compromessi dominato dalla paura ha riempito il cuore di molti, fino al punto in cui l’auto-conservazione è diventata oggetto di influenza nazionale e religiosa”.

La sua conclusione è un mantra positivo per la missione: “Per contro, noi possiamo offrire una visione del mondo che riconosce la generosità di un Dio che offre la grazia e il sostentamento a tutti. Una prospettiva in cui le nostre vite onorano ciò che Dio ci dà, per amministrare le capacità di cui siamo dotati per scopi più grandi di noi”.

Intanto, l’uscita dall’UE della Gran Bretagna può avere anche alcune conseguenze sull’organizzazione della Chiesa a livello di Regione Transeuropea.

Il presidente della TED, Raafat Kamal, ha dichiarato: “Al momento stiamo cercando di capire le implicazioni che questo voto avrà sul funzionamento dell’ufficio TED nel portare avanti la nostra missione in Europa. Ci saranno chiaramente delle implicazioni finanziarie e operative che dobbiamo prendere in considerazione”. Ha altresì fatto notare che la TED non è solo multilingue ma comprende nel suo territorio le chiese cristiane avventiste di paesi che hanno monete diverse.

«La composizione dell’Europa è cambiata nel corso degli anni sia all’interno sia all’esterno della chiesa. Cambiare di per sé non è un problema. Dobbiamo semplicemente trovare il modo migliore di reagire al cambiamento», ha osservato.

«L’incertezza all’interno dei vari mercati finanziari può creare alcuni problemi alla missione della chiesa», ha aggiunto Nenad Jepuranovic, tesoriere della TED. Il maggiore rischio finanziario, secondo lui, è il fluttuare del tasso di cambio tra le 12 diverse monete utilizzate nei 22 paesi abbracciati dalla Regione della Chiesa.

“Negli ultimi anni, le nostre entrate dalle decime in valute locali sono state in costante aumento”, ha affermato Jepuranovic, “Tuttavia, la turbolenza economica dei mercati europei degli ultimi due anni, ha fatto sì che subissimo il peso dei tassi di cambio sfavorevoli i quali hanno ridotto le entrate delle decime in sterline del 9,6 per cento”. Questo è stato in parte bilanciato dai tassi di cambio tra dollaro e sterlina.

Che cosa accadrà in futuro?. Le ultime previsioni dei mercati europei sono nella migliore delle ipotesi incerte, ma la TED ha accantonato riserve sufficienti per coprire periodi economicamente volatili, come quelli che si potranno incontrare nei prossimi mesi. Tuttavia, Jepuranovic è alla ricerca di modi per “migliorare la nostra efficienza ed efficacia, per servire al meglio i bisogni del nostro territorio”.

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