Salute in festa a Ragusa. Adra e Osa presenti con uno stand

Salute in festa a Ragusa. Adra e Osa presenti con uno stand


Kenan Digrazia/Carmela Cascone
– Il 5 maggio, nel Centro Sportivo Basaki di Ragusa, si è svolta la terza edizione della «Festa della Salute», organizzata dalla Rete delle associazioni «I petali del cuore», di cui fa parte l’Agenzia Avventista per lo Sviluppo e il Soccorso (Adra), coordinamento di Ragusa. Alla manifestazione, Adra ha condiviso uno stand con l’ente Osa (Opera Sociale Avventista).

Oltre a presentare le attività dell’agenzia, i volontari Adra hanno distribuito gli opuscoli dei progetti «Solo se puoi» e «Io gioco davvero», campagna di sensibilizzazione sul tema della dipendenza da gioco d’azzardo, e tutto ciò che riguarda l’Osa.

Molti visitatori hanno apprezzato il materiale ricevuto e mostrato vivo interesse per la tematica. In una conferenza organizzata nel pomeriggio, si è parlato, assieme a svariati esperti, dei rischi della ludopatia a un pubblico formato da giovani delle associazioni sportive invitate alla manifestazione.

 

 

(Foto pervenute da Adra Ragusa)

 

Nella giuria di #iogiocodavvero la nota giornalista Federica Balistrieri, ex volto di punta di Rai Sport

Nella giuria di #iogiocodavvero la nota giornalista Federica Balistrieri, ex volto di punta di Rai Sport


Stefano Paris
– La seconda giurata di #iogiocodavvero è un volto noto ai molti appassionati di sport. Federica Balestrieri per molti anni è stata il volto di punta di Rai Sport. Quando, come inviata del Tg1, si occupò del fenomeno azzardo ne rimase particolarmente colpita. Per questo oggi ha detto sì a partecipare come giurata del concorso #iogiocodavvero.

Alla fine del 2016 Federica ha deciso di dimettersi dalla Rai e di dedicarsi alla onlus da lei fondata, Riscatti, che a Milano realizza progetti di riscatto sociale legati alla fotografia, tra cui una scuola di fotografia per senza fissa dimora.

«Il nostro è uno Stato croupier che ci fa vivere in un mondo a rischio. Tutti possiamo cadere nella trappola dell’azzardo e diventare vittime del Gioco d’Azzardo Patologico (Gap)» ha dichiarato in un’intervista, aggiungendo inoltre che in base alla sua esperienza «un buon numero di senzatetto che conosco, grazie al lavoro con Riscatti, è affetto da Gioco d’Azzardo Patologico; è proprio a causa del gioco se si ritrovano in strada».

La sua riflessione si allarga fino a toccare l’argomento giovani: «Cadere nella trappola dell’azzardo è molto facile, soprattutto per i giovani a causa anche della pervasività del web. Inoltre mi colpisce il fatto che, seppur non ci sia nessuna differenza con le altre dipendenze – il Gap è a tutti gli effetti una malattia da addiction – mentre ti accorgi se una persona è tossicodipendente o alcolista, lo stesso non avviene nei confronti di un giocatore patologico. Siamo perciò di fronte a una dipendenza subdola per la quale nessuno può dirsi al sicuro davvero, anche perché in quasi tutti i bar c’è una slot machine o un gratta e vinci in bella vista e alla portata di tutti. Viviamo in un mondo a rischio».

L’azzardo è un male troppo grande, e per contrastarlo dobbiamo farlo insieme. Federica ci ha messo la faccia e ha fatto la sua parte, e tu? Se conosci ragazzi che fanno parte di una Associazione sportiva dilettantistica invitali a partecipare! Ricorda che il bando scade il 15 aprile. Facciamo la nostra parte, condividiamo #iogiocodavvero nelle zone dove abitiamo. Per maggiori dettagli visita il sito iogiocodavvero.ottopermilleavventisti.it 

 

Nella giuria di #iogiocodavvero la nota giornalista Federica Balistrieri, ex volto di punta di Rai Sport

Nella giuria di #iogiocodavvero la nota giornalista Federica Balistrieri, ex volto di punta di Rai Sport


Stefano Paris
– La seconda giurata di #iogiocodavvero è un volto noto ai molti appassionati di sport. Federica Balestrieri per molti anni è stata il volto di punta di Rai Sport. Quando, come inviata del Tg1, si occupò del fenomeno azzardo ne rimase particolarmente colpita. Per questo oggi ha detto sì a partecipare come giurata del concorso #iogiocodavvero.

Alla fine del 2016 Federica ha deciso di dimettersi dalla Rai e di dedicarsi alla onlus da lei fondata, Riscatti, che a Milano realizza progetti di riscatto sociale legati alla fotografia, tra cui una scuola di fotografia per senza fissa dimora.

«Il nostro è uno Stato croupier che ci fa vivere in un mondo a rischio. Tutti possiamo cadere nella trappola dell’azzardo e diventare vittime del Gioco d’Azzardo Patologico (Gap)» ha dichiarato in un’intervista, aggiungendo inoltre che in base alla sua esperienza «un buon numero di senzatetto che conosco, grazie al lavoro con Riscatti, è affetto da Gioco d’Azzardo Patologico; è proprio a causa del gioco se si ritrovano in strada».

La sua riflessione si allarga fino a toccare l’argomento giovani: «Cadere nella trappola dell’azzardo è molto facile, soprattutto per i giovani a causa anche della pervasività del web. Inoltre mi colpisce il fatto che, seppur non ci sia nessuna differenza con le altre dipendenze – il Gap è a tutti gli effetti una malattia da addiction – mentre ti accorgi se una persona è tossicodipendente o alcolista, lo stesso non avviene nei confronti di un giocatore patologico. Siamo perciò di fronte a una dipendenza subdola per la quale nessuno può dirsi al sicuro davvero, anche perché in quasi tutti i bar c’è una slot machine o un gratta e vinci in bella vista e alla portata di tutti. Viviamo in un mondo a rischio».

L’azzardo è un male troppo grande, e per contrastarlo dobbiamo farlo insieme. Federica ci ha messo la faccia e ha fatto la sua parte, e tu? Se conosci ragazzi che fanno parte di una Associazione sportiva dilettantistica invitali a partecipare! Ricorda che il bando scade il 15 aprile. Facciamo la nostra parte, condividiamo #iogiocodavvero nelle zone dove abitiamo. Per maggiori dettagli visita il sito iogiocodavvero.ottopermilleavventisti.it 

 

Nella giuria di #iogiocodavvero la nota giornalista Federica Balistrieri, ex volto di punta di Rai Sport

#iogiocodavvero. Un’azione concreta per preservare i nostri giovani. In palio fino a 8.000 euro


Stefano Paris
– L’analisi dei dati sulla diffusione del gioco d’azzardo tra i giovani è sconcertante e parla chiaro: il 47,1% dei giocatori ha tra i 15 e i 19 anni. Come se ciò non bastasse esistono centinaia di App per indurre i bambini a giocare d’azzardo già dall’età di 4 anni. È significativo che l’8% dei bambini tra i 7 e gli 11 anni usa già denaro online.

I nostri bambini e i nostri giovani sono a rischio e noi non possiamo rimanere indifferenti.

Questa è la ragione per cui la nostra chiesa ha scelto di destinare una parte dei fondi dell’8xmille all’iniziativa #iogiocodavvero, un bando di concorso rivolto alle Associazioni Sportive Dilettantistiche (Asd), per informare e sensibilizzare i giovani sui pericoli del gioco d’azzardo.

Gli obiettivi principali del bando sono:

– incentivare azioni di prevenzione sociale nei confronti dei giovani, soggetti fragili a rischio Gap (gioco d’azzardo patologico) e usura, in particolare partendo dalla valorizzazione del gioco sano, di cui lo sport ne è principale esempio;

sostenere le Associazioni Sportive Dilettantistiche nel loro lavoro educativo, inserendo tra le tematiche oggetto di educazione anche il recente e sempre crescente fenomeno della dipendenza da gioco d’azzardo;

– incentivare e veicolare, attraverso i social, messaggi di sensibilizzazione realizzati dai ragazzi per i loro coetanei (peer-education) che sappiano contrastare la pubblicità ingannevole e pressante che invita i ragazzi a giocare d’azzardo negando o comunque minimizzando il rischio che questo provoca.

Le associazioni che si aggiudicheranno i primi tre posti del concorso, inoltre, riceveranno un premio in denaro pari a: 2.000 euro per la terza classificata; 5.000 euro per la seconda classificata; e 8.000 euro per l’associazione che si aggiudicherà il primo posto. L’intera somma potrà essere spesa per finanziare l’attività istituzionale delle associazioni aggiudicatarie.

«Vinci il male con il bene», ci ricorda l’apostolo Paolo. Allo stesso modo anche noi vogliamo «vincere» la piaga dell’azzardo che colpisce i nostri giovani, promuovendo e incentivando lo sport come esempio del gioco sano.

Se fai parte di un’Associazione Sportiva Dilettantistica o ne conosci una, non perdere l’occasione di farla partecipare a questo bando di concorso. Condividi la notizia con le persone che conosci.

Per maggiori informazioni o per partecipare al bando visita il sito: http://iogiocodavvero.ottopermilleavventisti.it/

 

Benvenuti nel paese dei balocchi!

Benvenuti nel paese dei balocchi!


Stefano Paris
Siamo sicuri che i nostri figli non giochino d’azzardo? Oggi è sempre più semplice avvicinarsi al mondo dell’azzardo soprattutto da quando esiste la versione online. La massiccia presenza dei giovanissimi in rete facilita il contatto con un mondo dal quale dovrebbero essere protetti. Esistono delle limitazioni o dei controlli per assicurarsi che chi gioca abbia raggiunto la maggiore età? Sì esistono, ma sono facilmente bypassabili con l’aiuto di una amico più grande per l’inserimento del codice fiscale quando è richiesto, oppure basta mettere una spunta sul riquadro «sono maggiorenne» e il gioco è fatto!

Tutto questo dovrebbe metterci in allarme, ma se non bastasse possiamo aggiungere una pericolosa prassi adottata da quasi tutti i siti di scommesse o videoslot: il bonus di ingresso! E già magari dopo aver letto le prime righe viene da pensare: «Con quali soldi gioca mio figlio se non glieli do io?». Ecco la risposta: ci pensa il gestore a fornirgli le fiches per vivere un’esperienza che difficilmente scorderà.

Questo bonus di accesso può essere considerato alla pari di una trappola o di un’esca: una volta che il ragazzo ha provato l’ebbrezza del rischio (magari vincendo anche qualche mano), diventa un potenziale giocatore d’azzardo in erba, che non appena avrà l’età o i soldi per rigiocare probabilmente lo farà. Tutto ciò dovrebbe spingerci non solo a riflettere, ma anche a prendere provvedimenti in merito! La famiglia deve essere il primo punto di riferimento per i giovanissimi. È proprio da qui che deve partire il primo forte «No» a qualsiasi forma di gioco d’azzardo.

Questo Natale scegli uno dei doni solidali «Non ti Azzardare!». Decidi di schierarti insieme alla tua famiglia contro il gioco d’azzardo. Per maggiori informazioni visita il sito: nontiazzardare.ottopermilleavventisti.it/

 

Dalle stalle alle stelle. Le quattro fasi della ludopatia

Dalle stalle alle stelle. Le quattro fasi della ludopatia


Stefano Paris
– Diventare un giocatore d’azzardo patologico non è frutto di una predisposizione genetica, bensì la sommatoria di diversi fattori ambientali individuali e neurobiologici. L’azzardopatia è una malattia progressiva nella quale possiamo individuare quattro fasi che accompagnano il giocatore occasionale da una condizione di autocontrollo a una condizione di totale dipendenza.

Fase 1. Il soggetto a rischio inizia a giocare occasionalmente e nel momento in cui vince scatta un meccanismo che lo induce a immaginare guadagni facili con il minimo sforzo. Inizia a investire più tempo e più denaro.

Fase 2. Il nostro sventurato giocatore inizia a perdere con una certa regolarità ma, anziché fermarsi quando è ancora in tempo, attribuisce queste sconfitte alla sfortuna e al periodo sfavorevole. È sicuro che la ruota girerà prima o poi, nel frattempo tende a isolarsi e diventa irritabile. Si logorano i rapporti in famiglia e nel lavoro, per far fronte alle ingenti perdite, mente e chiede prestiti.

Fase 3. Per recuperare i soldi persi e restituire i debiti continua a giocare. In questa fase il gioco è visto come l’unica possibilità che gli resta per sistemare tutto e uscire dall’incubo. La realtà però è un’altra: il giocatore è sempre più solo e sente il cappio stringersi intorno al collo.

Fase 4. A questo punto le bugie e i problemi sono ingestibili, e il peso delle sue azioni è insostenibile. In questa fase, di solito, possono verificarsi problemi giudiziari, separazioni coniugali, perdita del lavoro, allontanamento dai figli e altre forme di dipendenza quali acol e droga. Il giocatore inizia ad accarezzare l’idea del suicidio come soluzione definitiva a tutti i problemi.

Oggi noi sappiamo che esiste una strada per guarire ed è possibile definirla come fase 5: la speranza!

Fase 5. Il giocatore chiede aiuto e grazie all’intervento congiunto di specialisti e della famiglia inizia una nuova vita.

Aiutaci e rendere concreta questa speranza!Prendi anche tu una posizione su questo fenomeno. A Natale scegli di regalare uno dei doni solidali «Non ti azzardare!». Contribuirai ad aumentare il plafond destinato a progetti contro il gioco d’azzardo patologico. Per maggiori informazioni visita il sito nontiazzardare.ottopermilleavventisti.it

 

Benvenuti nel paese dei balocchi!

Famiglie in gioco. I danni collaterali dell’azzardo


Stefano Paris
– «Finirà mai questo incubo?». Questa non è la domanda di un malato d’azzardo, ma il grido di chi gli sta intorno. È la moglie stanca di aspettare, notte dopo notte, che il marito rientri a casa; è il marito che vede sua moglie passare più tempo tra bar e lottomatiche che insieme ai suoi figli; sono i figli distrutti dal vedere i genitori piangere e litigare ogni giorno; sono i genitori che si accorgono che il loro amato figlio è diventato un bugiardo e un drogato di gioco d’azzardo.

Il gioco d’azzardo patologico (Gap) può essere visto come un dramma nel dramma, un peso insostenibile che spezza le vite di molti. Dietro a ogni giocatore compulsivo c’è sempre una fragilità di fondo: poca autostima, insoddisfazione nel lavoro, solitudine, mancanza di relazioni affettive. Tutto ciò rende questa malattia subdola e di difficile guarigione. La maggior parte dei malati non vuole essere aiutato, ritenendo di essere in grado di uscirne da solo quando vuole. La famiglia diventa impotente e costretta, suo malgrado, a vivere situazioni di estremo disagio emotivo nonché economico.

I percorsi guidati per riuscire a guarire sono oggi la principale arma per combattere questa dipendenza. È la ragione per cui la Chiesa Cristiana Avventista del 7° Giorno ha scelto di finanziare le organizzazioni sociali che da anni operano per prevenire e curare il Gap.

Scegli anche tu di prendere una posizione e dire «No» al gioco d’azzardo, regalando uno dei doni solidali «Non ti azzardare!». Contribuirai ad aumentare il plafond destinato a progetti contro il gioco d’azzardo patologico, in risposta anche alle mancanze del sistema sanitario nel contrasto al problema.

Per maggiori informazioni visita il sito nontiazzardare.ottopermilleavventisti.it

 

Numeri agghiaccianti sul gioco d’azzardo. Un allarme sociale che ci chiama in causa

Numeri agghiaccianti sul gioco d’azzardo. Un allarme sociale che ci chiama in causa

Comunicato Osa – Il gioco d’azzardo è un fenomeno sociale in continua crescita che colpisce l’intera popolazione mietendo numerose vittime, soprattutto tra giovani e anziani. I dati rilevati in Italia sono allarmanti: nel 2016 nel gioco, sono stati spesi 96 miliardi di euro. I numeri parlano chiaro: 800.000 giocatori patologici in Italia, più di 1.700.000 di giocatori a rischio e 12.367 i pazienti affetti da gioco d’azzardo patologico (Gap) in trattamento nel 2015. Dati che rappresentano solo la punta dell’iceberg del vero problema. Si tratta di un fenomeno davvero allarmante che non può lasciarci indifferenti come cristiani.

La Chiesa avventista mondiale da sempre si oppone al gioco d’azzardo perché lo ritiene incompatibile con i principi cristiani.

L’Unione Italiana delle Chiese Avventiste del 7° Giorno ha dunque scelto di prendere una posizione e di intervenire contro questa emergenza sociale. Quest’anno si è fatta promotrice della campagna “Non ti azzardare!” che, nel 2018, riproporrà il bando di erogazione per finanziare progetti di contrasto al Gap. Un aiuto concreto in favore dei giocatori patologici e delle loro famiglie troppo spesso distrutte, non solo economicamente.

Il ricavato della campagna incrementerà il plafond del bando «Non ti azzardare», finanziando così un numero maggiore di progetti di educazione, cura e sensibilizzazione sul Gap.

Prendi anche tu una posizione su questo fenomeno. A Natale scegli di regalare uno dei doni solidali della campagna «Non ti azzardare». Per maggiori informazioni visita il sito nontiazzardare.ottopermilleavventisti.it

 

 

Non ti azzardare! La campagna per dire no al gioco d’azzardo patologico

Non ti azzardare! La campagna per dire no al gioco d’azzardo patologico


Ufficio Fundraising Avventista
– Il gioco d’azzardo patologico è un fenomeno sociale in continua crescita che, purtroppo, colpisce trasversalmente l’intera popolazione mietendo numerose vittime, in particolare tra giovani e anziani. Al pari di fumatori, alcolisti e tossicodipendenti, lo Stato italiano ha scelto di intervenire inserendo la prevenzione, cura e riabilitazione dei pazienti affetti da gioco d’azzardo patologico tra i Lea (livelli essenziali d’assistenza). Un vero e proprio allarme sociale che ci chiama in causa anche come cristiani.

La Chiesa Cristiana Avventista del 7° Giorno, che già dai tempi di Ellen White aveva individuato nel gioco d’azzardo uno dei più grandi rischi per l’integrità d’animo dell’uomo, ha scelto di intervenire in maniera concreta contro questa emergenza sociale. Oltre alla promulgazione di un bando interamente sostenuto dall’8xmille, infatti, si è fatta promotrice della campagna «Non ti azzardare!». Il ricavato della campagna permetterà di incrementare il plafond di questo bando per finanziare progetti a sostegno delle vittime del gioco d’azzardo e delle proprie famiglie.

Scegli anche tu di schierarti insieme alla tua chiesa per dire «No» al gioco d’azzardo, regalando uno dei doni solidali «Non ti azzardare!». Per maggiori informazioni visita il sito: nontiazzardare.ottopermilleavventisti.it

 

Contest fotografico «Il volontariato: fede messa in azione»

Contest fotografico «Il volontariato: fede messa in azione»


Maol
– «Come il corpo senza lo spirito è morto, così anche la fede senza le opere è morta» (Gm 2:26)

Partecipa al contest fotografico «Il volontariato: fede messa in azione» e racconta il volontariato e la tua chiesa. Le migliori fotografie saranno pubblicate nel bilancio sociale – anno 2016. La più bella diventerà l’immagine simbolo per testimoniare le opere sociali della chiesa.

Le foto, per un massimo di 3 a partecipante, devono essere spedite a: fundraising@avventisti.it entro il 24 settembre 2017.

Nota. Con la propria partecipazione al contest, l’utente autocertifica la paternità dello scatto o la proprietà intellettuale e ideazione dello stesso. Tutte le immagini contenenti persone riconoscibili necessitano di una liberatoria del soggetto o dei soggetti presenti. Le fotografie scelte saranno pubblicate insieme al nome dell’autore.

 

Potenza – Tour «Solo se puoi»

Potenza – Tour «Solo se puoi»

Margherita Laguardia – Il 28 maggio, ha fatto tappa anche nella nostra città il tour «Solo se puoi», spettacolo con artisti di strada sull’uso consapevole del denaro. Il programma è stato inserito nel cartellone delle manifestazioni per il Maggio Potentino, patrocinato dal Comune e pubblicizzato per tutta la città. Le vie del centro storico addobbate per i festeggiamenti in onore del santo patrono e gremite di gente, si sono colorate di palloncini gialli distribuiti dai nostri scout Aisa. I due spettacoli hanno ricevuto una buona presenza di pubblico, divertito e partecipe. In tanti hanno fatto domande, portato a casa opuscoli e qualcuno ha anche offerto collaborazione e appoggio a questo progetto.

 

 

 

Firenze – Tour «Solo se puoi»

Firenze – Tour «Solo se puoi»

Marco Schilirò – Sabato 20 maggio, abbiamo avuto il piacere di avere come ospite della nostra comunità il past. Franco Evangelisti, responsabile dell’Osa. Nel mattino ha tenuto il sermone intitolato «Non mi lascerò dominare da cosa alcuna», sul testo di 1 Corinzi 6:12, 19, 20. Ci ha parlato dell’uso consapevole del denaro, dell’usura e del gioco d’azzardo che è un gravissimo problema dei nostri tempi. Ci ha spiegato quali sono le iniziative della chiesa avventista nazionale per affrontarli. Nel pomeriggio ha fatto tappa a Firenze il camper «Solo se puoi». In Piazza Dalmazia, davanti al pubblico, si è svolto lo spettacolo del teatro di strada, per sensibilizzare contro il gioco d’azzardo e il sovraindebitamento.

Pin It on Pinterest