La violenza contro le donne avviene anche nelle nostre chiese

La violenza contro le donne avviene anche nelle nostre chiese


“Non puo’ restare inosservata la presentazione fatta il 5 giugno della ricerca statistica Istat sulla “violenza contro le donne dentro e fuori la famiglia” commissionata dal Dipartimento delle Pari Opportunita’. La prima rilevazione in assoluto era stata fatta nel 2006, ben otto anni fa. Oggi a che punto siamo? I dati attuali prendono in considerazione gli ultimi cinque anni sino al 2014. Si conferma che una donna su tre tra i 16 e i 70 anni ha subito nel corso della propria vita una qualche forma di violenza fisica o sessuale, dato che spesso si riscontra anche all’estero, e non c’e’ differenza che sia una donna di provenienza italiana o migrante, il 31% la subisce, ovvero 6milioni 788 mila donne. Da chi? Malgrado le paure inconsce che le “ondate di immigrazione” creano nell’immaginario della popolazione italiana, alimentate dai Salvini di turno, chi commette violenza, quella piu’ grave, sono proprio i partner, gli ex o i parenti e gli amici di famiglia, sono infatti oltre il 62%, vatti a fidare! Solo le “molestie sessuali” che nel nostro immaginario sono del classico esibizionista dall’impermeabile beige aperto all’improvviso, sono da imputare a sconosciuti per il 76% dei casi” (blog di Simona Lanzoni, Vice presidente di Fondazione Pangea Onlusda da ilfattoquotidiano.it). Ma fenomeni di violenza contro le donne si verificano anche all’interno di famiglie cristiane? Purtroppo si’, ci dice Franca Zucca, responsabile del dipartimento “Ministeri femminili” dell’Unione italiana delle chiese avventiste. Tra le iniziative prese dalla Chiesa avventista per contrastare il fenomeno, anche un recente “prontuario” che illustra la situazione della violenza di genere e da’ preziosi consigli alle donne vittime di abusi

Una visita papale tra perdono e prospettive di diversita’ riconciliate

Una visita papale tra perdono e prospettive di diversita’ riconciliate


“Storica giornata vissuta nel tempio valdese di Torino con la visita di Papa Francesco, primo Papa nella storia a entrare in un tempio di questa chiesa protestante che ha oltre ottocento anni di vita. Un incontro preceduto da tante attese e che non le ha tradite, anzi, le ha superate, per la sua semplicita’, schiettezza e per il clima di vera fraternita’ che si e’ respirato all’interno di questo che e’ il primo tempio che i valdesi, nel 1853, hanno potuto costruire fuori dal “ghetto” delle Valli Valdesi (in Piemonte) in cui erano stati costretti a rifiugiarsi dopo secoli di persecuzioni”. Cosi’ inizia l’articolo che il giornalista di fede valdese Roberto Davide Papini ha scritto il 22 giugno per QN, Quotidiano nazionale, on line a commento della storica visita del Papa alla chiesa valdese di Torino.
“La formula della “diversita’ riconciliata” frequentemente menzionata dal papa e dal Moderatore della Tavola valdese – scrive Papini – rischia pero’ di essere senza significato se non e’ seguita da una pratica concreta di riconoscimento reciproco e quotidiano delle varie chiese, ma soprattutto dalla messa al centro non delle rispettive caratteristiche, ma della comune fede cristiana; non di magisteri e tradizioni, ma di Gesu’ Cristo”. Roberto Vacca e Claudio Coppini hanno intervistato il giornalista evangelico su questi temi che vanno ben al di la’ di un singolo incontro fraterno ed ecumenico

Usa, strage in una chiesa di afroamericani a Charleston: 9 morti

Usa, strage in una chiesa di afroamericani a Charleston: 9 morti


“Un ragazzo di 21 anni. E’ entrato nella Emmanuel African Methodist Episcopal Church di Charleston, in South Carolina, mentre era in corso una lettura della Bibbia e ha aperto il fuoco. Sotto i suoi colpi sono rimaste uccise 9 persone, 3 uomini e 6 donne, membri della comunita’ afroamericana che frequenta la chiesa. Tra le vittime anche il pastore, il reverendo Clementa Pinckney, senatore del Partito Democratico. Il religioso, in passato, aveva guidato una veglia di preghiera organizzata dopo l’uccisione avvenuta proprio a Charleston all’inizio di aprile di Walter Scott, afroamericano disarmato con diversi colpi di pistola alle spalle da Michael Slager, poliziotto bianco. “Non c’è alcun dubbio sul fatto che si tratti di un reato d’odio” razziale, ha detto il capo della polizia, Greg Mullen.
Il killer e’ stato arrestato: il suo nome è Dylann Storm Roof, 21 anni, originario di Lexington, in South Carolina, in passato arrestato per droga. Secondo alcune fonti, è stato segnalato all’Fbi da suo zio, Carson Cowles di 56 anni, che lo ha riconosciuto nelle prime foto riprese da una telecamera di sorveglianza e diffuse dalla polizia dopo la strage. Il ragazzo, secondo il racconto del parente, ad aprile aveva ricevuto in regalo dal padre una pistola calibro 45 in occasione del suo 21esimo compleanno. Secondo una fonte citata dalla Nbc, Roof avrebbe detto alle vittime: “Voi stuprate le nostre donne e state prendendo il sopravvento nel nostro Paese e dovete sparire”. Il ragazzo, che quest’anno era stato accusato in due casi separati per reati legati alla droga e per sconfinamento, avrebbe ricaricato l’arma 5 volte durante l’attacco. In una foto postata sul suo profilo Roof indossa una giacca con le bandiere di Sudafrica e Rhodesia (l’attuale Zimbabwe) risalenti al periodo dell’apartheid, cioe’ quando i due Paesi africani erano governati dalle minoranze bianche” (da “Il Fatto Quotidiano” del 18 giugno 2015).
Ne parliamo con il pastore evangeòlico italo-americano Peter Ciavarella.

“Da parte della Chiesa Cattolica vi chiedo perdono”

“Da parte della Chiesa Cattolica vi chiedo perdono”


Eccoci qua, otto secoli dopo: 841 anni dalla nascita del movimento dei poveri di Lione fondato dal mercante Valdo, 831 dalle accuse di eresia e la scomunica di Papa Lucio III. Secoli di persecuzioni, stragi, ghetti. Francesco e’ il primo Pontefice della storia a entrare in un tempio dei valdesi, proprio quello che nel centro di Torino venne costruito dopo che Carlo Alberto, nel 1848, riconobbe loro per la prima volta i diritti civili. Gli applausi, lunghi e commossi, arriveranno solo al termine del suo discorso. Ma c’è un silenzio perfetto, nel tempio, e occhi lucidi, mentre Francesco alza lo sguardo e mormora: “Da parte della Chiesa Cattolica vi chiedo perdono per gli atteggiamenti e i comportamenti non cristiani, persino non umani che, nella storia, abbiamo avuto contro di voi. In nome del Signore Gesù Cristo, perdonateci!” (da corriere.it “Prima visita del Papa ai valdesi” di Gian Guido Vecchi, del 22-06-2015). Sul senso di questa visita e su alcune questioni importanti poste nel corso dell’incontro dal pastore Eugenio Bernardini, moderatore della Tavola Valdese (per esempio l’ospitalita’ eucaristica), abbiamo voluto ascoltare il parere del teologo Fulvio Ferrario, decano della Facolta’ valdese di teologia di Roma

Forteto, il “profeta” Fiesoli condannato a 17 anni

Forteto, il “profeta” Fiesoli condannato a 17 anni


“Una lunga attesa che ora si chiude con la condanna in primo grado a 17 anni e mezzo per abusi sessuali e maltrattamenti al ‘profeta’ Roberto Fiesoli e la condanna di sedici imputati sui 23 chiamati in causa nel maxi processo del Forteto, la comunita’ per minori di famiglie disagiate a Vicchio del Mugello. Pena di 8 anni a Goffredi, sette a Daniela Tardani e quattro e mezzo per Mauro Vannucchi, Stefano Pezzati e Luigi Serpi. Alla lettura della sentenza era presente anche il sindaco di Firenze Dario Nardella, in veste di parte civile come Citta’ metropolitana. Oltre 90 le udienze nel corso del processo e una lunga serie di testimonianze raccolte nelle quali si raccontava di anni di violenze perpetrate in quella che all’esterno si dichiarava un’eccellenza dell’imprenditoria. Il pm Ornella Galeotti nelle nove ore di requisitoria di un mese fa aveva chiesto per il profeta la condanna a 21 anni, 15 per Goffredi e pene inferiori a un anno per altri 19 imputati” (da “La Nazione” di Firenze del 17 giugno 2015). Claudio Coppini e Roberto Vacca commentano questa triste vicenda di abusi verso i minori con Roberto Bambagioni, vicepresidente della Commissione regionale d’inchiesta sul caso Forteto. Una vicenda tuatt’altro che conclusa.

Caso Forteto, il giorno della sentenza

Arriva l’enciclica papale sull’ambiente: “Laudato si”

Arriva l’enciclica papale sull’ambiente: “Laudato si”


Il Papa nella enciclica “Laudato si’” appena pubblicata rivolge un doppio appello, a “proteggere la casa comune”, controllando il surriscaldamento climatico e altri danni ambientali, ma anche a cambiare modello di sviluppo, per i “poveri”, e “per uno sviluppo sostenibile e integrale”. Il modello consumista e’ completamente disinteressato al “bene comune”. Realizzare una “cittadinanza ecologica” invece porta a una serie di “azioni quotidiane” che hanno di mira la cura del creato, e uno sviluppo equo. La enciclica ne elenca varie, dal consumo equo e solidale, al minor uso di condizionatori, alla gestione dei rifiuti. Spesso – scrive il Papa – non si ha “chiara coscienza” che le “inequita’” nell’ambiente e nel modello di sviluppo colpiscono soprattutto i poveri. Il Papa chiede di “integrare la giustizia nelle discussioni sull’ambiente”, senza giustizia, e’ “impossibile ascoltare tanto il grido della terra quanto il grido dei poveri” (da ansa.it del 18 giugno 2015). Ne parliamo con il teologo cattolico Simone Morandini, autore di numerosi libri sul rapporto tra fede cristiana e salvaguardia del creato, tra cui un suo commento all’enciclica, di prossima pubblicazione per le edizioni Cittadella

Rifugiati: “piano A” – “piano B”… Cos’e’ che manca davvero?

Rifugiati: “piano A” – “piano B”… Cos’e’ che manca davvero?


In questo numero de L’Altro-Binario Claudio Coppini e Roberto Vacca provano ad affrontare la situazione drammatica che si e’ venuta a creare a Ventimiglia, dove molti immigrati sono stati fermati dalla gendarmerie francese e si sono trovati abbandonati e costretti a pernottare sugli scogli. Una brutta situazione che si e’ ingarbugliata a livello europeo e di singoli stati. Duro lo scambio tra Francia e Italia, successivamente rientrato con l’incontro dei rispettivi ministri degli Interni. Per parlarne abbiamo avuto in studio Alessandro Martini, direttore della Caritas Diocesana fiorentina, delegato regionale ed esperto di dinamiche sociali
e flussi migratori. Insieme a lui, e con alcune sottolineature arrivate dalle telefonate degli ascoltatori, e’ emersa una realta’ complessa, in cui la politica manifesta uno stato di debolezza
che rende tutto molto piu’ complicato, con l’aggiunta di una burocrazia legislativa che in molti casi diventa un ostacolo insormontabile per la possibilita’ di risolvere situazioni. La corruzione e la perdita di credibilita’ sono l’altro grave punto di debolezza della politica. Nell’esame di coscienza rivolto specificatamente a chi si riconosce cristiano in questo Paese,
c’è un punto imprescindibile: non ci può essere per nessun motivo un disimpegno da temi come quello dell’immigrazione e quindi dell’accoglienza della persona umana che fugge dalla guerra
e dall’annientamento della vita. Con serietà, competenza e solidarietà ci si mette in gioco come Nazione, come comunita’ e come individui, senza mai cercare di annacquare il Vangelo

Alessandro Martini, direttore della Caritas Diocesana fiorentina

Le stelle del cuore 92: “Una proposta di legge contro la prostituzione”

Le stelle del cuore 92: “Una proposta di legge contro la prostituzione”


In questo numero di “Le stelle del cuore”, rubrica sul tema della prostituzione forzata a cura di Adelina e Roberto Vacca, vi proponiamo un’intervista a Gian Luigi Gigli (Gruppo “Per l’Italia”) sulla sua proposta di legge per contrastare il fenomeno della prostituzione colpendo il “cliente” (proposta di legge C. 2503 presentata il 1° luglio 2014). La proposta prevede infatti di inserire nel codice penale un nuovo tipo di reato: quello di acquisto di servizi sessuali

Istat: oltre 6 milioni di donne hanno subito violenza

Istat: oltre 6 milioni di donne hanno subito violenza


“Una vera e propria piaga sociale, oltre che un dramma personale e familiare. La violenza contro le donne resta un fenomeno grave e diffuso, benche’ negli ultimi 5 anni sia diminuito: 6.788.000 donne hanno subito nel corso della propria vita una qualche forma di violenza fisica o sessuale, il 31,5% delle donne tra i 16 e i 70 anni, quasi una su tre. Ma se la violenza è in calo, aumenta invece la percentuale dei figli che vi assistono.

Sono i dati salienti del rapporto La violenza contro le donne dentro e fuori la famiglia, presentato il 5 giugno a Roma dall’Istat e da Giovanna Martelli, consigliera del presidente del Consiglio Renzi in materia di pari opportunita’” (da Repubblica del 5 giugno). Ma le religioni che ruolo hanno – o potrebbero avere – per far fronte a questo fenomeno di violenza generalizzata? Ne parliamo con Letizia Tomassone, pastora della chiesa valdese di Firenze

La tragedia dei rifugiati respinti

La tragedia dei rifugiati respinti


“L’Europa deve farsi carico di risolvere tutti insieme il problema dei migranti, e questo e’ il piano A, la soluzione preferita, migliore. Se cosi’ non sara’ siamo capaci di affrontare da soli il problema e questo e’ il piano B”. Non usa mezzi termini il premier Matteo Renzi, in conferenza stampa dopo il bilaterale con il presidente messicano, a proposito dell’emergenza migranti (…) Mentre a Ventimiglia gli immigrati stazionano per il quarto giorno sulla scogliera, la Francia insiste: “E’ l’Italia che deve farsi carico dei migranti”. La posizione di Parigi e’ stata espressa dal ministro francese dell’Interno, Bernard Cazeneuve, che ha sottolineato: dall’inizio dell’anno “abbiamo avuto circa 8.000 passaggi e abbiamo fatto riammettere in Italia circa 6.000 migranti. Non devono passare, e’ l’Italia che deve farsene carico. Bisogna rispettare le regole di Schengen”. E ha chiesto che l’Italia accetti “di creare dei centri per distinguere i migranti economici irregolari dai rifugiati”. (da Repubblica.it del 15 giugno 2015). Parliamo di questa battaglia politica ma soprattutto di questa tragedia umanitaria con Franca Di Lecce, responsabile del Servizio rifugiati e migranti della Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia

ACAT d’Europa si incontrano a Bruxelles: insieme contro la tortura

ACAT d’Europa si incontrano a Bruxelles: insieme contro la tortura


Tutte le ACAT (Azione dei Cristiani per l’Abolizione della Tortura) d’Europa si incontreranno a Bruxelles tra il 12 ed il 14 giugno prossimi. L’evento sarà occasione di reciproco arricchimento e scambio di esperienze. Tra le altre cose si parlerà di giovani e della difficoltà del ricambio generazionale.

ACAT indice da diversi anni l’assegnazione del premio di laurea “Una laurea per fermare tortura e pena di morte”, per tesi discusse su alcuni temi particolari inerenti la pena di morte e la tortura. Con quale scopo è stato istituito questo premio?

In quali ambiti lavorano le ACAT?

Mario Calvagno, caporedattore di RVS Roma, intervista Massimo Corti di ACAT Italia.

EDITORIALE – Sama, immigrata insieme ad una gattina

EDITORIALE – Sama, immigrata insieme ad una gattina


Lola è la prima gattina nella storia dell’immigrazione dall’Africa alle coste italiane a raggiungere Lampedusa. Dal Sudan è arrivata in Libia e poi fino all’isola, insieme alla sua padrona Sama. La gattina è stata accolta con affetto ed è stata messa in quarantena per precauzione. Nella Bibbia, in Levitico 24:18 è detto che il Signore punisce coloro che fanno del male agli animali. Bisognerebbe tener più conto della vita di queste creature di Dio. Inoltre dovremmo imparare anche a dare più valore alla vita dell’essere umano, in maniera particolare se si trova nella condizione di immigrato. In Matteo 25:35 Gesù dice: “Ero forestiero e mi avete accolto”.

Uno spunto in più per riconsiderare le priorità nella scala di valori nella nostra vita: tutte le creature di Dio devono ugualmente ricevere rispetto.

Riflessione a cura del pastore avventista Daniele Benini, direttore nazionale del network RVS e direttore delle Chiese Cristiane Avventiste dell’Italia centrale.

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