Eccoci qua, otto secoli dopo: 841 anni dalla nascita del movimento dei poveri di Lione fondato dal mercante Valdo, 831 dalle accuse di eresia e la scomunica di Papa Lucio III. Secoli di persecuzioni, stragi, ghetti. Francesco e’ il primo Pontefice della storia a entrare in un tempio dei valdesi, proprio quello che nel centro di Torino venne costruito dopo che Carlo Alberto, nel 1848, riconobbe loro per la prima volta i diritti civili. Gli applausi, lunghi e commossi, arriveranno solo al termine del suo discorso. Ma c’è un silenzio perfetto, nel tempio, e occhi lucidi, mentre Francesco alza lo sguardo e mormora: “Da parte della Chiesa Cattolica vi chiedo perdono per gli atteggiamenti e i comportamenti non cristiani, persino non umani che, nella storia, abbiamo avuto contro di voi. In nome del Signore Gesù Cristo, perdonateci!” (da corriere.it “Prima visita del Papa ai valdesi” di Gian Guido Vecchi, del 22-06-2015). Sul senso di questa visita e su alcune questioni importanti poste nel corso dell’incontro dal pastore Eugenio Bernardini, moderatore della Tavola Valdese (per esempio l’ospitalita’ eucaristica), abbiamo voluto ascoltare il parere del teologo Fulvio Ferrario, decano della Facolta’ valdese di teologia di Roma

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