Essere ambasciatori della Chiesa e costruttori di ponti.

Notizie Avventiste – Sono arrivati a Bruxelles da vari Paesi europei i responsabili nazionali del Dipartimento Affari Pubblici e Libertà Religiosa (Aplr) della Chiesa avventista per il loro incontro di formazione. Dal 18 al 21 marzo, si sono riuniti presso la sede permanente dell’Associazione internazionale per la difesa della libertà religiosa (Aidlr). All’evento, organizzato dal Dipartimento Aplr della Regione intereuropea (Eud), hanno partecipato anche i segretari generali delle sedi nazionali dell’Aidlr. Nel corso dei tre giorni, hanno avuto l’opportunità di apprendere dai loro colleghi le sfide di ciascun Paese e i progetti in opera. L’incontro di Bruxelles è stato anche una buona occasione per conoscere meglio le istituzioni europee e il loro lavoro nel campo della libertà di religione o di credo. Per l’Italia era presente Francesca Evangelisti, assistente di direzione dell’Aplr.
“È estremamente costruttivo e interessante potersi relazionare con i colleghi europei e anche internazionali, ricevere idee e stimoli. Sono momenti di grande crescita per ognuno di noi” ha affermato Evangelisti.

Gli ospiti 
L’incontro è stato arricchito dalla presenza di Ganoune Diop e Nelu Burcea, rispettivamente direttore e direttore associato del Dipartimento Aplr presso la sede della Chiesa avventista mondiale, che hanno presentato i principi fondamentali, la visione e la strategia del lavoro dell’Aplr, e il suo contributo alla missione della denominazione.
Altro importante ospite è stato John Graz, già responsabile mondiale dell’Aplr e attuale direttore del Centro Internazionale per la Libertà Religiosa e gli Affari Pubblici (Cirlap) con sede a Collonges-sous-Salève in Francia. Graz è anche rappresentante permanente dell’Aidlr presso le Nazioni Unite a Ginevra.
Ai lavori era presente anche Ian Sweeney, direttore dell’Aplr presso la Regione transeuropea (Ted) della Chiesa. Sweeney ha fornito una panoramica delle sfide che la sua Regione affronta nel suo territorio.
Un punto culminante è stato l’intervento del prof. Stefan Höschele, docente di teologia sistematica e studi avventisti all’Università di Friedensau, in Germania. Il professore ha presentato il suo libro sulle relazioni interconfessionali avventiste e spiegato la storia del dialogo interreligioso della Chiesa fin dalla sua nascita, differenziandolo dai vari livelli dell’ecumenismo esistente.
“Il dialogo interreligioso della Chiesa avventista si è sempre basato sulla sua missione, mai sul desiderio di costruire nuove strutture o organizzazioni fini a se stesse”, ha precisato.

A rappresentare l’amministrazione Eud era presente il segretario esecutivo Barna Magyarosi che ha tenuto le riflessioni spirituali, basandole su alcune lezioni dell’Antico Testamento sul servizio e la leadership, e proponendo le esperienze del re Saul, di Baruc e di Mosè. Magyarosi ha rivestito anche il ruolo di cappellano con l’incaricato di incontrare, assistere e sostenere i presenti su loro richiesta.

Gli interventi
Paulo Macedo
, direttore del Dipartimento Affari Pubblici e Libertà Religiosa (Aplr) all’Eud, ha aperto l’evento con un messaggio di benvenuto. Ha poi spiegato il lavoro del suo Dipartimento, ovvero organizzare eventi regionali, informare, formare, sostenere e rappresentare le sedi nazionali a livello europeo. Le riunioni di formazione sono momenti importanti per creare collaborazione e sinergie tra i responsabili nazionali dell’Aplr.

Ganoune Diop ha presentato una panoramica della storia e dei propositi dell’Aplr sin dalla sua nascita nel 1901. Gli obiettivi principali di questo importante Dipartimento sono, quindi, quelli di tutelare il buon nome e l’immagine della denominazione, fare da interfaccia con lo Stato e, infine, gestire i casi legislativi che coinvolgono la Chiesa nella sfera pubblica.
“È assolutamente necessario non isolarci come Chiesa. Dobbiamo combattere la disinformazione che coinvolge la nostra denominazione e proteggerci dai pregiudizi che ci circondano. È in gioco la credibilità della nostra Chiesa” ha sottolineato Diop.

Nelu Burcea, che è anche il rappresentante della Chiesa alle Nazioni Unite, ha descritto il lavoro e gli obiettivi della denominazione all’interno di questa importante istituzione globale.
“Il mio ruolo è generare contatti strategici all’interno delle Nazioni Unite e tutelare l’immagine della Chiesa nel contesto internazionale”. Al termine della sua presentazione, Burcea ha mostrato e distribuito un dossier ufficiale della Chiesa da lui elaborato.

Nel suo intervento, John Graz ha parlato di come trovare, formare ed essere ambasciatori della Chiesa.
“Voi siete ambasciatori e il vostro dicastero può essere identificato in qualche modo con un Ministero degli Esteri nazionale. Rappresentate la Chiesa, non voi stessi, e avete il dovere di proteggere l’immagine e gli interessi della vostra Chiesa” ha esortato Graz, rivolto ai presenti.
“Costruite una rete di ‘ambasciatori’ locali” ha consigliato “educandoli per essere la futura leadership, e cercate sempre di costruire ponti con i vostri interlocutori”.
“Abbiate cura anche della vostra immagine” ha concluso Graz “Studiate bene i protocolli e le procedure; curate la vostra integrità morale e siate umili. Siate costanti, leali e fedeli, e date sempre gloria a Dio!”.

Durante l’evento, tutti i rappresentanti Aplr nazionali del territorio Eud hanno presentato un rapporto sulla situazione della libertà religiosa nel loro Paese e sul lavoro che svolgono come Dipartimento. Hanno evidenziato le sfide, le opportunità e le prospettive legate al loro lavoro. Il confronto con altri colleghi ha permesso loro di ampliare la propria visione e trovare nuove soluzioni.

La rappresentante italiana ha condiviso due problematiche. “Una è che la legge sulla libertà religiosa risale al 1929 e ed è la legge sui culti ammessi. Ci sono state diverse proposte di rimodernala ma nessuna è andata in porto. Abbiamo invece le leggi di intesa che la singola confessione religiosa stipula con lo Stato italiano. Queste leggi, quindi, sono molto personalizzate sulle richieste della singola confessione religiosa. Il problema è che si tratta di un iter estremamente lungo e difficoltoso, e al momento c’è ne sono soltanto 13, su circa 800 gruppi religiosi organizzati in Italia. Quindi, tutti quelli che non hanno stipulato un’intesa, con lo Stato, si rifanno alla legge del ‘29” ha spiegato Francesca Evangelisti nella breve intervista rilasciata ad Andreas Mazza, del team Aplr presso l’Eud, a margine dei lavori.

Non siete soli 
“Questo incontro è stato importante perché ha rivelato ai partecipanti che non sono soli, ma possono contare sulla collaborazione dei loro colleghi nazionali, regionali e mondiali” ha affermato Paulo Macedo. “Abbiamo tra noi non solo esperti in ambito religioso e istituzionale, ma anche in diritto, nelle comunicazioni, ecc. Insieme possiamo affrontare le numerose sfide che si presentano. La nostra visione è quella di formare insieme un’unica forza sinergica” ha concluso Macedo.

[Foto: David Milard e Andreas Mazza. Fonte: Eud News]

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