Buongiorno con l’Edicola RVS del 30 aprile 2021

Buongiorno con l’Edicola RVS del 30 aprile 2021


In questo numero Claudio Coppini e Roberto Vacca riflettono con i loro ospiti su dei temi di attualità prendendo spunto da alcuni articoli apparsi sui quotidiani di oggi. Sono intervenuti Daniele Calosi, segretario della Fiom-CGIL di Firenze, il dottor Giacomo Trallori e il pastore Saverio Scuccimarri, decano della Facoltà avventista di teologia di Firenze.

Tra i temi toccati: a Parigi intellettuali schierati con i terroristi italiani degli "anni di piombo", in Toscana dipendenti dei supermercati ancora privi di vaccino costretti a lavorare il primo maggio, speranze e dubbi sul Recovery Plan, quota 500 mila vaccini al giorno ma rimangono preoccupazioni sulle varianti, "io il terrorista che ha ammazzato mio padre non lo perdono".

*Nella foto (da wikipedia.it) Milano via De Amicis, 14 maggio 1977. Giuseppe Memeo punta una pistola contro la polizia durante una manifestazione di protesta; foto di Paolo Pedrizzetti. Quest'immagine è diventata l'icona degli anni di piombo.

Prima visione: “Una classe per i ribelli”

Prima visione: “Una classe per i ribelli”


In questo numero parliamo del film Una classe per i ribelli, regia di Michel Leclerc, con Peter Ciaccio, dell'associazione protestante "Cinema Roberto Sbaffi"

Sofia, brillante avvocato di origine magrebina, e Paul, batterista di un gruppo anarco-punk, si trasferiscono in una casetta con giardino nella periferia parigina, a Bagnolet, col sogno di dare il meglio a loro figlio Corentin: una scuola pubblica, democratica e multiculturale. Quando, però, gli altri genitori cominciano a spostare i figli in un istituto privato, isolando sempre più il loro piccolo, la scelta di Sofia e Paul diventa una difficile scelta di resistenza, e tutto e tutti sembrano allearsi per metterla sempre più in crisi (da mymovies.it).

 

Spazio Europa (26-04-2021): intervista a Marco Fusaro

Spazio Europa (26-04-2021): intervista a Marco Fusaro


In questo numero di Sfogliando il giornale, registrato lo scorso 26 aprile, Claudio Coppini e Roberto Vacca intervistano Marco Fusaro, assistente parlamentare presso il Parlamento Europeo. Tra i temi toccati: pregiudizi aspettative e dubbi dell'Unione Europea rispetto al "Recovery Plan" presentato dal governo Draghi, la questione della "governance" e le ricadute economiche, l'UE e il problema dei brevetti sui vaccini, il dramma delle vittime del Mediterraneo e l'indifferenza europea.

Consacrazione. L’Eud risponde al voto dell’Unione avventista tedesca

Consacrazione. L’Eud risponde al voto dell’Unione avventista tedesca

HopeMedia Italia – Il Comitato esecutivo dell'Unione avventista della Germania settentrionale (Ndv), riunito online domenica 25 aprile, ha deciso di ripristinare la risoluzione approvata nel 2012 e favorevole alla consacrazione delle donne al ministero pastorale. Il past. Mario Brito, presidente della Regione Intereuropea (Eud) della denominazione, era presente all’incontro e aveva chiesto ai partecipanti di non dimenticare che la Chiesa avventista è un'organizzazione mondiale. “Non sono contrario alla consacrazione delle donne fatta in Europa, mentre in altre parti del mondo potrebbero scegliere di non farlo. La mia preoccupazione è che lo facciamo contro una decisione dell’Assemblea mondiale della Chiesa” aveva affermato.

Aveva quindi raccomandato di non seguire la direzione proposta, avendo in mente la dichiarazione dell'Eud diffusa nel luglio 2015, subito dopo il voto assembleare che non dava libertà alle singole Regioni della Chiesa di decidere se consacrare o meno le donne al ministero pastorale.

Quel documento ha richiamato l'attenzione della famiglia avventista della Regione Intereuropea sul fatto che si dovrebbe assolutamente evitare che le divergenze di opinione sulla consacrazione delle donne dividano la Chiesa.

L'amministrazione della Regione intereuropea non sostiene un'azione che va contro un voto preso in un’Assemblea mondiale [primo organo amministrativo della Chiesa avventista, ndt]. Fino a quando non si raggiunge una soluzione concordata, la Chiesa dovrebbe continuare a incoraggiare e a mostrare apprezzamento verso tutte le donne, indipendentemente dalla forma con cui servono il Signore e la Chiesa.

L'amministrazione della Regione Intereuropea continuerà il dialogo con la Chiesa mondiale e le sue sedi regionali, al fine di trovare una soluzione adeguata a una questione rimasta in sospeso da circa 140 anni. Una delle lezioni più importanti che la Chiesa avventista dovrebbe imparare è che il modo migliore per trovare una soluzione a una questione così delicata è affidarla all'amministrazione di ciascuna Regione nel mondo, così come avvenne circa mezzo secolo fa per decidere sulla consacrazione degli anziani di chiesa.

[Fonte: EudNews]

 

 

 

Gli avventisti nel nord della Germania decidono di consacrare le donne pastore

Gli avventisti nel nord della Germania decidono di consacrare le donne pastore

La delibera è stata approvata con 24 voti a favore, 2 contrari e 4 astenuti. Si attua così una risoluzione del 2012.

HopeMedia Italia – Nella riunione ordinaria del 25 aprile, tenuta online, l'organo direttivo della Chiesa avventista nella Germania del nord (Unione Ndv) ha votato di consacrare le donne al ministero pastorale così come avviene per gli uomini. Si tratta dell’attuazione di una decisione presa già nel 2012 e più volte rinviata a causa della politica ecclesiastica.

La delibera 
Ecco il testo della risoluzione votata: "La Chiesa Avventista del Settimo Giorno della Germania del Nord (Unione Ndv), consacra uomini e donne al ministero della predicazione mondiale con effetto immediato, come deciso dall’Assemblea dei delegati [Sinodo] delle chiese della Ndv nel 2012. I pastori che dal 2012 hanno ricevuto una ‘benedizione’, in seguito alla soluzione provvisoria presa dal Comitato [organo direttivo] della Ndv, riceveranno la certificazione di ‘consacrazione’ con valore reatroattivo”.

La risoluzione è stata approvata con 24 voti a favore, 2 contrari e 4 astenuti.

Lo scenario 
Secondo il past. Johannes Naether, presidente dell’Unione Ndv, la risoluzione del 2012 non era stata attuata per due motivi. Da una parte, in quel momento non vi erano pastore da raccomandare per la consacrazione. Dall’altra, la Chiesa mondiale aveva istituito un gruppo di studio teologico (Theology of Ordination Study Committee – Tosc) nel 2013, con il compito di lavorare sulla questione della consacrazione femminile al ministero pastorale. La Ndv non voleva anticiparlo. I risultati finali del Tosc avrebbero portato a una mozione da presentare all’Assemblea mondiale della Chiesa avventista del 2015 a San Antonio, per lasciare le varie regioni della denominazione libere di consacrare le donne al pastorato. Anche in questo caso, l’Unione non aveva voluto agire prima del voto assembleare, che poteva avere esito positivo. In realtà, la mozione non ricevette la maggioranza a San Antonio, nel 2015.

Dopo aver valutato sia la decisione del 2012 sia la necessità di preservare l'unità della Chiesa a livello mondiale, e come segno di accomodamento, il Comitato direttivo della Ndv aveva votato, nel 2016, di concedere a uomini e donne, senza distinzione, l’incarico pastorale in forma di "benedizione". Con questa soluzione provvisoria, i pastori e le pastore dell’Unione hanno ricevuto negli anni la stessa "benedizione" tramite l'imposizione delle mani, secondo il modello biblico.

Avvertimento dalla Chiesa mondiale 
Il past. Naether ha spiegato che il Consiglio della Chiesa avventista mondiale aveva respinto questo compromesso dell’Unione tedesca e aveva inviato un avvertimento, anche se la decisione presa nel 2016 rientrava nel Working Policy della denominazione. Ciò ha portato a una richiesta, nel dicembre 2019, all'organo direttivo della Ndv di "attuare o certificare retroattivamente la ‘decisione di Geseke’ (2012) di ‘consacrare le donne’ in futuro”. Tuttavia, questa richiesta è stata rinviata al periodo successivo all’Assemblea mondiale della Chiesa, pianificata sei mesi dopo. La pandemia ha sconvolto i programmi, e l’evento amministrativo della denominazione è stato rinviato per due volte. Si terrà a maggio 2022.

Appello alla giustizia e all’uguaglianza 
Dal momento che "i messaggi decisivi su queste questioni provengono dall'esterno della chiesa, principalmente attraverso l'impegno della società civile" ha spiegato il past. Naether "dovremmo imparare a scuotere amorevolmente ma con coraggio il nostro sistema, e non solo ad agire secondo un modello familiare". Questo ha riportato all'ordine del giorno la mozione del dicembre 2019 con la richiesta di consacrare le donne al ministero della predicazione globale e di "difendere i valori basati sulla Bibbia come la giustizia e l’uguaglianza". Naether lo considera un "contributo prezioso allo sviluppo della sua chiesa" oltre ad essere in linea con il pensiero della Riforma.

Riferimento alla situazione della chiesa mondiale 
Il past. Mario Brito, presidente della Regione Intereuropea (Eud) della Chiesa avventista, era presente al Comitato Ndv del 25 aprile e ha seguito l’avvincente dibattito sulla questione. Ha quindi chiesto ai partecipanti all'incontro di non perdere di vista la situazione della chiesa mondiale. "Non sono contrario alla consacrazione delle pastore in Europa, mentre altre parti del mondo possono scegliere di non farlo. La mia preoccupazione è che lo stiamo facendo contro una decisione dell’Assemblea mondiale. Si creerà un precedente che sarà usato contro di noi anche nella nostra stessa Regione" ha specificato il past. Brito che ha raccomandato di riconsiderare la risoluzione.

Alla domanda sulle possibili conseguenze di questa decisione, il past. Naether ha risposto: "Non lo so. Serve un piede nella stabilità e uno nella conquista di spazi di possibilità, per uno sviluppo allo scoperto, nel bacino di utenza dello Spirito Santo”.

L'Unione Ndv 
La Chiesa avventista tedesca è organizzata con una dirigenza nazionale nella Germania settentrionale e orientale (Ndv), con sede ad Hannover, e nella Germania meridionale (Sdv), con sede a Ostfildern, nei pressi di Stoccarda. L’Unione Ndv, con quasi 19.000 membri e 338 comunità, riunisce quattro Federazioni di chiese locali nei territori di Schleswig-Holstein, Amburgo, Brema, Berlino, Bassa Sassonia, Nord Reno-Westfalia, Brandeburgo, Sassonia, Sassonia-Anhalt e Turingia.

Sono 22 milioni gli avventisti nel mondo, che si riuniscono in oltre 169 mila chiese e gruppi (dati statistici del 2020).

[Fonte: EudNews]

 

 

Animaliamoci 30-04-21

Animaliamoci 30-04-21


In questa nuova puntata di Animaliamoci, Roberto Vacca ha intervistato Marta Torcini, dell’associazione Gabbie Vuote onlus. Oggi parliamo del grande impatto della deforestazione nel mondo – e in particolare in Amazzonia – sui cambiamenti climatici. Gli alberi sono fondamentali per purificare l'aria che respiriamo. In 15 anni sono stati persi 129 milioni di ettari di boschi. Bisogna subito intervenire per fermare questo scempio, e tutti possono contribuire. 

La presenza: ne parliamo con la dottoressa Maria Grazia Ceparano

La presenza: ne parliamo con la dottoressa Maria Grazia Ceparano


Un bell'appuntamento, anzi tre, con la rubrica Riflettiamo insieme, proposti e curati dal a psicologa e psicoterapeuta Maria Grazia Ceparano (Gestalt) che affronta insieme a Claudio Coppini tre tematiche fondamentali nell'esistenza di ogni essere umano: presenza, consapevolezza, responsabilità. In questa prima puntata parliamo della presenza.

Nel corso del programma la dottoressa Ceparano ha dichiarato: "la presenza, dal punto di vista della Gestalt fenomenologico-esistenziale, indirizzo di cui mi avvalgo nel mio lavoro formativo e clinico, è la capacità che l'individuo ha di essere in attenzione di se stesso, e dei fatti della vita. La sua assenza è il paradosso dell'essere fisicamente presente, senza esserci. C'era una bellissima canzone dei miei anni '70 che ha segnato benevolmente la nostra generazione e che rimanda a questo che sto dicendo. Il suo titolo è " Il volto della vita" ed era cantata da Caterina Caselli. Con il corpo sono qui, ma la mente mia non c'è, corre dietro a dei ricordi e chi la ferma più…

È solo nel presente che possiamo esserci con il nostro cuore e la nostra mente. Quando si fa l'appello a scuola si risponde presente. In questa risposta ci potrebbe essere un impegno ad esserci. Peccato che poi nessuno lo verifica ed è proprio da lì, dai banchi di scuola che si impara ad andare via da noi stessi, dalla nostra presenza. Essa è l'unica fonte della conoscenza delle nostre emozioni, delle nostre sensazioni, dei nostri sentimenti. Nei banchi di scuola, hainoi, facciamo esperienza della disattenzione, senza nemmeno comprenderne il suo  dis-valore.

Quindi cresciamo con l' idea che non sia poi così grave non essere presenti a noi stessi e al mondo che ci circonda.Cresciamo coltivando la disattenzione come consuetudine. Questa consuetudine ci può fare ammalare perché ci porta progressivamente lontani da noi stessi  (alienati) e nell'incapacità di codificare le nostre esperienze secondo il nostro sentire piuttosto che, secondo un pensiero globalizzato. Sentire ci permette di apprendere dall'esperienza. Se scappiamo continuamente da noi stessi, siamo nella non presenza e quindi nella non esperienza ed è come se volessimo costruire una casa senza averne i mattoni".

Per contatti con la dottoressa Maria Grazia Ceparano – Istituto Mercurius Firenze: 335 804 6404, mail: mercuriusfirenze.it profilo facebook Maria Grazia Ceparano

Gocce di Rugiada 762 (Avventura)

Gocce di Rugiada 762 (Avventura)


Gocce di Rugiada a cura di Barbara Zordan

Gocce di Rugiada 762 (Osea 2:19) Avventura.

Brevi spunti di riflessione per iniziare la giornata…ma anche per la fine del giorno. Un incoraggiamento a vivere la vita con uno scopo che va oltre le nuvole ma con i piedi per terra. Ogni riflessione ha la durata massima di circa 4 minuti prodotte da Radio Voce della Speranza di Forlì. 

Gocce di Rugiada 761 (Popolo Prediletto)

Gocce di Rugiada 761 (Popolo Prediletto)


Gocce di Rugiada a cura di Barbara Zordan

Gocce di Rugiada 761 (Matteo 28-19) Popolo Prediletto.

Brevi spunti di riflessione per iniziare la giornata…ma anche per la fine del giorno. Un incoraggiamento a vivere la vita con uno scopo che va oltre le nuvole ma con i piedi per terra. Ogni riflessione ha la durata massima di circa 4 minuti prodotte da Radio Voce della Speranza di Forlì. 

Riflettiamo insieme (29 aprile 2021)

Riflettiamo insieme (29 aprile 2021)


In questo numero di Riflettiamo insieme dedicato all'attualità, vi proponiamo quattro interventi su argomenti diversi: l'assessore del Comune di Firenze Alessandro Martini commenta la notizia della cattura e della prossima estradizione in Italia di alcuni terroristi degli "anni di piombo" che da decenni hanno trovato protezione in Francia; il dottor Bruno Rimoldi, medico di Medicina Generale a Campi Bisenzio (FI) riflette sul momento molto delicato che stiamo vivendo nella lotta contro la pandemia; Salvatore Calleri, presidente della Fondazione Antonino Caponnetto illustra brevemente il corso di formazione "dialoghi sulle mafie" promosso dalla Facoltà avventista di teologia di Firenze, con docenti, magistrati, cronisti e con la Fondazione Caponnetto;  lo psichiatra Giovanni Varrasi infine ci propone una notizia "agrodolce" sui temi della difesa dell'ambiente.

Campo giovani 2021

Campo giovani 2021

Alan Codovilli – Dopo la meravigliosa esperienza vissuta l’anno scorso in quel di Ceratello (BG), per il campo dei giovani 2021 abbiamo deciso di fare un salto nel profondo sud… molto profondo e più precisamente in Sicilia, terra ricca di cultura, storia, arte e tanto altro. La Sicilia sa regalare emozioni indimenticabili a chi glielo permette.

Il campo si terrà dall’8 al 15 agosto. Alloggeremo presso il centro avventista “Le Sorgenti” a Vallegrande (EN). Vivremo escursioni presso la Riserva Naturale Orientata Pantalica Valle dell’Anapo, visiteremo città come Noto (SR) e Piazza Armerina (EN), faremo sport acquatici e molto altro. Ospite spirituale per l’occasione è il coordinatore della Gioventù siciliana, il past. Daniele Passaretta, che ci condurrà in un percorso ricco di emozioni.

Organizzati per esserci… non puoi mancare.

Nota 1: il campeggio si vivrà in rispetto di quelle che saranno le normative governative vigenti. 
Nota 2: in un periodo di crisi relazionali, sociali ed economiche pensiamo che investire in un campeggio rappresenti un’ottima opportunità per ristabilire alcuni equilibri incrinati dal periodo storico; inoltre, investire in una nostra struttura crediamo rappresenti un bel segnale verso la nostra chiesa d’appartenenza.

Le iscrizioni si chiuderanno il 31 luglio.

Sul sito della Gioventù avventista (www.giovaniavventisti.it) si troveranno il modulo d’iscrizione e tutte le informazioni necessarie per partecipare al campeggio.

Per ulteriori informazioni potete chiamare Alan Codovilli al numero 328/8139286; o scrivergli all'email a.codovilli@avventisti.it 

Scarica qui la locandina in pdf.

 

 

Fra Pasqua e Ascensione

Fra Pasqua e Ascensione

Michele Abiusi – Siamo nel periodo tra la Pasqua e l’Ascensione di nostro Signore ricordate dalla cristianità. È interessante vedere in che modo la Scrittura descrive questo periodo vissuto dai discepoli, dai primi cristiani. 

Dopo la crocifissione di Gesù i suoi seguaci erano tutti un po’ sbandati, ma il peggio venne quando si annunciò la risurrezione: “Or Gesù, essendo risuscitato la mattina del primo giorno della settimana, apparve prima a Maria Maddalena, dalla quale aveva scacciato sette demoni. Questa andò ad annunciarlo a coloro che erano stati con lui, i quali facevano cordoglio e piangevano. Essi, udito che egli viveva ed era stato visto da lei, non le credettero” (Marco 16:9-11).

Stupisce l’atteggiamento dei discepoli, che vollero prove schiaccianti per credere, come Tomaso, l’incredulo per antonomasia. In quel periodo la domanda più ricorrente, conscia o inconscia, era: “Non abbiamo preso un abbaglio? Non abbiamo sbagliato tutto?”.

Il Vangelo di Marco insiste sull’incredulità: “e questi andarono ad annunciarlo agli altri; ma neppure a quelli credettero. Poi apparve agli undici mentre erano a tavola e li rimproverò della loro incredulità e durezza di cuore, perché non avevano creduto a quelli che l'avevano visto risuscitato” (Mc 16:13-14).

Poi disse loro: “Andate per tutto il mondo, predicate il vangelo a ogni creatura. Chi avrà creduto e sarà stato battezzato sarà salvato; ma chi non avrà creduto sarà condannato” (16:15-16).

La scelta degli “evangelizzatori” non poteva essere peggiore. Gesù prese una banda di miscredenti per andare ad annunziare il vangelo. Si potrebbe dire che la Chiesa iniziale è la comunità non dei credenti, ma degli increduli che annunziano la risurrezione di Gesù. Questa è la miseria e la grandezza della Chiesa: è fatta di increduli, ma non può nascondere la verità. La missione dell’evangelizzazione era stata affidata a un gruppo incredulo. Piuttosto che credere, i discepoli preferirono continuare a piangere.

Pensando a chi siamo stati e a chi siamo ancora, forse anche a noi non rimane che metterci a piangere; eppure, il vangelo è predicato, è accettato; produce carismi, miracoli, segni. E non è grazie alla Chiesa che questo avviene: è unicamente il dono di Dio.

Vado a pescare

Nel tempo fra Pasqua e Ascensione, la scelta più immediata che venne in mente ai discepoli fu di andare a pescare. “Simon Pietro disse loro: ‘Vado a pescare’. Essi gli dissero: ‘Veniamo anche noi con te’. Uscirono e salirono sulla barca; e quella notte non presero nulla” (Giovanni 21:3)

Ma Gesù aveva poca voglia di scherzare e, al tempo stesso, poca voglia di umiliare; così, dopo aver assecondato la pesca che passa alla storia come miracolosa ed aver rinfrescato le idee ai discepoli dalla memoria corta, dopo averli incontrati e spezzato il pane e mangiato il pesce disse: ”Adesso parliamo di cose serie”.

La cosa più seria fu la domanda sull’amore. “Quand'ebbero fatto colazione, Gesù disse a Simon Pietro: ‘Simone di Giovanni, mi ami più di questi?’. Egli rispose: ‘Sì, Signore, tu sai che ti voglio bene’. Gesù gli disse: «Pasci i miei agnelli’” (Giovanni 21:15).

In altre parole, il Signore voleva dire: “Mi hai rinnegato, ti sono apparso, hai pescato oltre ogni misura, ma adesso dì chiaro: mi ami?”. Pietro disse di sì. Una risposta che Gesù prese sul serio: “Pasci…”. Il mio perdono non è una pietosa copertura dei tuoi sbagli, dei tuoi peccati. Il mio perdono è un incarico. Sei la persona meno affidabile, ma io ti affido il compito più impegnativo e delicato di questo mondo.

Nessuno può farsi scudo del proprio peccato per scantonare di fronte agli impegni. Non si può dire non ne sono degno. Non ne sei degno ma lo devi fare lo stesso.

Le comunità che ti saranno affidate diranno di te che hai rinnegato Gesù (gli altri lo hanno abbandonato, ma tu addirittura lo hai rinnegato) ma devi essere pastore lo stesso. Diranno che mancava solo che arrivasse da loro Giuda, il peggiore dei pastori possibili, ma tu devi essere pastore lo stesso; e se Giuda non si fosse impiccato, avrebbe dovuto farlo anche lui.

Gesù sa che, come suoi pastori, non può pretendere il meglio (così come per la comunità di increduli), anzi dice chiaro che si affida al peggiore (altro che primato di Pietro!). Gesù crea, dal peggiore, un peccatore riabilitato e graziato, e quindi ne fa il migliore. Gesù non ha paura di ricominciare, come se non avesse fatto nulla, nemmeno dopo che è morto e risorto. Noi abbiamo paura di dover ricominciare anche quando abbiamo fatto molto meno. Gesù chiede nuovamente a Pietro di seguirlo: “Gesù gli rispose: ‘Se voglio che rimanga finché io venga, che t'importa? Tu, seguimi’” (Giovanni 21:22).

Il periodo che passa fra la Pasqua e l’Ascensione è un tempo in cui ti accorgi della fragilità della Chiesa e dei suoi pastori. per dirla con Bonhoeffer: “È il tempo in cui ti accorgi di aver rinnegato Gesù e, al tempo stesso, in cui Gesù ti riagguanta e ti dà un incarico superiore alle tue forze”. Questo è il perdono.

Il tempo fra Pasqua e Ascensione è il periodo in cui rispecchi e rifletti sulle tue debolezze. È un tempo di preparazione al grande evento che segue l’ascensione. “’Ma riceverete potenza quando lo Spirito Santo verrà su di voi, e mi sarete testimoni in Gerusalemme, e in tutta la Giudea e Samaria, e fino all'estremità della terra’. Dette queste cose, mentre essi guardavano, fu elevato; e una nuvola, accogliendolo, lo sottrasse ai loro sguardi” (Atti 1:8-9).

Senza lo Spirito Santo, Gesù non può vivere in noi e noi in lui.

Il Vangelo di Giovanni incomincia con: “In principio” (1:1).

Viene da chiedersi, e alla fine? “Or prima della festa di Pasqua, Gesù, sapendo che era venuta per lui l'ora di passare da questo mondo al Padre, avendo amato i suoi che erano nel mondo, li amò sino alla fine” (Giovanni 13:1). “Tutto è compiuto” (Giovanni 19:30).

E il compimento non è solo sulla croce, o quando lava i piedi ai suoi discepoli, amandoli sino alla fine, ma quando li riprende tra Pasqua ed Ascensione e li coinvolge come se loro lo avessero sempre amato e come se fossero stati sempre fedeli.

Grazie o Signore perché ci accordi questo tempo, fra Pasqua e Ascensione, per la riflessione, per la preparazione, per il perdono totale, per poter ricominciare con te, per evangelizzare nonostante le nostre limitazioni.

Grazie, o Signore, per il tuo amore che riagguanta, riabilita, incarica, dona incessantemente.

Fa’ che la tua opera non sia vana in noi.

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