1507702Zemleduch0220Norel Iacob/Rajmund Dabrowski/Notizie Avventiste – L’Assemblea Mondiale, il 2 luglio, ha accolto una delegazione di leader di un gruppo scissionista di avventisti del settimo giorno in Ungheria, rimasto separato dal corpo principale della chiesa per 40 anni. È stato un momento emozionante, sul palco dell’Alamodome, quando Raafat Kamal, presidente della Divisione Transeuropea, ha raccontato la riconciliazione storica tra la chiesa avventista ungherese e la comunità cristiana dell’avvento, il gruppo separatista conosciuto anche come Kerak.
“È straordinario che sia potuto accadere”, ha affermato il presidente del Kerak, János Cserbik, in un’intervista. “Il mio primo pensiero sul palco è stato: un sogno realizzato”.
Ha poi aggiunto che lo statuto del Kerak da sempre stabilisce che i membri del movimento un giorno sarebbero ritornati nella chiesa.

Hungary_joint_declaration1-1Quel giorno è arrivato dopo 40 anni di scisma, il 23 aprile scorso, quando János Cserbik e Tamás Ócsai, presidente dell’Unione di Federazioni ungheresi, hanno firmato il documento “Dichiarazione congiunta per risolvere il passato e costruire un futuro comune”. Lo scisma della chiesa era avvenuto nel 1975, in seguito alla protesta di diversi pastori e laici sulla collaborazione dei leader delle chiese locali con il Consiglio delle chiese libere, un organismo istituito dallo stato sotto il governo comunista, che aveva il compito di rappresentare gli interessi comuni delle minoranze protestanti ungheresi.

Commentando gli sviluppi che hanno portato alla dichiarazione di aprile, Raafat Kamal, presidente della Divisione Transeuropea, ha dichiarato: “Ringrazio il Signore per la sua grazia nel portare entrambe le comunità ai piedi della croce, dove il perdono di Cristo, la guarigione e l’amore hanno preso il sopravvento nelle menti e nei cuori”.
Ha poi aggiunto: “Negli ultimi due anni sono stato personalmente testimone delle genuine espressioni di riconciliazione da parte dei membri e dei dirigenti “.

Subito dopo la firma del documento congiunto di riconciliazione, 600 membri si sono riuniti alla chiesa e gli altri seguiranno.

Nel corso dei quattro decenni di scisma, sono stati fatti vari tentativi per riconciliare le differenze, con il coinvolgimento, più di recente, dei dirigenti della chiesa mondiale e della Divisione.

Dopo la cerimonia della firma, Benjamin D. Schoun, vicepresidente generale della chiesa avventista mondiale, che ha avuto un ruolo chiave nel condurre le due parti alla riconciliazione, ha commentato il momento storico affermando: esso “testimonia l’uso dei metodi biblici per attuare la riconciliazione e la disponibilità di entrambe le parti ad andare l’una verso l’altra”.

HungariansKemal ha quindi esortato i partecipanti all’assemblea: “Quando li vedete, abbracciateli e pregate con loro”. Si riferiva agli architetti della riconciliazione che erano con lui sul palco, tra i quali Cserbik, Ócsai, e il segretario del Kerak, Zoltan Bodolai. “Dio ha dato loro il coraggio… di lasciarsi alle spalle la sofferenza, le sfide”, ha aggiunto.

Le sfide sono state significative, secondo Kamal che ha eviodenziato come diversi presidenti dell’Unione, della Divisione e della Conferenza Generale non erano riusciti a raggiungere l’attuale punto. Ma il problema non è completamente risolto neanche adesso. Circa 400 dei 1.600 membri del Kerek non desiderano ritornare nella chiesa avventista, che in Ungheria ha 4.629 membri e 104 chiese

Cserbik ha spiegato che le coppie sposate sono divise sulla questione e che il Kerak continuerà a esistere per un po’ di tempo ancora, per prendersi cura dei membri feriti. Questa la ragione per cui Cserbik ha avuto un secondo pensiero sul palco: “E se va male?”. Infatti, insieme alla gioia del ricongiungimento della chiesa, sente anche il peso dei membri titubanti.

Bodolai si è sentito sollevato. “Le grandi lotte sono ormai alle spalle”, ha affermato, “La Chiesa ci ha accolto [oggi] a braccia aperte e ogni giorno troviamo nuovi fratelli e sorelle. Sono grato a Dio perché ha reso possibile questo processo di guarigione”.

I leader avventisti e del Kerak si sono incontrati quasi ogni settimana, durante lo scorso anno, e sono arrivati a capire che la forma più importante di unità è quella spirituale, ha commentato Ócsai.

Il presidente della Conferenza Generale, Ted N. C. Wilson, ha evidenziato l’importanza dell’unità spirituale, pregando per la chiesa ungherese subito dopo il rapporto di Kamal.

“Possa la riconciliazione in Ungheria essere resa nota in tutto il mondo”, ha affermato.

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