Melanie Resabala – Dal 15 al 17 settembre, presso il lago di Carezza, tra le splendide Dolomiti, si è tenuto il ritiro spirituale dei giovani e dei Compagnon (16-21 anni) delle comunità avventiste del distretto di Bergamo (Caravaggio, Merate e Bergamo). Come ospite spirituale abbiamo avuto il past. Jonatan Tejel, responsabile della gioventù presso la Regione intereuropea della Chiesa, accompagnato da sua moglie, Daniela Sciarabba.

Siamo partiti il venerdì pomeriggio da Bergamo. Arrivati in albergo, ci siamo sistemati e abbiamo diviso i compiti per aiutare in cucina. L’incontro è iniziato dopo cena, con una serata in cui abbiamo lodato Dio e seguito la meditazione su Onesimo; di lui si parla nella Lettera a Filemone, nel Nuovo Testamento. Il pastore ci ha fatto riflettere sull’importanza delle relazioni interpersonali oggi, da consolidare e sulle quali contare. Infatti, l’apostolo Paolo, Onesimo e Filemone hanno scelto tra tante alternative, e hanno scelto il meglio: l’accoglienza e il perdono. Il pastore ci ha poi invitato a fare la stessa cosa.

Il sabato mattina è iniziato con una camminata di quasi due chilometri. Ci siamo fermati in un prato e abbiamo lodato il Signore con tanti canti, pregato e poi ci siamo divisi in gruppi. Abbiamo preso in esame alcuni personaggi della Bibbia – Giuda, Paolo, Mosè e Pietro – e ogni gruppo si è concentrato su uno di essi. Dovevamo analizzare la loro storia, rispondere ad alcune domande e poi esporre davanti a tutti le conclusioni.

Tornati nella struttura per pranzare, gli incontri sono ripresi nel pomeriggio con i workshop. Sono stati molto belli, interessanti e pratici. Ecco i titoli:
– Un Dio ansioso versus un Dio sano;
– Dio, l’arbitro della nostra vita;
– Comunicare la buona notizia;
– Ben radicati e fondati;
– Il pane della vita.

Personalmente ho partecipato al primo. Abbiamo parlato dell’ansia che a volte sentiamo anche noi cristiani, chi più chi meno. Ma allo stesso tempo abbiamo parlato e letto di come Dio ci dice di non preoccuparci delle cose e di non essere ansiosi perché, mettendoci nelle sue mani, lui provvederà (cfr. Matteo 6:25-28). Ogni workshop finiva con una piccola attività. Nel nostro dovevamo dipingere su delle piccole tele qualcosa che ci trasmettesse serenità, che ci facesse sentire pace. Sono venuti fuori quadri con disegni bellissimi.

Sabato sera, in una stanza ben allestita dai nostri responsabili, si è svolta una cena povera. Di ogni alimento il pastore spiegava il significato ed è stato un momento molto toccante.

Domenica mattina, ultimo giorno del ritiro, abbiamo camminato fino al lago di Carezza. Ci siamo seduti e abbiamo iniziato la riunione con i canti e con l’ultimo momento spirituale tenuto dal pastore. La cosa più bella è stata quando abbiamo cominciato a cantare e dei turisti si sono avvicinati ad ascoltare; con alcuni di loro abbiamo condiviso i testi affinché cantassero insieme a noi. Questo mi ha emozionato perché a volte ci vuole poco per testimoniare la buona notizia del vangelo.

Dopo il pranzo, ci siamo preparati per salutarci e ritornare ognuno alle proprie case.

È stato un weekend molto bello e pieno di momenti speciali. Spero di partecipare a molti altri incontri come questo e di invitare altri giovani a prendervi parte, perché sono esperienze indimenticabili.

[Foto pervenute dal distretto di Bergamo]

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