Amicizia ebraico cristiana Parma 2016Il decimo comandamento chiede di vedere nell’altro l’immagine unica di Dio.

Daniele La Mantia/Notizie Avventiste – In occasione della consueta giornata per l’approfondimento del dialogo tra cristiani ed ebrei, si è tenuto a Parma, giovedì 14 gennaio, presso le Missioni Estere, un incontro organizzato dal Consiglio delle chiese cristiane della città. Era ospite Riccardo Joshua Moretti, vice presidente della comunità ebraica di Parma, e relatore l’archimandrita Dionysios Papavassiliou, presbitero della chiesa greco-ortodossa di Bologna. Il tema riguardava la decima parola (Esodo 20:17), riassunta in : “Non desidererai nulla che appartenga al tuo prossimo”.

Nell’esposizione dell’archimandrita Dionysios, e nel vivace e partecipato dialogo che ne è scaturito, è emersa l’importanza e la grossa difficoltà dei cristiani di capire un linguaggio che nella traduzione perde spesso il vero valore. L’accezione negativa del verbo “desiderare” è tipica della cultura ottocentesca occidentale ed è difficile riuscire a vederla sotto un’altra luce. Il “non desiderare” del comandamento non significa non auspicare il meglio per la nostra vita, ma non arrecare danno al prossimo per ottenere in modo sbagliato ciò che desideriamo.

Il prof. R. J. Moretti, alla mia domanda di rendere ancora più chiaro il senso della decima parola, ha risposto spiegando che di fatto il primo e l’ultimo comandamento sono collegati nel chiedere all’uomo di vedere nell’altro l’immagine unica di Dio e quindi di rinunciare a farci noi “Dio”, pensando di decidere noi ciò che l’altro può o non può avere, ma anzi nell’essere felici della gioia del nostro prossimo.

Alla fine dell’incontro siamo andati via arricchiti e tutti concordi con il presbitero di Bologna che ha affermato: “Senza il primo patto non si può comprendere o ricevere quello in Cristo”.

Per leggere l’articolo di Vita Nuova sulla Giornata del dialogo ebraico-cristiano, cliccare qui.

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