Nepalphoto.7Maol/ARnews – Il primi aiuti umanitari hanno cominciato ad arrivare agli avventisti che vivono nelle aree remote del Nepal, dopo il devastante terremoto di alcuni giorni fa. Le 29 famiglie avventiste nel villaggio di Thumpakhark, situato a circa 80 chilometri dalla capitale, Kathmandu, hanno accolto con gioia l’arrivo della squadra di soccorso della Chiesa, giunta mercoledì. Il past. Umesh Pokharel, presidente della Chiesa avventista in Nepal, ha affermato che la squadra proveniente dalla sede centrale della denominazione, a Kathmandu, ha trovato le famiglie all’aria aperta ed tutti erano «scoraggiati e con facce tristi» mentre guardavano le loro case in rovina e cercavano di salvare il salvabile.

«Siamo stati i primi a raggiungere questo villaggio dopo il terremoto», ha proseguito il past. Pokharel, «e gli abitanti sono stati tutti molto felici di sapere che la chiesa si prendeva cura di loro. Abbiamo infatti aiutato anche le persone che non sono cristiane».

Il terremoto ha distrutto pure le case del pastore e dei tre lettori biblici locali, e la chiesa del villaggio che era stata costruita solo cinque anni fa.

La squadra di soccorso ha distribuito agli abitanti del villaggio 15 tende, 15 sacchi di riso, 15 cartoni pieni di confezioni di noodles istantanei e numerose bottiglie di acqua potabile , promettendo di ritornare con più tende e cibo. «Abbiamo pregato con loro e li abbiamo rassicurati che sono nelle preghiere degli avventisti di tutto il mondo», ha raccontato il Nepalphoto.8past. Pokharel che martedì aveva rivolto un appello ad aiutare le centinaia di famiglie avventiste colpite dal terremoto di magnitudo 7.8 di sabato 25 aprile. «Vorremmo rivolgere una appello ai nostri fratelli e alle nostre sorelle di tutto il mondo perché ci diano una mano. Anche l’aiuto più piccolo sarebbe grande, considerata l’emergenza», aveva detto Pokharel ad Adventist Review.

Vi è bisogno immediato di indumenti caldi, acqua potabile e tende per poter vivere all’aria aperta, in un clima freddo e spesso piovoso.

«Anche se molte organizzazioni, insieme con il governo, fanno del loro meglio, siamo preoccupati per i nostri operai e membri che hanno perso tutto e hanno bisogno di vestiti, acqua e tende», ha aggiunto il presidente della Chiesa nepalese.

Non si sa ancora il numero esatto di avventisti bisognosi di assistenza, perché il terremoto ha distrutto le strade del Nepal centrale. Nella zona colpita dal sisma, la Chiesa avventista ha circa 1.700 membri e 36 operai e pastori, 14 sono invece le chiese.

L’Agenzia AvvenNepalphoto.9tista per lo Sviluppo e il Soccorso (ADRA) si sta dando da fare per fornire assistenza in Nepal. Il suo impegno si focalizza sulla fornitura di cibo e di ripari alla popolazione generale.

Il pastore della chiesa del villaggio Thumpakhark, Devi Bahadur, ha ringraziato Dio che i fedeli fossero in chiesa quando è arrivato il terremoto, perché così erano stati in grado di uscire dall’edificio rapidamente, rimanendo illesi. Molti sarebbero rimasti feriti o addirittura uccisi se fossero stati a casa.

Non ci sono avventisti tra le oltre 5.500 persone morte in tutto il paese. Ma due chiese cristiane appartenenti ad altre confessioni, in un quartiere a 30 chilometri a est di Kathmandu, sono crollate, uccidendo circa 200 persone che erano riunite all’interno. In Nepal, tutte le fedi cristiane hanno i loro servizi religiosi di sabato, unico giorno festivo, perché la domenica è giorno lavorativo.

Nepalphoto.5La squadra di soccorso avventista ha affrontato un arduo viaggio per raggiungere Thumpakhark. Le strade sono gravemente dissestate e spesso bloccate da frane e rocce. La pioggia cadeva e altre due scosse di assestamento hanno fatto tremare la terra mercoledì. La squadra di soccorso ha visto molti villaggi rasi al suolo e le persone che scavavano disperatamente tra le macerie delle loro case, in una ricerca di qualcosa da salvare. Tende di fortuna erano accanto alle case sbriciolate.

Il team ha anche visitato un secondo villaggio, Kaping, a due ore da Thumpakharka, dove ha distribuito 14 sacchi di riso, 14 tende, 14 cartoni di confezioni di noodles istantanei, e acqua potabile. «Abbiamo 20 famiglie avventiste in questo villaggio e tutti hanno perso le loro case», ha spiegato il past. Pokharel. La chiesa ha subito danni parziali. «Quando siamo arrivati erano anche loro felici di vederci. Abbiamo pregato insieme e li abbiamo rassicurati che non sono soli e presto saremmo ritornati con più aiuti», ha continuato Pokharel.

Nepalphoto.6Andata via dal villaggio di Kaping, la squadra di soccorso si è imbattuta in sei famiglie che vivevano in tende di fortuna sul ciglio della strada. Si sono fermati e li hanno riforniti di noodles, biscotti e riso. Le persone erano così contente che ringraziandoli hanno detto: «Siete stati mandati da Dio per aiutarci».

Gli operai della chiesa hanno anche visitato quattro famiglie, una delle quali avventista, nei pressi del villaggio di Khadichower e hanno dato loro tende e cibo, prima di condividere un momento di preghiera.

Il team ha in programma oggi di riuscire ad arrivare in due villaggi più sperduti.
«Abbiamo bisogno di più tende e cibo da  distribuire», ha concluso Pokharel, «Vi chiediamo di ricordarvi di noi nelle vostre preghiere».

ADRA Italia ha aperto una raccolta fondi. Chi desidera fare una donazione e sostenere gli interventi per aiutare le vittime della catastrofe, può contattare ADRA Italia (www.adraitalia.org) o donare, inserendo la causale «Emergenza Nepal», nei seguenti modi:
– Conto corrente bancario IBAN: IT 95 E 01030 03203 000000866909
Dall’estero: BIC/SWIFT: PASCITM 1 RM3

– Conto Corrente Postale n. 160 800 04 intestato a ADRA Italia
Lungotevere Michelangelo, 7 – 00192 Roma

 

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