La chiesa, così com’è concepita negli scritti neotestamentari e vissuta nel periodo apostolico, è la comunità dei credenti che accettano Gesù Cristo come Signore e Salvatore e pongono la rivelazione divina alla base della propria solidale esperienza di fede.

In continuità con il popolo di Dio dell’Antico Testamento, la chiesa è chiamata a un mandato nel mondo: una missione di servizio e di evangelizzazione. L’invito di Gesù rivolto agli apostoli è diretto a tutti i credenti: «Andate dunque e fate miei discepoli tutti i popoli battezzandoli nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito santo, insegnando loro a osservare tutte quante le cose che vi ho comandate. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, sino alla fine dell’età presente» (Mt 28:19,20). La chiesa riceve la propria autorità direttamente dal suo fondatore e capo, Gesù Cristo, e dalla Parola di Dio.

La chiesa è la famiglia di Dio e come tale deve realizzare al suo interno un clima di ordine, di solidarietà, di impegno. La chiesa che il Nuovo Testamento presenta è una comunità in cui si entra a far parte per scelta responsabile, per accettazione di Cristo, non per etnia o per nascita. La chiesa è un’istituzione democratica in cui i vari compiti sono assegnati in base alle scelte responsabili dei suoi membri. In una celebre immagine paolina la chiesa è definita come «il corpo di Cristo»; questa espressione offre un’idea chiara dello spirito di unità, di simpatia, di tolleranza e d’amore che deve regnare fra coloro che, sapendosi salvati dalla grazia divina, si uniscono per compiere la sua missione.

L’esperienza cristiana senza la comunità è imperfetta perché manca di una dimensione essenziale, quella orizzontale. Il credente è chiamato a percorrere il suo cammino con gli altri suoi fratelli per crescere insieme seguendo le orme di Gesù Cristo.

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