Sara Civerchia – Lo scorso 10 febbraio, nella chiesa avventista di Jesi, in occasione della settimana della famiglia, abbiamo avuto il piacere di ospitare la dott.ssa Roberta Cesaroni, life mental coach ed esperta in età adolescenziale. L’iniziativa è stata promossa dai Ministeri in favore dei Bambini (Mib) e Ministeri della Famiglia (Maf) locali. L’incontro si è svolto nel pomeriggio e ha visto la partecipazione di numerose famiglie della chiesa. La dottoressa ha illustrato le prerogative delle varie generazioni, le loro differenze e, soprattutto, ci ha spiegato ciò che sta alla base dei comportamenti dei giovani. Questo ci ha fatto comprendere il motivo della difficoltà che spesso abbiamo nel dialogare con i nostri figli e, più in generale, con le nuove generazioni.

È stato un momento di crescita e di scambio per tutti noi. Abbiamo ricevuto consigli su come comportarci con i nostri figli. L’obiettivo era quello di porre un piccolo tassello che fa parte di un lungo e difficile cammino verso l’integrazione delle varie generazioni presenti nella nostra chiesa. La comprensione, il dialogo, l’ascolto e l’apertura mentale sono parte integrante di questo percorso che, nel corso degli anni, potrebbe portare la chiesa ad arricchirsi proprio grazie a quelli che oggi sono i nostri bambini e che formeranno la chiesa del futuro. La chiesa di domani sarà possibile solo comprendendo e adattandoci ai bambini e ai giovani di oggi in modo che si sentano accolti nelle nostre comunità e apportino quella ventata di freschezza e novità che ci farà rifiorire donandoci una nuova vita in Cristo.

Abbiamo concluso l’incontro leggendo un passo biblico e la citazione di un famoso scrittore e insegnante italiano.
“I ragazzi non li salvi cancellando Tik Tok. I ragazzi li salvi chiedendo loro tutti i giorni ‘Come stai?’ e fermandoti lì tutto il tempo che serve per ascoltare davvero la risposta” – Enrico Galiano.
“Così anche voi, giovani, siate sottomessi agli anziani. E tutti rivestitevi di umiltà gli uni verso gli altri, perché Dio resiste ai superbi ma dà grazia agli umili” (1 Pietro 5:5)

Come ho conosciuto la dott.ssa Cesaroni 
Circa un anno fa sono andata a un evento organizzato da un Comune nelle vicinanze di Jesi, trascinata da mia figlia diciassettenne. Era un incontro con lo scrittore e insegnante Enrico Galiano. Ero stanca, sarei voluta solo rimanere a casa per mettermi a letto presto, ma erano varie volte che mia figlia Lucia mi chiedeva di andare a vedere questo scrittore di cui sia io che lei abbiamo letto alcuni romanzi. Purtroppo, per vari motivi, non eravamo mai riuscite ad ascoltarlo, nonostante fosse venuto anche qui a Jesi. Quindi mi sono fatta coraggio e siamo andate insieme.

Il teatro era strapieno di gente, ragazzi, insegnanti e genitori. Sul palco c’erano vari cartelloni delle associazioni che avevano promosso l’evento. Tra questi ce n’era uno con scritto: Dottoressa Roberta Cesaroni Life Mental Coach. Mi sono chiesta quale compito potesse svolgere una figura professionale di questo tipo, sperando di ricevere la risposta nell’arco della serata.

Casualmente accanto a me si è seduta una cugina di mio marito, che partecipava all’incontro proprio perché la dottoressa aveva seguito suo figlio adolescente per alcune problematiche e, sia lei che suo figlio, si erano trovati molto bene. Alla fine dell’evento hp avvicinato la dottoressa e le ho chiesto un contatto per una consulenza, in quanto mia figlia aveva piacere di parlare con uno psicologo o un professionista del genere. In seguito a ciò, mia figlia ha iniziato un percorso con questa dottoressa che ha dato consigli a tutta la famiglia su come accompagnare la nostra ragazza adolescente attraverso la sua crescita. E, devo essere sincera, la crescita è stata di tutta la famiglia, non solo sua. È stato come se noi genitori fossimo cresciuti insieme a lei. Di certo abbiamo sbagliato e sbaglieremo ancora moltissimo, ma siamo stati benedetti da questo incontro.

Memore di questa esperienza ho proposto di organizzare un incontro con la dott.ssa Cesaroni in chiesa, con il duplice scopo di aiutare le famiglie a capire meglio i figli e la nostra comunità a comprendere i giovani e gli adolescenti. Sì, perché la chiesa è una famiglia e a volte si fa difficoltà a capire gli atteggiamenti dei ragazzi. Ma il nostro compito, come genitori ed educatori, è quello di valorizzare i ragazzi, educarli, cioè tirare fuori ciò che di meglio vi è in loro. So che sono molto diversi da noi, su tante cose ci scontriamo, ma ciò che dobbiamo fare è ascoltarli, farli sentire accolti, anche se si vestono in modo diverso da noi, anche se ascoltano musica per noi inascoltabile. Perché spesso dietro quel tipo di musica c’è una sofferenza, sia di chi la scrive sia di chi la ascolta.

Oggi, dopo l’incontro con la dott.ssa Cesaroni, svoltosi il 10 febbraio nella nostra chiesa di Jesi (organizzato dai Mib e dai Maf locali), posso dire che non è stata una casualità aver conosciuto questa donna. Dio ci offre delle opportunità nel percorso della nostra vita. Spesso per noi è difficile coglierle e, quando ci riusciamo, non è detto che riconosciamo subito la mano di Dio. Ce ne rendiamo conto solo a posteriori, ripercorrendo il nostro vissuto e tirando un po’ le somme di ciò che ci è accaduto. Ecco, a posteriori, oggi, posso dire che in tutto questo ho visto la benedizione di Dio per la mia famiglia e la mia comunità. Per me, questo è un grosso miracolo. Mi fa capire che veramente Dio è sempre lì accanto a donarci un’ancora di salvezza. Spero che molti di voi possano comprendere la vicinanza di Dio e sperimentare la sua potenza nella propria vita.

Condividi

Articoli recenti