Washington Johnson – La guerra è una tragedia. La perdita di vite umane, gli sfollati, la distruzione dell'ambiente, le malattie e altri effetti collaterali la rendono un evento più che devastante.
Il presidente statunitense Woodrow Wilson, nel suo ottimismo, parlava della Prima guerra mondiale come della "guerra per porre fine a tutte le guerre", ma purtroppo non fu così. 23 anni dopo arrivò la Seconda guerra mondiale, conflitto a cui partecipo’ anche mio padre, e da allora ci sono state molti altri conflitti. La "Guerra globale al terrorismo" è stata lanciata 20 anni fa, dopo che gli Stati Uniti sono stati attaccati da una serie di atti terroristici che hanno causato la morte di circa 3.000 cittadini e hanno cambiato per sempre il nostro mondo l'11 settembre 2001.

Quasi 500.000 soldati americani sono stati mobilitati in Afghanistan durante questo periodo. Ho servito con onore come cappellano in questo conflitto, anche al cimitero nazionale di Arlington, dove sono state sepolte numerose vittime di guerra; e in seguito come vice cappellano del comando di Camp Lemonnier a Gibuti, nel Corno d'Africa.

Nel commemorare il ventesimo anniversario dell'11 settembre e nel riflettere sul recente ritiro delle forze militari statunitensi dall’Afghanistan, ponendo fine alla guerra più lunga intrapresa dalla nazione, potremmo chiederci se questa sia stata la guerra per porre fine a tutte le guerre. Le parole di Cristo ai suoi discepoli, in Matteo 24:6, indicano che la lunga guerra contro il terrorismo probabilmente non è quella finale, ma piuttosto uno dei tanti segni di cui parla Cristo riguardo al suo prossimo ritorno: “Voi udrete parlare di guerre e di rumori di guerre; guardate di non turbarvi, infatti bisogna che questo avvenga, ma non sarà ancora la fine”.

La prima guerra 
Apocalisse 12:7-8 rivela che la prima guerra ebbe luogo in cielo. Satana desiderava la posizione di autorità di Cristo, ma non il suo carattere amorevole. La sua slealtà, e gelosia, verso il Figlio di Dio fu dapprima un'operazione sotto copertura, ma in seguito esplose in aperta ribellione finché non venne espulso dal cielo.

Negli ultimi 7.000 anni l'intero universo ha visto lo svolgersi di questo dramma, noto in ambito spirituale come “il gran conflitto”, una guerra tra Cristo e Satana, tra il bene e il male. Satana e i suoi angeli malvagi hanno usato ogni possibile attacco contro l'umanità, cioè sparatorie di massa, disastri naturali, incendi, terremoti, tornado, carestie, epidemie diffuse (di recente il Covid-19), guerre, minacce di guerre e altro ancora, come espressione della loro insensata ribellione contro il governo di Dio.

Mai più guerra 
La guerra che porrà fine a tutte le guerre è in definitiva il gran conflitto. Questa guerra richiederà a tutti di scegliere a chi essere fedeli, a Cristo o a Satana. Coloro che desiderano essere dalla parte dei vincitori devono affidarsi a Cristo che, dopo aver completato la sua opera di mediazione nel santuario celeste, tornerà sulla terra come Re vincitore, per sconfiggere Satana, gli angeli malvagi e gli empi.

Le parole di Ellen G. White offrono un’idea del previsto, glorioso esito: “Il grande conflitto è finito. Il peccato e i peccatori non esistono più. L’intero universo è purificato. Tutto il creato palpita di armonia e di gioia. Da colui che ha creato tutte le cose fluiscono la vita, la luce e la gioia che inondano lo spazio infinito. Dall’atomo più impercettibile al più grande dei mondi, tutte le cose, quelle animate e quelle inanimate, nella loro bellezza e nella loro perfezione, dichiarano con gioia che Dio è amore” – Il gran conflitto, p. 678.

Anche Isaia (nella Bibbia) proclama la fine vittoriosa, quando la guerra non esisterà più:

“Egli giudicherà tra nazione e nazione
e sarà l'arbitro fra molti popoli; 
ed essi trasformeranno le loro spade in vomeri d'aratro, 
e le loro lance, in falci; 
una nazione non alzerà più la spada contro un'altra, 
e non impareranno più la guerra”
(Isaia 2:4).

Aspetto con ansia quel giorno!

[Washington Johnson II è vicedirettore dei Ministeri Avventisti della Cappellania presso la Regione nordamericana, ed è capitano (Chc) dell’United States Navy Reserve Chaplain Corps].

[Fonte: Nad. Immagine: Nad/iStock photography]

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