“A lungo l’umanita’ si e’ considerata perfetta, attribuendo le proprie eventuali defaillances all’alienazione portata dalla tecnica o all’azione di entita’ arcane e malvagie come il Capitale e l’Europa. Ma sarebbe bastato un esame di coscienza per capire che il problema era un altro: l’imbecillita’, dentro e fuori di noi. L’imbecillita’ e’ una cosa seria, a cui sinora non si e’ dato che uno sguardo distratto, come fosse una cosa per pochi e, soprattutto, per altri. Non e’ cosi’, e, appena ce ne accorgiamo, i conti tornano, nell’economia, nella societa’ e nella storia. Parte da qui l’irresistibile riflessione del filosofo su questa imbarazzante caratteristica dell’umano. Ce n’e’ per chiunque: per i titani del pensiero, per i giganti indiscussi della letteratura, per i protagonisti della storia universale. L’umano, insomma, e’ essenzialmente (e non accidentalmente) un imbecille. Ed e’ di qui, solo di qui, dal sentirci tutti lambiti dalla grande ala dell’imbecillita’, che ha origine il progresso, la lunga avanzata dell’umanita’ verso il bene – ossia, la sua fuga senza fine dall’imbecillita’.”

In questo numero di “Leggiamo insieme” Maurizio Ferraris, filosofo e accademico italiano, dal 1995 professore ordinario di Filosofia Teoretica presso il Dipartimento di Filosofia e Scienze dell’Educazione dell’Universita’ di Torino, e’ stato intervistato da Roberto Vacca riguardo al saggio pubblicato dallo stesso professore nel 2016, dal titolo “L’imbecillita’ e’ una cosa seria” (ed. Il Mulino).

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