Lo afferma il Rapporto dell’Alleance Biblique Universelle sull’accesso alla Scrittura nel mondo

Notizie Avventiste – Nel 2017, le Società bibliche hanno reso fruibile la Bibbia in 49 lingue parlate da oltre 580 milioni di persone. Sono questi alcuni dati dell’ultimo rapporto pubblicato dall’Alleance Biblique Universelle (Abu).

Il 2017 è stato una “prima volta” per 20 lingue parlate da più di 14 milioni di persone. I linguaggi si evolvono e si sviluppano nel tempo. Questo è il motivo per cui le Società bibliche lavorano anche alla revisione di traduzioni esistenti o a nuove traduzioni. Nel 2017, sono state pubblicate 26 nuove traduzioni e revisioni.

La Società biblica in Italia ha reso disponibile, in occasione dei 500 anni della Riforma protestante, una nuova traduzione in italiano del Nuovo Testamento realizzata dalle chiese evangeliche. Il progetto “Bibbia della Riforma” prosegue per arrivare alla traduzione completa della Scrittura.

“Quando una comunità riceve le Scritture nella propria lingua, accade qualcosa di importante” afferma l’Abu dal suo sito francese “Le persone sentono che Dio parla loro direttamente… la loro reazione è spesso quella di esclamare: ‘Dio parla la mia lingua!’”.

Nel mondo si parlano 7.097 idiomi. La Bibbia è stata tradotta integralmente in 1.674 lingue, e sono 5,4 miliardi di persone che possono leggerla; il Nuovo Testamento è a disposizione di un bacino di 631 milioni di individui che parlano 1.515 altre lingue. 406 milioni di persone hanno a disposizione solo alcuni libri della Bibbia e altre 209 milioni non ne hanno alcuno. L’impegno dell’Abu è quello far sì che tutti possano avere accesso all’intera Bibbia. Al momento le Società bibliche lavorano a 400 traduzioni nel mondo.

“Anche se ci sono stati enormi progressi nella traduzione della Bibbia, per cui circa l’81% della popolazione mondiale può avere una Bibbia completa nella propria lingua”, continua l’Abu “209 milioni di persone nel mondo non hanno ancora la possibilità di entrare in contatto con nessun testo della Scrittura nella loro lingua. Quindi c’è ancora molto lavoro da fare se vogliamo che almeno alcuni libri della Bibbia siano disponibili nelle restanti 3.773 lingue. Chiediamo di pregare per questa area vitale della missione, nonché per le Società bibliche e le organizzazioni partner che fanno tutto il possibile per soddisfare questa esigenza”.

L’evoluzione della tecnologia digitale ha permesso un accesso senza precedenti alla Bibbia (la Digital Bible Library-Dbl). Oggi, come non mai nella storia dell’umanità, un così gran numero di persone possono interagire con la Bibbia e condividerla. Alla fine del 2017, la Dbl contava 1.735 Bibbie o sue parti in 1.269 lingue parlate da 5,6 miliardi di persone.

Le sfide riguardano anche coloro che hanno bisogni speciali. Per i ciechi e gli ipovedenti sono disponibili Bibbie integrali in braille in 44 lingue, e parti del testo biblico in 200 altri idiomi. Trascrivere e stampare questi testi è un lavoro enorme e molto costoso: una Bibbia integrale in braille è formata da 40 grossi volumi e il costo di stampa si aggira intorno a 600 dollari. “Nonostante la disponibilità di prodotti audio e in altri formati elettronici, il braille resta ancora il supporto più diffuso ed efficace per l’interazione dei ciechi con la Bibbia”, afferma il rapporto dell’Abu “Nel 2017, le società bibliche di 32 Paesi svolgono progetti in braille per rispondere alle necessità dei lettori ciechi”.

Un discorso simile va fatto anche per le persone sorde che hanno a disposizione pochi testi biblici nella loro lingua dei segni: su 400 lingue solo il 10% dispongono di piccole parti della Bibbia in lingua dei segni; non esiste una Bibbia ingegrale per i sordi. “Le Società bibliche sono attualmente coinvolte in 26 progetti in corso nella lingua dei segni, mentre una decina di altre sono in fase di pianificazione e preparazione. Questi progetti potrebbero interessare 12,9 milioni di persone sorde”, conclude l’Abu.

(Fonte e immagine: Alliance Biblique Universelle)

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