SAN DIEGO PADRES VS LOS ANGELES DODGERSL’inventore della “Tommy John”, l’operazione chirurgica che cambiò la storia del baseball, è scomparso il 6 marzo. Si era laureato in medicina alla Loma Linda University

Notizie Avventiste/ARnews – Centinaia di familiari, amici e colleghi del dott. Frank W. Jobe si sono riuniti nel Dodger Stadium, il 7 aprile, per una celebrazione in ricordo del medico ed ex studente della School of Medicine della Loma Linda University (Llu), scomparso il 6 marzo scorso a 88 anni.

“Il dott. Jobe è uno dei laureati più stimati della Loma Linda University”, ha affermato Roger Hadley, decano della School of Medicine della Llu.
“Molti lo considerano il ‘padre della medicina sportiva’ – ha continuato Hadley – Al suo funerale è stata ricordata la passione che aveva per l’innovazione, la ricerca e la cura personalizzata del paziente. I suoi interventi chirurgici hanno permesso a molti importanti lanciatori di baseball di prolungare la loro carriera nei campionati più importanti. In effetti, uno dei commenti è stato che il dott. Jobe ha conseguito più vittorie importanti in campionato di un qualsiasi lanciatore della lega maggiore”.

Durante la celebrazione, i grandi schermi dello stadio, che normalmente mostrano i punteggi della partita e i replay, hanno proiettato immagini sulla vita di Jobe. Sono state condivise con gli ospiti fotografie di figli, nipoti, lauree, matrimoni, incontri, sorrisi, abbracci e anche qualche scatto sul campo con i grandi del baseball, mentre le note di brani classici come “Let it Be”, dei Beatles, e “What a Wonderful World”, di Nat King Cole, facevano vibrare i 56.000 posti dello stadio e i cuori dei presenti.

Tra coloro che hanno preso al parola spicca Vin Scully, cronista dei Los Angeles Dodgers, che ha ricordato i 50 anni di amicizia con Jobe. “Gli voglio bene e conoscerlo ha arricchito tutti noi. Sono felice e onorato di essere qui oggi”, ha affermato Scully. Il dott. Frank W. Jobe è diventato famoso per aver pensato e realizzato un intervento chirurgico pionieristico di ricostruzione del legamento collaterale dell’ulna, oggi conosciuto come “Tommy John”, dal nome del giocatore che per primo si sottopose a questa tecnica sperimentale nel 1974. Praticamente trapiantò un tendine del polso destro dell’atleta nel suo gomito sinistro.

“Ero la cavia”, ha dichiarato Tommy John, scherzando, durante la celebrazione. John era un lanciatore dei Los Angeles Dodgers e Jobe il chirurgo ortopedico e medico del team. Se Jobe non avesse eseguito l’intervento chirurgico su John, o se questo non avesse avuto successo, la carriera del giocatore sarebbe finita. “È stato un chirurgo brillante – ha aggiunto John – ma soprattutto un caro amico. E quando si perde un amico si soffre molto”. Dopo un anno di riabilitazione, John ricominciò a lanciare meglio di prima. Lanciò per altri 14 anni, vincendo più partite di quante ne avesse vinte prima dell’intervento.

Dal 1974, l’operazione è divenuta di routine per i lanciatori di baseball, di ogni livello, che si fanno male. In un’intervista del 2013, Jobe ha affermato che probabilmente “quasi tutti i lanciatori delle squadre del campionato maggiore hanno dovuto sottoporsi a questo intervento”. Jobe è stato premiato, nel luglio 2013, durante il weekend della Baseball Hall of Fame a Cooperstown, per il suo contributo allo sport.

“L’intervento chirurgico ‘Tommy John’ è il risultato della convergenza di un grande medico e di un paziente perfetto”, ha affermato Meredith Jobe, figlio di Frank Jobe, durante il suo discorso. “Mio padre aveva talento nel curare, era un pioniere della ricerca, era creativo, brillante e aveva un modo superiore di trattare i pazienti”.

Oltre a medico dei Dodgers per 40 anni, Jobe è stato il cofondatore del Kerlan-Jobe Orthopaedic Clinic in California, e ha lavorato per 26 anni come consulente ortopedico dell’Associazione dei giocatori di golf professionisti. Jobe ha svolto un ruolo fondamentale nel salvare la carriera di giocatori professionisti di baseball in Giappone. La cura personalizzata dei giocatori, l’insegnamento e la formazione fornita generosamente ai medici giapponesi lo hanno reso una perla nazionale del baseball e della medicina sportiva.

La clinica Kerlan-Jobe Clinic continua a essere una risorsa vitale nel mondo della medicina dello sport; in essa sono curati atleti di ogni calibro.

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