SPUC 2015Si celebra in tutto il mondo dal 18 al 25 gennaio con la proposta di riflessione proveniente dal Brasile.

Davide Romano – Anche quest’anno il mese di gennaio ci reca in dono la Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani, che avrà come brano ispiratore Giovanni 4:7, e come tema “Dammi un po’ d’acqua da bere”.

La Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani trae origine dalla lungimirante idea di uomini e donne che nel 1846, pur appartenendo a differenti confessioni cristiane, fondarono a Londra l’Alleanza evangelica. Questo organismo si prefiggeva di rinsaldare i legami di fraternità e di reciproco sostegno tra fratelli di diversa appartenenza, mettendo da parte ogni contesa dottrinale.

La Settimana di preghiera fu dunque animata da tale intimo sentire. Nel XX secolo essa fu rilanciata nell’ambito delle iniziative promosse dal Consiglio ecumenico delle chiese (Cec) con la partecipazione iniziale dell’abate cattolico Paul Coutrier e, molto più tardi, del Pontificio consiglio per l’unità dei cristiani.

Gli avventisti sono lieti di prendervi parte al fine di incontrare fratelli e sorelle delle altre chiese cristiane e condividere momenti di riflessione spirituale, meditazione della Parola e scambio di esperienze di edificazione. Il dissenso ecclesiale su talune pratiche non condivise tra le diverse tradizioni di riferimento, non impedisce evidentemente di trovare sotto l’egida dello Spirito Santo momenti intensi di incontro e di conoscenza reciproca.

Facciamo in modo che tali occasioni non abbiano soltanto un carattere formale e diplomatico, ma rappresentino davvero uno stimolo alla reciproca cordiale accoglienza.

Ogni momento liturgico avrà quindi necessariamente una genuina impronta ecumenica, rispettosa cioè delle diverse sensibilità confessionali presenti.

Il Signore Gesù ci dia in tali occasioni le parole che non abbiamo, e lo slancio necessario per pronunciarle con lealtà e senza doppiezza.

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