Patrizia Evola/Maol – Il 2 settembre è stato un giorno molto triste per la comunità di Parma e per tante famiglie avventiste. La nostra cara Antonia Di Liso si è addormentata nel Signore a soli 55 anni. Tonia ha lottato per quasi tre anni contro la malattia che l’ha tolta al marito Giuseppe Breci e al figlio Ruben.

Era una presenza importante nella chiesa per il suo dolce sorriso, gli occhi vivaci, la gioia di vivere e la sua ironia. Il disegno e il dono dell’accoglienza erano due delle sue prerogative. Nonostante fosse stata duramente colpita dalla vita – la precedente malattia e la perdita della cara figlia Ilenia di 14 anni – questa famiglia non ha mai perso la fede, anzi, spesso ha dato forza e conforto a tanti. Durante il lungo periodo di malattia Tonia ha sempre avuto il pensiero verso Gesù e la guarigione che purtroppo non è arrivata.

Mercoledì 4 settembre la chiesa madre di Bagnolo era gremita. Ospiti di don Giovanni abbiamo accolto le spoglie della nostra sorella. Tantissimi amici, conoscenti e giovani erano presenti perché Ruben è molto apprezzato per il suo impegno al centro giovanile. Anche il Sindaco era presente. La cerimonia funebre è stata celebrata dal past. Daniele La Mantia che ha ricordato come Tonia abbia avuto fino alla fine pensieri positivi e la forza di scherzare. Tanti membri della chiesa di Parma hanno omaggiato il suo ricordo; il past. Stefano Calà, nipote di Tonia, ha parlato a nome dei familiari ricordando la sua fede incrollabile.

Per questi eventi non c’è risposta – ha spiegato ai presenti il past. La Mantia durante la predicazione – non c’è logica o regia, ma coloro che hanno fede possono trovare conforto e risposte in Gesù che si è fatto prossimo per noi nella sofferenza e nella morte, trasformandola in un sonno che annuncia il risveglio a una vita senza fine. Con un pensiero molto toccante di Sergio Quinzio, ha poi invitato Giuseppe, Ruben, i genitori di Tonia, i familiari e noi tutti a lasciare che Dio ci prenda in braccio, ci copra teneramente gli occhi finché il dolore sia passato e ci faccia contemplare il suo regno dove la separazione, frutto del peccato, non ci sarà più.

Al marito Giuseppe, al figlio Ruben, ai genitori, alla sorella Enza, che svolge il suo servizio nella casa di riposo «Casa Mia» di Forlì, e a tutta la sua famiglia, la Chiesa avventista italiana e le sue istituzioni esprimono vicinanza e sentita partecipazione in questo momento di dolore.

Condividi

Articoli recenti