Manifestazione liberrta religiosa Roma 1977-1Suo il disegno di legge sul riposo sabbatico presentato nel 1976. Le condoglianze dell’UICCA e il ricordo del past. Gianfranco Rossi.

Notizie Avventiste – Il primo febbraio si è spento l’on. Stefano Servadei, deputato della Repubblica per alcune legislature. Da pochi giorni aveva compiuto 93 anni. La Chiesa cristiana avventista in Italia deve molto a questo “socialista vero”, come è stato definito, per il suo interessamento e contributo verso la libertà religiosa delle minoranze e una di legge che riconoscesse l’osservanza del sabato agli avventisti, nella seconda metà degli anni ’70.

“L’Unione Italiana delle Chiese Cristiane Avventiste del Settimo Giorno (UICCA), nell’apprendere la triste notizia della scomparsa dell’on. Stefano Servadei, porge le più sentite condoglianze a tutta la sua famiglia”, afferma il past. Stefano Paris, presidente dell’UICCA, in un messaggio di cordoglio, “Un rapporto di stima e riconoscenza lega la Chiesa avventista all’Onorevole per il suo impegno a favore dei diritti umani e della libertà religiosa. Il disegno di legge sul riposo sabbatico, da lui presentato nel Manifestazione liberrta religiosa Roma 1977-21976, è stato segno della sua sensibilità nei confronti delle minoranze e ha anticipato l’Intesa che sarebbe stata stipulata dieci anni dopo. La Bibbia afferma: ‘Beati i morti che da ora innanzi muoiono nel Signore… essi si riposano dalle loro fatiche perché le loro opere li seguono’, (Apocalisse 14:13) e le azioni dell’on. Servadei portano ancora i loro frutti”.

Il pastore emerito Gianfranco Rossi, per circa 50 anni attivo nella denominazione in favore della libertà religiosa, ha incontrato diverse volte Stefano Servadei, presentandogli le esigenze della Chiesa avventista in quanto religione minoritaria nel paese e trovando in lui estrema disponibilità.

Ricordando quei giorni storici per gli avventisti italiani, Gianfranco Rossi racconta:

“La Chiesa avventista italiana deve essere molto riconoscente a Stefano Servadei perché, dopo Giulio Andreotti, il presidente del Consiglio dei Ministri che ha deciso di fare l’Intesa con noi avventisti, Servadei è stato l’uomo politico italiano che più di ogni altro ha operato per la libertà del sabato di noi avventisti.

Manifestazione liberrta religiosa Roma 1977-3Nella mia qualità di direttore del dipartimento della Libertà religiosa della Chiesa avventista italiana, ho incontrato la prima volta l’on. Servadei nel 1971, quando era presidente della Commissione Industria e Commercio della Camera dei Deputati. Questa Commissione si stava occupando di una proposta di legge concernente l’orario dei negozi e io volevo che in questa legge che si stava preparando si riconoscesse agli osservatori del sabato il diritto di tenere chiuso il negozio il sabato e di poterlo aprire la domenica.

Trovai il presidente Servadei molto disponibile e molto interessato alla difesa dei diritti delle minoranze religiose. Infatti, scrisse subito della questione al ministro per l’Industria e il Commercio, ma la maggioranza voleva approvare la proposta di legge entro breve tempo perché la legislatura era agli sgoccioli e così non fu possibile includere anche il problema degli osservatori del sabato. Tuttavia, prima dell’approvazione della proposta di legge sull’orario dei negozi, il presidente Servadei riuscì a far approvare dalla Commissione Industria e Commercio, in sede legislativa, e cioè a nome di tutta la Camera dei Deputati, un ordine del giorno per impegnare il governo a predisporre un provvedimento legislativo per la soluzione del problema dei cittadini appartenenti a confessioni religiose che osservano il riposo settimanale in giorni diversi dalla domenica.

Manifestazione liberta religiosa Roma 1977-5Purtroppo il governo tardava a occuparsi di questo problema e allora mi rivolsi ancora a Servadei il quale decise, insieme a un gruppo di deputati socialisti, di presentare un progetto di legge sul riposo sabbatico. Ma erano tante le proposte di legge presentate in Parlamento e

molti gli interessi di ogni genere che premevano sui parlamentari per indurli a portare avanti particolari progetti. Noi eravamo una piccola comunità religiosa, senza appoggi particolari sul piano politico, senza un’influenza significativa sui mezzi di comunicazione. Che cosa potevamo fare per richiamare l’attenzione dell’opinione pubblica e del Parlamento sull’importante questione che a noi stava tanto a cuore?

Fu l’on. Servadei a darci l’idea di organizzare una manifestazione a Roma, per richiamare l’attenzione del pubblico sul nostro problema e per sensibilizzare il Parlamento e il Governo sul progetto relativo al riposo sabbatico. Ricordo una particolare espressione dell’on. Servadei a questo proposito. Mi disse: “Occorre dare una spallata, una spinta al Parlamento per fare avanzare i lavori relativi al Manifestazione liberta religiosa Roma 1977-4nostro progetto di legge”.

Ebbi il compito di organizzare la manifestazione di Roma, che si svolse il 4 febbraio 1977 e fu un grande evento per la Chiesa avventista italiana. Avventisti del Nord, del Centro, del Sud e delle Isole d’Italia sfilarono per le vie di Roma con cartelli inneggianti alla libertà religiosa. Una delegazione avventista insieme all’on. Servadei fu ricevuta dal Presidente del Consiglio dei Ministri, on. Giulio Andreotti. La delegazione avventista fu ricevuta anche dall’on. Oscar Mammì, presidente della Commissione Interni, che aveva il compito di esaminare la proposta di legge sul riposo sabbatico, dall’on. Vincenzo Balsamo, capogruppo dei deputati socialisti, dall’on. Ferdinando Di Giulio, capogruppo dei deputati comunisti, dall’on. Bernardi vice capogruppo della Democrazia Cristiana, dall’on. Aldo Bozzi capogruppo dei deputati del Partito Liberale, e dal dott. Antonio Maccanico, segretario generale della Camera dei Deputati. A tutte queste personalità politiche la nostra delegazione rilasciò una copia della Bibbia.

Manifestazione liberrta religiosa Roma 1977-6I giornali e la televisione parlarono molto di questa manifestazione avventista e cosi fecero conoscere agli italiani la presenza della nostra chiesa in Italia. Dopo la manifestazione di Roma facemmo altri interventi presso le autorità, ma senza ottenere il risultato sperato. Ci rendemmo conto che il clima politico non era disposto a varare una legge sul riposo sabbatico, ma quanto avevamo fatto non era stato inutile, perché era stato sollevato fortemente il problema e quindi aveva preparato il terreno per poter riuscire poi, tramite l’Intesa, a ottenere per legge il diritto di osservare il sabato.

Ricordo con piacere l’ultimo incontro che ebbi con l’on. Servadei. In occasione del Congresso mondiale sulla libertà religiosa, che si svolse a Roma nel 1984, gli rivolsi un invito a partecipare. L’eminente uomo politico, ormai nostro amico, partecipò alle ultime sedute e al banchetto finale. Ricordo molto bene la sua affabilità e lo spirito familiare che si manifestò tra noi, specialmente durante la cena finale. Mia moglie ed io eravamo al suo stesso tavolo e vivemmo momenti di vera amicizia e allegria. Quando arrivò l’ora dell’assegnazione dei premi, presi la parola per presentare, a nome dell’AIDLR (Associazione internazionale per la difesa della libertà religiosa), le motivazione del premio all’on. Servadei. Ricordo che citai anche una sua frase che mi aveva molto colpito:”Sono le minoranze che vanno difese, la maggioranza si difende da sola”.

Chi desidera conoscere in modo più approfondito l’attività svolta da Stefano Servadei in favore della Chiesa cristiana avventista del settimo giorno, può consultare il libro di Gianfranco Rossi, Lotte e vittorie degli avventisti italiani per la libertà religiosa, ed ADV, Firenze, 2007, pag.128 a 254.

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