E’ la strage dei bambini. Erano almeno in quaranta su quel barcone affondato nel giro di un’ora giovedi’ sotto gli occhi delle centinaia di migranti ammassati sull’imbarcazione gemella che, con una fune, trainava nel Canale di Sicilia l’altra che aveva cominciato a imbarcare acqua inabissandosi velocemente.
Sono drammatiche ma concordanti le testimonianze dei superstiti di questo ultimo naufragio raccolte nella notte dagli investigatori delle squadre mobili di Ragusa e Agrigento dove, divisi su diverse navi di soccorso, sono arrivati i superstiti di una tragedia che avrebbe fatto almeno quattrocento morti, quaranta dei quali bambini, molti neonati. In trecento, quelli che avevano pagato di meno ed erano stati fatti entrare nella stiva, sono morti intrappolati senza neanche sapere quello che stava accadendo in superficie. Sono oltre dodicimila i migranti sbarcati in una settimana. Secondo l’agenzia dei rifugiati dell’Onu, l’Unhcr, sarebbero oltre 700 le vittime di tre naufragi nel Mediterraneo in questi ultimi giorni. La stima, secondo quanto riferisce l’Unhcr, e’ data dalle testimonianze dei sopravvissuti. (da un articolo di Alessandra Ziniti pubblicato su Repubblica del 29-05-2016).
Sulla tragedia delle migrazioni, ma anche sulle prospettive dei “corridoi umanitari” Claudio Coppini e Roberto Vacca ascoltano le riflessioni e le proposte di Paolo Naso e Marta Bernardini, del progetto “Mediterranean Hope” promosso dalla Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia. Al termine, entra nello scompartimento Marco Davite, della redazione di Protestantesimo, che illustra il nuovo concorso fotografico aperto a tutti gli ascoltatori, sul tema del Padre Nostro

I sopravvisuti sbarcati a Pozzallo

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