Turchia. Attacco a chiese durante il colpo di stato

Turchia. Attacco a chiese durante il colpo di stato

turkey_2015_0380102080Durante la notte del golpe, una chiesa protestante e una cattolica sono state attaccate da gruppi non identificati di persone che hanno sfruttato il caos per sfogare il loro odio anticristiano.

Porte Aperte – Durante la notte del 15 luglio, la Turchia ha tremato di fronte al colpo di stato poi fallito dei militari. Ora tremano gli equilibri internazionali oltre che le migliaia di epurati, incarcerati e licenziati da Erdogan. Ogni conoscitore del contesto turco e di Erdogan non sarà sorpreso dalla dura repressione del cosiddetto “Sultano della Turchia”. Ciò che vorremmo far risaltare è che in mezzo a questo golpe e in questo grande paese musulmano (osservato speciale per tante ragioni), vive una minoranza cristiana discriminata al punto che la Turchia è presente nella nostra WWList (45esimo posto).

A Malatya, un gruppo non identificato di persone ha attaccato la chiesa protestante di Malatya, riuscendo a mandare in pezzi i vetri delle porte di ingresso, secondo quanto riportato da Middle East Concern (MEC). Secondo il pastore Stone, il fatto è da annoverarsi tra gli atti vandalici, ossia un gruppo di musulmani radicali che hanno approfittato della notte del golpe per sfogare il loro odio verso i cristiani. Crediamo non vada ridimensionato eccessivamente questo attacco, così come non va dimenticato che Malatya è la stessa città dove il 18 aprile 2007 furono brutalmente seviziati e uccisi 3 cristiani.

Sempre MEC riporta che la chiesa cattolica di Santa Maria a Trebisonda è stata presa di assalto da un gruppo di 10 persone circa, le quali con bastoni e martelli hanno danneggiato le finestre e tentato di entrare. A quanto pare, sono stati dei vicini musulmani a convincere gli aggressori a smetterla e ad andarsene. Stiamo parlando della stessa chiesa in cui nel febbraio 2006 fu ucciso il prete cattolico Andrea Santoro.

Quando leggiamo ciò che accade in Turchia, pensiamo ai nostri fratelli e sorelle, in particolar modo agli ex-musulmani (quei turchi cioè che si sono convertiti a Cristo), poiché questa instabilità, la repressione, lo spazio lasciato all’estremismo islamico di influenzare la società, l’uso spregiudicato del nazionalismo da parte della leadership, sono tutti elementi che ovviamente non aiutano i credenti turchi a vivere la propria fede.

Turchia. Attacco a chiese durante il colpo di stato

I leader avventisti in Germania condannano con forza l’attentato sul treno

Attentato-treno-Germania-ANSAUn diciassettenne afgano ha sferrato colpi di ascia sui passeggeri. 5 i feriti.

APD/Notizie Avventiste – Il 18 luglio, un adolescente afgano, armato di ascia e coltello, ha ferito quattro persone su un treno regionale nel sud della Germania e una donna incontrata mentre fuggiva, prima di essere colpito a morte dalla polizia. Due le vittime in gravi condizioni.

L’attentatore era un rifugiato arrivato in Germania senza i genitori lo scorso anno. Viveva nella vicina città di Ochsenfurt. L’Isis ha rivendicato l’attacco e definito il ragazzo uno dei suoi “combattenti”.

I dirigenti della chiesa cristiana avventista in Germania hanno condannato fortemente l’atto ed espresso solidarietà ai feriti.
“La notizia dell’attacco a persone innocenti su un treno locale diretto a Würzburg mi ha riempito di costernazione”, ha affermato il past. Wolfgang Dorn, presidente della Chiesa nella regione della Baviera.

“Condanniamo la violenza di qualsiasi tipo, che purtroppo sta assumendo proporzioni inimmaginabili in questi giorni”, ha aggiunto il past. Jochen Streit, segretario generale della Chiesa nel sud della Germania, “Esprimiamo profondo affetto ai feriti di questo attacco e preghiamo per una rapida guarigione di tutti coloro che sono stati colpiti”.

(Foto: ANSA)

Turchia. Attacco a chiese durante il colpo di stato

Preghiere degli avventisti per le persone colpite nell’attentato all’aeroporto di Istanbul

Wikipedia-Istanbul-airport-Milan-SuvajacL’attacco “è una nuova onda d’urto che strazia i nostri cuori”, ha detto il presidente dell’Unione avventista MENA.

ARnews/Notizie Avventiste – Il presidente della Chiesa cristiana avventista in Medio Oriente e Nord Africa (MENA), Rick McEdward, si è unito agli avventisti di tutta la regione, martedì 28 giugno, nella preghiera per le persone colpite dagli attentati suicidi avvenuti nel principale aeroporto di Istanbul. Un attacco sentito particolarmente “vicino a casa”, perché i dirigenti avventisti della regione e le loro famiglie spesso sono in viaggio e passano dall’aeroporto della capitale turca.

36 persone sono state uccise e 147 ferite quando tre kamikaze armati di bombe e fucili hanno sparato sulla folla e si sono fatti esplodere in uno scontro notturno con la polizia, all’ingresso del terminal internazionale dell’aeroporto Atatürk di Istanbul, uno dei più frequentati. L’attacco non è stato ancora rivendicato.

“Come chiesa e staff MENA preghiamo per le famiglie delle vittime e per coloro che sono ricoverati in ospedale”, ha affermato McEdward.

MENA è l’acronimo dell’Unione delle chiese cristiane avventiste di Medio Oriente e Nord Africa, di cui McEdward è presidente.

“In questo momento non siamo a conoscenza di alcun avventista colpito personalmente”, ha aggiunto McEdward. “Tuttavia, l’attacco di oggi a Istanbul è una nuova onda d’urto che strazia i nostri cuori”.

Pensando al fatto che solo all’inizio della settimana diversi dirigenti avventisti erano nello stesso scalo turco, il presidente ha affermato che l’attentato è un richiamo alla necessità di essere personalmente vigili e preparati a qualsiasi evento.

“Come avventisti, siamo chiamati a portare la luce nelle crisi e nella tragedia”, ha concluso, “per questo ogni evento può essere un’opportunità per vivere l’amore di Dio e condividere il messaggio del ritorno di Cristo, quando queste tragedie non ci saranno più”.

(Foto: Milan Suvajac / Wikipedia)

Turchia. Attacco a chiese durante il colpo di stato

Solidarietà al popolo pakistano dopo l’attacco a Lahore

Wikicomons-lahore-march28Tra le vittime soprattutto bambini e donne.

ARnews/Notizie Avventiste – Gli avventisti del settimo giorno esprimono solidarietà al Pakistan colpito da un attentato suicida in un grande parco di Lahore, in Pakistan, dove sono morte più di 70 persone nel giorno in cui la gran parte del mondo cristiano festeggiava la Pasqua.

“Manifestiamo il nostro sentito cordoglio e affetto al prezioso popolo pakistano e agli abitanti della principale città, Lahore, per la tragedia che ha avuto luogo quando un kamikaze si è fatto saltare in aria in uno dei suoi parchi”, ha affermato ieri stamattina Ted N. C. Wilson, presidente della Chiesa cristiana avventista mondiale, sulla sua pagina Facebook, “La morte e la distruzione che ha provocato è ripugnante”.

Un gruppo talebano scissionista ha rivendicato l’attacco in cui sono state ferite almeno 300 persone, e ha affermato di aver preso di mira i cristiani che festeggiavano la Pasqua nel parco. Secondo le autorità, però, la maggioranza dei morti sono musulmani.

“È primavera a Lahore, ed è naturale che le famiglie cristiane si riuniscano in un parco con i figli, celebrino la Pasqua e quindi consumino il pasto insieme”, ha spiegato George Johnson, missionario avventista in Pakistan ed ex presidente dell’Unione di Missioni pakistana della Chiesa, con sede a Lahore. “Generalmente i cristiani pakistani non sono benestanti e, dopo il freddo dell’inverno, in cui le temperature spesso scendono drasticamente e non c’è riscaldamento nelle case, il sole primaverile è qualcosa di meraviglioso”.

In Pakistan, i cristiani rappresentano solo l’1,6 per cento della popolazione che conta 191 milioni di abitanti a maggioranza musulmana. La Chiesa cristiana avventista ha circa 9.300 membri che si riuniscono in 230 luoghi di culto nel paese, secondo gli ultimi dati dell’ufficio archivi, statistiche e ricerca della denominazione.

Fino a pochi anni fa, i cristiani erano stati risparmiati dalla violenza settaria, ma ultimamente diverse chiese cristiane sono state prese di mira dai terroristi o dai vicini musulmani. L’attacco di domenica 27 marzo è il secondo per numero di vittime dopo il doppio attentato suicida del 2013, in una chiesa a Peshawar, in cui morirono circa 80 persone.

“Andando in chiesa il sabato o la domenica in Pakistan, è facile trovare il locale di culto sorvegliato dalla polizia o dalle guardie armate”, ha aggiunto Johnson ad Adventist Review, “Diversi avventisti sono stati feriti da armi da fuoco e da atti di violenza nella zona delle loro chiese e case; intere comunità avventiste sono state danneggiate o distrutte da incendi e violenza. Questo è un segno dell’aumento dei conflitti che porterà alla conclusione del grande conflitto prima del ritorno di Cristo”.

Altri avventisti hanno scritto su Facebook che i loro cuori e le preghiere sono con il Pakistan.
“Penso e prego per i miei amici in Pakistan, per quelli che conosco e che non conosco. Cristiani e musulmani. Siamo tutti figli di Dio”, ha detto Jennifer McGhee, figlia di un missionario, che ha trascorso sette anni della sua infanzia nel paese asiatico e parla urdu. “Sono molto addolorata per le persone colpite da questa terribile tragedia”.

“Partecipo al lutto del Pakistan”, ha detto Janine Lim, che ha ricordato di essere stata nel parco di Lahore nei sei anni in cui i suoi genitori missionari lavoravano nel seminario avventista, a circa 65 chilometri di distanza, nel 1980. “Il mio cuore e le mie preghiere sono con voi”.

In una successiva conversazione con Adventist Review, Lim ha ricordato alcuni  momenti di vita trascorsi a Lahore.
“È strano come ci sentiamo più legati alla tragedia in posti in cui siamo stati o dove conosciamo e amiamo qualcuno”, ha concluso Lim che attualmente è decano associato per l’istruzione superiore on-line presso la Andrews University di Berrien Springs, in Michigan.

Wilson prega per gli abitanti del Pakistan e le famiglie di coloro che sono colpiti dalla tragedia. “Possa il Consolatore essere particolarmente vicino a coloro che sono stati feriti e a quanti hanno perso i propri cari”, ha affermato, “Lo Spirito Santo incoraggi i nostri membri di chiesa in Pakistan e in tutto il mondo a condividere la beata speranza del ritorno di Cristo che porterà la vita eterna… in cui morte e distruzione non esisteranno più”.

(Foto Lime Adeel/Wikicommons)

Turchia. Attacco a chiese durante il colpo di stato

Bruxelles. Leader avventista evita per poco l’esplosione nella metropolitana

pixabay-belgium-flag-march22Insieme ad altri dirigenti della Chiesa, prega per le persone colpite dalle deflagrazioni mortali

ARnews/Notizie Avventiste – Il leader della Chiesa Cristiana Avventista del Settimo Giorno in Belgio ha evitato per poco di trovarsi coinvolto nelle esplosioni che hanno scosso Bruxelles questa mattina, 22 marzo. Ha infatti deciso all’ultimo minuto di andare al lavoro in automobile, invece di prendere la metropolitana come d’abitudine.

Ma Jeroen Tuinstra, presidente della Federazione delle chiese cristiane avventiste di Belgio e Lussemburgo, non ne parla nella sua email, dove afferma invece di pregare per le numerose persone colpite dalla tragedia e per la sicurezza degli abitanti della città.

“Nella Federazione siamo tutti scioccati dagli attentati che hanno scosso Bruxelles questa mattina”, ha spiegato Tuinstra, “Esprimiamo le nostre sincere condoglianze alle vittime e preghiamo per le loro famiglie e per la sicurezza dei residenti”.

Adventist-Jeroen-Tuinstra-FacebookTuinstra di solito prende la metropolitana per recarsi al lavoro, arrivando intorno all’ora in cui si è verificata l’esplosione nella stazione di Maelbeek. “Ma questo martedì si è sentito di viaggiare in auto”, ha detto Corrado Cozzi, direttore delle Comunicazioni presso la Regione Intereuropea della Chiesa, che raggruppa le Unioni di Federazioni e chiese avventiste di Belgio e di altri 12 paesi.

La deflagrazione della bomba è avvenuta alle ore 9.11, in un vagone della metropolitana, uccidendo almeno 20 persone e ferendone altre 106, secondo i media.

“Di solito prende la metropolitana proprio in quel momento”, ha continuato Cozzi al telefono.

Altri due impiegati della Federazione non hanno preso la metropolitana perché avevano deciso in precedenza di lavorare da casa. Nessun avventista è stato colpito dagli attentati.
“Per quanto ne sappiamo, tutti i dipendenti della Federazione e dell’ufficio di ADRA UE, così come le loro famiglie, stanno bene”, ha aggiunto Tuinstra. Inoltre, gli uffici della Chiesa hanno lavorato come al solito. “Speriamo e preghiamo che il peggio sia passato”, ha concluso Tuinstra.

Le autorità del Belgio avevano timore di un attacco terroristico dopo l’arresto, lo scorso venerdì, del sospettato numero uno degli attacchi di Parigi, in cui sono morte 130 persone. Il primo ministro belga, Charles Michel, ha chiesto ai residenti della città di “evitare ogni spostamento”.

I credenti avventisti in tutto il mondo hanno espresso simpatia e hanno pregato per il popolo del Belgio.
“Possano le nostre preghiere e i nostri pensieri confortare le famiglie in questo momento di dolore, rabbia e tristezza”, ha affermato la regione Intereuropea in un comunicato.

Leggi anche: Attacco terroristico a Bruxelles.

150-ted-wilson_largeTed N. C. Wilson, presidente della Chiesa avventista mondiale, ha affermato di aver pregato per il popolo del Belgio e perché i membri della chiesa locale possano essere “una forza spirituale per gli altri, in questo momento molto difficile”.

Ha poi ricordato che sabato scorso i giovani avventisti hanno condiviso il loro amore per Gesù con i residenti di Bruxelles, durante la Giornata Mondiale della Gioventù. Tra le altre cose, circa 300 giovani hanno distribuito volantini in cui era scritto “in cerca di pace a Bruxelles” e avevano visitato una stazione di polizia per ringraziare gli agenti del loro impegno nel proteggere la città.

“Ringraziamo i nostri giovani per aver incoraggiato molti in città, anche i poliziotti,  il 19 marzo, nel sabato dedicato alla Giornata Mondiale della Gioventù”, ha scritto Wilson sulla sua pagina Facebook, “Spero che i nostri giovani e i membri di chiesa continuino a offrire un ministero di amore e consolazione in questa situazione traumatica”.

(Foto 1: Belgium’s national flag, PIxabay)

 

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Tragedia a Bruxelles. La dichiarazione del Presidente dell’Unione franco-belga della Chiesa

Attentato Bruxelles-UFBBIA/Notizie Avventiste – Il pastore Ruben de Abreu, presidente dell’Unione franco-belga delle Federazioni delle chiese cristiane avventiste, è sconvolto dai tragici eventi che si sono verificati questa mattina, 22 marzo, a Bruxelles. Gli attacchi terroristici sono avvenuti sia nell’aeroporto internazionale di Zaventem sia nella stazione della metropolitana di Maelbeek.

“Se si guarda la scena degli attacchi, si scopre il significato di un aeroporto internazionale e il senso europeo di una stazione della metropolitana nel quartiere delle istituzioni europee. È quindi il cuore dell’umanità, il cuore dell’Europa, che viene aggredito”.

Il pastore de Abreu e i due presidenti delle Federazioni avventiste della Francia esprimono cordoglio alle famiglie delle vittime, ai feriti e alle persone straziate da questi attacchi.

Il pastore de Abreu ha affermato che “è importante lavorare per la pace e la giustizia, evitando tutte le forme di fanatismo. La Chiesa cristiana avventista partecipa al dolore delle famiglie. La forza del Vangelo ci permette di credere nella speranza rivelata da Gesù Cristo di un tempo in cui Dio asciugherà ogni lacrima… dove la morte non ci sarà più e dove non ci sarà più lutto, né grido nè dolore…”.

Il pastore Jeroen Tuinstra, presidente della Federazione avventista in Belgio e nel Granducato di Lussemburgo, partecipa al dolore delle famiglie e presenta le condoglianze dei membri delle chiese cristiane avventiste del Belgio.

In Belgio, la Chiesa cristiana avventista ha 31 chiese, 3 gruppi e 2.462 membri. Nel Lussemburgo, ci sono 2 chiese e 129 avventisti. La denominazione è partner della Chiesa Protestante Unita del Belgio (EPUB).

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Attacco terroristico a Bruxelles

csm_bruuxelles-attentato-aeroporto_e51ddeafeaMessaggio di cordoglio della Chiesa cristiana avventista europea.

EUDnews/Notizie Avventiste – Un duplice attacco terroristico ha sconvolto Bruxelles questa mattina, provocando 34 morti e oltre 130 feriti. Ancora una volta, persone comuni sono state sottratte così, senza motivo, alla famiglia e agli amici che li amavano profondamente. Erano immigrati ed europei, mamme e papà, figlie e figli.

“È un momento difficile e critico, dobbiamo affrontarlo uniti “, ha affermato il primo ministro belga, Charles Michel.

I terroristi hanno preso di mira l’aeroporto e la metropolitana, a poca distanza dalla sede del Parlamento europeo. Gli attentati sono stati rivendicati dall’Isis già in tarda mattinata.

“Desideriamo estendere le nostri più sincere condoglianze alle famiglie delle vittime”, è il messaggio divulgato dalla Chiesa avventista europea, che ha sede a Berna, “Possano le nostre preghiere e i nostri pensieri confortale in questo momento di dolore, rabbia e tristezza. Possa il nostro amore raccoglierle in un abbraccio. Preghiamo anche che il Signore, nostro Dio, riempia i loro cuori con la certezza della vita eterna, nella quale vivremo per sempre con gioia e letizia in comunione fraterna. La morte e il dolore non ci saranno più!”.

Al cordoglio si unisce la condanna decisa degli attacchi e di ogni tentativo di dare una veste religiosa a tanta crudeltà.
“Ferma e incondizionata è la nostra condanna di tutti gli atti di terrorismo”, prosegue il comunicato della Chiesa avventista in Europa. “Chiediamo che l’uso delle armi, l’odio e la violenza cessino! Nessuna religione è responsabile del terrorismo. Le persone sono responsabili della violenza e del terrorismo. Siamo tutti fratelli e sorelle, figli di uno stesso Padre. Incoraggiamo gli avventisti a mostrare vicinanza e a portare consolazione a quanti soffrono in questi tempi di grande angoscia”.

Nel caos e nella confusione di oggi a Bruxelles, sembra che nessun avventista o dipendente o dirigente della denominazione sia stato colpito nella città belga, secondo quanto affermato da fonti interne della Chiesa.

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Attentati in Burkina Faso. Il racconto del presidente di ADRA Italia

logótipo ADRAIl terrorismo è arrivato anche in uno dei rari paesi sicuri dell’Africa occidentale

Notizie Avventiste – Una violenza così non si era mai vista in Burkina Faso. Gli attentati dei giorni scorsi hanno seminato morte, paura e distruzione. Nel paese africano, tra i più poveri del mondo, vive e opera Allain Long, presidente di ADRA Italia (Agenzia Avventista per lo Sviluppo e il Soccorso), che ha inviato un resoconto degli attentati e della situazione in Burkina Faso.

Gli attacchi sono iniziati la sera di venerdì 15 gennaio. “Il primo contro alcuni gendarmi nel nord del paese”, racconta A. Long. “Poi i terroristi hanno preso una coppia di occidentali, nella zona di Djibo: due medici australiani di 80 e 84 anni, che vivevano in Burkina da più di 40 anni. Infine l’attentato nella capitale, nel viale centrale di Ouagadougou. Un ristorante è stato bruciato dopo raffiche di kalashnikov; sono almeno una decina i morti. E di fronte al ristorante, un albergo è stato preso d’assalto”.

Il ristorane è il “Cappuccino”, gestito da un italiano che ha perso la moglie, il figlio di 8 anni e la suocera. “L’ambasciatore d’Italia in Burkina Faso, con sede ad Abidjan, è venuto a porgergli le condoglianze del paese e a incoraggiare tutta la comunità italiana residente qui”, racconta A. Long.

In totale, negli attacchi, hanno perso la vita una trentina di persone e altrettanti sono stati i feriti. “È la prima volta che il Burkina subisce questo tipo di attentati”, continua il presidente di ADRA Italia, “rivendicati da un gruppo di estremisti islamici denominati Aqmi (Al Qaeda nel Maghreb islamico), che cerca di mettersi in luce con la violenza e che è stato l’autore della strage, lo scorso novembre, nell’albergo più lussuoso di Bamako, in Mali. Questo gruppo non ha niente a che vedere con l’Isis, anzi, sono rivali. L’Isis si è sviluppato nel modo che ben sappiamo, ma l’Aqmi non vuole lasciare terreno in una zona del Sahel, dove ha dovuto subire tante perdite a causa dell’intervento francese”.

Venerdì 22 gennaio, alcuni elementi del ex reggimento di sicurezza presidenziale hanno preso d’assalto un deposito d’armi proprio nella capitale.
“Il Burkina Faso era considerato uno dei rari paesi sicuri in Africa occidentale. Ormai siamo anche noi colpiti dal cancro dell’estremismo. La situazione della sicurezza deve essere presa sul serio. Tante zone sono sconsigliate e per le Ong è una difficoltà supplementare nello svolgimento delle loro attività sociali e umanitarie”, conclude il presidente di ADRA Italia.

 

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EUD. Ferma e incondizionata condanna agli atti di terrorismo, violenza e oppressione

Eud News logoIn un comunicato stampa, la Chiesa avventista europea chiede che si fermino le armi, l’odio e la violenza. “Siamo tutti fratelli e sorelle, figli di uno stesso Padre”.

EUD news – All’indomani dell’ultimo attacco terroristico, avvenuto a Giacarta, in Indonesia, la Chiesa Cristiana Avventista del Settimo Giorno della Regione Intereuropea (EUD) ha diffuso un comunicato in cui condanna fermamente ogni atto di violenza e oppressione. Esprime cordoglio per le famiglie delle vittime degli attacchi e chiede ai credenti di essere vicini a chi soffre in questo tempo di angoscia.

Il comunicato afferma:

“Francia, Siria, Tunisia, Turchia, Egitto, Indonesia… l’elenco dei paesi colpiti dagli attacchi terroristici si allunga ogni giorno e non si ferma. Il mondo intero sembra essere destabilizzato, in preda a paura, terrore e confusione. L’Occidente, fino a pochi anni fa luogo fiorente, prospero e sicuro, vive ora momenti di ansia e di profonda insicurezza. Le grandi città europee sono militarizzate e sotto stretto controllo. La paura è palpabile ovunque. Le istituzioni appaiono fragili e sembrano non garantire più la stabilità materiale e spirituale. Le persone sono alla disperata ricerca di pace, serenità e sicurezza.

Alla luce di tutto ciò vogliamo, prima di tutto, esprimere sincero cordoglio alle famiglie delle vittime degli attentati terroristici. Possano le nostre preghiere e i nostri pensieri confortarli in questo momento di dolore, rabbia e tristezza. Possa il nostro amore abbracciarli tutti insieme. Preghiamo anche che il Signore, nostro Dio, riempia i loro cuori con la certezza della vita eterna, quando potremo vivere con gioia e letizia nella comunione fraterna, e la morte e il dolore non ci saranno più!

Ferma e incondizionata è la nostra condanna di tutti gli atti di terrorismo, violenza e oppressione. Chiediamo che l’uso delle armi, l’odio e la violenza cessino! Siamo tutti fratelli e sorelle, figli di uno stesso Padre.

Le Chiesa cristiana avventista si impegna, per quanto le è possibile, a offrire sostegno spirituale e morale tramite le sue istituzioni religiose, sociali e umanitarie.

Incoraggiamo i membri delle chiese a essere vicini a coloro che soffrono in questi tempi di grande angoscia. Che possiamo essere tutti ambasciatori del regno di Dio, portatori della gloriosa certezza del ritorno di Gesù Cristo e di una vita felice nel regno dei cieli”.

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13 novembre. Oggi siamo tutti francesi

Pray_for_Paris-M.BritoÈ il sentimento che ha accomunato i dirigenti avventisti riuniti in Montenegro.

Notizie Avventiste/Victor Hulbert/tedNews – I leader della Chiesa Cristiana Avventista del Settimo Giorno della Regione Transeuropea (TED) si sono fermati per un minuto di silenzio e di solidarietà con il popolo di Parigi e con la Francia, dopo la tragedia di venerdì 13 novembre.

Durante il culto del sabato mattina, il past. Mario Brito, presidente della Regione Intereuropea della Chiesa, il cui territorio comprende la Francia, è stato invitato sul pulpito per esprimersi su quanto i francesi e, per estensione, l’Europa, sta affrontando.

“Oggi siamo tutti francesi”, sono state le sue prime parole, seguite dall’espressione della sua “profonda costernazione” e della solidarietà con il popolo di Francia.

Anche se tutte le chiese di Parigi sono rimaste chiuse, sabato 14 novembre, il past. M. Brito è stato in stretto contatto con il past. Ruben de Abreu, presidente dell’Unione avventista franco-belga. Le chiese cristiane avventiste di Parigi hanno messo a disposizione delle autorità le loro strutture e si sono rese disponibili per dare aiuto in qualsiasi modo possibile.

Riferendosi alla tragedia e allo stato di emergenza dichiarato ora in Francia, il past. M. Brito ha fatto notare che tali cose non possono essere inaspettate “quando le persone si allontanano dalle indicazioni di Dio e dalla sua saggezza”.

Mario_Brito_Raafat_Kamal_Dan_Jackson_Paris_Prayer1Il past. Dan Jackson, presidente della Chiesa cristiana avventista in Nord America, presente all’incontro per aver svolto un corso di formazione alla leadership dall’11 al 17 novembre, ha pronunciato la preghiera al termine del minuto di silenzio dedicato alle vittime francesi dai 130 dirigenti e membri presenti all’incontro. In mezzo alla bellezza, alla pace e alla tranquillità del Montenegro, ha pregato per le famiglie colpite dalla tragedia, per la polizia e per le autorità, impegnate ad affrontare le numerose difficoltà.

Negli incontri focalizzati sulla missione in Europa, D. Jackson ha pregato per la saggezza di ogni dirigente e membro di chiesa avventista, affinché “anche se i nostri cuori soffrono, questa mattina … possiamo essere strumenti di condivisione, con uomini e donne, ragazzi e ragazze, della grazia salvifica del nostro Signore e Salvatore”.

Pray_for_Paris-R.KamalIl past. Raafat Kamal, presidente della TED e già direttore dell’agenzia umanitaria avventista ADRA, conosce bene la violenza e la tragedia, dopo aver vissuto la guerra civile in Libano. Con questi ricordi nel cuore, ha altresì preso atto che quanto accaduto in Francia non è un problema solo di Parigi, ma qualcosa che riguarda e tocca ogni vita.

Il past. Ian Sweeney, presidente della Chiesa avventista di Regno Unito e Irlanda, con la tristezza negli occhi per l’orrore manifestatosi nelle strade di Parigi, ha dichiarato: “Pur se nella nostra comprensione profetica sappiamo che il male e lo spargimento di sangue segneranno il mondo fino al ritorno del Salvatore, è nostro dovere condividere l’amore di Cristo con coloro che sono in lutto e nella sofferenza, tramite le nostre preghiere, sì, ma anche portando consolazione con azioni pratiche di gentilezza quando si presenta l’opportunità. La nostra risposta agli atti di odio devono essere gli atti d’amore di Cristo”.

(Foto: Victor Hulbert)

 

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Stragi di Parigi. L’Imam condanna senza riserve quanti uccidono in nome di Dio

Logo-rvsA poche ore di distanza dalle sconvolgenti stragi avvenute a Parigi, Radio Voce della Speranza di Firenze ha realizzato un’intervista all’Imam di Firenze, Izzedin Elzir, presidente dell’UCOII, una delle principali organizzazioni islamiche italiane.

Nelle sue parole la condanna contro la violenza appare netta e senza esitazioni. Per Izzedin Elzir chi uccide in nome di Dio, oltre a commettere un delitto, commette il peccato di bestemmia, e la solidarietà delle comunità islamiche italiane verso le vittime francesi è totale.

Non mancano le preoccupazioni per l’indignazione sociale che, a causa di una cattiva informazione, rischia di riversarsi senza distinzioni su quanti professano la fede islamica.

Ascolta l’intervista, cliccando qui.

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Strage di Parigi. Appello dei musulmani in Europa

BIA/LMB/Notizie Avventiste – Il Coordinamento delle istituzioni e delle federazioni musulmane in Europa ha inviato il seguente comunicato stampa:

“Noi, istituzioni musulmane e federazioni d’Europa, firmatarie del presente appello:

Condanniamo con grandissima forza questi attacchi vili, odiosi e spregevoli.

Partecipiamo con profonda commozione al dolore immenso e all’afflizione delle famiglie e dei parenti delle vittime; a loro porgiamo le nostre più sentite condoglianze e auguriamo una pronta guarigione ai feriti.

Esprimiamo tutta la nostra compassione e la nostra piena solidarietà al popolo francese e chiediamo ai popoli d’Europa di essere uniti e di radunarsi per fronteggiare questa barbarie che non può valersi di alcuna fede o religione.

Consideriamo coloro che hanno attaccato oggi, come ieri, la Francia dedicati a una guerra contro l’Europa e contro i valori che guidano la grande maggioranza degli europei.

Siamo convinti che è mostrando un fronte unito e solidale, e restando fermi, vigilanti e fedeli ai nostri valori di libertà, uguaglianza e fraternità che sconfiggeremo il terrorismo e la barbarie.

Le Istituzioni e le Federazioni islamiche in Europa, firmatarie di questo appello, partecipano al dolore della Francia e al suo lutto nazionale, e invitano i musulmani d’Europa a intensificare i momenti di preghiera e di raccoglimento in memoria di tutte le vittime del terrorismo”.

Bruxelles, le 14 novembre 2015

– Associazione degli Imam dei Paesi Bassi (VIN)
– Consiglio Centrale dei Marocchini di Germania (RAT)
– Confederazione Islamica Italiana (CII)
– Consiglio Musulmano dei Paesi Sandinavi (IMCS)
– Riunione dei Musulmani del Belgio (RMB)
– Unione dei Centri Culturali islamici della Catalogna (UCCIC)
– Unione delle Moschee di Francia (UMF)

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