Il tempo della fine? Messaggio speciale di Ted Wilson

Il tempo della fine? Messaggio speciale di Ted Wilson

Maol – Il presidente della Chiesa avventista mondiale, Ted N. C. Wilson, rivolge un nuovo video messaggio. Si focalizza sul capitolo 2 del Libro di Daniele, quale modo per capire i tempi in cui viviamo. Il testo biblico ripercorre l’intera storia del mondo. Il suo è un messaggio di incoraggiamento che stimola alla consapevolezza.

Guarda il video di Ted N. C. Wilson.

 

[Prodotto a cura di Espoir Medias (www.magazineavventista.com)]

 

 

 

 

Stanchi della chiesa virtuale? In Norvegia hanno provato la chiesa drive-in

Stanchi della chiesa virtuale? In Norvegia hanno provato la chiesa drive-in

 

Maol – Può sembrare un’idea strana quella del drive-in, eppure al tempo del Covid-19 è sembrata una soluzione nuova ai membri di una chiesa avventista in Norvegia, per vivere il culto insieme pur rimanendo a distanza. Dopo sei sabati di incontri con Zoom, la chiesa di Lillehammer desiderava un’esperienza di culto più personale durante le restrizioni a causa della pandemia di Covid-19. Come tutte le altre chiese in Norvegia, infatti, l’edificio ecclesiale della cittadina è rimasto chiuso.

La soluzione più semplice è sembrata la chiesa “drive-in”. Sabato 25 aprile, tra i 40 e i 50 membri si sono fermati nel parcheggio davanti all’edificio, con le loro automobili rivolte verso un pulpito provvisorio costruito all’esterno e istallato sopra un rimorchio. Fiori, foglie verdi e tessuto bianco lo decoravano con gusto. Da lì, dirigenti e pianisti hanno guidato i momenti di canto, le parole erano state già inviate in anticipo ai membri che sono rimasti nelle loro macchine e hanno sintonizzato le loro autoradio sulla fequenza 88.1 in FM.

Grazie alla presenza di persone tecnicamente competenti, il culto è andato avanti senza intoppi. Il past. Joachim Fosse ha tenuto sia la storia per i bambini sia il sermone su un tema molto rilevante: la paura dell’incerto e dell’ignoto.

il past. Fosse era un po’ preoccupato al pensiero che solo pochi si sarebbero presentati per il servizio, dato che non erano stati in molti a registrarsi sulla pagina Facebook. La sua felicità è stata quella di constatare il desiderio dei membri di incontrarsi, anche se solo dai loro veicoli. «È stata un’esperienza molto positiva» ha riferito in seguito.

Dopo settimane di culto isolati, è stato bello per la comunità norvegese vedere emergere una soluzione alternativa che ha incoraggiato i membri a non essere soli. Certo, richiede spazio e un posizione particolare dell’edificio ecclesiastico.

 

[Foto: Bent Joro/Adams. Fonte Ann]

 

 

 

Chiesa in cenere sotto gli occhi dei membri

Chiesa in cenere sotto gli occhi dei membri

 

Maol – Solidarietà ha espresso la comunità avventista di St. Croix ai dirigenti e ai membri della Peter’s Rest Adventist Church lo scorso 5 maggio, mentre guardavano la loro moderna chiesa consumarsi tra le fiamme. L’edificio, situato in una posizione strategica del quartiere di Peter’s Rest, era da molti considerato un punto di riferimento sull’isola caraibica delle piccole Antille.

I vigili del fuoco delle Isole Vergini  hanno lavorato senza sosta per domare l’incendio che si è diffuso rapidamente in tutta la struttura. Un filmato dell’interno dell’edificio sventrato mostra che il fuoco ha distrutto l’intero livello superiore della chiesa, compresi gli arredi del pulpito, le panche e le apparecchiature acquistate di recente per trasmettere culto e programmi online. Anche una parte del massiccio tetto è crollata, portando con sé i pannelli solari da poco installati.

«Ero proprio affranto quando ho visto la chiesa» ha affermato il past. Earl Daniel «Ma il nostro Dio è ancora al comando ed è dalla nostra parte». Il pastore ha aggiunto che non ci sono stati feriti, mentre le autorità sono impegnate nelle indagini per capire le cause dell’incendio.

L’edificio era stato costruito nel 1985 e comprendeva la sala di culto, una sala multimediale, una stanza per le mamme, una stanza per gli incontri comunitari utilizzata per la Scuola del Sabato, una cucina e un ufficio.

Daniel ha esortato i membri di chiesa a continuare ad avere fede nel Dio della speranza. «Chiediamogli di prendersi cura di tutti noi e vedremo la Peter’s Rest Church ritornare a un maggiore splendore. Adoperiamoci al meglio per essere all’altezza della situazione; lavoriamo insieme per portare a termine questa opera» ha incoraggiato.

Il presidente della Federazione Caraibi del Nord, Desmond James, si è sentito devastato quando ha visto la struttura inghiottita dalle fiamme. «Sono arrivati uno dopo l’altro» ha dichiarato riferendosi ad altri eventi catastrofici che la Federazione ha subito negli ultimi tre anni. Anche i dirigenti del territorio dell’Unione avventista caraibica hanno espresso vicinanza nella preghiera ai fedeli che hanno perso il loro edificio di culto.

«È una perdita per l’intera collettività» ha ripetuto più volte, addolorato, il senatore Javan James, avventista, quando si è recato sul posto.

«La sera prima eravamo in chiesa a preparare il servizio di questo fine settimana» ha detto Larry Thomas-Lewis, membro di chiesa, sopraffatto dall’emozione mentre guardava il fuoco radere al suolo l’edificio. Dopo le restrizioni governative per il coronavirus, la comunità avventista era ricorsa a messaggi pre-registrati in chiesa per le trasmissioni settimanali. Con l’attrezzatura in cenere, «sono preoccupato per questo ministero della comunicazione» ha aggiunto.

La Peter’s Rest Adventist Church conta oltre 400 membri ed è una delle sei chiese avventiste sull’isola.

[Foto: Royston Philbert. Fonte Ann]

Ho cercato il Signore ed egli mi ha risposto. Nuovo messaggio di Ted Wilson

Ho cercato il Signore ed egli mi ha risposto. Nuovo messaggio di Ted Wilson

Maol – Questa settimana, il presidente della chiesa avventista mondiale, Ted N. C. Wilson, rivolge un nuovo video messaggio ricco di parole di incoraggiamento, e invita a condividere la speranza del vangelo. «Che oggi tu possa afferrare la mano di Cristo, mentre condividi con gli altri il messaggio degli ultimi tempi, tramite la potenza dello Spirito Santo» è il suo invito.

 

Guarda il video messaggio del presidente Wilson.

 

[Prodotto a cura di Espoir Medias (www.magazineavventista.com)]

 

 

 

 

Una lezione di preghiera. Covid-19 e guerra di secessione americana

Una lezione di preghiera. Covid-19 e guerra di secessione americana

 

Jud Lake – «Centinaia di migliaia di uomini coraggiosi sono entrati in servizio» lamentava James White nel numero del 31 gennaio 1865 della rivista The Advent Review e Sabbath Herald, «e hanno sofferto, sono stati feriti e sono morti sul campo di battaglia, negli ospedali, e nelle carceri meridionali. Oh! Quanta angoscia umana è stata strappata dalla nazione! La ribellione ingiustificata, da parte di coloro le cui mani erano macchiate dal peccato della schiavitù, ha fatto sì che questa ondata di dolore continuasse a scorrere per circa quattro anni! Signore, quando finirà?».1

La guerra di secessione americana si trascinava e le parole di James White fermarono i sentimenti non solo del popolo avventista, ma dell’intera nazione. Per quanto tempo ancora, si chiedevano, questa guerra sarebbe continuata con il suo bagaglio di sofferenza e morte, il suo tributo all’economia americana, il suo impatto sulla vita quotidiana e la sua morsa sull’opera della chiesa?

I sentimenti di J. White e l’angoscia degli americani nel 1865 sono sorprendentemente paralleli alle preoccupazioni di molti oggi. Per quanto tempo ci paralizzerà il virus della Covid-19? Per quanto tempo le economie del mondo rimarranno chiuse? Per quanto tempo resteremo confinati nelle nostre case e parleremo dei tristi aggiornamenti dei notiziari? Per quanto tempo dovremo praticare il distanziamento sociale ed evitare il contatto umano basilare? Per quanto tempo le nostre istituzioni educative rimarranno chiuse e le nostre chiese resteranno vuote per il culto? E cosa ancora più importante, per quanto tempo questo terribile virus prenderà la vita di esseri umani che non sono pronti a morire?2 Anche noi gridiamo: «Signore, quando finirà?

Il 21 febbraio 1865, The Advent Review e Sabbath Herald pubblicò un appello a tutte le chiese e ai credenti per «dedicare quattro giorni, a partire da mercoledì 1 marzo 1865 e fino alla fine del sabato successivo, alla preghiera seria e insistente».3 I credenti pregarono insieme nei quattro giorni, 1-4 marzo 1865, implorando specificamente Dio di porre fine alla guerra. Avvenne un risveglio spirituale e ebbero la certezza che il cielo avesse ascoltato le loro suppliche. È interessante notare che quando Abraham Lincoln, presidente del Stati Uniti, tenne il suo secondo discorso inaugurale il 4 marzo, gli avventisti erano in ginocchio a pregare.

Questa risposta di preghiera dei pionieri avventisti alla crisi della guerra civile, nella primavera del 1865, contiene una lezione molto importante per noi che viviamo l’emergenza Covid-19 nella primavera del 2020.

Potenza della preghiera
Oggi, nell’ambito dell’iniziativa dei 100 giorni di preghiera, le suppliche salgono già a Dio per una miriade di questioni. Prima di tutto ci sono le richieste di protezione per i nostri cari, la nostra chiesa e il suo lavoro, per i medici e gli operatori sanitari, per i leader locali e nazionali, e specialmente per le famiglie ammalate, sofferenti e colpite dal dolore per la perdita dei loro cari a causa del virus. Preghiamo certamente per ricevere saggezza e discernimento su come interpretare correttamente gli eventi che accadono intorno a noi alla luce della profezia biblica. Ma la lezione più importante… di quegli avventisti che vivevano nella primavera del 1865 fu la loro specifica e collettiva preghiera affinché la guerra finisse. Le loro preghiere erano persistenti, tenaci e determinate.

Oggi siamo chiamati a pregare con la stessa disposizione spirituale affinché Dio eserciti il suo potere e faccia in modo che la pandemia, con tutta la sua sofferenza e miseria, si riduca drasticamente. «Rientra nel piano di Dio accordarci, in risposta alla preghiera della fede, quello che non otterremmo se non lo avessimo domandato».4 La preghiera della fede si appropria delle promesse di Dio, contenute nelle Scritture, e le ripresenta di nuovo a lui, e ringrazia per la risposta.5 Una delle promesse più appropriate per questa occasione è «se il mio popolo, sul quale è invocato il mio nome, si umilia, prega, cerca la mia faccia e si converte dalle sue vie malvagie, io lo esaudirò dal cielo, gli perdonerò i suoi peccati, e guarirò il suo paese» (2 Cr 7:14).6 Soddisfatte le condizioni, possiamo applicare questa promessa alla pandemia di Covid-19 e pregare di nuovo a Dio per la guarigione nella nostra terra, nelle nostre città, stati, province e nazioni, e per la guarigione in tutto il mondo (cfr. Is. 55:11).

Alla fine, è solo Dio che può porre fine a questa crisi. Solo lui può fornire una svolta alle grandi menti scientifiche che lavorano tutto il giorno per trovare terapie e un vaccino. Solo lui può fermare le morti per il virus…. La nostra parte è quella di cercare Dio e pregare sinceramente per il suo intervento. Qualcuno potrebbe sostenere che questa pandemia dovrebbe indugiare per dare una lezione al mondo, o che sia l’inizio degli eventi finali ad accadere sulla terra prima che Cristo venga. Ma con il cuore che brama la fine della sofferenza e che il Vangelo vada avanti, dobbiamo pregare seriamente, come hanno fatto i pionieri avventisti nel 1865, affinché questa crisi finisca ora.

Nel giro di poche settimane dopo che gli avventisti pregarono per la fine della guerra di secessione, dall’1 al 4 marzo 1865, essa terminò.7 è vero, ci furono molte forze che condussero alla conclusione della guerra, non ultima la determinazione dei generali di Lincoln di sconfiggere la Confederazione. Ma alla fine, i nostri pionieri credevano che Dio avesse risposto alle loro preghiere e fornito una «manifestazione visibile della sua mano nei nostri affari nazionali».8 Dopotutto, Ellen White aveva dichiarato, all’inizio della guerra, che «Dio aveva questa nazione nelle sue mani».9 Allo stesso modo, oggi, Dio ha ancora in mano questa nazione (gli Stati Uniti) e tutte le altre nazioni del mondo.10 In questa crisi, preghiamo collettivamente e seriamente affinché agisca ora. E nel frattempo, possiamo ringraziare Dio per aver ascoltato la nostra preghiera.

[Jud Lake insegna omiletica e studi avventisti alla Southern Adventist University di Collegedale, in Tennessee. Il suo articolo è stato pubblicato da Adventist World. Foto: Getty Images]

 

Note
1 J. White, «Non-combatants», The Advent Review and Sabbath Herald, 31 gennaio 1865, p. 76.
2 Per questo period è appropriato il Salmo 13  con il suo lamento, ripetuto quattro volte, «Fino a quando», e la conclusione ai versetti 5 e 6.
3 J. Byington, J. White, «The Time Has Come!», The Advent Review and Sabbath Herald, 21 febbraio 1865, p. 100.
4 E. G. White, Il gran conflitto, Edizioni Adv, p. 525.
5 Cfr. E. G. White, Principi di eduzazione Cristiana, Edzioni Adv, pp. 253, 257, 258; anche J. R. Beeke, J. A. La Belle, Living by God’s Promises, Reformation Heritage Books, Grand Rapids, Mich., 2010, pp. 65-70.
6 citazione tratta dalla Bibbia Nuova Riveduta.
7 Cfr. J. Lake, A Nation in God’s Hands: Ellen White and the Civil War, Pacific Press Pub. Assn. Nampa, Idaho, 2010, pp. 240-243, 447-449.
8 U. Smith, «The Prospects of Peace», The Advent Review and Sabbath Herald, 11 aprile 1865, p. 148.
9 E. G. White, Testimonies for the Church Pacific Press Pub. Assn., Oakland, Calif., 1885, vol. 1, p. 267.
10 Cfr. J. Lake, Op. cit., pp. 455, 456.

 

 

Video messaggio del presidente Eud

Video messaggio del presidente Eud

 

Maol – Il past. Mario Brito, presidente della Regione Intereuropea (Eud), ha rivolto un nuovo messaggio di incoraggiamento alla chiesa, nella crisi Covid-19 che ha colpito il mondo intero.

«Abbiamo bisogno di una forza in più» afferma nel video «di una potenza proveniente da un luogo che non ci appartiene. Come credenti sappiamo che coloro che hanno fiducia nel Signore possono superare le situazioni difficili».

 

Guarda il video messaggio del past. Mario Brito.

Prodotto a cura di Espoir Medias (www.magazineavventista.com)

 

Dieci testi biblici per aiutarti nell’emergenza Covid-19

Dieci testi biblici per aiutarti nell’emergenza Covid-19

 

Maol – Quarantena, restrizioni, file per fare la spesa e incertezza possono farci sentire stressati, ansiosi o sopraffatti; ma cosa dice la Bibbia in risposta a tutto ciò?

La testata australiana Adventist Record ha selezionato dieci versetti da leggere e, perché no, imparare a memoria.
1. Deuteronomio 31:8
Il Signore cammina egli stesso davanti a te; egli sarà con te; non ti lascerà e non ti abbandonerà; non temere e non perderti di animo.

2. Salmi 56:3-4
Nel giorno della paura, io confido in te. In Dio, di cui lodo la parola, in Dio confido, e non temerò; che mi può fare il mortale?

3. Isaia 41:10
Tu, non temere, perché io sono con te; non ti smarrire, perché io sono il tuo Dio; io ti fortifico, io ti soccorro, io ti sostengo con la destra della mia giustizia.

4. Salmi 29:11
Il Signore darà forza al suo popolo; il Signore benedirà il suo popolo dandogli pace.

5. Filippesi 4:6-7
Non angustiatevi di nulla, ma in ogni cosa fate conoscere le vostre richieste a Dio in preghiere e suppliche, accompagnate da ringraziamenti. E la pace di Dio, che supera ogni intelligenza, custodirà i vostri cuori e i vostri pensieri in Cristo Gesù.

6. Isaia 26:3
A colui che è fermo nei suoi sentimenti tu conservi la pace, la pace, perché in te confida.

7. Giovanni 14:26-27
ma il Consolatore, lo Spirito Santo, che il Padre manderà nel mio nome, vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto quello che vi ho detto. Vi lascio pace; vi do la mia pace. Io non vi do come il mondo dà. Il vostro cuore non sia turbato e non si sgomenti.

8. Salmi 9:18
Certamente il povero non sarà dimenticato per sempre, né la speranza dei miseri resterà delusa in eterno.

9. Romani 5:1-4
Giustificati dunque per fede, abbiamo pace con Dio per mezzo di Gesù Cristo, nostro Signore, mediante il quale abbiamo anche avuto, per la fede, l’accesso a questa grazia nella quale stiamo fermi; e ci gloriamo nella speranza della gloria di Dio; non solo, ma ci gloriamo anche nelle afflizioni, sapendo che l’afflizione produce pazienza, la pazienza esperienza, e l’esperienza speranza.

10. Giosuè 1:9
Non te l’ho io comandato? Sii forte e coraggioso; non ti spaventare e non ti sgomentare, perché il Signore, il tuo Dio, sarà con te dovunque andrai.

 

Papua Nuova Guinea. Incendio distrugge l’ufficio di Adra

Papua Nuova Guinea. Incendio distrugge l’ufficio di Adra

 

Maol – L’ufficio dell’Agenzia Avventista per lo Sviluppo e il Soccorso (Adra) a Kimbe, in Papua Nuova Guinea, è stato distrutto dal fuoco che ha avvolto l’edificio venerdì scorso, 24 aprile. Le fiamme sono partite da una stanza al pianterreno e si sono propagate rapidamente. Sette società avevano in affitto gli uffici nello stabile e hanno perso tutto.

Un operatore di Adra si trovava nella struttura quando è scoppiato l’incendio. Dopo aver notato il fumo è uscito di corsa e si è messo in salvo prima che il fuoco raggiungesse il suo ufficio. Il resto del personale Adra aveva già lasciato l’edificio.

Adra ha perso le stampanti, sei telefoni tablet, un proiettore, le lavagne magnetiche e altro.

Tutti i locatari «sono scioccati e veramente addolorati per quello che è successo, ma grazie a Dio non ci sono stati danni alle persone» ha affermato l’operatore di Adra.

Ora è in corso un’indagine sulle cause dell’incendio.

 

[Fonte: Adventist Record]

Finanze. La chiesa avventista mondiale chiude il quinquennio in positivo, nonostante l’attuale incertezza economica

Finanze. La chiesa avventista mondiale chiude il quinquennio in positivo, nonostante l’attuale incertezza economica

 

Maol – Ieri, 14 aprile, è iniziato l’incontro di primavera, una delle due riunioni annuali del comitato esecutivo della chiesa mondiale. In seguito alle restrizioni per l’emergenza Covid-19, sono stati bloccati viaggi e meeting, così l’incontro si svolge in video conferenza.

Il comitato esecutivo è il secondo organo amministrativo della chiesa dopo l’Assemblea mondiale (o Sessione della Conferenza Generale) che si svolge ogni cinque anni. Tra un’Assemblea e l’altra, il comitato esecutivo ha l’autorità di agire per conto di essa. Secondo il Working Policy, l’incontro di primavera si deve tenere ogni anno per ricevere i rapporti finanziari verificati dalla chiesa mondiale e per svolgere le normali attività del comitato esecutivo.

Juan Prestol-Puesán, tesoriere della chiesa a livello mondiale, ha aperto il suo rapporto 2020 affrontando la difficile realtà economica attuale. Allo stesso tempo, ha ribadito la continua dipendenza della chiesa da Dio per la guida e il sostegno in questa crisi globale senza precedenti. Di fronte all’incertezza, i dirigenti della denominazione «scelgono di rimanere positivi, pieni di speranza e resilienti» ha affermato Prestol-Puesán.

I risultati della gestione 2019
Prestol-Puesán ha condiviso la buona notizia che l’anno fiscale 2019 si è concluso positivamente. Come riportato in precedenza, durante il Consiglio annuale dello scorso anno, la tesoreria della chiesa mondiale aveva previsto un risultato di pareggio, o migliore, fintanto che tre variabili fossero rimaste costanti: 1) livello di decime e offerte come preventivato; 2) fluttuazioni di cambio delle monete principali entro limiti specifici; e 3) contenimento di spese e stanziamenti.

Gli utili degli investimenti della chiesa sono andati meglio del previsto e hanno portato a un aumento del patrimonio netto fino alla fine dell’anno. «La crescita dell’attivo netto è stato di 2.599.228,39 dollari; il capitale circolante e la liquidità hanno mostrato lievi aumenti…. Siamo lieti di informare che i fondi di riserva che erano stati accantonati per bilanciare il budget del 2019, in caso fosse necessario, è rimasto intatto» ha spiegato Prestol-Puesán.

Pianificazione strategica e budget
Si è quindi passati al rapporto sull’operating cap (il tetto di spesa) del 2019. Come ha illustrato il vice tesoriere Ray Wahlen, «il rapporto sul tetto di spesa riguarda due elementi principali: l’operating cap stessa (2% della decima mondiale) e le spese di gestione della sede mondiale della chiesa, che devono rimanere sotto questa limitazione». Secondo il Working Policy della Conferenza Generale, la sede della chiesa a Silver Spring, negli Stati Uniti, è autorizzata a spendere fino al 2% della decima mondiale per la sua gestione.

Sebbene si sia registrata una diminuzione della decima da tutto il mondo, con un importo di 120 milioni di dollari nel 2019, tramite un attento lavoro e la benedizione del Signore, le spese sono rimaste entro il bilancio previsto. «Le spese di gestione effettive sono state di circa 44,1 milioni di dollari, quasi 4 milioni di dollari sotto l’operating cap calcolata alla fine dell’anno» ha dichiarato Wahlen. «Diamo lode al Signore e lo ringraziamo per averci permesso di operare all’interno di questa soglia. … Non è troppo difficile rimanere sotto il tetto di spesa negli anni in cui la decima aumenta, ma può essere molto impegnativo quando la decima diminuisce».

Azione consigliata su incarichi selezionati
In riferimento all’azione di parità della decima votata al Consiglio annuale 2019, è stata presentata una raccomandazione al comitato esecutivo per la riduzione di tre posizioni presso la sede centrale della chiesa, che sono attualmente occupate e si concluderanno il 1° agosto di quest’anno.

Questa azione costituisce un’eccezione al voto del comitato esecutivo della chiesa mondiale preso il 19 marzo 2020, che estende i termini degli incarichi attuali fino alla Sessione della Conferenza Generale del 2021. Il comitato per la pianificazione strategica e il bilancio della Conferenza Generale ha ricevuto una completa informativa sulle proposte di riduzione del personale a partire dal 1° agosto 2020. La commissione ha inoltre votato di eliminare altre tre posizioni elette che erano state iscritte in bilancio ma non ancora ricoperte. La raccomandazione generale di ridurre le sei posizioni è stata accettata all’unanimità dai membri del comitato esecutivo.

Prestol-Puesán ha concluso il suo rapporto esprimendo gratitudine a Dio per le sue benedizioni, ricevute negli ultimi cinque anni. Ha poi ringraziato i tesorieri delle chiese locali, il personale della tesoreria che serve presso le entità della chiesa in tutto il mondo, il personale di tesoreria e contabilità della chiesa mondiale e i membri fedeli che hanno reso possibile il rapporto finanziario. Ha quindi ribadito, con le parole del Salmo 121:1-8, che: «Il nostro aiuto viene dal Signore. Egli non sonnecchia. Egli è il nostro custode; è la nostra ombra; e proteggerà il nostro uscire e il nostro entrare ora e sempre».

 

[Fonte: Adventist News Netwok]

 

Coronavirus. Un segno della fine?

Coronavirus. Un segno della fine?

 

Trarre insegnamenti positivi dalla crisi attuale.

Claude Richli – Alcuni giorni fa ho predicato da un pulpito in Asia e ho chiesto ai presenti di alzare le mani per rispondere alla domanda: «Il coronavirus è un segno della fine?». Tutti hanno alzato la mano, tranne una. Ho elogiato quella persona per il suo coraggio di essere fuori dal coro e l’ho anche rassicurata dicendo che sia il sì che il no avevano ragione. I sì hanno ragione, ma forse non nel modo in cui la maggior parte delle persone pensa quando si considerano i segni dei tempi biblici. Questo rende giusti anche i no.

Nel suo sermone sui segni della fine, Gesù disse che ci sarebbero state «guerre e rumori di guerre» e «carestie e terremoti in vari luoghi; ma tutto questo non sarà che principio di dolori» (Mt 24:6-8). Gesù non menzionò le piaghe come segno dei tempi. Ma nel racconto parallelo del Vangelo di Luca, parlò di «grandi terremoti, e in vari luoghi pestilenze e carestie» (Lu 21:11). Poi continuò: «Ma prima di tutte queste cose, vi metteranno le mani addosso e vi perseguiteranno» (v. 12).

Le pestilenze saranno segni dei tempi, ma solo quando inizierà la persecuzione. Il Libro dell’Apocalisse è pieno di «piaghe». Parla di «un altro segno grande e meraviglioso: sette angeli che recavano sette flagelli, gli ultimi» (Ap 15:1). La prima piaga è descritta con queste parole: «un’ulcera maligna e dolorosa colpì gli uomini che avevano il marchio della bestia e che adoravano la sua immagine» (16:2). Quindi, a quanto pare, le pestilenze (e presumibilmente le pandemie) agiteranno il mondo oltre i suoi limiti proprio alla fine, al punto che «vi sarà una grande tribolazione, quale non v’è stata dal principio del mondo» (Mt 24:21). Finora, il coronavirus non può essere valido come segno della fine.

Le piaghe nella storia
I resoconti storici sono pieni di eventi epidemici. La pandemia di influenza del 1918, avvenuta oltre 100 anni fa, provocò 50 milioni di vittime sulla scia della Prima guerra mondiale che aveva già causato oltre 17 milioni di morti. La peste bubbonica del XIV secolo decimò l’Europa al punto che il 50-80% della popolazione fu spazzata via nel giro di pochi mesi.

Quindi, sebbene non possiamo dire che il coronavirus sia da considerare un segno della fine, ciò non significa che le circostanze che affrontiamo e il loro impatto a lungo termine non avranno una qualità apocalittica e influenzeranno il corso della storia, forse accelerandola verso l’adempimento della profezia.

Infatti, la storia insegna che le piaghe hanno avuto un impatto significativo sulla crescita del cristianesimo nel terzo secolo. Una delle epidemie più virulente, probabilmente di vaiolo, colpì l’impero romano dal 249 al 262 d.C. Divenne nota come «la peste di Cipriano» in onore di San Cipriano, vescovo di Cartagine, testimone e scrittore, che descrisse questa pestilenza. L’epidemia causò una diffusa carenza di manodopera per la produzione alimentare e per l’esercito romano, e indebolì gravemente l’impero.

Sembra che, durante il picco del focolaio, a Roma morissero 5.000 persone al giorno. Secondo lo storico Kyle Harper, quel periodo storico vide quasi la fine dell’Impero Romano. Ma in quei giorni drammatici, «la minaccia della morte imminente a causa della pestilenza e la convinzione incrollabile tra molti membri del clero cristiano di fronte ad essa convinse più persone a convertirsi alla fede.

Cipriano, nel pieno della persecuzione e della pestilenza, supplicò il suo “gregge” di mostrare amore al nemico. La compassione era evidente e consequenziale. L’assistenza di base ai malati può avere effetti enormi sui tassi di mortalità. Per quanto riguarda l’ebola, ad esempio, avere acqua e cibo assicurati può ridurre drasticamente l’incidenza della mortalità. L’etica cristiana era una pubblicità lampante per la fede. La chiesa era un porto sicuro nella tempesta».

Ciò portò il cristianesimo a crescere così tanto che le antiche religioni annasparono. Il secondo secolo aveva visto la costruzione di molti templi. Ma alla «metà del terzo secolo, stavano andando in rovina… Alla fine del secolo, i templi che erano stati di recente gli incubatori della più antica tradizione religiosa dell’umanità furono trasformati in granai militari. I riti di antichità imponderabile semplicemente svanirono … Ad ogni modo, la crisi del terzo secolo fu una catastrofe incontenibile per i culti tradizionali».

Grazie alla suo modo di rispondere alle piaghe, il cristianesimo crebbe numericamente tanto che, alla fine del secolo, gli imperatori cercarono di arginare la sua ascesa lanciando persecuzioni crudeli e prolungate. A cavallo del quarto secolo, l’imperatore Costantino decise che era meglio unirsi alla chiesa piuttosto che combatterla. La futura predominanza raggiunta dal cristianesimo fu il risultato a lungo termine dell’esercizio straordinario della compassione e della capacità di recupero durante un periodo di grande sofferenza e avversità.

Un’opportunità di crescita per la fede
Quali opportunità ci sono aperte? Forse è troppo presto per dirlo. Il mondo cerca ancora di fare i conti con l’entità della catastrofe che si è abbattuta su di noi. Certo, alla fine verranno sviluppati vaccini e protocolli medici al punto da sconfiggere anche questa piaga, come quelle del passato.

Ma una cosa è certa: la sofferenza economica porterà molte persone a mettere in discussione le ipotesi del materialismo in modi che forse il mondo non ha mai considerato prima. Quando le cose vengono scosse profondamente nel giro di poche settimane, tanto che tutto ciò che avevamo dato per scontato è in bilico – salute, libertà di movimento, leggi scontate di economia e commercio, occupazione – lo Spirito Santo troverà sicuramente più spazio per parlare ai cuori e alle coscienze dei nostri contemporanei. Quale sarà la nostra risposta?

Bene, in primo luogo, dobbiamo essere sobri e considerare le conseguenze di ciò a cui stiamo assistendo: «Perciò, dopo aver predisposto la vostra mente all’azione, state sobri, e abbiate piena speranza nella grazia che vi sarà recata al momento della rivelazione di Gesù Cristo» (1 Pt 1:13). La crisi del coronavirus e le sue conseguenze potrebbero essere una prova per aiutarci a prepararci per gli eventi che precedono l’arrivo del Signore.
In secondo luogo, attingiamo alle promesse di Dio ai suoi figli attraverso la sua Parola:
«Chi abita al riparo dell’Altissimo
riposa all’ombra dell’Onnipotente.
Io dico al Signore: “Tu sei il mio rifugio e la mia fortezza,
il mio Dio, in cui confido!”.
Certo egli ti libererà dal laccio del cacciatore
e dalla peste micidiale.
Egli ti coprirà con le sue penne
e sotto le sue ali troverai rifugio.
La sua fedeltà ti sarà scudo e corazza.
Tu non temerai gli spaventi della notte,
né la freccia che vola di giorno,
né la peste che vaga nelle tenebre,
né lo sterminio che imperversa in pieno mezzogiorno» (Sl 91:1-6).

Con questa certezza, svolgiamo un ministero verso il mondo che ci circonda in modi che cambieranno il corso della storia, come fecero i cristiani del passato.

[Claude Richli è segretario associato presso la Chiesa avventista mondiale]

[Fonte: Adventist Review. Traduzione: Lina Ferrara]

 

 

Assemblea mondiale del 2021. Aggiornamento

Assemblea mondiale del 2021. Aggiornamento

 

Maol – Il 19 marzo 2020, i vertici della chiesa avventista del settimo giorno hanno annunciato il rinvio dell’Assemblea mondiale del 2020 a causa della rapida e imprevedibile diffusione del coronavirus. L’evento si terrà nel 2021 a Indianapolis (Stati Uniti), dal 20 al 25 maggio.

La programmazione continua ed emergono ulteriori dettagli su come sarà questa Assemblea. Innanzitutto verrà trasmessa interamente in diretta streaming; nelle riunioni di giovedì 20 e venerdì 21 maggio saranno disponibili posti a sedere solo per i 2.700 delegati che rappresentano il campo mondiale; dal venerdì sera e fino a martedì 25 maggio, ci sarà spazio per accogliere 20.000 visitatori, poiché gli incontri avranno luogo in un’area più ampia che in origine era stata destinata agli stand espositivi (poi annullati). «La diretta streaming continuerà per tutta la sessione ed è disponibile per tutti» ribadiscono gli organizzatori.

L’Assemblea mondiale (o Sessione della Conferenza Generale) è il primo organo amministrativo della chiesa avventista e si svolge ogni 5 anni. Vari sono gli aspetti di questo importante evento che rimane principalmente un incontro spirituale e amministrativo. Durante le riunioni, i delegati eleggono i leader mondiali della denominazione, decidono le linee missionarie da attuare nel successivo quinquennio e altri elementi di importanza globale, come le dottrine fondamentali, le modifiche allo statuto e al Manuale di Chiesa.

Ted N. C. Wilson, presidente della chiesa mondiale, ha sottolineato che l’evento sarà importante e stimolante, ma con un impatto ridotto. «La Sessione del 2021 sarà ancora focalizzata sulla missione» ha affermato «Tuttavia, ci troviamo in un momento in cui è necessario ridurre la nostra impronta finanziaria. Continuiamo, come avventisti del settimo giorno, a essere partecipi nella società tramite il “Coinvolgimento totale dei membri”. In questo modo possiamo essere ancore di stabilità e pilastri di speranza per coloro che ci circondano».

Le altre modifiche del programma dell’Assemblea mondiale del 2021 riguardano l’assenza di mostre, dato che alcuni incontri si terranno nella sala che era stata designata, in precedenza, alle esposizioni; e la mancanza di riunioni accessorie.

Ulteriori informazioni sono disponibili sulla pagina web dell’Assemblea, in inglese, che viene continuamente aggiornata.

Il presidente Wilson chiede a tutti i membri di continuare a pregare perchè Dio guidi questo incontro globale della chiesa. «Non vediamo l’ora che arrivi la 61° Sessione della Conferenza Generale, preghiamo insieme che Dio guidi in modo meraviglioso la chiesa e chiediamo la pioggia dell’ultima stagione e l’effusione dello Spirito Santo che anticiperà il ritorno di Gesù Cristo».

[Fonte: Adventist Review]

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