Nepal. Un anno dopo il terremoto

Nepal. Un anno dopo il terremoto

ADRA Italia-Nepal 1Continuano gli interventi di ricostruzione dell’agenzia umanitaria avventista internazionale e di ADRA Italia

Notizie Avventiste – Vi ricordate dove eravate sabato 25 aprile 2015?
Sicuramente non lo avranno dimenticato i volontari dell’Agenzia Avventista per lo Sviluppo e il Soccorso, e quel giorno catastrofico sarà scolpito nella mente degli abitanti del Nepal. È la data in cui il terremoto Gorkha colpì il paese asiatico con una potenza tale da innescare una valanga sul Monte Everest, causare la morte di oltre 8.000 persone e mettere in ginocchio la nazione. A un anno di distanza qual è la situazione?

L’intervento di ADRA (Agenzia Avventista per lo Sviluppo e il Soccorso) è stata determinante nell’offrire supporto al distretto Kavrepalanchok ed è stata riconosciuta come la seconda agenzia a fornire un aiuto immediato alla comunità.

ADRA Italia-Nepal 2“Anche ADRA Italia ha partecipato inizialmente agli interventi promossi dal network ADRA Emergency Response, legati alle attività di soccorso e assistenza alla popolazione colpita”, ha affermato Luca Alfano, di ADRA Italia.

Successivamente l’agenzia umanitaria italiana ha deciso di contribuire al progetto di ricostruzione degli edifici scolastici promosso da ADRA Nepal nella provincia di Kavre.  “Il progetto che abbiamo sostenuto”, ha spiegato L. Alfano, “prevedeva la ricostruzione di circa 25 edifici scolastici del distretto di Kavre, danneggiati o distrutti in seguito all’evento calamitoso, per un totale di 4.750 studenti coinvolti. Nello specifico, i fondi raccolti da ADRA Italia, grazie alla generosità dei donatori e alla promozione di eventi solidali, come la Festa Solidale a Cesena, sono stati destinati per la ricostruzione della Prakash Higher Secondary School di Bhumlutar”.

Le attività di ricostruzione della struttura sono iniziate a gennaio, dopo il sopralluogo degli operatori e la stima dei ADRA Italia-Nepal 4danni, ma hanno subito dei rallentamenti rispetto alla tabella di marcia. “È stato a causa del blocco commerciale non ufficiale imposto dall’India, in seguito ad alcuni recenti avvenimenti di contrasto politico, legati alla proclamazione della nuova Costituzione nepalese”, ha aggiunto L. Alfano, “Sebbene tali eventi abbiano creato alcune difficoltà nell’avanzamento degli interventi, in particolar modo per la mancanza di combustibili ed energia, i lavori hanno continuato il loro corso e si apprestano alla conclusione”.

Due mesi fa Adra UK ha incontrato più di 100 donne del Comune di Dhulikhel per valutare la pertinenza, la tempestività degli interventi e la robustezza dei rifugi distribuiti. Il team è stato travolto dalla gratitudine della comunità.

ADRA Italia-Nepal 6“Le donne erano molto grate dell’aiuto immediato che le loro famiglie avevano ricevuto dall’agenzia avventista dopo il terremoto”, hanno affermato da ADRA UK.

Oltre il 60 per cento delle abitazioni nel distretto Kavrepalanchok era stata distrutta dal violento sisma e così ogni telone fornito era una casa di fortuna per almeno 5 o 6 famiglie, e ancora sono utilizzati ora, nella fase di ricostruzione delle case. ADRA ha anche portato acqua potabile e servizi igienico-sanitari, come richiesto dai funzionari del distretto.

Alla domanda di come ADRA le può supportare nella ripresa, le donne nepalesi hanno risposto: “Vorremmo solo migliorare le nostre capacità in modo da aumentare il reddito delle nostre famiglie e ricostruire le nostre vite”. La formazione è ora il passo successivo.

Operando in collaborazione con ADRA Nepal, il network internazionale dell’agenzia lavora per sostenere le comunità incredibilmente resilienti del paese.
Guarda tutte le foto degli interventi su: http://adraitalia.org/aggiornamento-trimestrale-dal-nepal/

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Nepal. Un anno dopo il terremoto

Terremoto in Ecuador. Salgono a 413 i morti e a 2.500 i feriti

csm_Ecuador_ADRA_fa99ca7c8bIniziati gli interventi di soccorso di ADRA

ANN/Notizie Avventiste – L’Ecuador ha dichiarato lo stato di emergenza dopo il terremoto di magnitudo 7.8 che ha colpito il paese, la sera del 16 aprile, e che ha provocato 413 morti e 2.500 feriti. Il terremoto ha devastato il paese, anche quattro chiese avventiste sono crollate.

Pedernales, città turistica di circa 46.000 abitanti, situata a 270 chilometri a ovest della capitale, Quito, è stata praticamente rasa al a suolo dal peggiore sisma negli ultimi 36 anni.

I 600 membri di chiesa locali hanno creato centri di raccolta di donazioni di prodotti alimentari e abbigliamento per le persone colpite dal terremoto. “Hanno lavorato a stretto contatto con l’Agenzia Avventista per lo Sviluppo e il Soccorso (ADRA). “Ricordiamoci del popolo ecuadoregno nelle nostre preghiere”, ha affermato Felipe Lemos, direttore dell’ufficio stampa della Regione Sudamericana della Chiesa, il cui territorio comprende l’Ecuador.

Gli interventi umanitari avventisti
Lunedì, ADRA ha distribuito prodotti alimentari a 239 persone negli accampamenti provvisori e a 87 persone nei rifugi. I volontari dell’agenzia umanitaria avventista hanno anche assistito una donna che ha partorito per strada e aiutato i suoi parenti feriti.

Tutte queste attività sono effettuate in coordinamento con il Ministero dell’Economia e dell’Inclusione sociale (MIES) dell’Ecuador.

I volontari di ADRA nell’area di Pedernales e 30 volontari provenienti da Santo Domingo e da Quito lavorano per valutare rapidamente i bisogni iniziali al fine di comprendere meglio la situazione e continuare a fornire aiuti umanitari più rilevanti.

ADRA lavora anche per montare un impianto di purificazione idrica a Pedernales, che fornirà acqua potabile alla popolazione. Altri operatori del team di risposta alle emergenze del rete internazionale di ADRA sono in viaggio per affiancare la squadra in Ecuador.

Chiese danneggiate a Pedernales
Vi era un gruppo di persone riunito nella chiesa avventista Palmitas, nella città costiera di Pedernales, quando il terremoto ha scosso la regione. “Si sono salvati perché sono subito corsi fuori”, ha affermato Giovanny Izquierdo, presidente della Chiesa avventista in Ecuador. Poco dopo la chiesa è crollata. Stessa sorte è toccata anche a molti altri edifici della città, che sono stati completamente distrutti. Due delle altre tre chiese avventiste abbattute dal terremoto sono la chiesa centrale, sempre a Pedernales, e la chiesa nella città di Maria Luiza.

Preghiamo per l’Ecuador, il Giappone e il Myanmar
Ted N. C. Wilson, presidente della Chiesa avventista mondiale, ha chiesto di pregare per le operazioni di soccorso e di assistenza verso la popolazione dell’Ecuador; e di ricordarsi nelle preghiere anche del popolo giapponese e del Myanmar, due paesi colpiti dai terremoti solo qualche giorno prima dell’Ecuador.

“Ricordiamoci del popolo del Giappone e del Myanmar nelle nostre preghiere, scossi anche loro da sismi che hanno provocato delle vittime”, ha affermato Wilson, “Si avvicina il tempo della fine e Gesù vuole servirsi di noi per essere un’influenza positiva in ogni situazione difficile e trasmettere l’amore di Cristo”.

(Foto: ADRA Ecuador)

Nepal. Un anno dopo il terremoto

Terremoto in Ecuador. Avventisti scampano al crollo della loro chiesa

Adventist-ecuador-april17-1E organizzano subito dei centri raccolta di donazioni per aiutare le persone colpite dalla tragedia.

ARnews/Notizie Avventiste – Un violento terremoto ha scosso l’Ecuador e distrutto una chiesa avventista locale dove i fedeli erano riuniti, ma nessuno è rimasto ferito, fanno sapere i dirigenti della denominazione .

La nazione sudamericana ha dichiarato lo stato di emergenza dopo il terremoto di magnitudo 7.8 che ha colpito il paese alle 18.58 di ieri, sabato 16 aprile, uccidendo almeno 233 persone e ferendone diverse altre centinaia. È il peggiore sisma nel paese sudamericano dal 1979.

Un gruppo di avventisti della chiesa Palmitas, nella città costiera di Pedernales, è scampato alla tragedia quando il terremoto ha scosso la regione. “Erano riuniti nel luogo di culto proprio nel momento in cui è cominciato il terremoto e si sono subito precipitati fuori”, ha affermato Giovanny Izquierdo, presidente della Chiesa cristiana avventista in Ecuador, in un messaggio di testo inviato tramite WhatsApp. L’edificio è crollato poco dopo. La chiesa ha 80 membri iscritti.

“Molti edifici sono crollati e la chiesa Palmitas è stata completamente distrutta”, ha aggiunto il past. Washington Guaranga in un altro messaggio di WhatsApp inviato a Samuel Saito, direttore della rete radio avventista Nuevo Tiempo, in Ecuador.

Al momento non ci sono ancora informazioni sulle altre tre chiese distrutte dal terremoto.

Pedernales, città di circa 46.000 abitanti situata a 270 chilometri a ovest della capitale, Quito, è stata praticamente rasa al suolo dalle scosse, ha riferito il sindaco ai giornalisti.

A un certo punto, domenica era arrivata la notizia di alcuni avventisti tra i morti, poi rettificata lunedì. “Non ci sono stati morti tra i membri di chiesa in questa terribile tragedia, solo danni materiali”, aveva da subito informato Izquierdo su Twitter, “Grazie per le vostre preghiere”.

Gli avventisti del luogo hanno immediatamente organizzato dei centri raccolta di donazioni di cibo e vestiti per le persone colpite. 600 membri della chiesa della città lavorano a stretto contatto con l’Agenzia Avventista per lo Sviluppo e il Soccorso (ADRA), ha comunicato Felipe Lemos, direttore dell’ufficio stampa della Regione Sudamericana della Chiesa, il cui territorio comprende l’Ecuador. “Ricordiamoci del popolo ecuadoregno nelle nostre preghiere”, ha affermato Lemos.

Anche Ted N.C. Wilson, presidente della Chiesa avventista mondiale, ha chiesto di pregare per le operazioni di soccorso e di assistenza della popolazione ecuadoregna. “Ricordiamoci dell’Unione avventista dell’Ecuador e dei campi locali impegnati nei soccorsi”.

Wilson ha anche chiesto ai membri di chiesa di pregare per il popolo giapponese e del Myanmar, due paesi colpiti dai terremoti nei giorni scorsi. Non ci sono avventisti feriti in Giappone, mentre l’impatto del terremoto sulla Chiesa in Myanmar non è chiaro.

“Ricordatevi del popolo del Giappone e del Myanmar nelle vostre preghiere, che hanno subito i terremoti e la tragica perdita di vite umane”, ha affermato Wilson, “Con l’avvicinarsi della fine dei tempi, Gesù vuole servirsi di noi per essere un’influenza positiva in ogni situazione difficile e trasmettere l’amore di Cristo”.

(Foto: Unione avventista dell’Ecuador)

Nepal. I leader avventisti chiedono di pregare dopo il nuovo terremoto

Nepal. I leader avventisti chiedono di pregare dopo il nuovo terremoto

M18-nepal-adventist-may12-1Maol/ARnews – Kathmandu è stretta nella morsa della paura, informano i dirigenti della Chiesa avventista in Nepal, dopo il forte terremoto che martedì 12 maggio ha colpito di nuovo la capitale e il paese, a sole due settimane dal primo grande sisma costato la vita a oltre 8.000 persone.

Umesh Pokharel, presidente della Chiesa in Nepal (che fa parte della Divisione Sud-asiatica), ha chiesto alla famiglia avventista mondiale di pregare per il paese.
«Questo terremoto ha causato altri danni e la chiesa in Nepal ha bisogno delle vostre preghiere speciali e del vostro sostegno», ha affermato U. Pokharel all’Adventist Review, «Già da domani (mercoledì 13 maggio, ndt) ricominceremo a muoverci per raggiungere le vittime e rispondere ai loro bisogni».
Ha poi aggiunto: «Ci avviciniamo alla fine della storia della terra. Gesù sta per ritornare e dobbiamo restare vicini a Dio e fare la sua volontà».

M18-nepal-adventist-may12-3U. Pokharel ha descritto il clima di incertezza e paura che ha attanagliato la capitale nella notte di martedì. Molte persone hanno deciso di non cucinare e di mangiare del cibo secco, mentre ascoltavano le notizie e chiamavano i propri cari.
«Le persone sono talmente terrorizzate che tutti dormono in ripari temporanei», ha spiegato.

L’elettricità è saltata e i network delle comunicazioni hanno avuto problemi per il sovraccarico dovuto alle troppe telefonate. Il terremoto di magnitudo 7.3 della scala Richter ha colpito mentre U. Pokharel era in riunione nel suo ufficio con gli altri leader della Chiesa locale, per fare il punto sulle attività di aiuto in atto dall’ultimo sisma.
«Stavamo valutando l’opera di soccorso e pianificando la fase successiva alla prima M18-nepal-adventist-may12-2emergenza», ha raccontato, «quando, improvvisamente, il terremoto ha colpito di nuovo e in qualche modo siamo riusciti a uscire dall’edificio».

La Chiesa avventista in Nepal ha distribuito centinaia di tende, sacchi di riso, scatole di spaghetti istantanei, biscotti e altri aiuti agli avventisti e a tutta la popolazione dopo il terremoto di magnitudo 7.8 del 25 aprile.

Quando il nuovo terremoto ha colpito martedì, alle 12.35 ora locale, U. Pokharel e i suoi colleghi si sono uniti alle migliaia di cittadini di Kathmandu in fuga per le strade. La terra ha tremato per un minuto e ci sono state altre sei scosse nella successiva ora e mezza. L’epicentro è stato individuato alle falde dell’Everest. Almeno 37 persone sono morte e oltre 1.000 sono state ferite, secondo il rapporto delle autorità nepalesi. Altre 17 persone sono rimaste uccise nella vicina India.

M18-nepal-adventist-may12-4«Stiamo tutti in tende provvisorie fuori, all’aria aperta», ha ribadito U. Pokharel, «perché questo terremoto ha causato tanti danni». Il presidente della Chiesa avventista nepalese ha inviato le foto di persone che vagavano intorno agli edifici di Kathmandu sbriciolati dal sisma di martedì. Una foto mostra un autobus che si è ribaltato in seguito al terremoto. Ventiquattro persone sono rimaste ferite, quattro in modo grave.

Tutti i negozi sono stati chiusi e il governo ha annunciato che le scuole resteranno chiuse fino alla fine di maggio. Nel frattempo, l’ansia è diventata profonda nella città. Molte persone arrivate a Kathmandu per vari motivi dopo l’ultimo terremoto, ora cercano di andare via. Lo stesso U. Pokharel dice di aver sentito il forte desiderio di partire.
«I miei genitori vivono in un’altra città, vicino al confine indiano e ci chiedono di andare lì, da loro», ha spiegato, «ma non posso farlo, perché il nostro posto ora è qui a prenderci cura dei membri di chiesa, a essere loro vicini in questo momento di bisogno».

Nepal. Un anno dopo il terremoto

Terremoto Nepal. ADRA collabora con lo Scheer Memorial Hospital

N128-ADRA Nepal3L’agenzia umanitaria e l’ospedale lavorano insieme per preparare 1.000 kit di alimenti e offrire assistenza sanitaria.

Notizie Avventiste/ARnews – ADRA (Agenzia Avventista per lo Sviluppo e il Soccorso) e lo Scheer Memorial Hospital, ospedale della Chiesa avventista in Nepal, hanno annunciato lo scorso venerdì di aver unito le forze per portare aiuti alimentari e dare assistenza sanitaria ai villaggi nepalesi isolati e devastati dal terremoto del mese scorso. Il personale dell’agenzia umanitaria ha confezionato 1.000 kit alimentari, presso l’ospedale situato poco fuori dalla capitale Kathmandu, da distribuire nelle missioni di soccorso, oltre alle tende.

N128-ADRA Nepal5Gli alimenti sono stati portati alle famiglie bisognose nel distretto di Dhading durante questo fine settimana. Ogni kit conteneva riso, lenticchie, pasta, zucchero, sale e olio, sufficienti per due settimane, per una famiglia di sei persone. 26 volontari della comunità hanno aiutato il personale ADRA nel confezionamento dei kit.
“Il mio amico mi ha chiesto se potevo dare una mano, così sono venuto”, ha detto Sohil Parajuli, 18 anni, un volontario la cui casa non è stata colpita dal terremoto. “È meglio che restare impotenti a guardare le notizie. Almeno in questo modo posso fare qualcosa”.

Presto in funzione le unità mobili ospedaliere
N128-ADRA Nepal1Tra una decina di giorni l’ospedale e l’agenzia umanitaria spediranno alcune unità mobili ospedaliere nel distretto di Sindhupalchok. Infatti, secondo il rapporto delle squadre di soccorso di ADRA, il sisma ha distrutto dall’80 al 100 per cento delle strutture sanitarie nelle zone colpite. Le unità mobili si sposteranno di villaggio in villaggio, fornendo assistenza sanitaria riproduttiva, comprese quelle prenatale e postnatale, cure pediatriche, analisi di laboratorio e counseling psicosociale.
“Girando per i villaggi, trovo molte persone che vivono nella paura e alcuni mostrano di avere problemi psicologici”, ha spiegato il past. Umesh Pokharel, presidente della Chiesa avventista in Nepal. “Tutti hanno bisogno del nostro aiuto e di una parola di conforto e di speranza”.

ADRA è in prima linea nei soccorsi fin da quando è avvenuto il terremoto, il 25 aprile, che ha ucciso oltre 7.500 persone. Ha distribuito decine di tende e centinaia di teli impermeabili alle persone che hanno perso le loro case.

L’agenzia avventista e GlobalMedic montano 15 tende da usare come ambulatori
Nel frattempo, ADRA ha uniN128-ADRA Nepal9to le forze anche con GlobalMedic, un’organizzazione umanitaria aconfessionale, per montare grandi tende che forniranno un posto temporaneo agli ambulatori e dispensari nepalesi danneggiati, distrutti o semplicemente troppo affollati di pazienti. L’agenzia avventista e l’altra organizzazione non governativa stanno distribuendo 15 tende in totale: 10 nel distretto di Kavre, tra cui una al Scheer Memorial Hospital, e cinque nel distretto di Dhading, entrambi fuori dalla capitale, Kathmandu.

Lunedì 11 maggio, una tenda ampia 10 metri per 6 è stata montata vicino all’ospedale avventista Scheer Memorial Hospital che, pur non avendo subito danni dal terremoto, è troppo affollato di pazienti e la tenda permetterà di poter aiutare un numero maggiore di persone per più giorni.
“Questa tenda ci permetterà di tenere pazienti che potrebbero essere dimessi, ma non hanno una casa dove tornare”, ha spiegato il presidente dell’ospedale, Dale Mole. “Dopo il terremoto abbiamo dovuto praticare parti cesarei all’aperto perché le pazienti avevano troppo paura di entrare nell’edificio, dato che le scosse continuano tuttora. Questa tenda ci dà una capienza che non abbiamo mai avuto prima”.

Le tende sono polifunzionali, secondo David Sakaki, volontarioN128-ADRA Nepal7 di GlobalMedic.
“Possono essere utilizzate dagli ospedali, ma anche come spazi per i bambini o come depositi di prodotti sanitari”, ha affermato.

In totale sono 240 gli ambulatori e i dispensari distrutti in Nepal, e altri 347 hanno subito gravi danni.

Istallati sistemi per l’acqua potabile
Una squadra di soccorso della Chiesa avventista in Nepal ha anche lavorato instancabilmente nelle ultime due settimane. Venerdì scorso ha istallato due sistemi di depurazione nei villaggi isolati di Kaping e Thimpakahark, rimasti senza acqua da bere come molte zone del paese.
“Abbiamo in programma di installarne altri tre la prossima settimana, in N128-ADRA Nepal8altrettanti luoghi”, ha spiegato Umesh Pokharel, presidente della Chiesa in Nepal.

Pokharel ha diretto il team di soccorso nei villaggi di tutto il paese, concentrandosi sia sugli avventisti sia sul resto della popolazione. Venerdì scorso, la sua squadra ha distribuito 60 sacchi di riso, 60 scatoloni di confezioni di noodles, olio da cucina e tende.
“Dovunque andiamo, troviamo persone che ci chiedono più tende, coperte e cibo”, ha affermato il past. Pokharel. Ha poi aggiunto: “Vorremmo ringraziare Dio perché ci fornisce i mezzi necessari per aiutare queste persone che soffrono”.

Solidarietà del personale di ADRA per i colleghi rimasti senza casa
Intanto, l’Agenzia Avventista per lo Sviluppo e il Soccorso ha preso provvedimenti per fare in modo che i suoi operatori, i quali distribuiscono teloni e tende alla popolazione in generale, abbiano un riparo per se stessi e per le loro famiglie.

Natalia López-Thismón, portavoce di ADRA International, arrivata in Nepal la scorsa settimana con una squadra di soccorso, ha constatato che gli operatori dell’ufficio, che hanno perso case e averi, dormivano all’aperto proprio mentre distribuivano tende alle comunità locali.
“Il coordinatore del team di pronto intervento ha temuto che le altre Ong e il governo pensassero a eventuali nepal3May6favoritismi, così ha evitato di distribuire i materiali al personale che ne aveva bisogno”, ha spiegato Sandra Golding, direttore marketing e comunicazione di ADRA International.

Alla luce di tutto ciò, S. Golding ha chiesto al personale internazionale di ADRA di raccogliere 1.000 dollari entro Martedì, per comprare teloni, coperte e kit igienici per il personale e le loro famiglie. Lo staff internazionale, che ha sede a Silver Spring, nel Maryland, ha raccolto 1.690 dollari.

Continua, intanto, la raccolta fondi di ADRA Italia per i terremotati nepalesi. Chi desidera fare una donazione e sostenere gli interventi per aiutare le vittime della catastrofe, può contattare ADRA Italia (http://adraitalia.org/sito/sostienici/donazioni/) o donare, inserendo la causale “Emergenza Nepal”, nei seguenti modi:

– Conto corrente bancario IBAN: IT 95 E 01030 03203 000000866909
Dall’estero: BIC/SWIFT: PASCITM 1 RM3

– Conto Corrente Postale n. 160 800 04 intestato a ADRA Italia
Lungotevere Michelangelo, 7 – 00192 Roma

Nepal. Un anno dopo il terremoto

Terremoto in Nepal. Adra distribuisce tende e viveri alla popolazione

N17-Adra Nepal12A una settimana dal sisma, sabato gli avventisti sono ritornati nelle chiese. Intanto continua la raccolta fondi per l’emergenza.

Notizie Avventiste/ARnews – Un po’ di trepidazione per le decine di avventisti del settimo giorno in Nepal, che sabato 2 maggio si sono riuniti all’interno e all’esterno delle chiese per il culto di adorazione, a una settimana dal forte terremoto che ha devastato il paese.

Il sisma, di magnitudo 7.8, ha colpito il paese mentre erano in corso le funzioni religiose, il 25 aprile, causando devastazione e morte. Come il resto della popolazione, anche molti avventisti hanno la casa distrutta o gravemente danneggiata e almeno quattro chiese della denominazione sono state rase al suolo. Non ci sono avventisti tra le oltre 7.200 persone morte nel disastro, bilancio che si teme aumenterà ancora, ma tutti si uniscono al dolore di chi ha perso i propri cari.

N17-Adra Nepal6“Sabato, dopo la prima settimana dal terremoto, i credenti avventisti erano un po’ preoccupati, ma sono andati in chiesa fiduciosi e ringraziando Dio”, ha affermato il pastore Umesh Pokharel, presidente della denominazione in Nepal.

La principale chiesa avventista di Kathmandu, la capitale, ha iniziato la funzione regolarmente, ma in via precauzionale la riunione si è tenuta al piano terra, invece che nella consueta sala del secondo piano. 78 persone, bambini compresi, hanno ascoltato la predicazione, in diversi erano in piedi fuori dalla sala per mancanza di spazio.

Pokharel ha predicato nella chiesa Thankot, nella valle di Kathmandu, alla presenza di 16 persone soltanto.
“Abbiamo tenuto solo il sermone e subito dopo siamo andati a visitare i membri di chiesa che alloggiavano nelle tende e anche altre famiglie non cristiane”, ha spiegato Pokharel. Accompagnato dalla moglie e dal figlio, il pastore ha N17-Adra Nepal9anche distribuito a diverse famiglie sacchi di riso, scatoloni di noodle istantanei e bottiglie di acqua potabile; ha poi dato una parola di conforto e pregato con loro.

I soccorritori di ADRA (Agenzia Avventista per lo Sviluppo e il Soccorso) e della Chiesa avventista in Nepal hanno lavorato incessantemente per distribuire tende e cibo, giovedì, poiché i meteorologi avevano avvertito che nel paese devastato dal terremoto sarebbe piovuto nei prossimi 10 giorni.

 

N17-Adra Nepal1I soccorsi di ADRA
L’agenzia umanitaria ha distribuito 1.710 teloni in tre distretti fuori da Kathmandu, in villaggi rurali completamente distrutti dal sisma.
“Ci diamo da fare per intervenire il più rapidamente possibile”, ha affermato Robert Patton, coordinatore di ADRA per le emergenze. “Aiutare e offrire un riparo alle famiglie e a coloro che sono più vulnerabili, come bambini, anziani e disabili, è una delle nostre priorità”.

All’inizio della settimana, ADRA aveva acquistato 400 teloni e 348 tende da venditori nepalesi e mercoledì scorso sono arrivati 1.360 teloni da Dubai, per un valore di circa 21 mila dollari, arrivati in aereo per conto di ADRA grazie a un gruppo di soccorso delle Nazioni Unite.

N17-Adra Nepal11“Tutti coloro che vivono all’aperto perché hanno perso le case o hanno paura delle numerose scosse necessitano di un rifugio temporaneo”, ha riferito ADRA.
Decine di persone (tra di essi anche alcuni operatori di ADRA) e migliaia di famiglie (di cui centinaia avventiste) vivono all’aperto anche se le loro case sono agibili, perché le numerose scosse di assestamento continuano a far tremare il Nepal. Perciò, freddo, pioggia e la mancanza di acqua potabile mettono in pericolo la salute dei sopravvissuti.

Oltre un milione e mezzo di persone hanno bisogno di assistenza alimentare, di esse 750.000 vivono in alloggi di scarsa qualità vicino all’epicentro, a circa 80 chilometri da Kathmandu. A rischio anche la sicurezza alimentare del paese.
“Il terremoto ha sconvolto i preparativi per la prossima stagione della semina del riso, l’alimento principale di base in Nepal, e questo può influenzare la situazione della sicurezza alimentarN17-Adra Nepal4e del paese per i prossimi mesi”, ha riferito ADRA. “Mancano solo due mesi all’arrivo dei monsoni, Sarà una corsa contro il tempo per assicurare che i contadini possano seminare nelle risaie”.

Intanto il maltempo ha rallentato l’invio di aiuti umanitari da parte del governo nelle aree remote più vicine all’epicentro. L’impiego degli elicotteri ha permesso di distribuire gli aiuti nei villaggi non accessibili dalla strada e il trasporto dei feriti negli ospedali.

 

Aiuti avventisti scortati dai militari
Alcuni scontri sono scoppiati mercoledì, quando una folla di persone disperate ha cercato di bloccare i camion di ADRA che partivano da Kathmandu per andare a distribuire gli aiuti ad altre persone.

N17-Adra Nepal2Giovedì, truppe militari nepalesi hanno dovuto scortare i veicoli, di cui uno pieno di tende e cibo per gli abitanti dei villaggi ancora isolati, riuscendo così a oltrepassare il luogo in cui l’operazione di soccorso era stata presa d’assalto il giorno prima.

Il team avventista ha visitato molti villaggi ed è riuscito, sotto la pioggia incessante, ad attraversare le strade dissestate dal terremoto e a raggiungere il distretto Sirubari Sindhupalchowack, sito a 88 chilometri da Kathmandu. 31 famiglie avventiste hanno perso tutto nella zona, e il team ha consegnato al pastore locale, Shankar Baral, 12 sacchi di riso, 12 scatoloni contenti confezioni di noodles istantanei, tende e acqua potabile, perché le distribuisse alla popolazione. Oltre una ventina di sacchi di riso, 20 scatoloni di noodles e decine di tende sono state donate nei villaggi Sangachock e Kunta.

N17-Adra Nepal10Ram Baral, un avventista, ha riferito al team di soccorso che lui e altri credenti erano sfuggiti a morte sicura il giorno del terremoto, proprio perché si trovavano al culto in chiesa.
“Siamo molto grati a Dio perché l’andare in chiesa ci ha salvato la vita”, ha affermato.
Anche gli avventisti di altri villaggi hanno ringraziato Dio di trovarsi nelle solide chiese, piuttosto che nelle loro fragili case, sabato scorso.
Sono 8.859 i credenti avventisti in Nepal e si riuniscono in 106 chiese. Il paese è a maggioranza indù e conta una popolazione di 28 milioni di abitanti.

La gioia di ADRA per una “principessa”
Fin dai primi giorni dopo il terremoto, l’organizzazione umanitaria avventista lavora per distribuire gli aiuti alla popolazione. Circondati dal dolore delle persone in lutto per la perdita dei loro cari, nel giorno della nascita della seconda pronipote della regina Elisabetta d’Inghilterra, ADRA ha voluto celebrare la vita, ricordando la gioia per il salvataggio di N17-Adra Nepal13una neonata di nome Natini.

“Non tutte le bambine nascono principesse, ma ciascuna è speciale e Natini, 4 mesi, è una sopravvissuta”, afferma ADRA sulla sua pagina Facebook, “Sepolta sotto le macerie per un’ora dopo il tragico terremoto del Nepal, era debole e blu in volto quando la gente del suo villaggio l’ha tirata fuori dalle macerie. Sua madre la reggeva mentre la spruzzavano con l’acqua e il suo pianto era un suono di gioia per le nostre orecchie. Una cosa Natini ha in comune con la neonata della famiglia reale, entrambe sono circondate da persone che le amano profondamente”.
“La nostra squadra non ne aveva mai abbastanza!”, conclude ADRA postando le foto dei suoi operatori che coccolano la bambina tra le loro braccia.
ADRA ha distribuito tende e teli nella regione del villaggio di Natini e ha rinnovato l’appello a donare.

 

N17-Adra Nepal7Continua la raccolta fondi
Servono tante cose ancora in Nepal, ma le organizzazioni umanitarie consigliano di inviare soldi.
“Sarebbe meglio fare donazioni in denaro”, ha spiegato Thierry Van Bignoot, di Adra, “perché consentono alle organizzazioni di rispondere ai bisogni urgenti man mano che cambiano, come accade spesso nelle fasi iniziali delle emergenze. Grazie a queste donazioni siamo in grado di acquistare anche localmente i beni necessari, assicurando così che tutto ciò che abbiamo sia appropriato alla cultura e all’ambiente”.

Una curiosità. Sabato 2 maggio, in una chiesa avventista del Michigan, negli Stati Uniti, mentre il pastore rivolgeva all’assemblea un accorato e articolato appello a donare per il popolo nepalese, l’edificio ha tremato. Il pastore ha continuato il suo appello, dicendo ai presenti di non preoccuparsi. Alla fine del servizio religioso si è saputo che si era verificata una scossa di terremoto di magnitudo 4.1, nel Michigan.

Chi desidera fare una donazione e sostenere gli interventi per aiutare le vittime della catastrofe nepalese, può contattare ADRA Italia (http://adraitalia.org/sito/sostienici/donazioni/) o donare direttamente, inserendo la causale “Emergenza Nepal”, nei seguenti modi:

– Conto corrente bancario IBAN: IT 95 E 01030 03203 000000866909
Dall’estero: BIC/SWIFT: PASCITM 1 RM3

– Conto Corrente Postale n. 160 800 04 intestato a ADRA Italia
Lungotevere Michelangelo, 7 – 00192 Roma

(Foto: ADRA)

Nepal. Un anno dopo il terremoto

Dolore e panico in Nepal dopo il terremoto

ADRA.Nepal.Earthquake.4Sale a oltre 5.000 il bilancio delle vittime, ma si teme che raddoppino. Al momento non ci sono avventisti feriti, ma almeno quattro chiese sono state danneggiate. ADRA ha aperto una raccolta fondi per l’emergenza.

Notizie Avventiste/Adventist Review – Il presidente della Chiesa avventista in Nepal ha descritto scene di dolore e di panico dopo il forte terremoto e le molteplici scosse di assestamento che hanno provocato la morte di oltre 5.000 persone e fatto crollare e danneggiato centinaia di case ed edifici, tra cui antichi monumenti e almeno quattro chiese avventiste. La maggior parte delle vittime sono in Nepal, ma ci sarebbero anche 66 decessi in India e 17 in Cina.

Umesh Pokharel, presidente della denominazione in Nepal, ha comunicato che non ci sono avventisti tra i numerosi feriti del terremoto di magnitudo 7.8 che ha devastato il paese verso mezzogiorno di sabato, 25 aprile, mentre i cristiani di tutte le fedi svolgevano i servizi religiosi nei loro luoghi di culto.

“Finora nessun avventista risulta tra i deceduti”, ha affermato Pokharel domenica, “Ma siamo in lutto per i numerosi cristiani che sono stati sepolti mentre erano nelle loro chiese e sono morti”.

In Nepal, tutti i cristiani svolgono le funzioni religiose di sabato, perché è un giorno non lavorativo, a differenza della domenica che è feriale.
Presidente Chiesa avventista del NepalIl past. U. Pokharel ha comunicato che quattro chiese avventiste sono state parzialmente distrutte. “Ma possono essere di più”, ha precisato.

I soccorritori sono ancora intenti a verificare l’impatto complessivo del terremoto di sabato e delle oltre 100 scosse di assestamento, di cui 45 di magnitudo superiore ai 4.5 in 24 ore. L’epicentro è stato a circa 80 chilometri dalla capitale, Kathmandu, in una zona molto popolata, e il bilancio delle vittime nella sola città ha superato le mille persone.

“La sofferenza umana ci spezza il cuore ed esprimiamo profonda partecipazione alle migliaia di famiglie delle vittime”, ha affermato Ted N. C. Wilson, presidente della Chiesa avventista mondiale, “Prego per il Nepal e per i nostri membri di chiesa che si adoperano per dare sollievo al popolo di questo paese affascinante, mostrando con il loro operato il ministero di amore e di compassione di Cristo, mentre la frequenza sempre maggiore di questi disastri ci fa capire che il ritorno di Cristo è più vicino”.

L’Agenzia Avventista per lo Sviluppo e il Soccorso (ADRA) del Nepal ha iniziato subito ad aiutare le persone distribuendo cibo e offrendo riparo. Dalla sede centrale dell’agenzia umanitaria, negli Stati Uniti, è oartito un team specializzato nella risposta alle emergenze.

Nepalphoto 1ADRA ha anche mobilitato l’arrivo di 2.000 teloni e attrezzature, e di 2.000 taniche da Dubai. “Ci concentreremo nella preparazione di ricoveri per coloro che sono rimasti senza casa”, ha affermato Natalia López-Thismón, portavoce di ADRA International, “Opereremo in partenariato con GlobalMedic per interventi idrici e igienico-sanitari”. Servono coperte, cibo e un riparo per le centinaia di migliaia di sfollati che non hanno più una casa

I 150 posti letto dell’ospedale avventista Memorial Hospital Scheer, che si trova appena fuori Kathmandu, è stato invaso da centinaia di persone bisognose di cure mediche. solo domenica ne sono arrivate oltre 200. Tanti i volontari avventisti che sono accorsi per dare una mano nella gestione della situazione.

Oltre 8.000 persone sono rimaste ferite nel terremoto. “Dolore e panico sono diffuse tra la gente”, ha affermato Pokharel. Secondo le stime dell’Onu, i nepalesi colpiti sono circa otto milioni. Molte zone sono rimaste senza elettricità e acqua, mentre le reti telefoniche sono state interrotte e le comunicazioni sono difficili a causa delle strade impraticabili. Intanto il governo del Nepal ha decretato lo stato di calamità nazionale.

Pokharel era nella chiesa avventista di Newari, un villaggio a circa 20 chilometri dalla capitale, quando è iniziato il terremoto. “Abbiamo visto le case crollare sotto i nostri occhi”, ha raccontato, “Le persone sono uscite dalle case, piangendo e chiedendo a Dio di perdonarli per i loro errori e di salvarli”.

Nepalphoto 2Ha poi fatto sapere che da anni i geologi avevano avvertito i residenti locali e il governo nepalese di prepararsi a un eventuale terremoto nella valle di Kathmandu, perciò il disastro non è stato una completa sorpresa. Ma le operazioni di soccorso sono state complicate dalla mancanza di preparazione, di fondi e di coordinamento tra il governo e le altre agenzie.

Tornato a casa (dopo aver impiegato 4 ore per percorrere 20 chilometri), Pokharel e gli abitanti della capitale hanno dormito all’aperto o in auto, per precauzione, nonostante il freddo e la pioggia, mentre lo sciame sismico continuava.

Intanto, il presidente della Chiesa avventista nepalese continua a cercare di ripristinare i contatti con i altri pastori in Nepal e ad assicurarsi che le persone abbiano cibo, vestiti, tende, coperte e farmaci.

“Questa zona del Nepal ha bisogno di aiuto immediato”, ha ribadito Pokharel che cerca anche di sapere di più sulle chiese colpite dal sisma e di capire come intervenire per ripararle.

Intanto, gli avventisti di Kathmandu visitano i vicini, portando assistenza e informazioni su come prepararsi alla gestione del terremoto, dato che Kathmandu è in una zona sismica. La Chiesa ritiene infatti necessario avviare un programma di sensibilizzazione tra la popolazione.

Pokharel rivolge un appello alle chiese di tutto il mondo di pregare per il Nepal. Gli fa eco T. P. Kurian, direttore delle Comunicazioni della regione Sudeuropea della denominazione, che è in stretto contatto con la Chiesa nepalese.

“Chiediamo a tutti di pregare per il popolo del Nepal”, Kurian ha ribadito, “Hanno estremo bisogno di aiuto e di sostegno per riprendersi dagli effetti devastanti del terremoto”.

Intanto ADRA ha lanciato una raccolta fondi urgente per il Nepal.

“Pregare per il Nepal va bene. Ma non basta”, ha scritto su Twitter il past. Roger Hernandez, responsabile dei pastori e dell’evangelizzazione presso la Southern Union Conference negli Stati Uniti. “Sostenete ADRA perché la popolazione nepalese ha bisogno di più delle preghiere”.

Gli avventisti sono 8.859 in Nepal; si riuniscono in 106 chiese in un paese a maggioranza induista e con una popolazione di circa 28 milioni di abitanti.

Chi desidera fare una donazione e sostenere gli interventi per aiutare le vittime della catastrofe, può contattare ADRA Italia (http://adraitalia.org/sito/sostienici/donazioni/) o donare, inserendo la causale “Emergenza Nepal”, nei seguenti modi:

– Conto corrente bancario IBAN: IT 95 E 01030 03203 000000866909
Dall’estero: BIC/SWIFT: PASCITM 1 RM3

– Conto Corrente Postale n. 160 800 04 intestato a ADRA Italia
Lungotevere Michelangelo, 7 – 00192 Roma

(Foto 1 ADRA; foto 2 AWR)

Nepal. Un anno dopo il terremoto

Il presidente della Chiesa avventista mondiale esprime partecipazione al popolo nepalese

csm_WilsonNepal_0df3232a71Wilson assicura assistenza e collaborazione in risposta al terremoto

Notizie Avventiste – Oggi, 26 aprile, Ted N. C. Wilson, presidente della Chiesa Avventista del Settimo Giorno mondiale ha rilasciato la seguente dichiarazione sul terremoto che ha colpito ieri il Nepal:

“Nel giorno in cui il mondo ricorda Chernobyl, l’incidente nucleare avvenuto 29 anni fa, il Nepal deve affrontare il peggior terremoto dei suoi ultimi 80 anni. La sofferenza umana ci spezza il cuore ed esprimiamo profonda partecipazione alle migliaia di famiglie delle vittime di questo tragico e devastante evento, atteso in Nepal e che si è purtroppo verificato. Gli esperti avevano predetto che sarebbe successo, ma non sapevano quando.

Siamo grati agli avventisti del settimo giorno in Nepal, al nostro Scheer Memorial Hospital, nei pressi di Kathmandu, e ad ADRA (Agenzia Avventista per lo Sviluppo e il Soccorso) che si sono subito mobilitati per aiutare le persone bisognose in questo momento. La Chiesa a livello regionale e mondiale sta considerando come intervenire al meglio nell’emergenza.

Prego per il Nepal e per i nostri membri di chiesa che si adoperano per dare sollievo al popolo di questo paese affascinante, mostrando con il loro operato il ministero di amore e di compassione di Cristo, mentre la frequenza sempre maggiore di questi disastri ci fanno capire che il ritorno di Gesù è più vicino.

Faremo tutto il possibile per portare nuovamente la stabilità nella vita delle persone, confortando coloro che hanno perso i propri cari, aiutando e incoraggiando chi è in disperato bisogno. In verità, Gesù Cristo, roccia della nostra salvezza che non sarà mai smosso neanche da un terremoto, è la base solida su cui ricostruire la vita e la speranza in Nepal. Possiamo contare sulla promessa della Bibbia di una nuova terra dove “non ci sarà più la morte, né cordoglio, né grido, né dolore, perché le cose di prima sono passate” (Apocalisse 21:4).

La certezza di questa promessa ci dia la speranza che molto presto, al ritorno di Gesù, le tristi cose elencate nel testo biblico saranno bandite dalla terra per sempre. Preghiamo per il popolo del Nepal e per tutti coloro che lavorano, avventisti compresi, per offrire assistenza in questa tremenda tragedia”.

Nepal. Un anno dopo il terremoto

Nepal. Oltre 2.000 morti

ospedale avventista in Nepal
Uno degli edifici che compongono l’ospedale avventista in Nepal (Foto del 2013 di Melody Mason)

Notizie Avventiste – Sabato 25 aprile un sisma di magnitudo 7,8 ha colpito e ha distrutto edifici e monumenti causando oltre 2.000 morti e 5.000 feriti. I numeri, purtroppo, sono destinati a crescere in quanto interi villaggi non sono stati ancora raggiunti.

Il sisma, che è durato circa 10 minuti, ha raso al suolo interi quartieri a Kathmandu ed il Memorial Hospital Scheer (ospedale della Chiesa avventista) è uscito indenne dalle varie scosse e sta lavorando a pieno regime.

L’ospedale avventista, una struttura a tre piani con 150 posti letto, è inondato da persone che hanno bisogno di cure mediche ed è costretto a curare molte persone anche al di fuori delle sue mura allestendo rifugi temporanei per le persone che hanno perso le loro case.

ADRA Nepal Earthquake
Una vista della devastazione a Kathmandu dopo il terremoto di sabato. Foto: ADRA

Oltre al Nepal le scosse sono state avvertite anche in India, Bangladesh e Tibet con diverse vittime.

Il governo nepalese ha dichiarato lo stato di emergenza e paesi di tutto il mondo stanno offrendo assistenza. Anche ADRA, l’Agenzia avventista per lo sviluppo ed il soccorso, sta intervenendo nelle zone colpite.

ADRA, attraverso Twitter, sta informando circa la situazione locale. Il suo personale e le sue strutture sono indenni e questo le ha permesso di offrire da subito il massimo del suo aiuto.

 

Nepal. Un anno dopo il terremoto

Scuola californiana riaperta dopo i gravi danni del terremoto

N32-Scuola avventista riparata dopo terremoto1Il lavoro dei volontari e le donazioni hanno permesso la ripresa delle lezioni

Notizie Avventiste/ARnews – Grazie alle donazioni e all’impegno nelle pulizie, una scuola avventista nel nord della California è aperta di nuovo dopo che un forte terremoto l’aveva costretta a chiudere a soli quattro giorni dall’inizio dell’anno scolastico.

I 130 studenti del Napa Christian Campus of Education sono tornati in classe, ma le riparazioni continuano e il proprietario della scuola, la chiesa avventista della California settentrionale, continua la raccolta dei 130 mila dollari che mancano per terminare i lavori.

La scuola nella città di Napa aveva subito gravi danni in seguito alla scossa di magnitudo 6.0 che aveva colpito la regione il 24 agosto (Notizie Avventiste 28, del 2 settembre). Era domenica e l’edificio era vuoto. Come molte proprietà in California, zona altamente sismica, la scuola non era coperta da assicurazione contro i terremoti perché troppo costosa. Così i volontari locali si sono radunati per aiutare a pulire, e la Federazione avventista della California settentrionale ha subito stanziato 15.000 dollari: la somma N32-Scuola avventista riparata dopo terremoto2necessaria per riaprire. È stata anche lanciata una raccolta di fondi per raccogliere il denaro necessario per gli altri lavori.

“La generosità dimostrata dalle persone in tutta la nazione è stata stimolante e riscalda il cuore”, ha affermato Charlotte Henderson, direttrice della scuola.

I lavori di recupero sono stati divisi in tre fasi: pulizia e organizzazione, importanti per la riapertura; riparazione dei guasti e ammodernamento degli edifici per renderli più sicuri in futuro; e riparazione della palestra, che ha subito gravi danni ancora non del tutto quantificati.

Subito dopo il terremoto, gli ispettori della città hanno messo un’etichetta gialla sulla palestra, limitandone moltissimo l’uso. È ancora in corso la valutazione dei danni e il calcolo dei costi. Gli studenti sperano di poter presto utilizzare nuovamente la palestra.

“Il resto dell’anno scolastico sarà sicuramente migliore di come è iniziato”, ha affermato Tanner Buller, studente, “Non vedo l’ora che inizi la stagione di basket e spero che per allora la palestra sia riparata”.

Devastato dagli tsunami un villaggio avventista nelle Isole Salomone

Devastato dagli tsunami un villaggio avventista nelle Isole Salomone

Un villaggio avventista di Santa Cruz, nella provincia Temotu delle Isole Salomone, è uno dei cinque villaggi distrutti dai due tsunami generati dal terremoto di magnitudo 8 della scala Richter verificatosi mercoledì 6 febbraio nell’Oceano Pacifico.

Secondo l’ospedale Lata, il bilancio ufficiale dei morti è al momento di otto persone, ma per il pastore George Fafale, presidente della Chiesa avventista nelle Isole Salomone, il numero dei decessi arriverà probabilmente a 13, man mano che si trovano i corpi senza vita dei dispersi. Due dei morti sono i genitori di un membro attivo della chiesa avventista del 7° giorno di Santa Cruz. Secondo le informazioni rilasciate dal pastore Fafale, fra i 2.500 abitanti rimasti senza casa 200 sono avventisti.

L’Agenzia avventista per lo Sviluppo e il Soccorso (Adra) delle Isole Salomone partecipa nell’emergenza con altre agenzie governative e Ong.

Joe Lovi, responsabile delle comunicazioni di Adra Isole Salomone, ha informato che l’organizzazione umanitaria ha già fornito più di 20 pacchi di indumenti e 1.000 casse di acqua in bottiglia. Vi è anche un gran bisogno di teloni e taniche di combustibile, elementi essenziali per i quali Adra sta cercando di ottenere dei finanziamenti.

Preghiamo per i nostri fratelli e sorelle colpiti da questa terribile catastrofe naturale.

Nepal. Un anno dopo il terremoto

Devastato da due tsunami un villaggio avventista nelle Isole Salomone

Notizsalomonie Avventiste – Un villaggio avventista delle isole di Santa Cruz, a loro volta parte dell’arcipelago delle Isole Salomone, è uno dei cinque villaggi distrutti dai due tsunami innescati dal terremoto di magnitudo 8 della scala Richter, verificatosi mercoledì 6 febbraio nell’Oceano Pacifico. L’epicentro è stato individuato a ovest dell’isola di Nendo, a 28 chilometri di profondità.

Secondo l’ospedale di Lata, capoluogo della provincia di Temotu sull’isola di Nendo, il bilancio ufficiale dei morti è di otto persone, ma per il pastore George Fafale, presidente della Chiesa avventista nelle Isole Salomone, il numero dei decessi è destinato a salire almeno fino a 13, man mano che si ritrovano i corpi senza vita dei dispersi. Due delle vittime sono i genitori di un membro della chiesa avventista del 7° giorno. Fra i 2.500 abitanti rimasti senza casa, 200 sono avventisti. “Hanno perso tutti i loro averi e al momento sono sfollati nei capannoni del mercato”, ha affermato Fafale.

“L’ufficio del pastore della chiesa e il ripostiglio sotto casa sua sono stati allagati e tutte le attrezzature, come ad esempio l’impianto di amplificazione, sono state sommerse. L’acqua e i detriti hanno riempito anche l’edificio della chiesa, distruggendo gli arredi e i mobili “, ha spiegato Fafale. La Scuola del Sabato dei bambini e la stanza delle varie attività sono state gravemente danneggiate, mentre il motore fuoribordo e la barca in vetroresina, di proprietà della chiesa, sono stati spazzati via.

“La Chiesa avventista nell’isola Salomone sta pregando per gli abitanti della provincia di Temotu, specialmente per quanti sono stati colpiti dallo tsunami”, ha affermato ancora Fafale.

L’Agenzia avventista per lo Sviluppo e il Soccorso (Adra) delle Isole Salomone partecipa nell’emergenza con altre agenzie governative e ong. Joe Lovi, responsabile delle comunicazioni di Adra Isole Salomone, ha informato che l’organizzazione umanitaria ha già fornito più di 20 pacchi di indumenti e 1.000 casse di acqua in bottiglia. Vi è anche bisogno di teloni e combustibile.

 

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