Michele Abiusi – L’ottavo comandamento, come i due precedenti, è formato da una sola parola, un imperativo: “Non rubare” (Esodo 20:15). Dopo aver messo in guardia contro l’adulterio, che potrebbe essere considerato come il rubare la donna di un altro, il decalogo continua nell’affermare rispetto per ciò che non ci appartiene e lo fa dicendo semplicemente e categoricamente “non rubare”. Nei primi sette comandamenti viene disciplinato il rispetto per Dio, per la famiglia e per chiunque. L’ottava “parola” protegge la proprietà individuale o familiare.
È interessante notare che alcune leggi scritte da Mosè prevedevano per l’anno del giubileo, che ricorreva ogni 50