La Scuola del Sabato al tempo del coronavirus

La Scuola del Sabato al tempo del coronavirus

M. Cavalieri/S. Tramutola – Animatori e animatrici dei Ministeri Avventisti in favore dei Bambini (Mib) e Scuola del Sabato per bambini e ragazzi desideriamo darvi sostegno in questo tempo difficile; per questo, siete caldamente invitati a partecipare, venerdì 18 dicembre, dalle ore 20 alle 21.30, all’incontro online, via Zoom, dal titolo “La Scuola del Sabato ai tempi del coronavirus – Adolescenti: gestire le ansie con il sostegno della famiglia e della chiesa” con il dott. Samuele Orsucci, psicologo.

Inoltre, il past. José Luis Nunez Bejarano condividerà alcune idee pratiche per vivere la Scuola del Sabato nonostante il distanziamento. Coordina l’incontro Anna Cupertino, collaboratrice Mib di campo.

Riceverete successivamente il link di Zoom dai collaboratori di campo.

Delibere Uicca

Delibere Uicca

 

Comunichiamo le delibere generali votate dall’ultimo Comitato esecutivo dell’Unione Italiana delle Chiese Cristiane Avventiste del Settimo Giorno (Uicca), riunito nella sessione plenaria di fine anno, dal 24 al 26 novembre, a Firenze.

Uicca e istituzioni 

Voto di ringraziamento
Il Comitato esecutivo esprime un sentito ringraziamento alla Divisione Intereuropea (Eud), alle chiese in Italia che, nonostante la crisi causata dalla pandemia, continuano a sostenere la missione della Chiesa senza perdere la speranza, e al Signore che ci incoraggia a proseguire nel mandato affidatoci e ispira la solidarietà. Infatti, le Unioni del territorio Eud, che hanno registrato un aumento delle decime nel 2020, condivideranno una parte di esso con le Unioni che invece hanno subito una diminuzione di oltre il 2%. In più, l'amministrazione Eud contribuirà a integrare l'importo totale ricevuto attuando in questo modo il “Piano della Solidarietà” votato all’unanimità dal Comitato della Divisione.

Dialogo istituzionale con Ucebi 
La Chiesa avventista promuove il dialogo e la conoscenza tra le denominazioni, nel rispetto delle proprie e altrui differenze e identità. Per questo il Comitato dell’Uicca ha votato una Commissione paritetica delegata ad avviare un dialogo istituzionale con l’Unione Cristiana Evangelica Battista d’Italia (Ucebi), che avrà come membri Stefano Paris (presidente Uicca), Davide Romano (responsabile degli Affari Pubblici e Libertà Religiosa), Mariarosa Cavalieri (direttrice dei Ministeri Personali e in favore dei Bambini), Ignazio Barbuscia (direttore dei Ministeri Avventisti per la Gioventù); e, come invitato permanente, Maurizio Caracciolo (direttore delle Edizioni Adv).

Ministeri per la promozione della Salute 
Il dott. Raniero Facchini è stato nominato direttore dei Ministeri per la Promozione della Salute (Mps), oltre a dirigere la Fondazione Vita e Salute.

Servizio Musica e Liturgia 
Musica e liturgia sono molto importanti nei servizi sabbatici di culto e adorazione al Signore. Creatività e nuove idee aiutano a rendere la lode più sentita e partecipata, oltre a donare più gioia nello stare insieme. Per questo motivo il Comitato Uicca ha deciso di formare una Commissione per il Servizio musica e liturgia, che avrà il compito di pensare e presentare delle proposte. Tale Commissione è formata da: Ignazio Barbuscia (coordinatore), Hanz Gutierrez (vicecoordinatore), Sabrina Viaggi, Alessio Puglisi e Gabriele Nardoni (membri).

Comitato Uicca 
Il Comitato esecutivo dell’Uicca è formato anche da quattro membri laici (uno per campo). Patrizia Militti è stata nominata nuovo membro laico del Comitato esecutivo Uicca per il Campo Siciliano, dopo le dimissioni del precedente rappresentante.

Pensionamento 
Fiorentina Carelli
, moglie del past. David Ferraro, va in pensione. Dopo aver lavorato nell’opera in Italia negli anni passati, ora vive all’estero. L’Unione la ringrazia per il servizio svolto e le augura una vita serena e ricca di benedizioni.

Nuovi incarichi, trasferimenti e cessazioni 
Entrata in servizio
Un benvenuto a Mariana Andrea Quiroga che entrerà in servizio come responsabile della ristorazione e nutrizione presso la casa di riposo “Casa Mia” di Forlì. Mariana è stata selezionata in seguito al bando per la ricerca di un operatore sanitario competente che, per tutte le attività del servizio ristorazione, assicuri la corretta applicazione dei principi nutrizionali di un’alimentazione adeguata ai residenti della struttura. Il bando era stato pubblicato il 21 luglio 2020.

Cessazione
Termina il suo servizio presso l’Uicca il past. Gaetano Caricati.

Incarico pastorale
Il past. Stefano Calà si occuperà dei membri appartenenti alla chiesa del campo della disciolta chiesa di Rossano, in Calabria, oltre a continuare il suo servizio pastorale presso la chiesa di Potenza e il gruppo di Policoro, in Basilicata.

Concerto di lode di bambini e ragazzi

Concerto di lode di bambini e ragazzi

HopeMedia Italia – Il Dipartimento nazionale della Scuola del Sabato dei bambini e dei ragazzi è felice di invitare alla terza edizione del “Worship festival”. L’iniziativa, aperta ai più giovani, ha per titolo “Lode a Gesù che torna”.

“È un evento che anche in quest’anno particolare abbiamo voluto mantenere per permettere a tutti i bambini e i ragazzi, da 0 a 18 anni, di poter lodare Gesù attraverso il canto e la musica” affermano dal Dipartimento “È l’occasione per proclamare il ritorno di Gesù e festeggiare i 25 anni dei Ministeri Avventisti in favore dei Bambini (Mib) a livello mondiale”.

Il festival sarà trasmesso venerdì 25 dicembre, alle ore 19, in streaming su hopemedia.it. “Ci saranno ospiti speciali come Elsa Cupertino, Michela Dolce e Andrei Cretu, Leliana Barbulescu e Noemi Puglisi, con tre presentatori d’eccezione: Abinella, Bia e Mirtillo. Non mancate!”.

Clicca qui per la locandina

La povertà ha un colore?

La povertà ha un colore?

HopeMedia Italia – Nella Giornata mondiale dei diritti umani, vogliamo dare risalto al recente intervento di Amanda Khozi Mukwashi, amministratrice delegata di Christian Aid, tenuto al Newbold College, istituzione avventista nel Regno Unito. L’incontro si è svollto online a causa delle restrizioni dovute alla pandemia. La relatrice ha definito subito il tema con una domanda: "La povertà ha un colore?". Ha poi aggiunto un sottotitolo: "Come può la Chiesa restituire dignità, giustizia e uguaglianza a tutti". Nell’esaminare sia la Chiesa universale sia la sua stessa comunità avventista, ha risposto con un sonoro "sì".

Mukwashi ricopre il suo attuale incarico da due anni ma vanta un quarto di secolo di esperienza in organizzazioni umanitarie e di soccorso come le Nazioni Unite e il Voluntary Service Overseas. “Ha visto da vicino la povertà e i suoi effetti devastanti, per cui, l’aver incluso l’esperienza vissuta e le storie sui luoghi e le persone incontrate, ha reso veramente potente la sua conferenza” notano Michael e Helen Pearson nella notizia sul sito TedNews “Ha esordito con un resoconto del suo lavoro con un gruppo di donne in Etiopia, Paese che negli ultimi anni ha subito sempre più spesso carestie e siccità. Vaste aree sono desertificate e la vita delle persone è gravemente a rischio”.

Il motore principale di gran parte della povertà in numerosi luoghi del mondo è il cambiamento climatico, che ha sconvolto modelli culturali e modi di sopravvivenza secolari. Mentre in Occidente si discute sulle cause del cambiamento climatico, altrove milioni di persone lo sentono nel proprio stomaco. "Coloro che subiscono le peggiori conseguenze del disastro ambientale vivono al di fuori delle aree sviluppate" ha affermato Mukwashi “I maggiori responsabili per quando riguarda le emissioni di anidride carbonica – Stati Uniti, Europa, Russia, Cina – sono coloro che subiscono il minimo impatto sulla loro vita quotidiana”.

Ovunque africani, asiatici e minoranze etniche sono "in fondo alla catena alimentare" e vivono in condizioni di estrema povertà in tutto il mondo. Nel Regno Unito, i bambini di colore hanno maggiori probabilità di essere assistiti e meno probabilità di essere adottati legalmente. E là dove l'etnia si interseca con il genere, le donne di colore saranno più svantaggiate, ha aggiunto.

La relatrice ha evidenziato la complessità della situazione ma anche il fatto che un sistema economico basato sulla schiavitù che si è evoluto e continua a evolversi in un particolare tipo di capitalismo è una causa primaria di disuguaglianze e ingiustizie. “Il Regno Unito non è assolutamente irreprensibile in queste questioni” ha precisato “Ad esempio, è straordinario scoprire che è stato solo nel 2015 che il governo britannico ha terminato di pagare un risarcimento ai proprietari di schiavi, e con i soldi dei contribuenti che sono essi stessi discendenti delle vittime”.

A che punto è la Chiesa su questi temi e altri simili? 
È importante che la Chiesa cristiana confessi la sua profonda complicità nella tratta degli schiavi nei secoli passati. "La Chiesa non era solo attivamente coinvolta e impegnata nel classificare i neri africani come subumani" ha ricordato Mukwashi "Ha anche fornito una logica e ha dato il permesso alle persone di schiavizzarli". La Chiesa cristiana ha lentamente cambiato la sua visione, ma c'è ancora molto da fare per quanto riguarda il rimediare.

“Quando si tratta di sviluppare dignità, amore, giustizia e uguaglianza nel mondo, la Chiesa continua a fare molto per sostenere lo status quo… Le sue stesse strutture replicano strutture di potere e strutture finanziarie che sono poco diverse dalle loro controparti secolari. La Chiesa opera ancora con strutture di potere gerarchiche dominate dagli uomini. Investe ancora i soldi dei fedeli in imprese che utilizzano grandi quantità di combustibili fossili”.

Mukwashi ha raccontato di essere entrata a far parte della denominazione avventista mentre era all'università, soprattutto perché colpita dalla sua comprensione della vita umana in senso olistico. Ma, ha osservato, "gli avventisti non guardano in modo olistico al business della produzione e del consumo". Se il ruolo della Chiesa avventista è quello di restituire dignità all’intera vita umana, non può continuare così com'è, secondo la relatrice, “deve raddoppiare il suo impegno a favore dei poveri, deve lavorare per economie più verdi, deve crescere verso una vera parità di genere. Queste questioni sono tutte intrecciate: riguardano la giustizia. La Chiesa deve occuparsi di tali questioni”.

La povertà distrugge la dignità 
Soprattutto, ha invitato Mukwashi, come individui possiamo essere modelli di inclusività, persone veloci ad accogliere e lente ad escludere. Dio ci ha nobilitati, quindi dobbiamo portare dignità agli altri. E la povertà è uno dei maggiori distruttori della dignità. Molte delle cause della disuguaglianza e della povertà sono al di là della portata degli individui, ma Mukwashi ha consigliato di impegnarsi a livello locale. Ecco le idee da lei proposte: possiamo aumentare le nostre donazioni di beneficenza; possiamo scrivere ai nostri parlamentari; possiamo continuare ad andare in chiesa per mantenere vivo il senso della dignità dell'individuo; possiamo parlare più di quanto facciamo di povertà, dignità e uguaglianza dal pulpito e nei gruppi di studio biblico pur essendo apartitici; possiamo rivedere il modo in cui spendiamo come famiglie e come chiesa; possiamo sostenere quei gruppi che fanno pressione per una maggiore giustizia sociale nel mondo.

Conclusione 
Al termine dell’incontro, Mukwashi ha lasciato il pubblico online con una serie di domande stimolanti per la Chiesa universale, e quella avventista in particolare. Come si relazionerebbe Gesù con il modo in cui investiamo e in ciò che investiamo? Stiamo usando il potere e l'influenza che abbiamo per cambiare le cose? Qual è il ruolo della Chiesa nel restituire sacralità alla vita umana? Se la Chiesa tace su questi temi, allora qual è il suo ruolo? Parliamo di redenzione, amore e compassione, ma il mondo vive l’amore e la compassione attraverso di noi?

Alla domanda iniziale: "La povertà ha un colore?". La risposta è sì, è nero e marrone. La Chiesa si occupa di "restituire dignità, uguaglianza e giustizia a tutti? Sì, ma ha dei "punti ciechi"; dobbiamo essere più chiari possibile su quali potrebbero essere queste mancanze.
“Se continuiamo ad ascoltare la voce di Amanda Khozi Mukwashi e di altri come lei, forse la nostra vista migliorerà!” concludono i Pearson.
(LF)

Clicca qui per guardare il video della conferenza sulla pagina Facebook del Newbold College. 

 

Non commettere adulterio. Il settimo comandamento

Non commettere adulterio. Il settimo comandamento

Michele Abiusi – Il settimo comandamento è, come il precedente, formato da una sola parola, un verbo, un imperativo alla forma negativa: “Non commettere adulterio” (Esodo 20:14). Dopo aver creato Adamo e Eva, Dio li unì formando la prima famiglia. “Dio creò l’uomo a sua immagine; lo creò a immagine di Dio; li creò maschio e femmina. Dio li benedisse; e Dio disse loro: ‘Siate fecondi e moltiplicatevi; riempite la terra, rendetevela soggetta, dominate sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo e sopra ogni animale che si muove sulla terra’” (Genesi 1:27,28). “Perciò l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie, e saranno una stessa carne” (Genesi 2:24).

Dio ha voluto le differenze che caratterizzano l’uomo e la donna perché assieme potessero completarsi sia psicologicamente sia fisicamente. Due esseri all’ascolto l’uno dell’altra per rispondere ai bisogni e ai desideri reciproci. Interessante che il testo appena citato ci dica, prima di tutto, che Dio creò l’uomo a sua immagine e poi continui affermando che li creò maschio e femmina. La parola “uomo” significa “umanità”. Quindi, il marito e la moglie formano, nella loro unione, l’uomo completo, formato dall’essere maschile e dall’essere femminile. È proprio in questa unione di due esseri diversi e complementari che meglio si rivela la nostra origine ad immagine di Dio.

È un fatto ormai indiscusso che i genitori rappresentino per i figli la prima idea di Dio. Grazie al contatto con le figure parentali, nel bambino si formano i primi sentimenti riguardo a Dio e la prima immagine del Creatore. Secondo il pensiero della Genesi, possiamo quindi dire che la coppia può rivelare le caratteristiche paterne e materne di Dio. Con la loro unione si dà vita all’uomo, all’umanità creata a immagine di Dio. Se i genitori collaborano alla pari nell’educazione dei figli, senza competizioni, prevaricazioni e violenze verbali o fisiche, i figli avranno maggiori possibilità di crescere equilibrati, rispettando la propria e l’altrui femminilità e mascolinità.

Con l’unione tra marito e moglie prende vita anche un altro progetto divino: la procreazione. Proprio con l’atto incredibile, spettacolare e meraviglioso di dare la vita, la coppia rivela la sua origine e il suo scopo. All’inizio del mondo Dio creò la vita con un gesto d’amore e ancora oggi l’uomo e la donna, amandosi, permettono la continuazione della vita. La nascita di un figlio era, nel piano di Dio, il momento più felice, più entusiasmante della vita tra due esseri che si amano. Dio ha voluto che noi nascessimo dall’amore profondo che lega due esseri.

Se ognuno di noi potesse dire di non essere nato per caso, né per sbaglio, né per violenza, ma perché i propri genitori si amavano… Se potessimo tutti dire di essere il frutto del loro amore e, al di là del tempo, dell’amore di Dio… Credo che avremmo una maggiore autostima, una maggiore fiducia in noi stessi e nella famiglia, saremmo più sicuri del presente e del futuro. Spero che adesso sia più facile capire perché nel piano divino la famiglia ideale è composta da un solo uomo e da una sola donna, uniti da un progetto di amore e di rispetto senza limiti di tempo.

In questo contesto si colloca il settimo comandamento: “Non commettere adulterio”. Il comandamento ha come scopo la preservazione della famiglia e, di riflesso, di tutta la società. Il prendere la moglie altrui (o il marito altrui) significa intromettersi in un altro sistema familiare, probabilmente già in crisi, e dargli il colpo di grazia; e mentre si collabora alla distruzione di una famiglia, allo stesso tempo se ne sconvolge un’altra: la propria. L’adulterio è frutto dell’egoismo di colui o colei che si lascia dominare soltanto dai propri desideri, sottovalutando quelli degli altri. Comporta sofferenze psichiche, spirituali e fisiche non indifferenti che coinvolgono tutti: marito, moglie, figli e, a volte, quei parenti che vivono vicini alla coppia.

L’adulterio è lo smantellamento di quel progetto di amore iniziale. Uccide la fiducia, la stima di sé, la capacità d’amare e di farsi amare. È il rifiuto del progetto di vita che Dio ha previsto per l’umanità. “Non commettere adulterio” significa, per i giovani, capire l’importanza della vita matrimoniale e quindi prepararsi ad essa nel modo più consapevole possibile. “Non commettere adulterio” significa, per chi è sposato, lottare per mantenere una relazione amorosa stimolante e gioiosa; proteggere l’amore di coppia da chiunque desideri intromettersi tra i due; significa non mollare quando appariranno le prime incomprensioni.

“Non commettere adulterio” significa prendere le proprie responsabilità quando si dovranno affrontare degli imprevisti; significa continuare ad amarsi malgrado i segni evidenti del passare del tempo o della malattia. Il re Salomone ci ha trasmesso un consiglio nel libro biblico dei Proverbi: “Sia benedetta la tua fonte, e trova gioia nella sposa della tua gioventù” (5:18). La felicità personale e familiare dipende dal seguire anche il comandamento: “Non commettere adulterio”.

Le noci riducono il rischio di malattie cardiache. Lo conferma un nuovo studio

Le noci riducono il rischio di malattie cardiache. Lo conferma un nuovo studio

HopeMedia Italia – I ricercatori della Loma Linda University School of Public Health, negli Stati Uniti, e della Lipid Clinic dell'Università di Barcellona, in Spagna, hanno pubblicato i risultati di uno studio che dimostra come il consumo di noci negli anziani abbia ridotto dell’11,5% ben sei marcatori infiammatori su dieci nel sangue.

La ricerca intitolata "Effects of 2-Year Walnut-Supplemented Diet on Inflammatory Biomarkers" è apparsa sul Journal of the American College of Cardiology e fa parte dello studio “Walnuts and Healthy Ageing (Waha)” che si è svolto dal 2012 al 2016, il più lungo e ampio sui benefici delle noci sulla salute.

Ipocolesterolemizzanti 
Per Sujatha Rajaram, professoressa di nutrizione presso la School of Public Health e co-ricercatrice dello studio, alla confermata capacità delle noci di ridurre l'infiammazione cronica si aggiunge una crescente base di conoscenze che collega il consumo dei salutari gherigli a un minor rischio di malattie cardiovascolari. Precedenti ricerche di questo gruppo e di altri hanno dimostrato come gli effetti delle noci sull’abbassamento del colesterolo (ipocolesterolemizzante) e il loro contributo sulla salute di arterie e vene possano rafforzare il sistema cardiovascolare.

Utili per la gestione e la prevenzione delle malattie 
"Mangiare noci può essere utile sia nella gestione sia nella prevenzione delle malattie” ha affermato Rajaram "Coloro a cui è stata diagnosticata una malattia cardiovascolare possono aggiungere noci nella loro dieta per offrire un beneficio al proprio organismo, oltre ai farmaci o alle terapie che già ricevono, e altre persone possono iniziare a introdurre le noci nella loro alimentazione per ottenere benefici preventivi".

Secondo l'Organizzazione mondiale della sanità e i Centers for Disease Control and Prevention (Cdc), le malattie cardiovascolari sono la principale causa di morte a livello globale e negli Stati Uniti; per questo i risultati sugli alimenti vegetali capaci di ridurre il rischio di malattie cardiache sono ancora più importanti. “Dovrebbero essere inclusi nella dieta quotidiana per motivi di salute” ha commentato Rajaram.

Non richiede un grande cambiamento 
Aggiungere le noci nella propria alimentazione non richiede drastici cambiamenti di stile di vita; basta mangiare i gustosi gherigli così come sono, aggiungerli ai cereali a colazione, cospargerli a pezzetti sull’insalata o mescolarli in un frullato.  Se lo studio pubblicato si concentrava sul consumo quotidiano di noci negli anziani, mangiare un pugno di gherigli da tre a cinque volte a settimana può essere utile per tutti, secondo Rajaram.

I futuri studi dei ricercatori Waha potranno ampliare le prove sui benefici delle noci sulla salute, andando oltre le patologie cardiache, ed esaminare l'impatto sui dati demografici. Nel frattempo, “è confortante avere un maggiore supporto scientifico per l'inclusione delle noci nella dieta salutare per il cuore” ha dichiarato Rajaram “In un mondo in cui ai consumatori viene spesso detto quali cibi non mangiare, è bello sentire cosa è effettivamente buono da consumare per attuare un cambiamento".  
(LF)

 

[Fonte: Loma Linda University news]

Stati Uniti. Preghiera per un avventista nel braccio della morte in Indiana

Stati Uniti. Preghiera per un avventista nel braccio della morte in Indiana

Brandon Bernard è stato condannato alla pena capitale nel 2000. Il 10 dicembre sarà giustiziato, ma in molti chiedono che la sentenza sia trasformata in ergastolo.

HopeMedia Italia – L’appello alla preghiera arriva dai dirigenti della Chiesa avventista in Nordamerica (Nad). “La Chiesa avventista è una famiglia complessa” affermano “composta da molte e diverse tipologie di persone tutte non all’altezza della gloria di Dio, ma con la possibilità di ricevere la grazia attraverso il suo amore redentore. Come la maggior parte delle famiglie, a volte affrontiamo tempi difficili. Uno dei nostri membri sta ora affrontando una sfida davvero enorme”. Brandon Bernard è detenuto nel braccio della morte e rischia l'esecuzione giovedì 10 dicembre.

È stato condannato nel 2000 per un crimine crudele commesso nel 1999. “Ma ora le persone coinvolte nella sua condanna, incluso uno dei pubblici ministeri che hanno lottato per mantenere la pena capitale di Bernard anche in appello, chiedono clemenza e che la sentenza sia tramutata in ergastolo” continuano i dirigenti della Nad.

L’uomo aveva 18 anni quando, insieme ad altri cinque adolescenti, aveva partecipato alla rapina e all’omicidio di due persone, marito e moglie. Pentito, “prova rimorso e si vergogna che le sue azioni e la sua inerzia abbiano contribuito alla loro morte prematura. Sa di aver inflitto dolore e sofferenza immensi alla loro famiglia ed è profondamente dispiaciuto” si legge sul sito www.HelpSaveBrandon.com che contiene tutte le informazioni sul caso. Il suo ruolo secondario nella vicenda, la sua buona condotta e l’aver dedicato parte dei vent’anni trascorsi nel braccio della morte dando consigli ai giovani a rischio, all’esterno della prigione, perché non seguano la sua strada, sono tra i motivi della richiesta di fermare l’esecuzione e di tramutare la pena in ergastolo.

Dwight Nelson, pastore senior della chiesa “Pioneer Memorial”, nel campus della Andrews University a Berrien Springs, in Michigan, ha presentato la storia di Bernard durante il servizio di culto dello scorso sabato (5 dicembre). Clicca qui per visualizzare il suo messaggio (in inglese).

I dirigenti della Nad chiedono di pregare per coloro che sono coinvolti nella decisione circa la condanna di Bernard; per le famiglie delle vittime; e per Bernard e la sua famiglia mentre si avvicina l'esecuzione programmata.

I quotidiani americani Cbs News e Indianapolis Star hanno parlato di questo caso.

[Fonte: Nad News]

 

Passione per la missione del Signore

Passione per la missione del Signore

Il pastore e docente Pierre Winandy si è spento lo scorso 2 dicembre, dopo una vita trascorsa nel condividere il vangelo. Negli anni ’80 ha diretto l’Istituto avventista di cultura biblica di Firenze.

Elsa e Corrado Cozzi – “Dopo una vita completamente dedicata al servizio dell´Evangelo, come vostro padre, nonno, fratello, cugino e amico, mi sono oggi addormentano nel Signore con la ferma fiducia della risurrezione”. Con queste parole, Pierre Winandy saluta tutti quelli della famiglia avventista del settimo giorno mondiale, che hanno avuto l’opportunità di incontrarlo e conoscerlo. Sorprendentemente, ma con la serenità di un tenace credente in Dio quale suo Salvatore, ha scelto di scrivere il proprio necrologio.

Nato ad Angers (in Francia) il 18 giugno 1932, Pierre Winandy ha iniziato il suo cammino pastorale nel 1958 come evangelista a Parigi, dopo aver completato gli studi di teologia presso il Seminario avventista di Collonges-sous-Salève (in Francia). Dal 1967 in poi, insieme a Gisela Willy, sua amata moglie, ha vissuto una lunga e fruttuosa carriera pastorale, accademica e amministrativa. La coppia ha viaggiato e servito in molte parti del mondo, per condividere la propria esperienza e passione per il ministero del vangelo e anche per la musica, che consideravano una missione.

In Francia, il dottor Winandy ha servito come pastore e docente di teologia presso il Seminario di Collonges; ha anche prestato servizio nell’Università avventista dell’Africa centrale (in Ruanda), e poi come presidente di campo nella missione israeliana, come insegnante e direttore presso l’Università avventista “Villa Aurora” (in Italia); e come direttore dell’E. G. White Center del Newbold College (nel Regno Unito).

Durante la sua lunga esperienza accademica, ha conseguito un master in archeologia e storia dell’antichità, due lauree in ebraico antico e in teologia pratica, e un “Doctorat ès Lettres Philologie Hébraïque” (filologia ebraica). Amava la musica ed era un organista di talento. Pierre e sua moglie Gisela, abile musicista e direttrice di coro, hanno organizzato centinaia di concerti di musica sacra anche con lo scopo di predicare il vangelo.

Il dottor Winandy è andato in pensione nel 1994 e la coppia ha trascorso l’ultima parte della vita ancora attiva a Krattigen, in Svizzera. Vedovo dal 2015, anno in cui è scomparsa sua moglie Gisela, ha continuato a risiedere nella cittadina svizzera.

“Abbiamo perso qualcuno che amava Dio, che amava la missione e i suoi studenti. La sua passione per la predicazione del vangelo rimarrà un forte esempio per coloro che lo hanno incontrato” ha dichiarato Mario Brito, suo ex studente e attuale presidente della Regione Intereuropea della Chiesa avventista del settimo giorno.

A causa delle attuali restrizioni dovute al coronavirus, la cerimonia commemorativa non avrà luogo prima dell’inizio del 2021, non appena sarà nuovamente possibile tenere riunioni pubbliche. Aggiornamenti seguiranno a tempo debito.

Ecco ora le ultime parole di Pierre Winandy nel suo necrologio, che ha rivolto a tutti noi: “Vorrei ringraziare ciascuno di voi per i bellissimi incontri e per i tanti momenti indimenticabili che abbiamo condiviso durante la mia vita. Avete arricchito la mia vita! Per il futuro, vi auguro tutto il bene possibile e che la mano di Dio continui a guidarvi e ad accompagnarvi fino a quando non ci incontreremo di nuovo!”.

E come Pierre Winandy, anche noi non vediamo l’ora di incontrarlo di nuovo alla seconda venuta di Gesù.

Potenza – Consacrazione diaconesse

Potenza – Consacrazione diaconesse

Domenica Ciccarelli – Sabato 24 ottobre, la chiesa ha trascorso momenti di gioia e di lode a Dio per la consacrazione al diaconato di Filomena Calabrese, Palma Soldo, Cristina Martignano e Anna Amazio. Queste care sorelle, ognuna con peculiarità diverse, si sono da sempre dedicate al servizio verso quelle che sono le necessità all’interno e all’esterno della chiesa, con disponibilità, premura e sensibilità. Erano emozionate, insieme all’intera assemblea, durante la benedizione e nell'ascoltare le parole che il nostro pastore, Stefano Calà, ha pronunciato nel sermone, ispirate senz’altro da Dio.

Il versetto base della predicazione a loro dedicata è stato: “Or sia ringraziato Dio, il quale ci fa sempre trionfare in Cristo e attraverso noi manifesta in ogni luogo il profumo della sua conoscenza. Perché noi siamo per Dio il buon odore di Cristo fra quelli che sono salvati, e fra quelli che periscono; per questi un odore di morte a morte, ma per quelli un odore di vita a vita. E chi è sufficiente a queste cose?” (2 Corinzi 2:14-16, ND).

Le quattro neo-diaconesse hanno confermato davanti alla comunità di volersi dedicare al prossimo e continuare a donare il loro cuore a Cristo. È stata una bella “festa” con abbracci e baci “virtuali” ma con lacrime “vere”.

[Foto pervenuta dalla comunità in oggetto]

La chiesa avventista di Udine chiude per solidarietà con i malati di Covid

La chiesa avventista di Udine chiude per solidarietà con i malati di Covid

HopeMedia Italia – La comunità avventista di Udine ha deciso di chiudere i propri locali per manifestare vicinanza e solidarietà a chi soffre di Covid-19. È anche un gesto di collaborazione verso le istituzioni per dare un contributo nell’azione di contenimento e rallentamento dei contagi. Il servizio di culto sabbatico viene quindi spostato sul web; in questo modo ogni abitazione diventa una “chiesa”.

Rinunciando a riunirsi in presenza, pur se con distanziamento fisico, uso di mascherine e regole igieniche, significa lanciare un messaggio perché ciascuno si impegni nel far prevalere responsabilità, maturità e buon senso.

“Tutti gli ammalati con i loro familiari, i sanitari e le categorie economiche colpite dalla misure restrittive sono nei nostri pensieri e preghiere”, affermano dalla comunità.

La notizia della chiusura ha avuto risonanza mediatica in città grazie al quotidiano udinetoday.it.

Anche la chiesa avventista di Cesena ha chiuso per solidarietà. Leggi qui la notizia.

[Immagine: pixabay]

Non uccidere. Il sesto comandamento

Non uccidere. Il sesto comandamento

Michele Abiusi – Il sesto comandamento è diretto e non lascia dubbi: “Non uccidere” (Esodo 20:13). Siamo nel cuore della seconda tavola della legge nella quale Dio stabilisce i princìpi della vita sociale. Nelle prime quattro parole della legge, Dio ci ricorda che la nostra esistenza dipende da lui, Creatore di ogni cosa. Nella quinta parola, il Signore ci ricorda nostra madre e nostro padre. È a loro che dobbiamo la nostra nascita e quindi la vita. Come potremmo non rispettare e non amare coloro che ci hanno messo al mondo e per i quali siamo stati in assoluto la realtà più importante per tanti anni?

Con la sesta parola, la Torah continua a parlare di vita: “Non uccidere”. Dietro questo imperativo vi è la volontà che si rispetti la vita, il desiderio che l’uomo riconosca il valore della vita. Ogni essere vivente è espressione e segno dell’amore di Dio.

Tutto ciò che ci circonda pullula di vita. L’aria, l’acqua e la terra sono abitate da un numero incalcolabile di esseri viventi e fra questi l’essere umano ne è il culmine sotto tutti gli aspetti. L’uomo ha ricevuto l’incarico da Dio di amministrare il pianeta con saggezza rispettando, prima di tutto, la vita. Purtroppo, questo non è sempre avvenuto. Più che rispettarla, l’uomo ha spesso sfruttato la vita per i suoi propri interessi. La storia ci racconta che per appropriarci di territori che non ci appartenevano, abbiamo eliminato intere popolazioni indiane di America, indios dell’Amazzonia e intere tribù dell’Africa. La storia anche recente parla di genocidi inauditi avvenuti sotto gli occhi. in parte disinteressati, del mondo.

Il valore della vita, oggi, è subordinato al valore del petrolio, alla produzione di armi, al valore di un voto o al potere economico. Sembra che la vita non abbia più valore in quanto tale. Tutto ormai si calcola in dollari o in euro.

Dio aveva detto migliaia di anni fa “non uccidere”. Né per vendetta, né per gelosia, né per odio, né per amore. Strano, ma c’è chi afferma che si può anche uccidere per amore! È il massimo del controsenso! Si tratta sicuramente di un amore malato, pervertito, che spesso i mass media ci presentano in fatti di cronaca.

Il termine amore si abbina alla parola vita e non alla parola morte.
“Non uccidere” significa anche non mettere gli altri in condizioni disperate al punto che pensino ad atti estremi contro se stessi e contro il prossimo.
“Non uccidere” può significare mantenere in vita il feto che ti cresce dentro anche se sei una ragazza madre.
“Non uccidere” può voler dire occuparti del nonno non più utile, secondo i canoni produttivi e consumistici attuali.

Gesù si è pronunciato su questo comandamento. Nel vangelo di Matteo leggiamo quanto segue: “Voi avete udito che fu detto agli antichi: ‘Non uccidere: chiunque avrà ucciso sarà sottoposto al tribunale’; ma io vi dico: chiunque si adira contro suo fratello sarà sottoposto al tribunale; e chi avrà detto a suo fratello: ‘Raca’ sarà sottoposto al sinedrio; e chi gli avrà detto: ‘Pazzo!’ sarà condannato alla geenna del fuoco” (Matteo 5:21, 22).

Il Maestro dichiara che si può uccidere senza far scorrere sangue. Una parola può ferire profondamente. Sono sufficienti atteggiamenti negativi ripetuti per farci sprofondare nella depressione. Si può morire a poco a poco a causa del disprezzo o nell’indifferenza. Quante persone vivono nella poca autostima, nell’incapacità di affrontare problematiche della vita solo perché durante l’infanzia sono stati oggetto di maltrattamenti verbali continui. “Sei uno stupido”, “sei incapace”, “non ce la farai mai”, “sarebbe stato meglio che non fossi nato…”. Quante persone vivono tristemente la loro esistenza perché chi è loro vicino non esprime parole di apprezzamento, di stima o di incoraggiamento.

Basterebbe così poco per far felice una moglie stanca, un marito stressato o dei figli giù di corda. Basterebbero poche parole per dare vita a un rapporto che si trascina nella routine. Poche parole sarebbero sufficienti per dare forza e vigore, per far sperare e far rinascere la gioia di vivere.

Gesù dopo aver commentato il sesto comandamento continua dicendo: “Se dunque tu stai per offrire la tua offerta sull’altare e lì ti ricordi che tuo fratello ha qualcosa contro di te, lascia lì la tua offerta davanti all’altare, e va’ prima a riconciliarti con tuo fratello; poi vieni a offrire la tua offerta” (Matteo 5:23, 24).

La relazione positiva tra le persone è così importante per Cristo da avere la priorità persino sugli impegni religiosi, l’adorazione, le offerte o la preghiera. Ciò che conta per Gesù è riconciliarci con colui che ci è nemico, “fare la pace”. Ricostruire un rapporto, perdonare il passato, credere nel cambiamento, significa “non uccidere” la relazione in crisi; significa “non uccidere” la speranza e il futuro.

Compagnon. Un mercoledì da leoni

Compagnon. Un mercoledì da leoni

HopeMedia Italia – Il direttore associato dei Ministeri Avventisti per la Gioventù, Alan Codovilli, invita tutti i Compagnon (giovani dai 16 ai 21 anni) a una serie di appuntamenti via web.

“Abbiamo una grandissima voglia di vedervi e di passare del tempo con voi” scrive Codovilli “Purtroppo, non potremo farlo in presenza e così vi proponiamo di vivere nei prossimi mercoledì di dicembre (9, 16, 23, 30) un incontro on-line (Zoom), dalle ore 19 alle ore 20. Un’oretta in compagnia di ospiti speciali che presenteranno tematiche inerenti al ‘periodo che stiamo vivendo’. Attenti alle ‘Challenge’ che verranno proposte. Non potete mancare”.

Pin It on Pinterest