È di qualche giorno fa la notizia, poi scomparsa dal web, di un presunto sconfinamento di navi italiane che avrebbero invaso lo spazio marittimo della Libia. A seguito dell’avvenimento, il governo di Tobruk ha lanciato severe accuse all’Italia. Se questo (nonostante le pronte smentite) è realmente accaduto, rivela una preoccupante escalation della violenza e dell’arroganza: di uomini e di stati. Per arroganza ci si appropria di terre, mari e intere nazioni che, in verità, non si possono possedere.

La Bibbia insiste sul fatto che l’uomo non è padrone del creato, ma suo amministratore. Nel libro biblico dei Salmi, al capitolo 24, versetto 1, leggiamo:

“Al Signore appartiene la terra e tutto quel che è in essa, il mondo e i suoi abitanti”.

L’uomo è una creatura di Dio che ha il privilegio e la gioia di entrare in relazione con altre creature. È necessario farlo con rispetto, comprensione e accettazione.

Riflessione a cura del pastore Daniele Benini, direttore delle Chiese Cristiane Avventiste dell’Italia centrale.

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