Il 27 gennaio si celebra la Giornata della Memoria, appuntamento annuo che dovrebbe aiutarci a creare le condizioni sociali, culturali, educative, perche’ certe cose non accadano piu’. Eppure sono ancora troppi gli olocausti di oggi, basta pensare ad alcuni degli ultimi fatti di cronaca. Sembra che la nostra memoria sia corta. Nonostante tutti i progressi della nostra societa’, non siamo riusciti ancora ad accettare, ad accogliere l’altro nella sua diversita’. Abbiamo il bisogno di comprendere chi ci circonda.

Nella Bibbia leggiamo:

“Quel che abbiamo udito e conosciuto, e che i nostri padri ci hanno raccontato, non lo nasconderemo ai loro figli; diremo alla generazione futura le lodi del Signore, la sua potenza e le meraviglie che egli ha operate. Egli stabilì una testimonianza in Giacobbe, istituì una legge in Israele e ordinò ai nostri padri di farle conoscere ai loro figli, perché fossero note alla generazione futura, ai figli che sarebbero nati. Questi le avrebbero così raccontate ai loro figli“ (Salmo 78:3-6)

E’ necessario ricordare, non in maniera sterile, ma per imparare a comprendere e a rispettare l’altro.

Riflessione a cura del pastore avventista Daniele Benini, direttore nazionale del network RVS e direttore delle Chiese Cristiane Avventiste dell’Italia centrale.

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