La morte lascia un dolore che nessuno può curare, ma l’amore lascia ricordi che nessuno può cancellare.

Silvia Monzani – Il 24 febbraio 2023, sazia di giorni e nell’attesa del ritorno del suo amato Gesù, si è addormentata Nada Marceglia in Granzotto.
Nata il 19 marzo 1923 a Postumia (all’epoca in provincia di Trieste), ha vissuto la sua lunga vita in comunione con il Signore.

A Livorno, dove è andata come profuga istriana nel dopoguerra, ha conosciuto e accettato la fede avventista ed è stata fondatrice e membro attivo della chiesa locale per molti anni. Nel 2011, per motivi familiari, si è trasferita in provincia di Pistoia e fino al 2020 è stata membro della chiesa avventista di Firenze.

Nel 2020 (a 97 anni e ancora autosufficiente) ha deciso di essere ospite della casa di riposo avventista “Casa Mia” a Forlì. Lì ha trascorso gli ultimi anni serena e tranquilla fino a qualche settimana prima della sua dipartita.

A un anno di distanza dall’accaduto, i suoi cari desiderano ricordarla e attraverso questo scritto lasciare un messaggio che lei stessa avrebbe voluto condividere: “E udii una gran voce dal trono, che diceva: Ecco il tabernacolo di Dio con gli uomini; ed Egli abiterà con loro, ed essi saranno suoi popoli, e Dio stesso sarà con loro e sarà loro Dio; e asciugherà ogni lacrima dagli occhi loro e la morte non sarà più; né ci saran più cordoglio, né grido, né dolore, poiché le cose di prima sono passate. E Colui che siede sul trono disse: Ecco, io fo ogni cosa nuova, ed aggiunse: Scrivi, perché queste parole sono fedeli e veraci” (Apocalisse 21:3-5, Luzzi).

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