L’emergenza Covid-19 sospende gli incontri nelle chiese e risveglia il desiderio di comunità. La tecnologia permette di vivere il sabato insieme in modo virtuale.

Lina Ferrara – “Io resto a casa” è il nuovo Dpcm entrato in vigore questa mattina, che rende l’Italia “zona protetta”, come ha spiegato il premier Conte nella conferenza stampa di ieri sera a Palazzo Chigi. Le restrizioni finora limitate alla “zona rossa” si estendono all’intero Paese nel tentativo indispensabile di contenere il contagio da Covid-19. È seguito un appello alla responsabilità individuale di ogni cittadino per evitare una situazione sanitaria difficile per gli ospedali.

Sembra che nella scrittura cinese, l’ideogramma della parola “crisi” sia utilizzato anche per il termine “opportunità”. In pratica, una crisi è anche occasione di nuove opportunità. Per l’intero mese di marzo gli avventisti in Italia non potranno riunirsi nelle chiese né vivere la comunità in modo tradizionale. Tristezza, crisi? No, gioia e opportunità! La fede non si ferma neanche davanti a questo virus, ma si rafforza grazie al maggior tempo a disposizione per coltivare la relazione con Dio.

Ecco il racconto di come alcuni hanno vissuto lo scorso sabato, tra senso di vuoto e scoperta di nuovi significati.

Ritmi sabatici
“Stiamo vivendo questi sabati in modo ambivalente” spiega Samuele Barletta, pastore delle chiese di Asti e Alessandria “Da un lato si avverte forte una mancanza, un vuoto, che è quello della comunione fraterna: il culto sabatico è il momento di adorazione e di incontro con Dio più solenne dell’intera settimana e non poter vivere quella solennità, il non sentirsi avvolti in quell’unico abbraccio con Dio e con le sorelle e i fratelli nei canti e nelle preghiere… lascia un vuoto dentro difficile da spiegare per chi non è abituato a vivere in questo modo lo shabbat. Al tempo stesso, scopriamo lo stop forzato dell’incontro di culto e la raccomandazione di rimanere a casa come una inattesa opportunità. Per riflettere, ad esempio, sul valore del sabato, su quanto sia prezioso e impagabile essere parte della comunità di fede e su quanta ricchezza e quanta bellezza c’è nella condivisione (Salmo 133)”.

È anche “un’occasione per riscoprire dei ‘ritmi’ sabatici più lenti” aggiunge “in cui valorizzare l’esperienza dell’incontro con Dio anche nella quiete e nel silenzio (Salmo 37:7), in cui abbiamo modo di vivere il culto del sabato in famiglia come non capita quasi mai, con il proprio coniuge e con i propri bambini, e in cui è anche bello attraverso le nuove tecnologie seguire il sermone su Hope Channel Italia e poi leggere i commenti dei fratelli sul gruppo Telegram, continuando ad essere connessi l’uno all’altro, seppur a distanza”.

Un bene da tenere stretto
Gli fa eco Anna Cupertino, anziano della chiesa di Napoli: “Essere obbligati a non andare in chiesa, e non averlo fatto per una scelta personale, mi è sembrato strano e così lo è stato per molti, ma è emerso che questa lontananza forzata ci ha offerto l’occasione di riscoprire il grande dono della chiesa, un bene da tenerci stretto, da proteggere e arricchire con il nostro esserci. Qualcuno ha affermato di ‘aver compreso meglio l’importanza della chiesa di Dio’”.

Sollecitati a vivere un sabato stupendo
“Inizialmente, la notizia di non poterci incontrare ci ha lasciati interdetti” racconta Santa Abiusi, anziano della chiesa di Bari “Ci è sembrata un’esagerazione, anche perché Bari non era ancora considerata una zona a rischio… Pur se a distanza, il past. Josè Nunez è sempre in contatto con gli anziani e con il comitato, e ci ha fatto conoscere la gravità della situazione, convincendo tutti ad ottemperare alle misure di sicurezza suggerite dalla Unione italiana. Ho inviato ai membri un messaggio per sollecitare tutti a vivere in modo stupendo il sabato in casa. Sono stati molto utili gli indirizzi per potersi collegare via web e quasi tutti siamo riusciti ad ascoltare la Scuola del Sabato e il sermone di Stefano Paris. Le successive ore sabatiche da molti sono state utilizzate per fare telefonate di incoraggiamento ai membri più bisognosi”.

“Penso che fermarsi un po’” conclude S. Abiusi “ci aiuti a valorizzare i rapporti umani e a comprendere la bellezza di tante attività che compiamo abitualmente, sempre di corsa, perché è proprio quando perdiamo qualcosa che ne comprendiamo l’importanza. In questo senso l’esperienza negativa che stiamo vivendo potrebbe diventare veramente arricchente per tanti”.

Connessi grazie a Internet
Prepararsi è stato un elemento importante per mantenere comunque il senso di comunità. “Ci siamo organizzati informando tutti su come seguire i servizi su Internet preparati per gli adulti, i giovani e i bambini” chiosa A. Cupertino “Abbiamo un gruppo di Telegram della comunità e sabato mattina, dopo un augurio di buon sabato da parte della pastora, siamo stati invitati a condividere insieme le nostre impressioni, i sentimenti nel vivere un sabato lontani ma uniti in un’adorazione virtuale grazie internet”.

Anche Giusy Cianciuolo, della chiesa di Catania, sottolinea l’importanza di Internet. “Nonostante i tanti aspetti negativi ho vissuto una nota positiva sabato scorso, perché vedendo in famiglia il sermone preparato dal presidente Stefano Paris, trasmesso da Hope Channel Italia, anche chi non sarebbe venuto in chiesa ha potuto seguire quello che si diceva. Il fatto che esistono i gruppi Telegram permette di incoraggiarsi a vicenda e condividere versetti di rassicurazioni del Signore che è sempre con noi”.

I social sono utili tutti i giorni. “Durante la settimana” afferma S. Abiusi “nei vari gruppi social, ci siamo scambiati dei messaggi spirituali per sostenerci a vicenda. Anche il past. Nunez ha continuato a inviarci brevi riflessioni bibliche per non farci sentire soli. Proprio oggi, insieme agli altri anziani, stiamo creando un gruppo social speciale con cui condividere le esperienze che stiamo vivendo in questa nuova situazione”.

Due messaggi incoraggianti
Anna Cupertino condivide il messaggio di un membro della chiesa di Napoli: “Buon sabato a tutti, stiamo vivendo un momento molto grave, però penso che Dio ha dato questo tempo per risvegliarci, per purificarci dalla vita che facevamo, e un momento in cui anche lontani dobbiamo essere uniti in preghiera per superare questo periodo e capire l’importanza della comunione fraterna… che ci sta mancando in questo momento. La nostra forza è Dio, non dobbiamo perdere tempo, abbiamo bisogno l’uno dall’altro… sfruttiamo questo momento, chiediamo a Dio di mandarci il suo Spirito Santo affinché ci guidi e ci risvegli da questo sonno che ci ha accompagnato fino ad oggi”.

“È stato bello aiutarci, sostenerci con incoraggiamenti” conclude l’anziano della comunità partenopea “e mi auguro che quando tutto sarà finito, avremo un desiderio forte, quasi necessità vitale, di ritrovarci insieme avendo a cuore di non perdere la gioia di vivere la comunità, lodare e ringraziare il Signore per le cose che ha fatto per me e per noi tutti”.

Il past. Barletta ha condiviso un post di un membro della sua chiesa: “Torneremo a riunirci e dopo questa esperienza saremo più forti. Nel frattempo abbiamo modo di riflettere e testimoniare”.

Credo abbia ragione, precisa il pastore, “se vissuta in modo positivo e con fede, questa esperienza più aiutarci a riscoprire alcuni aspetti del sabato che avevamo un po’ trascurato; ci può aiutare a non dare per scontato il dono del sabato (Marco 2:27) vissuto nella comunione fraterna, e al tempo stesso è un’opportunità per riflettere su come una volta che torneremo a vivere il sabato insieme potremmo renderlo ancor di più ‘delizia’ (Isaia 58:13-14), vera festa e vera gioia”.

Alcuni dati
Lo scorso 7 marzo, grazie all’impegno dei dipartimenti nazionali dell’Unione italiana e di HopeMedia Italia, è stata approntata in tempi record una dossologia in video online. L’intero programma (tavola rotonda della Scuola del Sabato, notiziario e sermone) è stato seguito da più di 1.500 persone e famiglie su Hope Channel Italia (Hci), e tramite 120 collegamenti audio a Radio Voce della Speranza (Rvs). Oltre 4.000 sono state in totale le visualizzazioni ripetute della stessa pagina per la tavola rotonda e il sermone. Successo anche della Scuola dei Sabato dei bambini, preparata per le varie fasce di età e vista da oltre 200 utenti. Il dispositivo più usato è stato quello mobile per il 64,6% dei membri di chiesa; il 28,3% ha utilizzato il computer; il 7% il tablet.

Sabato prossimo e nei successivi saranno messi a disposizione altri programmi per continuare a far vivere momenti di culto speciali anche da casa.

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