Commentiamo con il pastore Saverio Scuccimarri, direttore della rivista Il Messaggero Avventista, i contenuti del numero di settembre.

Iniziamo dal titolo in copertina: “Donna o danno? Un voto contro la vocazione femminile”. Si riferisce alla Conferenza Generale della Chiesa Cristiana Avventista del settimo giorno, che si è svolta nei primi giorni di luglio a San Antonio (Texas), e al tema di dibattito più importante di questi ultimi anni all’interno della chiesa avventista: la consacrazione delle donne al ministero pastorale. I delegati inviati dalle chiese avventiste di tutto il mondo hanno detto no a maggioranza.

Proseguiamo con l’editoriale dal titolo: “Teologia avventista, teologia del creato – Ma qualcosa ci è sfuggito…”. Da dieci anni, in ambito ecumenico, il primo settembre è la Giornata per la custodia del creato. In che consiste la teologia avventista del creato?

Poi “Bio esiste – Un manifesto contro il turbocapitalismo”, articolo del pastore Giuseppe Marrazzo. Parla dell’enciclica di papa Bergoglio “Laudato si’, enciclica sulla cura della casa comune”.

“Aspettare in silenzio – L’attitudine di chi crede e persevera”, scritto dal pastore tirocinante Mihai Bumbar, prende spunto da questo testo: ”È bene aspettare in silenzio la salvezza del Signore” (Lamentazioni 3:26).

Il pastore Michele Abiusi e Claudio Gherardi propongono nel loro articolo una possibile diversa traduzione di Romani 10:4. Alcuni traducono “Il fine della legge è Cristo”, altri “La fine della legge è Cristo”. È chiaro che i due significati sono diversi; ma ce ne sarebbe anche un terzo, considerando meglio il contesto. Di cosa si tratta?

A partire da settembre Il Messaggero Avventista contiene un inserto staccabile di quattro pagine. Qual è lo scopo di questa novità? Quali sono i contenuti?

Intervista a cura di Mario Calvagno, caporedattore, e Carmen Zammataro, redattrice di RVS Roma.

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