© Tor Tjeransen
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I delegati si dicono impressionati dalla portata della più grande chiesa al mondo.

Stephen Chavez, Adventist Review/ANN/Maol – Ci sono 100 milioni di cristiani in Cina. Di questi, più di 400.000 sono avventisti del settimo giorno. Cosa si prova ad essere un avventista del settimo giorno nel paese più popoloso al mondo?

La Cina conta una delegazione di circa 50 delegati e ospiti speciali alla sessione della Conferenza generale (CG) di quest’anno, la più grande in assoluto. La prima delegazione ha partecipato alla sessione della CG nel 2010.

Nel rispondere alla richiesta di descrivere la Chiesa Avventista in Cina, il Presidente della missione Robert S. Folkenberg, Jr., usa parole quali “dinamica,” “in transizione,” “dotata di un profondo senso della missione.”

Come in altre zone del mondo, con la crescita economica e il miglioramento della qualità della vita, l’interesse per il vangelo spesso cala. Aeroporti, stazioni ferroviarie, treni ad alta velocità e superstrade di ultima generazione mostrano una società determinata a rivaleggiare con le migliori infrastrutture al mondo.

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La Chiesa Avventista in Cina non è organizzata come lo è in altre parti del mondo, in congregazioni, conferenze e unioni di conferenze. L’organizzazione della chiesa in Cina consiste in un unico livello: congregazioni locali. Una comunità può contare migliaia di avventisti, divisi in centinaia di congregazioni, dove ogni congregazione fornisce sostegno finanziario al proprio pastore locale. Le zone metropolitane spesso hanno una “chiesa madre” che sostiene centinaia di congregazioni più piccole nel circondario.

Fra i delegati cinesi presenti alla sessione della Conferenza Generale di quest’anno vi sono una professoressa universitaria, un’imprenditrice e un pastore.

La professoressa, avventista da 30 anni, è a capo di un gruppo di circa 80 giovani nella sua congregazione a nord del paese. La città in cui vive, vicina al confine con la Russia, conta 3.000 membri, ma non adorano tutti nello stesso edificio.

L’imprenditrice vive a Pechino e si guadagna da vivere vendendo abiti. È anziano in una chiesa che ospita 300 persone. In qualità di anziano, si occupa di condurre i servizi di adorazione e funge da punto di contatto fra la chiesa e le autorità del governo locale. A Pechino vivono circa 7.000 avventisti.

Il pastore, avventista di quarta generazione, si occupa di condurre 13 congregazioni a Wenzhou, una città con oltre 3 milioni di abitanti. Il pastore è alla guida di una chiesa di 400 membri, ma nel corso degli anni ha partecipato alla costituzione di oltre 200 congregazioni, con circa 30.000 membri in diverse province cinesi.

I partecipanti cinesi hanno descritto l’occasione di intravedere l’ampiezza e la profondità della chiesa mondiale come qualcosa di davvero emozionante.

“I membri di questa famiglia sono cordiali e accoglienti,” ha detto un delegato.

Un altro ha dichiarato di essersi reso conto che essere un avventista non vuol dire essere parte di una minoranza religiosa.

Un altro ancora ha accennato al fatto di non vedere l’ora di ritornare in Cina per “incoraggiare i fratelli e le sorelle a seguire il movimento di risveglio e riforma.”

Quest’ultimo ha fatto notare che il lavoro in Cina potrebbe migliorare se i pastori ricevessero una formazione migliore. La sua preparazione è consistita in una combinazione di sessioni di formazione avventista e lezioni seguite in un seminario cinese.

Gli avventisti in Cina affrontano sfide uniche nel loro genere, fra cui il fatto di condividere l’evangelo in un paese dove ci sono circa 1,3 miliardi di persone, una realtà assente in qualunque altro paese. Ma forse gli avventisti amano le sfide.

“La Cina è un luogo speciale,” ha detto uno dei pastori cinesi.

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