Dichiarazione congiunta di Adra Europa, Hias Europa e EU-Cord.

Notizie AvventistePubblichiamo la dichiarazione congiunta di Adra Europa (Agenzia avventista per lo Sviluppo e il Soccorso), Hias Europa (Associazione ebraica di aiuto agli immigrati), e EU-Cord (rete di organizzazioni cristiane che si occupano di soccorso e sviluppo). I tre organismi umanitari chiedono all’Unione europea di rafforzare il sostegno all’inclusione dei profughi ucraini in Europa e degli sfollati nel loro Paese.

La dichiarazione 
Dall’inizio dell’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, un anno fa, 13,9 milioni di persone sono state costrette a fuggire dalle proprie case. Più di 17,6 milioni di persone all’interno dell’Ucraina hanno ancora bisogno di assistenza. Le nostre organizzazioni umanitarie sono state tra le prime a rispondere a questa crisi. I nostri operatori e volontari continuano a fornire supporto salvavita. Tuttavia, con il protrarsi delle ostilità, aumentano i rischi di affaticamento dei donatori e dei volontari. Per garantire una solidarietà sostenibile con gli sfollati, chiediamo all’UE di rafforzare il sostegno all’inclusione dei profughi in Europa e di garantire un sostegno di qualità agli attori umanitari locali all’interno dell’Ucraina.

Nel febbraio 2022, più di un milione di persone fuggirono dall’Ucraina in una sola settimana. In quei primi giorni, mentre le agenzie internazionali e i donatori stavano ancora formalizzando la loro risposta, le chiese, le sinagoghe e le altre congregazioni sfruttavano le loro conoscenze locali e le reti informali per assistere gli ucraini che arrivavano in Europa.

In qualità di organizzazioni di portata europea, abbiamo fornito supporto tecnico e finanziario agli attori di base che si sono trovati in prima linea nella risposta all’emergenza. Continuiamo ad aiutare gli sfollati a trasferirsi in luoghi sicuri o ad accedere a scuole, corsi di lingua, lavoro, servizi sociali e alloggi. I nostri operatori e i volontari si impegnano a sostenere i profughi, indipendentemente dalla loro fede, etnia o background.

Tuttavia, le organizzazioni non profit non possono garantire da sole l’integrazione sociale degli ucraini di fronte alle sfide del mercato del lavoro e degli alloggi in tutta l’Unione europea. È necessario l’impegno sia dell’UE sia degli Stati membri per garantire ai profughi l’accesso all’alloggio, al lavoro e al sostegno per la salute mentale. Il piano in 10 punti dell’UE per assistere gli ucraini ha espresso la chiara ambizione di sostenere "la continuità delle cure e un alloggio adeguato". Ciò potrebbe assumere la forma di fondi più direttamente accessibili per gli attori locali, di sostegno strutturato per gli ospiti privati o di coordinamento a livello di Stati membri su soluzioni abitative a lungo termine. L’accoglienza guidata dalla comunità è un mezzo potente per fornire ai profughi dignità e autosufficienza, ma solo se può essere resa sostenibile dal sostegno di attori nazionali ed europei.

A dodici mesi dall’invasione, le necessità umanitarie all’interno dell’Ucraina sono più grandi che mai. I civili continuano a essere vittime della guerra, nonostante i ripetuti appelli al rispetto del diritto internazionale umanitario. Le donne e le ragazze sono esposte alla violenza di genere. Bambini e adulti subiscono traumi fisici e psicologici a lungo termine. Circa 15 milioni di famiglie ucraine riferiscono di un deterioramento della salute mentale e si prevede che una persona su cinque svilupperà depressione, ansia, disturbo da stress post-traumatico, disturbo bipolare o schizofrenia. La salute mentale e il sostegno psicosociale sono fondamentali, così come l’assistenza in denaro per garantire la sopravvivenza delle famiglie sfollate.

Senza distogliere risorse umanitarie ad altri Paesi in crisi, l’Europa deve far fronte a queste esigenze. Ciò richiede finanziamenti accessibili e di qualità per gli attori umanitari locali che hanno sopportato il peso maggiore della risposta alla crisi. Troppo spesso, le prospettive e le esigenze della società civile ucraina sono state messe da parte nei forum decisionali umanitari.

Una partecipazione significativa delle comunità colpite garantirà partenariati equi tra la società civile locale, nazionale e internazionale. Inoltre, i gruppi locali e nazionali sono ben posizionati per garantire che vengano affrontate le esigenze dei più vulnerabili rimasti in Ucraina, tra cui gli anziani, le persone con disabilità e gli sfollati. Molte di queste persone si trovano in parti dell’Ucraina che gli attori internazionali non sono in grado di raggiungere, evidenziando l’urgente necessità di negoziati produttivi sull’accesso umanitario.

Le comunità di tutte le religioni, anche attraverso le organizzazioni europee che rappresentiamo, hanno svolto un ruolo fondamentale nella protezione e nell’accoglienza delle persone colpite dalla guerra in Ucraina. Ora, con quasi cinque milioni di individui registrati per la protezione temporanea, l’UE e gli Stati membri devono impegnarsi a garantire l’inclusione sociale degli ucraini sfollati, in particolare rispondendo alle sfide in materia di alloggi. All’interno dell’Ucraina, gli aiuti europei devono dare la priorità ai gruppi più vulnerabili e difficili da raggiungere.

Ilan Cohn (direttore di Hias Europa), Ruth Faber (AD di EU-Cord), e João Martins (direttore of Adra Europa). 

 

[Fto Adra Europa. Fonte: Eud News]

Condividi

Articoli recenti