Notizie Avventiste – Sabato 6 maggio, nella chiesa avventista di Roma Appia, si è svolta la cerimonia di consegna degli attestati ai nove partecipanti del corso Lis (Lingua dei segni italiana) di livello A2. Era presente Michela Dolce, dei Ministeri avventisti in favore dei sordi (Mafs). L’evento ha concluso il percorso iniziato il 4 ottobre 2022 e proseguito fino al 22 gennaio 2023.

In una precedente notizia abbiamo pubblicato le testimonianze di alcuni corsisti. Proseguiamo con il racconto degli altri. 
“Con la consegna degli attestati, si è concluso il corso Lis A2. È stata un’esperienza emozionante sia per noi come gruppo di Roma Appia e sia per l’intera comunità. Ho scelto di seguire il percorso grazie a mia sorella Rachele che me ne parlava molto e questo mi ha spinta ad esserne curiosa fino a iniziare ad addentrarmi in questa nuova realtà. Oltretutto sono contenta che sia rimasta a frequentare il corso e di poter continuare assieme questa nuova avventura. Durante questa esperienza ho avuto la possibilità di conoscere nuove persone e sono veramente felice di aver stretto delle bellissime amicizie nel nostro piccolo gruppo e non solo. Ho avuto anche l’occasione di dialogare con persone sorde e di conoscere le loro storie. Quest’occasione è stata fondamentale per maturare una nuova consapevolezza, quella di osservare il mondo da un’altra ottica e non dal punto di vista della vita di tutti i giorni: apprezzare la bellezza nell’apprendimento di una nuova lingua e capire che non possono esserci barriere tra di noi che possono metterci in difficoltà. Oltretutto, sensibilizzare gli altri a questa realtà è il nostro obiettivo ma non solo. Ora sarà il nostro punto di partenza verso una nuova missione, quella di poter raggiungere gli altri attraverso le nostre mani” – Juliet Puma.

"Ho intrapreso questo percorso perché era da qualche anno che partecipavo a un campeggio scout a cui erano presenti anche bambini e ragazzi sordi. Quello che mi piace della Lis è il movimento delle mani; infatti, anche quando parlo tendo a gesticolare parecchio. Questo percorso è stato molto faticoso ma ha dato i suoi frutti, l’ho condiviso con mia madre, una mia amica e ho conosciuto persone fantastiche. Al termine di questo percorso, abbiamo dovuto sostenere un esame. Dopo l’esame abbiamo organizzato la cerimonia di consegna degli attestati, in cui abbiamo messo in evidenza quello che abbiamo imparato dal corso: canti, scenette e giochi con i sordi che erano presenti in chiesa. Ora, finito questo livello, ho deciso di intraprendere il livello B1. Consiglio a tutti di poter fare quest’esperienza” – Ilaria Maria Menenti.

“Avevo già intrapreso un corso breve di Lis livello A1 con i Mafs, a cui mi sono appassionata sin dal primo momento. Con grande piacere, a partire da quella esperienza e da una prima sensibilizzazione della comunità, si sono unite altre persone a questo meraviglioso viaggio. Il livello A2 che si è appena concluso ha portato qualche sfida in più lungo il nostro percorso, ha richiesto tanto impegno, che però è valsa la pena affrontare. Ci siamo addentrati in un mondo totalmente nuovo e sconosciuto, da capire, da imparare. E si sa, il nuovo può anche fare paura. Personalmente ho vissuto questo corso con un entusiasmo ancora superiore, se possibile, rispetto al precedente, proprio per essere "entrati nel vivo" della Lis e del mondo silenzioso dalle mille sfumature che si nasconde dietro questa lingua speciale. Un mondo che stiamo ancora scoprendo, passo dopo passo. Un mondo che non appartiene semplicemente a una lingua ma a una cultura, quella sorda, di cui la lingua è solo un mezzo, ma un mezzo molto potente. La Lis, infatti, non è una lingua come tutte le altre. Ho avuto modo di capire e sperimentare come, grazie alla Lis, la comunicazione diventi vera, autentica. Già… perché, quando parli in Lis, devi starci tutto dentro alla conversazione. La comunicazione è spontanea e profonda, più ricca, più empatica. L’attenzione per l’altro è reale, non puoi mentire, non puoi fingere di ascoltare o simulare interesse per il tuo interlocutore e per ciò che ti sta raccontando. Per comunicare in Lis entri in gioco con le espressioni del tuo volto, coi movimenti del tuo corpo. Ci sei dentro fino in fondo, ti mostri senza filtri. L’empatia la impari con tutto te stesso, quello che dici o che ascolti lo vivi profondamente. 
La Lis la parli con le mani, la ascolti con gli occhi, la vivi con ogni parte di te e dentro di te. Imparare la Lis significa mettersi in gioco, essere disposti a scoprire e a scoprirsi, costruire una nuova parte del tuo io che finora era rimasta sconosciuta proprio a te stesso. Imparare la Lis è una vera sfida. Affascinante, appassionante, difficile, meravigliosa. E tutto questo, tutto ciò che sto pian piano imparando e scoprendo, non voglio custodirlo gelosamente per me. Se il Signore ha dato un dono alle mie mani, io voglio ringraziarlo e mettere le mie mani a disposizione degli altri, al servizio di Dio e della comunità, in modo da renderla accessibile a un mondo che ancora oggi resta troppo spesso isolato e che non ha accesso al mondo meraviglioso che ci rivela la Parola. E proprio con questi sentimenti nel cuore, il 6 maggio 2023, in occasione della cerimonia di consegna degli attestati ai corsisti, abbiamo vissuto una giornata all’insegna della sensibilizzazione e dell’inclusione. 
È stata una giornata speciale. La mattina un fratello sordo, Ion Pop, ha predicato nella nostra comunità tradotto da Michela Dolce. È stata preziosa l’opportunità di crescita che abbiamo avuto come chiesa per il privilegio di poterlo ascoltare. In quella occasione, erano presenti nella nostra chiesa anche altre persone sorde, che di recente hanno iniziato a frequentare la comunità di Roma Appia. Come gruppo abbiamo partecipato al programma dell’intera giornata, raccontando la storiella per i bambini tramite il mimo e i segni, traducendo alcuni canti e pregando in LIS. È stato bellissimo poter cantare, pregare e lodare in un modo nuovo. Durante il pomeriggio abbiamo organizzato dei giochi inclusivi, a cui poter partecipare insieme, grandi e piccoli, sordi e udenti, e ci siamo tutti divertiti molto. Per concludere il nostro sabato speciale, abbiamo visto un film sulla tematica della sordità, che ci ha colpiti profondamente e lasciato tanti importanti spunti di riflessione. 
Mi rendo sempre più conto di come ci siano tante realtà diverse, e tante persone intorno a noi che necessitano di supporto, di aiuto, o a volte anche solo di essere ascoltate e capite. La Bibbia ci insegna ad amarci gli uni gli altri, perché "siamo membra di un unico corpo". Il mio augurio è che come cristiani, come comunità, tutti insieme ma anche singolarmente, possiamo fare tesoro di questo insegnamento, e che quelle membra di un unico corpo in Cristo, possano imparare a non escludere l’orecchio che non sente" – Irene Barbuscia.

“Questo è stato per me il secondo corso alla scoperta della Lis con i Mafs e mi ha consentito di entrare veramente a contatto con i sordi facendomi scoprire cosa significa nella quotidianità comunicare senza sentire.Le lezioni sono state come al solito molto intense e anche l’impegno necessario per lo studio è stato alto ma ne è proprio valsa la pena. Abbiamo imparato che comunicare in Lis significa parlare con le mani e ascoltare con gli occhi, quindi si inizia a stare molto più attenti a ciò che si vede e a ‘guardare’ veramente chi ti parla. Ho potuto scoprire che, per chi non ci è abituato, questo è veramente difficile e impegnativo. Infatti, ho sempre considerato naturale chiacchierare mentre si cammina su e giù per le scale… provate a farlo con un sordo! 
Il 6 maggio, la consegna degli attestati, nella nostra chiesa di Roma Appia, è stata l’occasione per vivere a fondo l’inclusione. Durante l’intera giornata sono state con noi delle persone sorde e tutto è stato organizzato in maniera tale da essere fruibile tanto agli udenti quanto ai sordi, ogni canto e ogni preghiera è stato proposto sia a voce che in Lis (da noi corsisti). Il sermone è stato tenuto da un sordo e tradotto per gli udenti dalla nostra insegnante. Tutto ciò mi ha fatto realizzare come Dio non metta alcun limite alla possibilità di camminare al suo fianco, sta solo a noi che ‘ascoltiamo’ riuscire a non farci bloccare da quelle che sono solo delle barriere comunicative. 
Nel pomeriggio abbiamo trascorso dei divertentissimi momenti tutti insieme in cui ci siamo cimentati in giochi che hanno consentito di abbattere completamente le barriere tra udenti e non udenti e che, in fondo, fanno pure riflettere: ciò che per un udente è solo un gioco, come mimare o disegnare qualcosa per farlo indovinare ai compagni, per un sordo è a volte l’unico modo per farsi capire. È proprio qui che viene fuori tutta la potenza della Lis, consente di comunicare liberamente e immediatamente, consente di capire e di farsi capire senza dover tirare a indovinare.
Sono sempre più convinto di voler continuare questo percorso perché ritengo che sia importante. Normalmente si impara una lingua straniera per avere delle nuove possibilità di lavoro o per poter girare il mondo in vacanza riuscendo a comunicare, studiare la Lis dà la possibilità di includere persone che magari non sono all’altro capo del mondo ma sono vicine a te e potrai condividere con loro la tua vita e il tuo amore per Dio" – Alessandro Volante.

 

 

 

 

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