ViVa che sarà costruita all’interno dell’ISS, è una biobanca all’avanguardia nella tutela del benessere degli operatori e nella garanzia di una perfetta conservazione dei campioni biologici e dei dati ad essi correlati attraverso l’applicazione degli standard più alti di qualità. Costituirà un punto di riferimento per la ricerca biomedica.
Mario Calvagno e Carmen Zammataro intervistano la dott.ssa Luisa Minghetti, Dirigente di Ricerca, Direttore del Servizio Tecnico Scientifico per il Coordinamento e supporto alla Ricerca, Istituto Superiore di Sanità.
In occasione della Giornata mondiale dell’Alzheimer l’Osservatorio Demenze dell’Istituto Superiore di Sanità, in collaborazione con l’Associazione Alzheimer Uniti Italia, ha presentato a Roma, in Campidoglio, un’indagine nazionale, appena iniziata, sulle condizioni socio-economiche delle famiglie dei pazienti affetti da demenza. Si può aderire in maniera anonima sul sito https://www.famiglie.demenze.it/
Insieme all’indagine l’ISS ha anche presentato le altre iniziative in cui è coinvolto, in collaborazione con le Regioni e le Province Autonome, le società scientifiche e le associazioni dei pazienti.
Mario Calvagno e Carmen Zammataro ne hanno parlato con il dott. Guido Bellomo, ricercatore del Centro Nazionale per la Prevenzione delle Malattie e Promozione della Salute dell'Istituto Superiore di Sanità.
Si è aperto il bando per il progetto “Scienza partecipata per il miglioramento della qualità di vita delle persone con malattie rare”, coordinato dal Centro Nazionale Malattie Rare (CNMR) dell’Istituto Superiore di Sanità e finanziato dal Ministero della Salute nell’ambito di un più ampio accordo di collaborazione. A chi è rivolto il bando, in che modo si prefigge di migliorare la qualità di vita delle persone con malattie rare, e in quali aree?
Il Telefono Verde Malattie Rare è 800 89 69 49. Il servizio, collocato al Centro nazionale malattie rare dell’Istituto Superiore di Sanità, è gratuito su tutto il territorio nazionale, da telefono fisso e da cellulare. Il numero è attivo dal lunedì al venerdì dalle 9:00 alle 13:00.
Mario Calvagno e Carmen Zammataro intervistano la dott.ssa Domenica Taruscio, Direttrice del Centro Nazionale Malattie Rare dell’Istituto Superiore di Sanità e responsabile scientifica del progetto.
Una piattaforma online, interattiva e aggiornabile in tempo reale, dove sono censiti tutti i centri dedicati alla cura dei disturbi del comportamento alimentare, per garantire a chi ne soffre e alle loro famiglie migliori livelli di accesso e appropriatezza dell'intervento. Un progetto commissionato dal Ministero della Salute all’Istituto Superiore di Sanità.
L’emergenza Covid, quali effetti ha avuto sulle persone che soffrono di questi disturbi e quali ulteriori problematiche ha causato?
I Centri DNA (Disturbi Nutrizione Alimentare) offrono servizi di eccellenza sul territorio tramite vari professionisti. Di cosa si tratta?
Mario Calvagno e Carmen Zammataro intervistano la dott.ssa Roberta Pacifici, responsabile del Centro Nazionale Dipendenze e Doping dell’Istituto Superiore di Sanità.
In questa intervista tratta dalla diretta RVS del 27 settembre 2021, Claudio Coppini e Roberto Vacca commentano alcune notizie del giorno con il dottor Raniero Facchini, direttore scientifico della Fondazione Vita e Salute.
Tra i temi affrontati: vaccini efficaci nel prevenire l’infezione (tra il 70% nei più piccoli e l’86% negli over 80), la malattia grave e il ricovero in ospedale. Lieve aumento dei contagi fra i bambini (3-5 anni) che però non hanno bisogno di cure in ospedale; per il presidente dell'Ordine dei medici non si devono discriminare i medici sulla terza dose.
“Give blood and keep the world beating – Dona sangue e fai pulsare il mondo”, questo il claim della Giornata mondiale del donatore di sangue 2021, istituita dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. Lo slogan gioca su sonorità e significato della parola ‘beating', legando – idealmente – battiti del cuore e ritmi sound, parlando il linguaggio internazionale e intergenerazionale della musica, e in modo più specifico il linguaggio dei giovani. Tante le iniziative messe in campo il 14 e il 15 dal Ministero della Salute attraverso il Centro Nazionale Sangue.
Quali sono i numeri principali del Sistema Sangue 2020?
Cosa rappresenta la donazione di sangue dal punto di vista medico e cosa rappresenta la donazione di sangue dal punto di vista umano?
Mario Calvagno e Carmen Zammataro intervistano la dottoressa SimonettaPupella, dirigente dell’area sanitaria Centro Nazionale Sangue – Istituto Superiore di Sanità.
Dal Report pubblicato in questi giorni dall’OSNAMI risulta che l’Italia ha raggiunto la iodosufficienza. Cosa significa iodosufficienza e come è stata condotta l’indagine? Da uno studio recente coordinato dall’ISS è risultato che in Italia il consumo di sale ha subìto una riduzione del 12%. Nonostante questo, il programma nazionale di iodoprofilassi, che si basa sull’uso di sale iodato, ha avuto successo. Come mai questa apparente contraddizione? Quale valore assumono i dati sulla iodosufficienza per il nostro paese, presentati a ridosso della Settimana Mondiale della Tiroide?
Mario Calvagno e Carmen Zammataro intervistano la dott.ssa Antonella Olivieri, Responsabile OSNAMI – Osservatorio Nazionale per il Monitoraggio della Iodoprofilassi in Italia – dell’Istituto Superiore di Sanità.
Dati interessanti quelli emersi dal Report “PASSI e PASSI d’Argento e la pandemia COVID-19” pubblicato recentemente, sotto il coordinamento dell’ISS. Destinato a professionisti in sanità pubblica e ai decisori per affrontare i diversi aspetti della pandemia, rimane a disposizione anche dei media e dei cittadini.
L’impatto della pandemia sulle condizioni economiche e lavorative, sullo stato emotivo e sulla domanda di cura della popolazione, la percezione del rischio del contagio e dei suoi esiti, la disponibilità a vaccinarsi contro SARS-CoV-2, l’uso delle mascherine, la fiducia dei cittadini nelle istituzioni, sono aspetti indagati nei sistemi di sorveglianza PASSI e PASSI d’Argento, dedicati alla popolazione adulta e anziana residente in Italia.
Il Report fornisce una prima descrizione sull’impatto della pandemia e anche sugli stili di vita connessi alla salute e in alcuni aspetti legati alla qualità di vita nell’anziano.
Ci sono delle prospettive che possono aprirsi nel gestire meglio le conseguenze sociali e personali derivanti dalla pandemia da COVID-19?
Mario Calvagno e Carmen Zammataro intervistano la dott.ssa Maria Masocco, ricercatore dell’Istituto Superiore di Sanità e coordinatore del Gruppo Tecnico Nazionale PASSI e PASSI d’Argento.
Una nuova variante del Coronavirus, per la prima volta in Italia, è stata scoperta a Napoli. Della stessa finora sono stati individuati soltanto 32 casi in Gran Bretagna, e pochi casi anche in Nigeria, Danimarca e Stati Uniti. Nelle scorse settimane, lo sappiamo tutti, si è parlato di diverse altre varianti, con la variante inglese che sembra essere molto attiva e presente anche in Italia, con quattro comuni in zona rossa in Lombardia.E poi la variante brasiliana e la sudafricana.
I virus, in particolare quelli a Rna come i coronavirus, evolvono continuamente attraverso mutazioni del loro genoma. La maggior parte delle mutazioni non ha un impatto significativo. Qualcuna invece può dare al virus Sars-CoV-2 alcune caratteristiche come ad esempio un vantaggio selettivo rispetto alle altre attraverso una maggiore trasmissibilità, una maggiore patogenicità con forme più severe di malattia o la possibilità di aggirare l’immunità precedentemente acquisita da un individuo o per infezione naturale o per vaccinazione. In questi casi diventano motivo di preoccupazione, e devono essere monitorate con attenzione.
Quali sono le procedure con le quali l’ISS effettua il monitoraggio per scoprire varianti del coronavirus?
Come si possono contrastare efficacemente?
Intervista di Mario Calvagno e Carmen Zammataro alla dott.ssa Paola Stefanelli, Primo Ricercatore presso il Dipartimento Malattie Infettive, Istituto Superiore di Sanità.
Contesto complicato quello creato dal Covid-19, specialmente per i pazienti con malattie croniche e rare che necessitano di terapie di lungo periodo e dunque di un follow up sistematico e costante. Visite sospese e non sempre riprogrammate a breve, interventi rimandati e difficoltà ad interagire col proprio medico, soprattutto con lo specialista. Tutto questo ha comportato la limitazione del contagio da Covid-19, ma anche un conto troppo alto da pagare. Ciò ha reso ineluttabile la riorganizzazione del SSN, anche attraverso la telemedicina, accelerando i tempi della sua “ufficializzazione”. La Conferenza Stato-Regioni ha approvato perciò le Linee Guida "Indicazioni nazionali per l'erogazione di prestazioni in telemedicina" elaborate dal Centro Nazionale per la Telemedicina e le Nuove Tecnologie Assistenziali dell’ISS su mandato del Ministero della Salute, a partire da indicazioni fornite dalle Regioni e dagli studi che lo stesso Centro Nazionale aveva iniziato da tempo.
Quali sono i punti basilari delle Linee-guida e in quali casi e con quali modalità si può accedere ai servizi di telemedicina? E qual'è la reazione dei medici e dei pazienti?
Dopo la fine del Covid-19, è auspicabile una stabilità operativa della telemedicina. Le tecnologie assistenziali del futuro, sia nel campo dell’hardware che del software, necessitano ancora di suppletivi studi preparatori a garanzia dell’ulteriore e opportuno sviluppo della telemedicina, per costruire un rapporto medico-paziente totalmente nuovo, senza sconti sulla sua efficacia.
Intervista di Mario Calvagno e Carmen Zammataro al dott. Francesco Gabbrielli, direttore del Centro Nazionale per la Telemedicina e le Nuove Tecnologie Assistenziali dell’Istituto Superiore di Sanità.
Una riduzione del consumo medio del sale di circa il 12% in 10 anni quella emersa dal monitoraggio nella popolazione italiana adulta dei livelli urinari giornalieri di sodio, quale indicatore del consumo abituale di sale. I risultati sono disponibili online sulla rivista scientifica Nutrition, Metabolism and Cardiovascular Diseases. L'indagine, promossa e finanziata dal Ministero della Salute è stata condotta dall’Istituto Superiore di Sanità, in collaborazione con l’Università degli Studi di Napoli “Federico II”. Valutati anche i livelli urinari di potassio, come indicatore del consumo di frutta, verdura e legumi, alimenti fra tutti più ricchi in potassio, il cui apporto, contrariamente a quello del sale, deve aumentare, in quanto associato ad un minor rischio di diverse malattie non trasmissibili, tra cui patologie cardiovascolari, calcolosi renale e osteoporosi. Nonostante l’incoraggiante riscontro di una significativa riduzione, il consumo di sale della popolazione italiana adulta resta ancora ben al di sopra di quello raccomandato dall’OMS, inferiore ai 5 g al giorno, sia per gli uomini che per le donne. Questi risultati offrono importanti indicazioni per la salute pubblica basate sull’evidenza scientifica.
Mario Calvagno e Carmen Zammataro intervistano la Dr.ssaChiara Donfrancesco, ricercatrice dell’Istituto Superiore di Sanità, responsabile dell’indagine condotta nell’ambito del “Progetto Cuore”.
In attesa delle nuove norme di politica fiscale previste dal Governo entro la fine dell'anno, in Senato si è svolta la conferenza stampa "Il tabacco riscaldato nella revisione fiscale". Da alcune dichiarazioni rilasciate da specialisti emerge una vera e propria battaglia sociale per combattere in primis la fake news: “Il tabacco riscaldato non fa male”. C'è un gap sul piano della comunicazione. Mentre i documenti scientifici provano che il prodotto sia nocivo per la salute, il tasso di notorietà è cresciuto del 67,3% grazie anche alla loro sovraesposizione pubblicitaria. Nell'ultima indagine svolta dall’ISS durante il lockdown, i consumatori di prodotti a tabacco riscaldato in Italia sono aumentati e sono circa 2 milioni, soprattutto consumatori duali e giovani attratti da questi prodotti pubblicizzati come meno nocivi per la salute. Occorre onestà intellettuale per riconoscere che la nicotina, nuoce gravemente alla salute, anche quando è usata sotto forma di tabacco riscaldato. Fondamentale non concedere privilegi fiscali a nessuno, tanto meno alle grandi aziende produttrici di tabacco.
Mario Calvagno e Carmen Zammataro intervistano la dott.ssa Roberta Pacifici, responsabile del “Centro nazionale dipendenze e doping” dell’Istituto Superiore di Sanità.