Bolzano – Nozze d’oro

Bolzano – Nozze d’oro

Testata-Rettangolare-300x214 (sfondo bianco)Annelise Fedele – Il sabato pomeriggio del 24 gennaio hanno avuto luogo i festeggiamenti per i 50 anni di matrimonio di due nostri fratelli: Renato e Gloria Colmano. In questa occasione Renato ha avuto modo di parlare di come lui e sua moglie si siano conosciuti, mostrando alla chiesa le foto dei loro primi incontri e della celebrazione del loro matrimonio. La numerosa assemblea ha potuto apprezzare i piacevoli intermezzi musicali da parte del figlio David, che ha suonato un brano alla chitarra, e della sorella Fabiana Salvitti, che ha eseguito un pezzo al pianoforte. Renato e Gloria hanno così rinnovato la promessa di amore e di fedeltà reciproci.

Scuola del Sabato e Missioni. Nuovo trimestre

Scuola del Sabato e Missioni. Nuovo trimestre

Testata-Rettangolare-300x214 (sfondo bianco)Maol – Dal primo sabato di ottobre inizia il nuovo trimestre della Scuola del  Sabato, e con esso apriremo ogni giorno la Bibbia per leggere, approfondire e riflettere sulla lettera di Giacomo.

Per quanto riguarda le missioni, conosceremo meglio la Divisione Interamericana, una regione molto attiva e in rapida crescita, il cui territorio comprende l’America Centrale, i quattro paesi più settentrionali dell’America del Sud e le isole dei Caraibi. Ci sono circa 12.000 chiese avventiste in questa Divisione e 3.714.790 membri.

Sabato dopo sabato, ospiteremo idealmente nelle nostre comunità i fratelli e le sorelle di Belize e Giamaica, che ci racconteranno le esperienze vissute con il Signore. A questi due paesi sarà devoluta l’offerta del tredicesimo sabato, per realizzare i seguenti progetti missionari:
– Costruzione di un centro di evangelizzazione a Belmopan, in Belize.
– Realizzazione di un campo per i giovani in Belize.
– Realizzazione di un ambulatorio odontoiatrico e di una clinica di ostetricia e ginecologia nella Locanda del Buon Samaritano, in Giamaica.
– Progetto dei bambini: acquisto di una poltrona odontoiatrica per bambini nel nuovo ambulatorio della Locanda del Buon Samaritano.

Tutto il materiale sarà sul sito: avventisti.it

Dizionario della fede – Autorità

Dizionario della fede – Autorità

M24-Dizionario Fede_AutoritaUna delle problematiche attuali è la crisi dell’autorità. In passato, l’autorità rivestiva un carattere sacrale, trovava in Dio la sua giustificazione morale e ciò conferiva stabilità e inviolabilità. Oggi, l’autorità cerca la sua legittimità nella volontà del popolo o nell’efficienza tecnico-organizzativa. La crisi dell’autorità investe anche la chiesa, spesso ispirata a modelli secolari. Eppure, è proprio la Bibbia che esprime meglio la desacralizzazione e la demistificazione dell’autorità.

La discontinuità verso la gestione di un potere politico e sacrale viene espressa da Gesù in questi termini: «I re delle nazioni le signoreggiano, e quelli che le sottomettono al loro dominio sono chiamati benefattori. Ma per voi non dev’essere così; anzi, il più grande tra di voi sia come il più piccolo, e chi governa come colui che serve. Perché, chi è più grande, colui che è a tavola oppure colui che serve? Non è forse colui che è a tavola? Ma io sono in mezzo a voi come colui che serve» (Lc 22:25-27).

In una società che considerava degradante per un uomo libero l’attività servile, Gesù osa affermare: «Io sono in mezzo a voi come colui che serve». Il suo pronunciamento politico circa la moneta imperiale e l’obbligo fiscale – «Date a Cesare quello che è di Cesare» – sembra riconoscere al potere uno spazio di autonomia. Ma poi aggiunge: «Rendete a Dio quello che è di Dio» (Mt 22:15-21), precisando il limite invalicabile di quell’autorità: la coscienza. Pietro davanti al sinedrio afferma: «Bisogna ubbidire a Dio piuttosto che agli uomini» (At 5:29). In materia di coscienza occorre riconoscere l’autorità superiore.

Convegno  Kid dell’Eud. Nessun limite alle sfide!

Convegno Kid dell’Eud. Nessun limite alle sfide!

M24-Convegno Kid 1Maol/EudNews – Al convegno sul discepolato dei bambini, tenutosi a Firenze dall’1 al 4 maggio, hanno partecipato tutti coloro che sono impegnati nel progetto Kids in Discipleship (Kid) nella Divisione Intereuropea. Kid è un progetto volto a sostenere le famiglie e le comunità, educando i giovani a essere discepoli di Gesù, non solo membri di una chiesa.

«Il convegno è stato organizzato allo scopo di riunire le famiglie e i formatori che hanno partecipato al progetto Kid nelle Unioni dell’Eud, da quando è iniziato nella nostra regione», ha spiegato Elsa Cozzi, direttore del dipartimento Ministeri in favore dei Bambini (Mib) presso l’Eud e organizzatrice dell’evento. «L’obiettivo primario era quello di celebrare i successi e le esperienze, condividere le sfide che M24-ConvegnoKID2incontriamo ogni giorno e incoraggiarci a vicenda», ha aggiunto.

Presenti i dirigenti di dipartimenti e ministeri dell’Eud collegati con il progetto Kid e il discepolato: Mario e Maria-José Brito, dell’Associazione pastorale e delle mogli di pastore; Paolo Benini, dei Ministeri Personali e Scuola del Sabato; e Barna Magyarosi, dei Ministeri per la Famiglia e l’istruzione. Hanno partecipato anche le famiglie e i singoli membri interessati nella ricerca di nuove idee e strategie per aiutare i propri figli a riscoprire il loro posto come discepoli di Gesù. Tutti hanno contribuito al successo dell’evento. M24-ConvegnoKID3

Tra gli ospiti vi erano: Linda Koh, direttore dei Mib alla Conferenza Generale; Don MacLafferty, direttore esecutivo del Ministero Kid a livello mondiale; Bonita Shields, direttore della Scuola del Sabato della fascia di età 9-16 anni; Kiti Freier Randall, neuropsicologo e ricercatore presso il Child Development International and Risk Behaviour degli adolescenti. Dalla Regione Trans-Europea (Ted), sono intervenuti Clair Sanches (dei Ministeri Femminili e Mib) e suo marito John, che hanno presentato il nuovo progetto di evangelizzazM24-ConvegnoKID4ione per le famiglie denominato «Messy Church».

I temi trattati nei workshop e nelle sessioni plenarie si concentravano su famiglia, rapporto genitori e figli, e formazione spirituale, il tutto con in mente il discepolato.

«Essere e fare discepoli: il punto focale di tutta la chiesa», «Come motivare, organizzare e istruire i bambini, i giovani e gli adulti a essere uniti e decisi a diventare discepoli di Cristo», «Costruire ponti tra le generazioni», «Come possono i bambini della Scuola del Sabato aiutare a costruire questo ponte», «Come imparano i bambini», sono questi alcuni degli argomenti presentati al convegno.M24-ConvegnoKID5

Vari responsabili del Kid si sono impegnati nell’organizzazione dell’evento, tra cui Mariarosa Cavalieri, dell’Unione italiana; Caterina Cazan, della Federazione Svizzera francese e italiana; Samuel De Abreu, dell’Unione portoghese; Pascal Rodet dall’Unione franco-belga. Vi è stata una persona sulla quale poter contare ogni volta in cui era necessario, è Monica De Paolis, il dottor Bucatin dei Canarini in Corsia. Abbiamo avuto anche il privilegio di avere un team M24-ConvegnoKID6per il culto, guidato da Timmy e Sabrina Minò con Liana Parvan, Mariarosa e Monica. Prezioso il contributo dei volontari.

«Questo convegno è stato un sogno che si è avverato, dopo molte ore di preparazione e tanto lavoro da parte di tutti coloro che erano coinvolti», ha affermato Elsa Cozzi.

I partecipanti sono andati via, alla fine, ricchi di speranza e di idee da portare a casa e mettere in pratica nelle loro famiglie e chiese.

«Un incontro Kid veramente storico», ha commentato Linda Koh, «La sua forza è stata la partecipazione intergenerazionale di adulti e bambini in tutte le attività. La mia preghiera è che più Unioni, Federazioni e chiese partecipino a iniziative di questo genere».M24-ConvegnoKID7

Sono cinque anni che l’Eud è impegnata nel Ministero Kid. Non è sempre facile intraprendere questo cammino di discepolato, in particolare a favore dei propri figli. Il progetto richiede impegno e cambiamenti di stile di vita che non sono sempre facili da raggiungere. Essere un seguace di Gesù richiede impegno quotidiano e perseveranza. La nostra vita frenetica a volte ci limita e dobbiamo fare deviazioni o rallentare. Ma se crediamo che questa sia la strada giusta, il Signore ci prenderà per mano e guiderà noiM24-ConvegnoKID8 e le nostre famiglie.

«Come formatori, ci impegniamo a continuare a sensibilizzare i genitori, i pastori e i membri delle comunità sulle loro responsabilità in quanto modelli spirituali per i bambini», ha concluso Elsa Cozzi, «Gesù ci chiama a essere discepoli e attende con impazienza la nostra risposta».

Dizionario della fede – Assemblea

Dizionario della fede – Assemblea

M23-Dizionario della fede_AssembleaNella Bibbia si fa riferimento essenzialmente all’assemblea religiosa. Il termine ebraico qahal, che rimanda all’idea della «convocazione», viene tradotto in greco con il sostantivo ekklesia, composto dalla preposizione ek «da» e klesis «chiamato», da cui deriva l’italiano «chiesa». Il termine e il verbo relativo ricorrono nel Nuovo Testamento 114 volte, ma solo due volte nei vangeli (Mt 16:18 e 18:17).

L’assemblea dei fedeli costituisce in pratica il raggruppamento di coloro che sono stati chiamati a uscire dalle proprie case, dal mondo o dal modo egoistico di pensare, per far parte della famiglia di Dio unita intorno alla signoria di Cristo. L’ekklesia, quindi, è l’evento nuovo che esprime la nuova creazione di Dio, l’ordine escatologico della salvezza e, di conseguenza, il popolo di Dio (1 Cor 1:2; 11:16-22, 2 Cor 1:1; Gal 1:13; 1 Ts 2:14; 2 Ts 1:4). Paolo, invece, per definire meglio il concetto di chiesa, ricorre alla similitudine del «corpo» (Rm 12:1-8; 1 Cor 12:12-27).

Napoli – Sermone e investitura Aisa

Napoli – Sermone e investitura Aisa

M23-Napoli_Aisa 1Simona Esposito – Il 24 maggio sono qui, ancora una volta, i ragazzi dell’Aisa, pronti per portare in alto lo stendardo degli scout avventisti. Hanno vissuto un’altra cerimonia d’investitura e tenuto il sermone in cui si riproponeva il tema del discepolato. Ogni bambino impersonava uno dei 12 apostoli, ciascuno con la propria storia e le proprie caratteristiche. Allegria, originalità e simpatia, questi sono stati i punti cardine della giornata, il tutto accompagnato, come sempre, dalla spiritualità. Dopo le promesse e la consegna delle distinzioni, un grande applauso non poteva mancare per questo gruppo solido che continua a tenere accesa la scintilla.

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Dizionario della fede – Ascoltare

Dizionario della fede – Ascoltare

M22-Disionario della fede_AscoltareSe si potesse riassumere tutta la Bibbia con un verbo, direi che il primato spetterebbe al verbo «ascoltare». Il credo per eccellenza dell’ebraismo è racchiuso in questa esortazione: «Ascolta, Israele: Il Signore, il nostro Dio, è l’unico Signore» (Dt 6:4). Dio visita il suo popolo non passando dagli occhi ma dalle orecchie. Se egli è la Parola, questa deve essere ascoltata. «E come crederanno in colui del quale non hanno sentito parlare? E come potranno sentirne parlare, se non c’è chi lo annunzi?… Così la fede viene da ciò che si ascolta, e ciò che si ascolta viene dalla parola di Cristo» (Rm 10:14,17).

Anche la chiesa di Laodicea, così sicura di sé e inconsapevole del proprio stato spirituale, deve imparare l’ascolto: «… se qualcuno ascolta la mia voce e apre la porta, io entrerò da lui e cenerò con lui ed egli con me» (Ap 3:20). Non siamo chiamati solo ad ascoltare la Parola di Dio, colui che trasforma la nostra vita, ma siamo altresì chiamati ad ascoltare gli altri per capire le loro esigenze, le aspettative, le disillusioni e le speranze.

Molto più complesso è invece mettersi all’ascolto del mondo. Coltivare l’apertura verso il mondo significa essere sensibili nei confronti delle preoccupazioni della nostra società e difendere gli uomini dalle forze distruttrici del male. Gesù e gli apostoli hanno saputo presentare la Parola di Dio in modo pertinente, perché hanno saputo ascoltare non solo Dio, ma anche gli altri e il mondo.

Dizionario della fede – Agape

Dizionario della fede – Agape

agape_logo_large-ANon c’è sostantivo più bello e più ambiguo. «Amare» vuol dire piacere, tenere in onore, trattare con gentilezza, con riverenza, gradire, essere soddisfatto.

Nel primo Testamento, l’amore non indica solo il rapporto dei sessi ma anche il legame di sangue, o spirituale, degli uomini tra loro: paternità, maternità o amicizia. «Amare», in senso ampio, designa la radice della convivenza sociale: «Amerai il prossimo tuo come te stesso». L’altro non è una minaccia ma colui che deve essere accolto e trattato con rispetto, riconoscendogli gli stessi diritti. La legislazione sociale coglie questa preoccupazione e si occupa anche dell’accoglienza degli stranieri.

Nel secondo Testamento, l’amore è un concetto centrale capace di racchiudere l’intero contenuto della fede. L’azione di Dio è fondata sull’amore e attende dall’uomo la sua risposta d’amore. Non vi troviamo l’amore erotico, come è invece ben documentato tra i profeti e nel Cantico dei cantici. L’accento viene messo sull’agape, vero fondamento delle relazioni tra gli esseri umani e con Dio.

Nel Sermone sul monte, Gesù esalta le virtù dei cittadini del regno di Dio, tra cui anche l’amore per i nemici. L’interrogativo che tutti ci poniamo è sapere se questa parola straordinaria, «Dio è amore», possa avere ancora un senso o se, con il nostro agire e le nostre parole, per non parlare di orrori, odio, guerre, fame, non abbiamo tolto credibilità a questa parola rivoluzionaria. Il compito dei credenti è quello di imparare a coniugare il verbo «amare» imitando Gesù. Nella storia della cristianità l’emulazione di Cristo ha sempre scatenato le forze creatrici al servizio degli altri.

Dizionario della fede – Abbâ

Dizionario della fede – Abbâ

M20-Dizionario biblico_AbbaIn aramaico, la lingua popolare usata al tempo di Gesù, abbâ era un attributo affettuoso con il quale i bambini si rivolgevano al padre (immâ invece era utilizzato per la mamma). Nel Nuovo Testamento viene invocato solo in tre passi (Mc 14:36; Rm 8:15; Gal 4:6). Il termine abbâ non appare mai nella ricca letteratura liturgica dell’antico giudaismo.

La consapevolezza della distanza tra Dio e l’uomo – «Dio è in cielo e tu sei sulla terra» (Ec 5:2) – impediva al pio israelita di rivolgersi a Dio con un appellativo comune. Solo nel tardo giudaismo abbâ non è più circoscritto al linguaggio infantile. Rabbi Chanin lo utilizza per fare appello alla paterna misericordia di Dio. Cristo usa abbâ per rivolgersi al Padre del cielo; è un’espressione familiare che sottolinea in modo del tutto nuovo il rapporto speciale che intercorre tra Gesù e Dio; è l’espressione della sua fiducia e della sua ubbidienza. Ma, al contempo, nel ripetere con lui questo titolo affettuoso, ci rende partecipi della sua condizione di Figlio. Per mezzo di Cristo la filiazione divina è stata estesa all’umanità che crede e grazie allo Spirito Santo è il dono escatologico (Rm 8:14,15).

Dizionario della fede – Alfa e Omega

Dizionario della fede – Alfa e Omega

M19-Dizionario fede_alfa-omegaL’alfa e l’omega sono la prima e l’ultima lettera dell’alfabeto greco e spesso vengono associate per indicare l’alfabeto, cioè i due estremi che contengono tutta la realtà. Il profeta Isaia ama presentare Dio come «il primo» e «l’ultimo» (Is 44:6; 48:12). In questo caso, per usare una terminologia militare, egli è «l’avanguardia» che apre un sentiero nuovo, un varco nel territorio dell’avversario, ma anche la «retroguardia» che raccoglie i feriti e dà forza alle persone stanche e scoraggiate.

Nell’Apocalisse, l’espressione «alfa e omega» (Ap 1:8; 21:6; 22:13) è associata ad altri modi di dire: «il primo e l’ultimo» e «il principio e la fine». Cristo, alfa e omega, è anche «colui che è, che era e che viene, l’Onnipotente» (1:8). Per il credente – stretto nella morsa della vita orientata in avanti verso il progresso con tutte le sue incognite, ma che lascia nella retroguardia una scia di feriti – è bello sapere che chi apre il sentiero e lo chiude è la stessa persona: un amico molto caro, Gesù Cristo.

Dizionario della fede – Altro

Dizionario della fede – Altro

M18-editorialeL’altro nel greco classico indica il «diverso». Quando lo si usa come sostantivo o come aggettivo introduce nel discorso una nuova persona, una nuova cosa o un nuovo gruppo. Nel greco del Nuovo Testamento troviamo 98 volte héteros e 155 volte allos.

L’altro è il prossimo donato da Dio (1 Cor 10:24; Rm 2:1 e Gal 6:4). L’altro acquista una rilevanza teologica quando esprime una diversità qualitativa (Mc 12:32; 2 Cor 1:13; 1 Cor 13:11). Luca, per descrivere gli effetti dell’effusione dello Spirito, usa l’espressione «altra lingua» (At 2:4). Paolo, invece, per sottolineare il carattere esclusivo del Vangelo mette in guardia i credenti dai «pseudo-apostoli» che predicano un «altro vangelo» (Gal 1:6).

L’aspetto più bello è espresso dal pronome allelous, «gli uni e gli altri», che esprime il senso della solidarietà e della parità di genere. Allelous è la cifra del rispetto e dell’amore fraterno che dovrebbe regnare nella chiesa di Gesù Cristo.

 

Dizionario della fede – Amen

Dizionario della fede – Amen

M17-Dizionario della fede_Amen«Amen» è la trascrizione dell’ebraico âmen (dal verbo aman che significa «dimostrarsi saldo, degno di fede», «rimanere», alla forma niphil «sentirsi sicuro, avere fede») e, quindi, significa «certamente», «veramente». Nelle fonti giudaiche ricorre come una risposta di conferma e di convalida al discorso di un altro; rispondere «Amen» alla preghiera o alla lode ha valore di assenso, piena partecipazione o pieno accordo.

Oggi, l’Amen è confinato esclusivamente a una rigida formula liturgica e ha perso il senso di accoglienza consapevole di una promessa. Ma come sappiamo bene, l’ubbidienza della fede non può essere limitata alla sola liturgia. Sarebbe interessante riuscire a coniare un’altra formula di risposta della comunità al messaggio di Dio che nelle azioni e nel pensiero trasformi i credenti non solo in semplici sostenitori di un messaggio ma in veri e responsabili testimoni di Dio.

In Apocalisse 3:14 Cristo stesso diventa il Sì di Dio, l’Amen, il testimone fedele e verace (Sal 89:38). Rispondendo «Amen» al Sì di Dio è come se la Chiesa dichiari che quell’assenso è valido anche per se stessa (Ap 22:20). Da ora in poi, l’Amen che pronunciamo alla fine di una preghiera non può essere più una semplice formula distratta e abitudinaria.

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