Libro Amico di sera. Il fuorilegge

Libro Amico di sera. Il fuorilegge

Notizie Avventiste – Il Centro culturale di scienze umane e religiose (CeCsur) di Firenze propone una novità, Libro Amico diventa anche serale.

Martedì 30 aprile, alle ore 20,30, sarà presentato il libro Il fuorilegge. La lunga battaglia di un uomo solo (Feltrinelli 2020) di Mimmo Lucano, ex sindaco di Riace (RC). 
Interverranno l’autore e Davide Romano, direttore dell’Istituto avventista di Firenze. 
Mimmo Lucano racconterà come è nato e si è sviluppato il “modello Riace” che è stato poi oggetto di riflessione e studio. 

L’appuntamento è presso la sala conferenze dell’Istituto avventista, in via Ellen Gould White 8 (zona Careggi, accanto al Cto) a Firenze. L’ingresso è gratuito.

Per questo evento è stato predisposto un link di prenotazione: https://cecsur.it/evento/il-fuorilegge-mimmo-lucano/   

La presentazione sarà trasmessa anche in diretta video su You Tube. Chi lo vorrà potrà lasciare un messaggio o porre una domanda all’ospite.

Per guardare le registrazioni di tutti gli incontri del CeCsur, visita l’archivio sul sito di HopeMedia Italia

 

 

 

 

 

Giornata della Terra. Adra International invita a un’azione globale

Giornata della Terra. Adra International invita a un’azione globale

Il tema di quest’anno, “Pianeta vs plastica”, mette in evidenza il riciclo nell’ambito dello sviluppo sostenibile.

Notizie Avventiste – L’Agenzia Avventista per lo Sviluppo e il Soccorso (Adra International) guida un movimento globale, #GoGreenWithAdra, che mira a promuovere la gestione dell’ambiente, ad aumentare la consapevolezza dei problemi ambientali globali e a instillare un senso di responsabilità negli studenti e negli individui di ogni provenienza per contribuire a un pianeta più sostenibile.

In occasione della Giornata della Terra (22 aprile), le comunità di tutto il mondo sono state invitate a partecipare a questo movimento e a realizzare attività come la pulizia dell’ambiente, il giardinaggio e la piantumazione di alberi. Condividendo i progetti sui social media e utilizzando l’hashtag “#GoGreenWithAdra”, le persone possono collaborare a questa azione collettiva verso la conservazione e la sostenibilità ecologica.

L’agenzia umanitaria avventista, con le sue sedi nazionali, è testimone in prima persona di come i disastri meteorologici, la deforestazione, la siccità e gli incendi boschivi cambino e distruggano la vita di moltissime persone in tutto il mondo.


“Con un clima sempre più instabile, il mondo si trova ad affrontare sfide senza precedenti per anticipare e rispondere alle conseguenze della volatilità climatica” ha affermato Imad Madanat, vicepresidente di Adra International per gli aiuti umanitari “Grazie all’ampia rete di sedi nazionali, Adra è ben posizionata per realizzare i progetti nelle zone più vulnerabili e rafforzare la resilienza e la capacità delle comunità di resistere agli effetti delle catastrofi naturali. Nella Giornata della Terra rinnoviamo il nostro impegno nei confronti delle persone che serviamo, del nostro pianeta e del creato. I nostri progetti hanno l’obiettivo di dotare le popolazioni più a rischio degli strumenti necessari per prepararsi e mitigare i disastri imprevisti, proteggendo allo stesso tempo l’ambiente”.


Il tema della Giornata della Terra di quest’anno, “Pianeta contro plastica”, attira l’attenzione sull’urgente necessità di affrontare l’inquinamento dovuto a questo materiale non biodegradabile, che rappresenta una minaccia significativa per la vita marina, le falde acquifere, la salute del suolo e il benessere umano. In risposta, Adra è alla guida di progetti attenti all’ambiente in tutto il mondo, tra cui iniziative come progetti di agricoltura rispettosa del clima nella Repubblica Democratica del Congo, promozione degli orti domestici e dell’agricoltura biologica nelle Fiji, creazione di serre nelle regioni soggette a siccità di El Salvador, facilitare gli sforzi di rimboschimento in Madagascar e introdurre colture resistenti alla siccità nelle comunità che affrontano l’insicurezza alimentare in Honduras e Kenya.

Inoltre, il Comitato internazionale della Croce Rossa (Icrc) e il progetto pilota EcoAct collaborano con le sedi Adra in Canada e Germania per creare il “calcolatore del carbonio umanitario”. Lo studio aiuta Adra a determinare le emissioni di gas serra derivanti dai progetti realizzati in tutto il mondo, promuovendo l’obiettivo dell’organizzazione di salvaguardare l’ambiente e le comunità in cui opera.

[Foto: Aiden Zinke/Adra International. Fonte: Adra International

Potenza. Chiesa creativa

Potenza. Chiesa creativa

Gabriela Bamonte – Il bambino ha esperienza delle realtà attraverso il gioco, mezzo di conoscenza anche delle verità bibliche. La comunità avventista di Potenza ha abbracciato il progetto “Chiesa creativa”, ricevendo la formazione da Lina Cavalieri. La mattina di sabato 17 febbraio, la past. Stefania Tramutola ha commentato l’episodio della moltiplicazione dei pani e dei pesci, raccontato nel Vangelo di Giovanni. Ha sottolineato come la generosità di un ragazzo, che rinuncia alla sua scorta alimentare, permette a Gesù di sfamare più di cinquemila persone.

Nel pomeriggio, si è svolto il programma della “Chiesa creativa” e ci siamo concentrati sulla vicenda di Mosè, chiamato da Dio attraverso il roveto ardente per liberare il popolo di Israele che era schiavo in Egitto da circa 400 anni. I bambini e i genitori presenti hanno fatto esperienza visiva e tangibile della vicenda biblica attraverso la costruzione di semplici manufatti: neonato in una cesta, piramidi, geroglifici, mattoncini di paglia e fango, fatica del popolo schiavo, passaggio del Mar Rosso all’asciutto, impronte sulla sabbia del popolo in cammino. Alcuni canti e una preghiera hanno concluso l’attività. È seguita la degustazione di golosità figuranti l’episodio.

[Foto: Lina Cavalieri (cover) e Donata Mollica]

Nuovo appuntamento
Enza Tramutola – Nel pomeriggio di sabato 23 marzo, Lina Cavalieri è arrivata dalla Sicilia per guidarci nel terzo incontro del progetto “Chiesa creativa”. Bambini appartenenti alla nostra chiesa e non, insieme ai loro genitori, si sono cimentati nello svolgimento di alcune attività che avevano come tema comune “la croce”.

 [Foto:Vincenzo Bochicchio]

L’arte di rallentare il tempo

L’arte di rallentare il tempo

Tutte le cose che ci uniscono, comunità, famiglia, amicizia, prosperano grazie all’unica dimensione che sembra mancarci sempre: il tempo.

Carmen Lăiu – “Quando le cose accadono troppo in fretta, nessuno può essere sicuro di niente, di niente, nemmeno di se stesso” (Milan Kundera). 
Poco prima della mia visita in Svizzera, ho letto le avventure di una blogger che era in vacanza nel Paese dei Cantoni con la sua famiglia. L’ultimo giorno, su insistenza del marito, ma anche per non voler perdere il panorama unico del Monte Rigi, acquistarono degli abbonamenti della durata di tre giorni, che permettevano di viaggiare in treno, autobus, cabinovia e in ogni altro mezzo di trasporto pubblico.

Gli abbonamenti per tutti e quattro i membri della famiglia erano stati piuttosto costosi, ma la prospettiva di vedere le Alpi in tutto il loro splendore rendeva la spesa accettabile. Il giorno in cui salirono sul treno del Rigi, che li avrebbe portati in cima alla regina delle montagne, si resero conto non solo di aver sprecato i soldi, ma di aver anche perso le speranze di ammirare le cime innevate, le montagne azzurre, i laghi e quei verdi prati primaverili. Non si vedeva nulla. Oltre il finestrino del treno che risaliva i crinali della montagna, la nebbia era fitta. Era come se tutto il latte delle mucche all’alpeggio, trasformato in yogurt, fosse rotolato giù dalla cima, ricoprendo ogni angolo di un paesaggio da favola.

Presi da un’ondata allucinatoria, gli uomini moderni perdono qualcosa di molto più importante dei meravigliosi paesaggi delle Alpi. Sebbene ci sia così tanto da vedere, assaporare e condividere, spesso riusciamo a percepire solo ombre, sagome vaghe o una foschia simile a uno yogurt, oltre il finestrino del treno mentre corre attraverso i pochi decenni della nostra vita.

La mancanza di tempo e fretta ci impoveriscono 
“È una vita povera questa se, pieni di preoccupazioni, non abbiamo tempo per stare in piedi e guardare” ha scritto il poeta gallese W.H. Davies. 
La giornalista e scrittrice inglese Catherine Blyth osserva: "Spesso pensiamo al tempo in termini di produttività, ma il modo in cui utilizziamo il nostro tempo parla della libertà che abbiamo o non abbiamo". Anche se leghiamo la mancanza di tempo al successo, non avere tempo significa essere più poveri, e la povertà di qualsiasi tipo significa impotenza.

Dopo una vita in cui non riusciva a rallentare, la scrittrice e conduttrice televisiva inglese Joan Bakewell, poche settimane dopo un’operazione all’anca, si è resa conto di quanto tutti sembrino frettolosi quando ci si muove lentamente. All’improvviso era diventata un ostacolo per gli altri, che la spingevano con impazienza o addirittura con irritazione, desiderosi di raggiungere un luogo per loro molto importante, a giudicare dall’entusiasmo con cui si dirigevano verso la loro destinazione sconosciuta.

Siamo diventati così frettolosi e sopraffatti dalle preoccupazioni per necessità, o è semplicemente una nostra scelta? Bakewell ammette che nel suo caso sono vere entrambe le cose. Da un lato, ci sono tanti aspetti tra i quali destreggiarsi: cucinare, pulire la casa, fare acquisti online o nei negozi, prendersi cura del giardino, occuparsi dei bambini, incontrare la famiglia e gli amici, gli impegni di lavoro… L’elenco è abbastanza lungo da far sembrare il sonno una vera benedizione.

D’altro canto, anche la lista delle cose che non dobbiamo, ma vogliamo fare è anch’essa molto lunga. Nel caso di Bakewell comprende ricette da provare, stanze da riorganizzare o luoghi da vedere. Queste sono certamente scelte, ma come per molte persone, spesso ci si confonde quando si tratta di distinguerle dalle necessità.

La scrittrice americana Melissa Kirsch, ricordando la mattina in cui inciampò sulle scale della metropolitana perché aveva troppa fretta, annovera tra i danni non solo i graffi e le contusioni riportate, ma anche l’ulteriore disagio che ha recato a coloro con cui ha interagito in quella occasione.

“Abbiamo fretta perché siamo in ritardo. Abbiamo fretta anche perché vogliamo allontanarci velocemente dal disagio. Ci affrettiamo a trovare soluzioni ai problemi che trarrebbero beneficio da una considerazione più approfondita. Ci affrettiamo ad assumere obblighi, decisioni o relazioni perché vogliamo che le cose siano risolte” scrive Kirsch, sottolineando quanto sia ridicolo trattare la vita semplicemente come un elenco di cose da risolvere, non un elenco di cose da fare.

Poiché spesso si ritrovava a voler passare al punto successivo della lista, anche quando si stava godendo quello che stava facendo, Kirsch dice di aver imparato a fermarsi e a chiedersi dove correva e perché. Queste sono ottime domande che si pone anche la poetessa americana Marie Howe in uno dei suoi componimenti. Mentre costringe la sua bambina a starle dietro in un’intensa giornata piena di corse in lavanderia, a fare la spesa, al mercato e al distributore di benzina, l’autrice si rende conto dell’inutilità della propria fretta, che trasmette alla figlia: “Dove voglio che vada di fretta? Alla sua tomba? / Alla mia?".

Un ritmo più lento, una vita migliore: come rallentare 
L’ossessione di andare sempre più veloci ci ha portato in un’“era di rabbia”,[1] scrive il giornalista scozzese Carl Honoré, autore di un libro sulla vita sotto la tirannia del cronometro, notando la rabbia e l’irritazione che manifestiamo per strada, quando facciamo la spesa, nelle relazioni o al lavoro. Non tolleriamo più interruzioni né ritardi, e in questa corsa in cui non riusciamo più a staccare il piede dall’acceleratore, in qualche modo scopriamo che gli altri sono diventati degli ostacoli da superare per arrivare in tempo.

Sfogliando un giornale all’aeroporto di Roma, Honoré ha avuto un’illuminazione quando ha letto di un progetto pensato per accorciare il tempo che i genitori trascorrono con i propri figli prima di andare a dormire: fiabe classiche condensate in serie audio di un minuto. L’idea di finire cinque storie in soli cinque minuti sembrava troppo bella per essere vera; questo accadeva in un momento in cui suo figlio di due anni chiedeva storie lunghe, da leggere lungamente, mentre lui faticava per scegliere le storie più brevi, da riuscire a leggere il più velocemente possibile in modo da poter passare al punto successivo in agenda, che si trattasse del lavoro, della cena, di un buon libro o del telegiornale della sera. Fu solo quando iniziò a calcolare quanto tempo avrebbe guadagnato con la nuova serie di fiabe che si rese conto di quanto fosse diventata distorta la sua visione della vita e delle cose belle in essa contenute, infettato da questo virus della fretta che sembra non abbandonarlo mai e che non perdona nessuno.

Infatti, è proprio questa rivelazione degli effetti dei ritmi frenetici della vita adulta sui nostri figli (sempre più bambini e adolescenti finiscono dallo psicologo con sintomi di depressione e ansia, o con disturbi alimentari) a farci capire che forse la cosa più ragionevole è rallentare. Dopotutto, “tutte le cose che ci uniscono e rendono la vita degna di essere vissuta – comunità, famiglia, amicizia – prosperano grazie all’unica cosa di cui non abbiamo mai abbastanza: il tempo”.[2]

Non esiste una formula infallibile per rallentare, ma ognuno di noi può cercare l’equilibrio e il ritmo che più gli si addice, conclude Honoré, dopo aver esaminato diversi ambiti della vita colpiti da questa corsa perpetua ed essere giunto a una conclusione prevedibile: spesso, vivere più lentamente è meglio per la salute, il lavoro e le relazioni familiari.

Il cambiamento inizia con piccoli passi. Si può scegliere di mangiare lentamente, in compagnia di qualcuno, pietanze preparate con ingredienti che abbiamo in casa, piuttosto che ingurgitare cibo da fast food davanti al computer. Oppure, potremmo scegliere di goderci una mattinata soleggiata, invece di innervosirci nel traffico e irritare l’automobilista che ci precede. Potremmo iniziare prestando tutta la nostra attenzione a qualcuno in famiglia che ci sta dicendo qualcosa, invece di controllare il telefonino o scorrere mentalmente il programma della giornata.

Quello che cerchiamo in questo processo di rallentamento non è necessariamente la lentezza, ma la sensazione di poter gestire le attività quotidiane e godere delle cose belle della vita, osserva l’autrice americana Tchiki Davis. Alcuni dei suoi suggerimenti sono: fare pause mirate, ridurre il tempo trascorso al telefono, scrivere un diario (è una tecnica utile per "aiutare il nostro cervello a cambiare marcia") o passeggiare nella natura.

Abbracciare la semplicità e il minimalismo, dire no a programmi e attività di cui non abbiamo veramente bisogno, concentrarci sulle esperienze presenti piuttosto che lasciarle scivolare nel futuro o nel passato, coltivare la gioia e la gratitudine per le cose belle della vita sono altri modi per sfuggire alla corsa sfrenata.

Il tempo per gli altri è tempo che doniamo a noi stessi 
La mancanza di tempo può indurci ad agire contro le nostre convinzioni e i nostri principi (o almeno a livello indicativo), come dimostra un famoso esperimento condotto al Seminario teologico di Princeton nel 1970. Mentre cercavano un edificio nel campus in cui dovevano tenere un incontro (alcuni sulla parabola del buon samaritano appena letta, altri su un altro argomento), gli studenti si sono imbattuti in una persona accasciata sul ciglio della strada, che gemeva. La “vittima” faceva parte del gruppo di ricerca, ma gli studenti non lo sapevano.

La maggior parte dei seminaristi non ha aiutato la persona caduta perché aveva fretta di raggiungere il luogo dove avrebbero presentato la relazione. I risultati hanno smentito l’ipotesi dei ricercatori secondo cui gli studenti che avevano appena letto la parabola del buon samaritano sarebbero stati più propensi ad aiutare. La maggior parte di loro, infatti, ha ignorato l’uomo bisognoso, non gli ha chiesto cosa fosse successo o si fermava per un momento al suo fianco senza aiutarlo davvero. L’unico fattore che ha fatto la differenza è stato il tempo. Mentre alcuni partecipanti pensavano di avere abbastanza tempo per arrivare alla conferenza, altri sono stati avvertiti di affrettarsi perché sarebbero arrivati in ritardo. Alla fine, due terzi degli studenti che ritenevano di avere tempo e solo il 10% di quelli che pensavano di essere in ritardo si sono fermati per aiutare la “vittima”.

Se la percezione della mancanza di tempo ha reso insensibili a un bisogno evidente coloro che hanno maggiori probabilità di fare del bene (e più di mezzo secolo fa, in un mondo che sembrava muoversi piuttosto lentamente), quale speranza possiamo avere?

Nel tentativo di rispondere a questa domanda, la dottoressa americana Gabriella Rosen Kellerman suggerisce che il problema risieda nel modo in cui il nostro cervello percepisce il tempo. Diventa un fattore determinante nel decidere se fermarci (o meno) per venire incontro ai bisogni di coloro che vivono intorno a noi. Spesso non è tanto la mancanza oggettiva di tempo quanto la nostra percezione soggettiva di essa, scrive Kellerman, spiegando che l’incito a sbrigarsi innesca un certo meccanismo nella nostra mente che ci costringe ad aumentare la velocità e a ignorare tutto ciò che ci distrarrebbe dal nostro obiettivo.

Le persone generose con il loro tempo sperimentano l’abbondanza di tempo 
Quando abbiamo poco tempo, siamo ancora meno propensi ad aiutare gli altri, ma questa potrebbe essere proprio la soluzione, secondo uno studio del 2010. I ricercatori hanno scoperto che le persone che sono generose con il loro tempo sperimentano una sensazione di abbondanza di tempo. E poiché si sentono anche più efficienti, coloro che donano tempo hanno maggiori probabilità di trascorrere del tempo con gli altri nonostante i loro impegni.

Questa è davvero una buona notizia per coloro che lamentano di aver perso il controllo del proprio tempo e di essere troppo stanchi per investire nelle relazioni con gli altri. Il tempo non è denaro, né lo è l’ambizione di battere tutti i record di velocità. È la vita che è stata messa nelle nostre mani che porta con sé la promessa dell’eternità e attraverso di essa tocchiamo la vita di coloro che Dio ha posto in mezzo a noi. 

(Carmen Lăiu è redattrice di Signs of the Times Romania e ST Network).

Note 
[1] Carl Honoré, In Praise of Slow: How a Worldwide Movement Is Challenging the Cult of Speed (Elogio della lentezza: come un movimento mondiale sfida il culto della velocità), Orion, 2005 p. 32. 
[2] Ivi, p. 27.

[Fonte: st.network. Traduzione: V. Addazio]  
[Foto: Graziano Capponago]

 

 

 

Culto evangelico Rai Radio 1. A colazione con Gesù

Culto evangelico Rai Radio 1. A colazione con Gesù

Domenica 21 aprile, alle 6,35 del mattino, potremo ascoltare una nuova puntata del Culto evangelico sintonizzandoci su Rai Radio 1. Ilaria Castaldo, tenente ausiliaria dell’Esercito della Salvezza, terrà la predicazione sul tema “A colazione con Gesù”, basata sul testo di Giovanni 21:1-14.

Il programma proseguirà con il notiziario dal mondo evangelico e la segnalazione di alcuni appuntamenti.
Chiude la puntata la rubrica “Il cammino verso l’unità” a cura di Luca Maria Negro.

Clicca qui per ascoltare le puntate del Culto evangelico già andate in onda. 

 

 

 

Pavia. Incontro su E. G. White, Riforma e Inquisizione

Pavia. Incontro su E. G. White, Riforma e Inquisizione

Piero Riffaldi – Venerdì 12 aprile, la chiesa avventista di Pavia ha organizzato un incontro sul tema della visione di Ellen G. White (scrittrice cristiana e cofondatrice della denominazione, ndr), riguardante il periodo storico della Riforma protestante e dell’Inquisizione, come trattati nel suo libro Il gran conflitto.

L’argomento della serata è stato introdotto dal nostro pastore, Daniele La Mantia, che ha poi lasciato la parola al dott. Emilio Giovannetti per l’esposizione di una parte della propria tesi di laurea in scienze storiche. 
La trattazione è iniziata sulla Riforma di Magdeburgo, con i Centuriatori che hanno scritto i 13 volumi riguardanti la vera chiesa di Dio, sul cui filone si è poi inserita Ellen G. White. 
Il tema centrale dell’esposizione del dott. Giovannetti ha riguardato alcuni dei primi quattordici capitoli del volume Il gran conflitto, con analisi, in particolare, dell’azione dell’Inquisizione italiana e spagnola oltre che dell’istituzione del Sant’Uffizio.

L’analisi storica si è protratta sino al periodo della Rivoluzione francese, con la critica di E G. White alle persecuzioni dei cristiani, sia cattolici sia protestanti. 
La serata si è conclusa con un breve dibattito, in cui il dott. Giovannetti ha risposto a domande e interventi dei presenti in sala.

[Foto: Sergio Gomez]

 

 

 

 

 

La Spezia. Anniversario di matrimonio e festa per consacrazione pastore

La Spezia. Anniversario di matrimonio e festa per consacrazione pastore

Debora Melzi – Sabato 13 aprile, nella chiesa avventista di La Spezia, vi è stata grande festa e gioia per la celebrazione di due eventi.

Anniversario di matrimonio 
La comunità e tutti i presenti, insieme ai figli della coppia, hanno festeggiato i 59 anni di matrimonio di Concetta Brancato e Sergio Bettinotti. Mentre sullo schermo scorrevano alcune fotografie della loro storia e del loro amore, Concetta ricordava qualche aneddoto della loro vita insieme.
Chiaramente la coppia non ha vissuto soltanto momenti belli e felici, ci sono stati anche problemi e avversità, come quando Sergio non voleva che Concetta frequentasse la chiesa avventista, ma lei ci andava di nascosto… La sua perseveranza e costanza, sia nei confronti di Dio che della sua famiglia, hanno portato frutto e ora i due coniugi hanno una famiglia felice. Hanno cresciuto i loro figli con forti valori e principi morali, e adesso si godono i nipoti con la certezza e la consapevolezza che, per ogni cosa, Dio è con loro.
La comunità ha dedicato a Concetta e a Sergio il testo biblico di Ecclesiaste 3:11.

Festa per la consacrazione del past. Nunes 
Tutto il distretto era riunito nella chiesa di La Spezia, sabato 13 aprile, con ospiti arrivati anche da Firenze e da Milano, e il past. Daniele Calà, direttore del Campo Centro (supervisiona le comunità avventiste dell’Italia centrale, ndr ), per festeggiare insieme la recente consacrazione del past. Silvio Nunes, avvenuta il 3 marzo durante l’Assemblea Amministrativa dell’Unione italiana. Con lui era presente sua moglie Raquel.

La gioia è stata grande, l’affetto che ogni fratello e ogni sorella nella fede nutre per questa splendida famiglia si percepiva in ogni parola e gesto. Il loro impegno è magistrale e sono molto amati perché ad ogni loro passaggio lasciano un’ondata di energia positiva, di amore fraterno e incondizionato per il prossimo, che non lascia nessuno indifferente.

Le comunità avventiste di La Spezia, Monzone e Viareggio sono felici di poter collaborare con loro e siamo certi che saranno anni di grandi benedizioni e impegno da parte di tutti. Gli dedichiamo il testo biblico di Efesini 2:10.

[Foto: Debora Melzi]

Ricordando il past. Rolando Rizzo

Ricordando il past. Rolando Rizzo

Pubblichiamo l’articolo che Il Momento, periodico della curia di Forlì, ha dedicato a Rolando Rizzo, pastore avventista emerito e scrittore, dopo la sua scomparsa.

“Non solo la chiesa avventista, fortemente radicata nella realtà forlivese con il dono della sua spiritualità e dei preziosi servizi offerti fino dal 1984 agli anziani con “Casa Mia”, ma tutta la comunità locale hanno motivi di gratitudine per la testimonianza cristiana, civile e umana che ha offerto per sedici anni a Forlì e in Romagna il pastore emerito Rolando Rizzo, morto il 14 marzo”.

Nato ottanta anni fa a Rossano Calabro, ha svolto gli studi a Villa Aurora di Firenze, dove è stato per anni professore di teologia pratica nella facoltà teologica avventista. Non è mai stato chiuso nella “torre d’avorio” della teologia ma, da vero teologo, è stato anche in dialogo operoso con il mondo.
Tanti i saggi e le conferenze apprezzate in tutto il Paese, ma non sono stati meno vitali i frutti e le opere del suo multiforme impegno. Nel decennio della sua intensa e feconda collaborazione all’attività del circolo Acli “Oscar Romero” (poi socio anche del circolo “Lamberto Valli”), ho potuto conoscerne a fondo la ricchezza umana e culturale. E la tensione per il bene comune, inseparabile per lui da valori come la libertà, la democrazia, la giustizia sociale e la pace.

Nel periodo forlivese è emerso anche tutto il suo talento di narratore. Fra i vari romanzi degni di menzione, ricordo la particolare bellezza de “Il mulino sul Colognati”, che ha tutto il profumo e la valigia di ricordi della sua fanciullezza nella terra di origine. Particolarmente belli, inoltre, i racconti di “Cieli tamarri” (2014). Dello stesso anno è la produzione poetica raccolta nel libro “Il nulla e l’incanto”, dedicato ai migranti.

Con don Erio, con padre Florin (illuminato parroco della chiesa ortodossa romena di Forli) e con alcuni laici, Rolando Rizzo è stato uno dei pilastri del circolo Acli “Oscar Romero”, particolarmente impegnato nel dialogo ecumenico, in quello interreligioso e anche nel confronto con chi, “per la difficoltà di credere in una fede religiosa”, si definisce agnostico o non credente. Diceva Rolando di sé: “Ho lavorato a tempo pieno come manovale della speranza, da servitore della Parola e di una comunità di fede ispirata all’Evangelo di Gesù Cristo…”; e ancora “l’incontro, l’amicizia e la fraternità è ciò che di più importante ci resta nel sentiero aspro dell’esistenza”.

Davvero profondo l’attaccamento di Rolando alla figlia Simona e alla moglie Raffaella, che gli è stata molto vicina fino al suo ultimo respiro.
Riposa in pace, caro Rolando.

Pierantonio Zavatti, Il Momento, 28 marzo 2024. 

Tea centro-nord. Soggiorno al mare 2024

Tea centro-nord. Soggiorno al mare 2024

“I tempi odierni alla luce delle profezie” sarà il tema spirituale.

Dall’1 al 15 settembre, a Bellaria-Igea Marina (RN), presso il Simple Hotel, si svolgerà il soggiorno di vacanza al mare per la Terza età (Tea) del centro-nord, organizzato dal Dipartimento dei Ministeri avventisti della Famiglia (Maf)-Terza età.

Oltre ai responsabili dei Maf, saranno presenti come animatori il past. Franco Evangelisti di Guerrino, il dott. Tiziano Rimoldi, docente di materie storiche e giuridiche presso la Facoltà avventista di teologia di Firenze, che parlerà della Riforma protestante. Le riflessioni spirituali avranno come punto focale il messaggio tratto dai libri profetici minori.

“Posta nella ridente terra di Romagna, lungo la costa del mare Adriatico, da anni Bellaria accoglie un nutrito gruppo di famiglie e di fratelli e sorelle nella fede della terza età avventista, che hanno scelto di condividere insieme un soggiorno di vacanza al mare” affermano gli organizzatori.
“Nell’accogliente Simple Hotel” aggiungono “per l’occasione riservato completamente al nostro gruppo della terza età da parte del titolare dell’Hotel Milano, situato a soli pochissimi metri dalla spiaggia, ogni giorno potremo vivere insieme la gioia dell’amicizia, della condivisione, della riflessione nello studio della Parola di Dio. Essendo l’Hotel Simple completamente a nostra disposizione, allestiremo a piano terra due locali per una piccola mostra della Bibbia e per l’angolo dedicato alla salute”.

Tema 
Il tema di quest’anno sarà “I tempi odierni alla luce delle profezie”. I momenti di meditazione, come sempre, saranno arricchiti da parti speciali, dai canti, dalla celebrazione della santa Cena, da una festa battesimale in riva al mare e da una celebrazione dei 160 anni della presenza avventista nel nostro Paese. “Dopo aver vissuto per molti anni tante bellissime esperienze in occasione di questi soggiorni, vi assicuro che vale la pena esserci” invitano gli organizzatori.

Costi 
– Soggiorno in pensione completa e bevande illimitate ai pasti: 53 euro a persona al giorno, più 5 euro al giorno per ombrellone e lettino al mare.
– Soggiorno in pensione completa e bevande illimitate ai pasti, in camera doppia uso singola: 68 euro pensione completa al giorno, più 5 euro come quota giornaliera per ombrellone e lettino al mare.
– Riduzione mezza pensione: 5 euro.
– Supplemento pasto extra: 19 euro bevande incluse.

Bambini 
– da 0 a 2 anni in camera con 2 adulti: 10 euro al giorno.
– da 3 a 12 anni in camera con 2 adulti: meno 50%.
– riduzione terzo letto: meno 20%.

Per le prenotazioni e per ulteriori informazioni rivolgersi a:
Franco Evangelisti di Guerrino, tel. 333/9139678; email – f.evangelisti2@avventisti.it;
Tiziana Frezzotti, tel. 349/4446446; email – tizi.free@libero.it.

Scarica qui la locandina.

Libro Amico di sera. Salvezza con…

Libro Amico di sera. Salvezza con…

Notizie Avventiste – Il Centro culturale di scienze umane e religiose (CeCsur) di Firenze propone una novità, Libro Amico diventa anche serale.

Martedì 23 aprile, alle ore 20,30, sarà presentato il libro Salvezza con …A casa nostra. Cronaca da Riace (Feltrinelli 2024) di Marco Rizzo, giornalista e scrittore, e Lelio Bonaccorso, fumettista.
Interverranno Lelio Bonaccorso e Tamara Pispisa, docente della Facoltà avventista di teologia.

L’appuntamento è presso la sala conferenze dell’Istituto avventista, in via Ellen Gould White 8 (zona Careggi, accanto al Cto) a Firenze. L’ingresso è gratuito.

Per questo evento è stato predisposto un link di prenotazione: https://cecsur.it/evento/salvezza-cronaca-da-riace/

La presentazione sarà trasmessa anche in diretta video su You Tube. Chi lo vorrà potrà lasciare un messaggio o fare una domanda all’ospite.

Per guardare le registrazioni di tutti gli incontri del CeCsur, visita l’archivio sul sito di HopeMedia Italia.

Pisa. Presentazione al tempio

Pisa. Presentazione al tempio

Laura Lorusso – Sabato 23 marzo, nella chiesa avventista di Pisa, si è tenuta la cerimonia di presentazione al tempio di Riccardo Mangiameli. I bambini lo hanno festeggiato intonando canti di lode e dedicandogli un brano musicale. I genitori, Marilena Cartelli e Andrea Mangiameli, insieme alla sorellina Arianna, si sono inginocchiati davanti al Signore e il past. Evelin Stuparu ha invocato sul piccolo, stretto tra le braccia della mamma, la benedizione divina.

[Foto pervenuta dalla comunità in oggetto] 

 

 

 

 

Avventisti Ticino e Aisa Genova. Gemellaggio scout

Avventisti Ticino e Aisa Genova. Gemellaggio scout

Sofia e Silvia Gutiérrez – Nel tardo pomeriggio dell’8 marzo, il gruppo Aisa (Associazione Italiana Scout Avventista) di Genova è stato accolto calorosamente a Massagno (Svizzera) dai pastori Davide Malaguarnera e Matthia Mag, e da tutto il gruppo scout avventista del Ticino, per un gemellaggio in un “weekend di fuoco”.

Il tema spirituale è stato “Viaggiando con Gesù”. Abbiamo avuto come ospite il pastore della chiesa avventista di Genova, Eugen Havresciuc, che ha trattato il tema e si è occupato delle attività spirituali principali, soprattutto dei momenti di preghiera. Per questo abbiamo introdotto le distinzioni professionali scout di “Preghiera” e “Pane della Vita”.
Il past. Havresciuc ha parlato dell’importanza della preghiera, del suo risultato e della differenza tra le preghiere. Per facilitare tutto questo, abbiamo imparato l’acronimo Acrr: Adorazione – Confessione – Ringraziamento – Richiesta. I tre principali momenti spirituali sono stati introdotti da scenette mimate da tre animatori di Genova.

In seguito, i Tizzoni (6-11 anni) e gli Esploratori (12-15 anni) si sono divisi per i giochi di conoscenza diretti da Martina e Marco. Nel corso della serata si sono aggiunti gli animatori e insieme abbiamo trascorso un bel programma. Non potevano mancare i canti scout, diretti da Daniele Zoni, Sofia Gutiérrez e Federico che ci hanno accompagnato con la chitarra e il tamburo africano per tutto il fine settimana.

Sabato pomeriggio non ci ha fermato la pioggia e neanche il freddo. I giochi sono stati organizzati all’aperto da Marco Rodriguez e Gustavo Gutiérrez. Ci siamo divertiti “combattendo con i lupi, gli eschimesi e superando ostacoli”. Siamo rientrati in chiesa per la merenda e poi chiudere il sabato con una serata ricreativa diretta da Daniele.

Cosa dire del mangiare? Helena e Paolo Fonseca, con il loro ottimo menu, ci hanno servito come principi e principesse scout!

Domenica mattina, dopo la sveglia, la colazione e la sistemazione dei locali bunker dove abbiamo dormito, ci siamo infilati i costumi da bagno ed eravamo pronti per andare allo Splash&Spa. I nostri ragazzi, i bambini e gli animatori si sono divertiti e rilassati giocando con gli scivoli, le bolle e la piscina all’aperto. Fuori la temperatura era di 4 gradi ma non ha fermato nessuno! Abbiamo sentito quanto è grande Dio che ha creato l’uomo e gli ha donato l’intelligenza per creare posti ricreativi come lo Splash&Spa.

Ogni incontro ha un inizio e anche una fine. Ci siamo salutati soddisfatti e felici, ringraziando Dio per la sua grandezza e per quanto potente sia stata la sua benedizione e la sua protezione. “Noi preghiamo per stare vicino a Gesù, perché lui è il nostro migliore amico e vogliamo essere come lui”.

[Foto pervenute dalla comunità in oggetto]

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