Televisione – Protestantesimo

Televisione – Protestantesimo

Domenica mattina 8 marzo, alle ore 8 circa, RaiDue trasmette una nuova puntata di Protestantesimo dal titolo “8 marzo: come le donne stanno trasformando le chiese”. Da più di un secolo, l’8 marzo è la giornata dedicata alla rivendicazione dei diritti delle donne, in cui si ricordano le conquiste politiche, sociali ed economiche, ma anche le violenze e le discriminazioni che hanno subito nella storia. Le religioni, in particolare quelle monoteiste, hanno contribuito in maniera determinante a legittimare e perpetuare queste discriminazioni. Avete mai sentito parlare di discepole di Gesù, di apostole o di vescove della chiesa? Probabilmente no, eppure le donne hanno avuto un ruolo centrale nelle nascenti comunità cristiane. E oggi? Qualcosa sta finalmente cambiando? Un’inchiesta su come le donne stanno trasformando le chiese nel 21° secolo.

Le repliche della puntata andranno in onda martedì notte 10 marzo, alle ore 2, e domenica notte 15 marzo, alle ore 1.40, sempre su RaiDue

Per rivedere tutte le puntate andate in onda dal 2013 a oggi: Video

Protestantesimo su Facebook

Quarantena abolita

Quarantena abolita

Ciò che la vicenda della Diamond Princess mi ha insegnato sull’amore di Dio in azione.

Dwight Nelson – Per un bambino nato in Giappone e cresciuto in Asia, sarebbe stato un sogno trascorrere ventuno giorni navigando in Oriente su una lussuosa nave da crociera come la Diamond Princess. Ma per i 2.666 passeggeri e 1.045 membri dell’equipaggio a bordo di questo hotel a 5 stelle galleggiante, la paradisiaca crociera si è trasformata in un incubo infernale. In quarantena nel porto di Yokohama dal 4 febbraio, la Diamond Princess è diventata un campo di battaglia del coronavirus.

Il 19 febbraio è stato il giorno che ha segnato, per alcuni, la fine della quarantena di due settimane imposta dalle autorità giapponesi. I passeggeri liberati – uno per uno, famiglia per famiglia, gli infetti e i risparmiati – sono usciti zoppicanti dalla nave e pregando di fare un rapido viaggio verso casa.

Il governo degli Stati Uniti ha inviato due jumbo 747, aerei di linea, per trasportare i circa 380 americani (almeno quaranta dei quali sono risultati positivi al nuovo coronavirus) nella loro terra natale, per vivere altre due settimane di quarantena aggiuntiva in due basi statunitensi.

Qualcuno ha ancora nostalgia di casa?

A dire il vero, questo pianeta che chiamiamo casa è sottoposto a una quarantena morale ormai da millenni. Solo tre esseri umani, che conosciamo per nome, hanno ottenuto il permesso di viaggiare oltre la cintura di sicurezza di questo nostro isolamento: tre viaggi di sola andata nel quartier generale del regno di Dio. Il resto di noi trascorre la vita conoscendo bene la realtà del confinamento nella zona di quarantena di questo pianeta.

Allargando ulteriormente la metafora o la similitudine, si scopre che un radicale intervento salvavita è avvenuto due millenni fa, quando il divino Signore dell’universo si è trasformato in forma umana, venendo ad abitare con la razza infetta e segregata, per circa tre decenni e mezzo. La sua morte per mano degli abitanti della terra moralmente malati e morenti – in una strategia drammatica e controintuitiva – ha accelerato il salvataggio di tutti gli esseri umani infetti vissuti nel corso della storia planetaria (se lo hanno scelto), nonché la ricostruzione definitiva dell’ecosistema di questo pianeta ammalato.

Vi è una Vita, una morte, una risurrezione, un ritorno, un Salvatore. E la straordinaria storia di una ribellione schiacciata, di una malattia sradicata e di un universo protetto, tutto tramite l’intervento onnipotente dell’amore incarnato.

La quarantena è stata abolita per sempre. Amen.

Qualcuno ha ancora nostalgia di casa?

 

[Foto e fonte: Adventist Review]

Niscemi – Decesso

Niscemi – Decesso

Giusy Carbè – Si è addormentata nel Signore, il 15 gennaio, la nostra cara sorella Margherita Crescimone. Aveva 84 anni. Ha vissuto la sua vita al servizio del prossimo. Come la biblica Tabita, visitava i malati e chi aveva bisogno, donando a tutti un sorriso. Per la comunità intera, Margherita è stata un esempio da seguire. La nostra speranza è che un giorno, al ritorno di Gesù, potremo riabbracciarla.

 

 

 

 

 

[Foto pervenuta dalla comunità in oggetto]

Firenze – Presentazione al tempio

Firenze – Presentazione al tempio

 

Marco Schilirò – Sabato 15 febbraio, abbiamo avuto una festa molto commovente nella nostra chiesa È stato presentato al tempio Liam, figlio di Nadia Lapadat e Luca Musso, e fratellino di Selene. Il rito di presentazione è stato officiato dal past. Giuseppe Marrazzo, il quale ha spiegato che il compito dei genitori e della comunità è quello di guidare i bambini nella loro crescita, infondendo il valore dell’amore verso gli altri, la consapevolezza di cittadini e l’assunzione di responsabilità. La comunità ha accolto il piccolo Liam con grande gioia.

 

 

 

[Foto pervenute dalla comunità in oggetto]

Il Ministro della pubblica istruzione della Liberia sostiene la campagna “Tutti i bambini del mondo a scuola”

Il Ministro della pubblica istruzione della Liberia sostiene la campagna “Tutti i bambini del mondo a scuola”

Notizie Avventiste – La campagna della chiesa avventista per garantire il diritto allo studio e l’accesso all’istruzione ai bambini e alle bambine si è diffusa in vari Paesi del mondo. In Liberia è arrivata al ministro della pubblica istruzione, Ansu D. Sonii, che ha espresso apprezzamento per questa iniziativa globale denominata “Tutti bambini del mondo a scuola”. In video, il ministro ha condiviso le sue opinioni sull’istruzione, un tema profondamente radicato a cui si interessa con passione.
“L’istruzione è la base di tutte le competenze” afferma Sonii “ed è necessaria per essere preparati in ogni ambito”.

Leggi anche: Tutti i bambini del mondo a scuola, la campagna in Italia

Il ministro Sonii è avventista e ha trascorso quattro decenni in servizio come esperto contabile, dirigente finanziario, docente e preside universitario. Conosce bene il valore dell’istruzione.

“Dobbiamo firmare la petizione per chiedere sostegno alla campagna al di là di ogni confine” è il suo appello.

Firmando la petizione si evidenzia l’impegno basilare di chiedere con urgenza al governo di rendere l’istruzione una priorità per i bambini in Liberia. “Se l’educazione è una priorità, verranno stanziate le risorse necessarie” spiega Sonii.

L’istruzione in Liberia ha subito gravi conseguenze a causa della guerra civile tra il 1989 e il 2003. Nel 2010, il tasso di alfabetizzazione nel Paese era stimato al 60,8%. La scuola è gratuita per gli studenti delle scuole elementari pubbliche, ma la maggior parte degli istituti non dispone di strutture adeguate.

Inoltre, circa il 40% degli alunni delle scuole elementari ha tre anni in più rispetto all’età scolastica appropriata. La Liberia è anche in cima alla lista dei Paesi con la più alta percentuale di abbandono scolastico, secondo un rapporto Unicef del 2016.

“Offrire un’istruzione di qualità a questi bambini permette di garantire accesso e uguaglianza, soprattutto alle ragazze. Si tratta di problematiche critiche, e quindi rivolgo il mio appello speciale a tutti gli uomini e le donne affinché firmino questa petizione” dichiara il ministro.

Nato in Liberia, Sonii conosce le conseguenze che i bambini senza istruzione dovranno affrontare e, come ministro della pubblica istruzione, vuole che tutti i minori del Paese abbiano l’opportunità di imparare.

“Uniamo le nostre mani e diventiamo quel pilastro fondamentale per il popolo di domani” conclude il ministro.

 

[Fonte Adventist News Network]

Televisione – Protestantesimo. L’esperienza di un avventista

Televisione – Protestantesimo. L’esperienza di un avventista

Domenica notte 1° marzo, alle ore 1.40, RaiDue manda in onda la replica della puntata di Protestantesimo dal titolo “Quale futuro per la nostra Terra?”. La Terra è stata creata ricca di risorse per rendere possibile la vita. Dovremmo prendercene cura e invece ci comportiamo come se fosse una luogo da rapinare. Il profitto sembra davvero essere diventato l’unico Dio. Ora però la natura ci presenta il conto. Anche la Bibbia, per bocca del profeta Amos, ci avverte che le nostre azioni non sono senza conseguenze e che prima o poi gli errori si pagano. È arrivato anche per noi questo momento? C’è ancora tempo per convertirsi, per cambiare rotta?

L’esperienza di un avventista
In questa puntata si racconta anche l’esperienza di Giuseppe Berretta, 73 anni, della chiesa cristiana avventista, nel servizio “Polo petrolchimico siracusano: storie di vita”. Si parla anche di Giuseppe Napolitano, 90 anni, della comunità evangelica battista locale. I due uomini hanno in comune non solo un passato nei laboratori del polo petrolchimico siracusano, ma anche una grande fede in Dio. Entrambi hanno vissuto il sogno dell’industria che avanza e porta modernità.

Puntata intera e servizi sono già fruibili ai seguenti link:

– puntata intera
Quale futuro per la nostra terra?

– singoli servizi
Il petrolio in Amazzonia
Associazione “Aria Nuova Gela”
Polo petrolchimico siracusano: storie di vita
Operazione Amazzonia

 

Per rivedere tutte le puntate andate in onda dal 2013 a oggi: Video

Protestantesimo su Facebook

 

Oltre ogni immaginazione. Il regno di Dio: anticipazioni

Oltre ogni immaginazione. Il regno di Dio: anticipazioni

Francesco Zenzale – Giovanni Battista era un uomo pio e convinto precursore del Messia. Più volte aveva additato Gesù come l’unto dell’Eterno, “l’Agnello di Dio che toglie i peccati del mondo” (Giovanni 1:29, 36; 3:30). Ma in un particolare momento della sua breve vita, mentre era in prigione, fu avvolto dal dubbio e dallo scoraggiamento. Allora prese la decisione di inviare da Gesù alcuni dei suoi discepoli per porgli la seguente domanda: “Sei tu colui che deve venire, o dobbiamo aspettare un altro?” (Matteo 11:2,3).

Dopo un’intensa giornata di lavoro fra insegnamenti e guarigioni, dove gli inviati ebbero la gioia di vedere l’attualizzazione del regno di Dio nell’opera del Messia, Gesù rispose loro: “Andate a riferire a Giovanni quello che udite e vedete: i ciechi ricuperano la vista e gli zoppi camminano; i lebbrosi sono purificati e i sordi odono; i morti risuscitano e il vangelo è annunciato ai poveri. Beato colui che non si sarà scandalizzato di me!” (vv. 4-6).

La risposta di Gesù è ogni oltre inventiva! Non si tratta di un miracolo, di un sermone, di una conversione, ma di un insieme di prodigi e d’insegnamenti compiuti in un solo giorno, che possiamo accogliere solo per fede e come pregustazione del regno di Dio, perché “è [già] in mezzo a voi” (Luca 17:21; cfr. 11:20).

Il Nuovo Testamento riferisce circa cento volte di segni, prodigi ed eventi sorprendenti riguardo a Gesù. La Lettera agli Ebrei attribuisce queste circostanze sovrannaturali all’azione dello Spirito Santo. “Mentre Dio stesso aggiungeva la sua testimonianza alla loro con dei segni e dei prodigi, con opere potenti di ogni genere e con doni dello Spirito Santo, secondo la sua volontà” (Eb 2:4). Gesù preparava i discepoli alla propria dipartita quando fece un’incredibile promessa: “In verità, in verità vi dico che chi crede in me farà anch’egli le opere che faccio io; e ne farà di maggiori perché io me ne vado al Padre” (Giovanni 14:12).

Come avrebbero potuto i discepoli fare cose come quelle compiute da Gesù o addirittura superiori? Fra le tante promesse, Gesù annuncia (nel Vangelo di Giovanni, capitoli da 14 a 16) che lo Spirito Santo sarebbe stato la fonte e il centro di tutto il loro ministero. Ecco alcuni degli miracoli che videro protagonisti proprio i discepoli: l’uomo zoppo guarito a Gerusalemme (Atti 3); tutti i malati e i posseduti condotti davanti a loro e da loro guariti (Atti 5); i segni e i prodigi verificatisi a Iconio (Atti 14); fazzoletti e grembiuli che erano stati sul corpo di Paolo che “guarivano” dalle malattie e dagli spiriti maligni (Atti 19).
Questo elettrizzante quadro lo si può capire sia nella prospettiva escatologica, come evento che accadrà prima del ritorno di Cristo (cfr. Atti 2:16-21), sia nella comprensione teologica, nel senso che il male e la morte saranno annientati per sempre.

L’apostolo Paolo, nel superbo capitolo sulla risurrezione, afferma che “come abbiamo portato l’immagine del terrestre, così porteremo anche l’immagine del celeste” (1 Corinzi 15:49). Ciò significa che l’attuale condizione dell’uomo sarà sopraffatta dalla nuova: da quella celeste (vv. 50-57). Questa promessa ci induce a non cedere all’incredulità o alla disperazione, ma a essere “saldi, incrollabili, sempre abbondanti nell’opera del Signore, sapendo che la nostra fatica non è vana nel Signore” (v. 58).

 

Pubblicato in omaggio e memoria dell’autore.

 

 

Moderne schiavitù. Più diffuse di quanto si pensi

Moderne schiavitù. Più diffuse di quanto si pensi

Notizie Avventiste – Le notizie sulla tratta e il traffico di esseri umani ci scioccano sul momento, ma poi tendiamo a dimenticare. Nell’università avventista inglese, Newbold College, si è tenuta una conferenza che ha presentato un quadro sulla schiavitù nascosta, e per lo più ignorata, dietro i titoli dei giornali della moderna Gran Bretagna.

“Centinaia di migliaia di vite sono state rovinate, e la maggior parte di noi ne è allo scuro, come se fossimo ciechi. Alcuni hanno definito questa ‘cecità’ un peccato” afferma Helen Pearson nel suo articolo pubblicato su sito tedNews.

Suzette Jones dirige l’iniziativa Clewer, una risposta della chiesa anglicana alla schiavitù e al traffico di esseri umani. Nella sua conferenza ha affermato che gli strumenti per porre fine alla schiavitù esistono già all’interno della comunità locale. Tuttavia, sono in molti ad aver bisogno di capire quali sono le forme moderne di schiavitù. È necessario imparare un nuovo vocabolario.

Traffico e tratta
Il più ovvio è il traffico di esseri umani. individui senza scrupoli prendono quantità esorbitanti di denaro da persone disperate che vengono trasportate, a volte attraverso Paesi e continenti, sul retro di un furgone o di un container, e poi lasciate a sé stesse, magari in un’area di servizio autostradale, per trovare la propria strada. Alcuni hanno legami familiari o di altro genere, tutti scompaiono.

La tratta è una relazione a lungo termine basata esclusivamente sull’inganno. Le persone vulnerabili – coloro che cercano disperatamente un lavoro o vengono adescate quando escono dai banchi alimentari – sono oggetto di offerte fantastiche. Ricevono promesse di somme esorbitanti di denaro e cadono nella rete di boss ricattatori che li sfruttano e arrivano a controllare ogni aspetto della loro vita. Sono costretti a lavorare nel commercio del sesso o in altre “industrie”. Vengono privati della loro libertà e se provano a scappare sono inseguiti e minacciati. Alcuni sono stati persino sedati da bande criminali che hanno preso i loro reni. Le vittime di tratta sono spesso usate in settori che richiedono manodopera a basso costo, nella prostituzione e, naturalmente, nel traffico di droga.

County Lines
County Lines è una forma specifica di tratta nel Regno Unito, in cui ai giovani, spesso minori, vengono offerte quantità crescenti di denaro per trasportare pacchi di cocaina e altre droghe. Le vittime tipiche delle County Lines sono gli adolescenti poveri delle città, che non hanno una casa né sostegno familiare. Ad alcuni di loro vengono offerti pasti e riparo in cambio dell’attività legata alla droga.

Cuckooing
“Cuckooing è stato l’ultimo pezzo di vocabolario sconosciuto a molti tra il pubblico” spiega Pearson. Di cosa si tratta? È una forma di crimine in cui i trafficanti di droga si impossessano della casa di una persona vulnerabile, che potrebbe aver bisogno immediato di denaro, e con intimidazioni e svariate minacce, la privano lentamente della sua proprietà e della libertà. La casa viene così usata come base per lo spaccio di droga. Iniziata nel 2010, questa forma di tratta diventa un problema sempre più comune nell’Inghilterra meridionale.

La schiavitù umana, di ogni tipo, è in aumento ma spesso non riusciamo a vederla. “Il consiglio di Suzette è arrivato al momento dedicato alle domande del pubblico” spiega Pearson “Soprattutto bisogna usare gli occhi, conoscere le persone con le quali si ha a che fare. Cercare la trasparenza nella filiera dei prodotti delle aziende con cui ci confrontiamo”. La relatrice ha ripetuto diverse volte che “se qualcosa non ci sembra giusto, probabilmente non lo è”.

“I cristiani credono in un Dio che libera le persone, che apprezza la libertà e la giustizia” conclude Pearson “La relatrice ha terminato la conferenza con la Preghiera per la libertà e con le parole ‘Dio Padre della libertà che ci guidi nella vita, liberaci da ogni male e rendici portatori di libertà agli altri’”.

 

[Foto: Asun Olivan]

 

Le donne avventiste di Sydney contro la violenza domestica

Le donne avventiste di Sydney contro la violenza domestica

Notizie Avventiste – Oltre 400 donne provenienti da tutta Sydney si sono incontrate, vestite di bianco, per prendere posizione contro la violenza domestica durante la manifestazione “United Night 2020” organizzata dai Ministeri Femminili delle chiese avventiste della città.

“È bello vedere la risposta delle donne che sono arrivate indossando abiti bianchi a sostegno del movimento contro la violenza domestica. Insieme siamo una cosa sola, contro ogni forma di violenza nella nostra società” ha commentato Beryl Landers, responsabile dei Ministeri Femminili a Sydney.

L’evento non è stato tenuto solo da donne, ma sono stati coinvolti anche gli uomini. Il coro maschile “Men of Hope” si è occupato dei canti, di un rinfresco e di altri momenti del programma. “Un portavoce dei ‘Men of Hope’ ha parlato della forza delle donne e si è persino scusato a nome degli uomini che si comportano male” ha affermato Landers.

Durante l’incontro, oltre a messaggi spirituali e approfondimenti biblici, sono state presentate anche le statistiche sulla violenza domestica in Australia, che mostrano la gravità della situazione nel continente, dove in media una donna alla settimana viene uccisa dall’attuale o ex partner.

Molto preoccupante, rivelano le statistiche riportate dal sito “White Ribbon Australia“, è anche la mentalità di tanti giovani: uno su quattro pensa che sia abbastanza normale per i ragazzi fare pressioni sulle ragazze per fare sesso; un giovane su tre non pensa che controllare qualcuno sia una forma di violenza; un giovane su quattro non pensa che sia grave quando i ragazzi insultano o molestano verbalmente le ragazze per strada.

[Fonte: Adventist News Network. Foto: Adventist Record]

[Aggiornato il 28 febbraio]

Coronavirus. Invito alle chiese di 5 regioni

Coronavirus. Invito alle chiese di 5 regioni

 

Segreteria Uicca/HopeMedia Italia – Viviamo in una nazione attenta al benessere e alla salute pubblica e di questo ringraziamo il Signore. Recependo le ordinanze prefettizie di Lombardia, VenetoFriuli Venezia GiuliaEmilia Romagna, Piemonte, in cui si fa divieto di riunione anche per le attività ecclesiastiche, invitiamo i membri delle chiese di queste regioni a restare a casa, in via cautelativa, sabato 29 febbraio, e a partecipare ai servizi sabatici tramite Internet.

Ecco le indicazioni per seguire la Scuola del Sabato e il sermone in streaming:

– Scuola del Sabato audio
Accedi alla pagina: https://radiovocedellasperanza.it/streaming/
oppure attraverso l’App gratuita per smartphone Rvs Italy.

– Scuola del Sabato video
Accedi alla pagina https://hopechannel.it/diretta-firenze/
oppure attraverso l’App gratuita per smartphone Avventisti.
Per la scuola del sabato potete intervenire telefonicamente, considerando il numero notevole di telefonate che potranno arrivare alla Rvs Firenze.

– Sermone
Sul sito di Hope Channel Italia, alla pagina https://hopechannel.it/diretta/ trovate altre comunità, oltre Firenze, che il sabato mattina mandano il culto in diretta.

Inoltre, non dimentichiamo di pregare per quelle famiglie in cui si sono verificati casi di malattia e ricordiamoci di essere luce anche in giorni come questi, di paura e confusione. Lo studio della parola di Dio, la costante preghiera e una sana alimentazione sono i migliori ingredienti per vincere ogni avversità (Proverbi 18:14).

 

Avventismi… in cerca d’autore

Avventismi… in cerca d’autore

Articolo a cura di Luigi Caratelli

L’ingombrante profetessa
Mi piacerebbe trattare un argomento di attualità nella chiesa mondiale. Mi riferisco a un punto spinoso dell’avventismo: il posto che Ellen White ha nella nostra teologia.

Un mio carissimo amico, immaginando una ipotetica linea di demarcazione, mi diceva che non esiste solo l’errore di collocare al di sotto di tale tracciato l’esperienza di E. White, misconoscendone il dono e i requisiti allegati, ma esiste anche l’errore opposto: considerarla come «la sorella di Dio».

È naturale che a una esagerazione si reagisca, spesso con decisione. Anzi, è giusto farlo. L’importante è non cadere nello stesso errore di colui che critichiamo: esagerare in senso opposto.

Dove collocare Ellen White
La «linea» temporale ed esperienziale nella quale il Signore ha collocato la sorella White non è scelta a caso. Non è neppure soltanto il frutto dell’azione e della riflessione teologica della chiesa: Dio ha voluto così, e noi dobbiamo solo capire il perché, evitando la disgraziata esperienza di saltare inappropriatamente sia al disotto che al disopra di tale «linea» di demarcazione. In sintesi: non è saggio imbastire teologie in risposta alle esagerazioni. Si è esagerato nel collocare erroneamente E. White rispetto al disegno di Dio, ma il problema è in chi ha esagerato, non in E. White, e tantomeno in Dio.

Propongo un azzardo, anch’esso da sottoporre al vaglio: se Ellen White fosse vissuta nel 600 a.C., troveremmo scandaloso supporre che sarebbe stata un valido sostegno di profeti a lei – sempre ipoteticamente – contemporanei quali Geremia e Daniele? Ne conseguirebbe invece, a rigor di logica, sempre immaginando sull’ipotesi tracciata, che si sarebbe trovata inserita nel canone biblico in compagnia di Mosè, Isaia e una schiera di autori sacri a cui ci riferiamo per alimentare la nostra fede.

Soltanto supposizioni, non teologia. Lei stessa non ha mai preteso tanto in tutta la sua vita. Ma il suo ruolo, collocato in una linea temporale più vicina a noi, è stato lo stesso, con le debite distinzioni e varianti, che il Signore ha assegnato a Isaia, Daniele, ecc. La funzione di E. White non è stata diversa da quella dei giganti della Bibbia, cioè preparare il popolo di Dio, sempre e comunque, all’incontro con lui. Espressioni quali «Il Signore mi ha mostrato» o «L’angelo che mi accompagnava mi ha fatto vedere», stonano soltanto nella bocca dei presuntuosi, non dei profeti; che, comunque, non sono infallibili.

Lei, E. White, non lo avrebbe mai potuto dire, ma non sarebbe fuori luogo affermare che il suo ministero profetico è stato, ed è ancora, la realzzazione del sogno dei profeti biblici che, da lontano, hanno annunciato il tempo della fine, mentre proprio la debole donna del Maine, collocata esattamente nel tempo in cui scade la profezia delle 2.300 sere e mattine, raccoglie la loro eredità per illuminare gli «ultimi giorni».

Ellen White, è doveroso metterlo in chiaro, non è lo «Spirito di profezia», poichè tale definizione è biblicamente attribuibile a Gesù che è il vero unico profeta, e a tutti coloro che, secondo Paolo, cercano tale dono per edificare la chiesa,1 ma è senza dubbio un «anello» della stupenda «catena profetica» che viene definita «Spirito di profezia».

Sono perfettamente in accordo con quanti pensano che ponendo troppo l’attenzione sulle specificità avventiste, abbiamo rischiato di perdere di vista il principio protestante «sola Scrittura». Ho i miei dubbi, però, che molto del mondo protestante sia rimasto fedele a tale principio. Quindi, possiamo rimproverarci ben poco.

È sparito il «piccolo corno»
Termino con un accenno a quello che a me pare essere un ritocco esagerato sulla nostra interpretazione delle profezie di Daniele. È verissimo, come afferma la sorella White, che possono sorgere nella chiesa nuove luci alle quali prestare attenzione; un conto, però, sono le luci che illumineranno meglio la nostra teologia, un’altro conto sono gli abbagli.

L’idea che il piccolo corno, oggi, non è più solo la chiesa medievale, ma tutte quelle chiese che mirano alla sopraffazione o che si esaltano al di sopra delle altre, è una considerazione apprezzabile; ed è anche così, in senso lato. Ma nel senso profetico il piccolo corno è, e sarà anche alla fine, ciò che è sempre stato: una sola denominazone, risuscitata dopo una sua eclisse, che attirerà, come una calamita, tutte quelle chiese sì prepotenti, sì lontane dalla verità rivelata, sì decise a sopraffare. Queste chiese, molto simili al piccolo corno, saranno eliminate dal Signore, insieme al piccolo corno stesso (che è altra cosa rispetto a loro), alla sua venuta «col soffio della sua bocca» (2 Te 2:8).

Nuove luci, o errori del passato?
È da poco scomparso Desmond Ford, ex insegnante della Andrews University. Negli anni ’80 ricevette visibilità all’interno della chiesa avventista perché cominciò a mostrare seri dubbi sul principio giorno-anno. Tale principio, se negato, minerebbe alla base le nostre fondamenta teologiche e la nostra stessa esistenza come chiesa. Dopo anni di incontri e comitati, grazie ai quali si è ascoltato il fratello in questione, si è deciso di togliergli l’insegnamento; lui non ha voluto abbandonare le sue posizioni e i fratelli dirigenti hanno deciso, giustamente, che pur potendo restare un sincero avventista, non poteva insegnare in una nostra facoltà ciò a cui non credeva più.

Io, provenendo dal cattolicesimo, sono diventato avventista dopo la stupenda stagione di Giovanni XXIII e del Concilio Vaticano II. Ciò mi ha preparato ad abbracciare la nuova fede proprio per la peculiarità del suo messaggio teologico, profetico e sociale. Mi sono sempre vantato di questo. Mi dispiacerebbe che un malcompreso abbraccio ecumenico mi privasse, non della stima dei fratelli di altre fedi, ma della certezza e delle peculiarità della mia fede. È saggio colui che non pretende di imporre agli altri il proprio punto di vista, ma è un pusillanime chi non tenta di mettere in chiaro le sue posizioni.

Non è nuova luce, per esempio, perdersi in un grigio anonimato. Mi sento di poter affermare con il profeta Zaccaria: «Così parla l’Eterno degli eserciti: In quei giorni avverrà che dieci uomini di tutte le lingue delle nazioni piglieranno un Giudeo per il lembo della veste, e diranno: Noi andremo con voi, perché abbiamo udito che Dio è con voi» (8:23, Luzzi). Non credo che, applicando il testo ai nostri membri di chiesa impegnati nell’evangelizzazione, risulti antiecumenico. Come non credo assolutamente che ci siano «più avventismi» e ognuno possa scegliere quello che più gli aggrada. Ho la gioia, e il coraggio, di rispettare chi non la pensa come me; ma ho l’accortezza di non lasciarmi irretire da nuovismi e modernismi soft. Questa si che sarebbe una «nuova luce»: riconoscere che il Signore ha voluto un popolo che lasciasse l’impronta del suo amore per il mondo, negli ultimi istanti della storia.

«Allora disse loro: Per questo, ogni scriba ammaestrato pel regno de’ cieli è simile ad un padron di casa il quale trae fuori dal suo tesoro cose nuove e cose vecchie» (Mt 13:52).

 

Nota
1 Su questo tema hanno brillantemente esposto la questione il past. Samuele Barletta (cfr. La Parola incarnata), e George Knight (cfr. Ellen G. White, vita e opere), libri entrambi editi dalle Edizioni Adv.

 

 

Giornata internazionale di preghiera dei Ministeri Femminili 2020

Giornata internazionale di preghiera dei Ministeri Femminili 2020

 

Lina FerraraSabato 7 marzo, i Ministeri Femminili dedicano una giornata alla preghiera. Parte essenziale del nostro rapporto quotidiano con Gesù, «la preghiera ci avvicina al trono di Dio. La preghiera ci rafforza. Nella preghiera possiamo portare al Signore tutte le nostre preoccupazioni, anche ciò che non confideremmo a nessun’altra persona» scrive Heather-Dawn Small, responsabile del diaperimento a livello mondiale.

«Una vita virtuosa in un mondo non virtuoso» è il tema del sermone di quest’anno, preparato da Melody Mason, coordinatrice dell’iniziativa United in Prayer della Conferenza Generale, basato sul testo di 2 Pietro 1:3,4.

«Non importa quali siano le circostanze o le influenze che ci circondano, siamo chiamati a vivere secondo il giusto standard stabilito da Gesù per noi. Vivere virtuosamente è vivere come Gesù, nel vero senso della parola. Ciò non accade senza la preghiera diligente e l’opera dello Spirito Santo. Il frutto dello Spirito Santo è la prova che un cuore virtuoso si sta formando a immagine di Gesù» aggiunge Heather-Dawn Small.

Grazie alla collaborazione di Franca Zucca e Anna Bonanno che si sono occupate della traduzione, i Ministeri Femminili mettono a disposizione le risorse in italiano: il testo del sermone e il relativo power point; un seminario in power point.

È materiale prezioso che produce riflessione e crescita spirituale non solo delle donne, ma dell’intera comunità. Invitiamo a utilizzarlo nelle chiese, e i benefici saranno evidenti.

Tutto il materiale è scaricabile dal sito dei Ministeri Femminili, cliccando qui.

Pin It on Pinterest