Australia. Un mondo più sicuro per tutti

Australia. Un mondo più sicuro per tutti

È l’appello presentato dalla delegazione di donne cristiane al governo di Canberra.

Notizie Avventiste – Ogni anno, un gruppo di donne rappresentanti di chiese e organizzazioni religiose incontrano i politici australiani per mantenere alta l’attenzione sulla difficile situazione dei poveri nel mondo. All’inizio di agosto 2023, una delegazione di 45 donne, appartenenti a 12 denominazioni cristiane e alla coalizione Micah Australia che si occupa di aiuti umanitari, si sono recate a Canberra e hanno incontrato ben 40 politici. Hanno discusso sul ruolo che l’Australia può svolgere nel contribuire a combattere l’aumento delle crisi globali e a creare un mondo più sicuro per tutti.

Per la Chiesa avventista e per Adra Australia erano presenti, nella delegazione, la pastora Moe Stiles, cappellana universitaria, e Charlene Luzuk, direttrice dei programmi nazionali di Adra. “Da sempre Micah sostiene che il programma di sviluppo internazionale dell’Australia è ciò che meglio ci permette, come nazione, di mostrare compassione e generosità nei confronti dei nostri vicini e di coloro che ne hanno più bisogno, sia nella nostro Paese sia a livello globale” ha affermato Beck Wilesmith, coordinatrice della rete di donne leader di Micah.

L’Australia è firmataria degli Obiettivi di sviluppo sostenibile (Oss) definiti dalle Nazioni Unite come strategia per un futuro migliore e più sostenibile per tutti. Tra gli obiettivi da raggiungere entro il 2030 vi sono l’eliminazione della povertà estrema e della fame. Tuttavia, questi obiettivi sono ancora ben lontani a causa della confluenza di molteplici crisi negli ultimi anni, tra cui quella del Covid-19, l’aumento dei conflitti e i cambiamenti climatici. Nell’ambito della campagna di Micah “Safer World For All”, la delegazione ha chiesto un aumento del budget australiano per l’aiuto pubblico allo sviluppo.
“Spingiamo i nostri parlamentari a vedere cosa possiamo fare come Paese per ricostruire il bilancio degli aiuti” ha spiegato Luzuk “che da molto tempo è il più basso in termini di percentuale del reddito nazionale lordo”.

Il primo giorno, la delegazione ha seguito un corso di formazione su come far sentire al meglio la propria voce a favore del più vulnerabili di fronte ai politici. La forza di Micah sta nel riunire le chiese australiane affinché parlino come una sola persona per un obiettivo comune.
Luzuk ha raccontato che il suo gruppo ha riflettuto e pregato sul testo di Luca 12:11-12 prima dell’inizio della giornata, e ha chiesto allo Spirito Santo di essere con loro e di dare loro le parole da dire, come promesso nel versetti. Con il passare della giornata, ha scoperto che anche altri gruppi avevano pregato sullo stesso testo biblico.
“Abbiamo pregato davvero su quel versetto, e sentire che anche altri gruppi della delegazione pregavano nello stesso modo è stato davvero rassicurante”

Per la pastora Stiles, un’altra componente importante degli incontri a Canberra è stata quella di far parte di un gruppo di donne forti e credenti.
“È stato stimolante essere circondate da donne di fede straordinarie, che sono leader nei loro rispettivi ruoli”, ha sottolineato Stiles “Avere una delegazione di 45 donne cristiane che si muovono per le aule del Parlamento non è una cosa che si vede tutti i giorni”.

Luzuk è stata grata di far parte della delegazione unita nel proposito di parlare per coloro che sono emarginati.
“Non è una novità per i cristiani” ha affermato “Da oltre 2000 anni, Gesù ci ha insegnato a parlare a nome dei poveri e dei vulnerabili, e quindi stiamo solo facendo ciò che Gesù ci ha detto di fare. Se è una voce a parlare, può arrivare solo fino a un certo punto, ma quando sono 45 voci da tutto il Paese, che dicono tutte la stessa cosa ai deputati e ai parlamentari, l’impatto è maggiore”.

“Sono andata a Canberra con molte domande sull’efficacia di questa iniziativa, ma ho capito l’importanza di unire le nostre voci cristiane e di lavorare insieme per i più vulnerabili del mondo”, ha concluso.

[Foto e fonte: Adventist Record

Quando la passione per il calcio alimenta la solidarietà

Quando la passione per il calcio alimenta la solidarietà

Adra Italia riceve una donazione dal “Roma Club Perugia Alessio Felicino” per assistere le famiglie in difficoltà.

Notizie Avventiste – Guardare insieme una partita di calcio diventa occasione di beneficienza se c’è la mano del “Roma Club Perugia Alessio Felicino”. L’associazione senza scopo di lucro ha infatti organizzato un evento nel capoluogo umbro per la finale di Europa League tra la Roma e il Siviglia e ha potuto raccogliere una somma destinata poi ad Adra Italia per la spesa solidale. L’agenzia umanitaria avventista serve ogni mese oltre 300 persone in difficoltà nel territorio perugino.

“La cosa più bella e significativa è che l’intero incasso della serata, così come deciso dal direttivo dell’associazione, informati tutti i presenti, servirà a incrementare la spesa per i pacchi alimentari che Adra Italia distribuirà alle famiglie perugine nel mese di giugno. Nel ricordo di Alessio e con il giusto spirito di una bella comunità che cresce attorno alla sua famiglia e ad una grande passione calcistica” spiega su Facebook Marko Hromis, vicepresidente del club.

È stato proprio Hromis a dare il via a tutto con una chat di tifosi aperta nel 2017. A febbraio 2022, la prematura scomparsa di Alessio Felicino, tra i più brillanti e solari della chat, a causa di una malattia autoimmune, getta tutti nello sconforto. Dopo qualche mese, per onorare la sua memoria, si costituisce l’Associazione senza scopo di lucro “Roma Club Perugia Alessio Felicino” che si impegna a devolvere il ricavato delle proprie iniziative in beneficienza.

“Si è creato un bellissimo ambiente e stiamo riuscendo a fare davvero cose importanti” racconta Hromis che è anche referente di Adra Italia per l’Umbria e consigliere comunale a Perugia.

Secondo William Valente, presidente del “Roma Club Perugia Alessio Felicino “finora, abbiamo donato oltre 2.000 euro ad Adra e altrettanti all’associazione per la ricerca sull’amiloidosi, la malattia che ha portato via Alessio”.
(LF)

[Foto: Adra Italia]

Alluvione. Adra Italia apre una raccolta fondi per l’Emilia-Romagna

Alluvione. Adra Italia apre una raccolta fondi per l’Emilia-Romagna

Notizie Avventiste – Nella situazione di emergenza in Emilia-Romagna, colpita dall’alluvione, l’Agenzia Avventista per lo Svilippo e il Soccorso (Adra) lavora nel territorio con la sede locale di Cesena, per dare il proprio contributo. In sinergia con il Comune e la Protezione civile, sono stati individuati due fronti di azione che coinvolgono i volontari locali:
– disponibilità al Comune per servizi da loro indicati (pulizia strada e immobili, consegna pasti, ecc);
– grazie alla disponibilità di alcune nostre attrezzature in dotazione, una pompa per aspirare l’acqua, Si opera già per svuotare cantine e seminterrati, e aiutare i residenti a sgombrare ciò che dovrà essere smaltito agli indirizzi di abitazioni forniti dalla Protezione civile.

La testimonianza di una famiglia salvata nella piena
Luisa Lapolla, assistente sociale e membro della chiesa avventista, ha visto la sua casa completamente allagata. È stata tratta in salvo, insieme al marito e alla suocera, grazie al soccorso di un elicottero della Protezione civile.

“Abito in una traversa della via Emilia, tra Forlì e Cesena” racconta Luisa ai microfoni di radio Rvs “Inaspettatamente abbiamo avuto un’improvvisa ondata di piena da un canale che scorre a circa 1,5 km da casa nostra. Vi erano altre zone di Forlì sotto stretta osservazione perché si immaginava che arrivasse la piena. Eravamo stati avvertiti dal sindaco con un videomessaggio e ci aveva veramente preparati al peggio, avvisandoci di salire ai piani superiori, di metterci noi in sicurezza, lasciando i beni.

In mezz’ora, ci siamo trovati con tanta acqua che arrivava. Il primo tentativo di essere portati via dai vigili del fuoco con un gommone a motore è saltato perché la piena era troppo violenta. Per cui abbiamo aspettato che arrivasse l’elicottero che ha prelevato dal terrazzo me, mio marito e mia suocera [a turno] e ci ha portato su. L’acqua è entrata in casa fino a due metri, ha invaso completamente il piano terra. Ieri, siccome il livello si è abbassato, mio marito Giacomo e mio figlio Federico sono andati a vedere la casa. La violenza della piena aveva aperto le porte d’ingresso. Sono riusciti a entrare e a chiudere almeno le porte. C’era ancora quasi un metro di acqua e mezzo metro di fango. Ora siamo nel dormitorio allestito dalla Protezione civile al Palafiera”.
Clicca qui per ascoltare l’intera intervista.

Adra Italia ha aperto una raccolta fondi per gli alluvionati dell’Emilia-Romagna
“Puoi sostenere la nostra raccolta fondi online nel nostro sito cliccando qui
, per dare un contributo in questa situazione di emergenza e aiutare le famiglie colpite” dicono dall’agenzia umanitaria.
È possibile donare anche attraverso il conto corrente bancario.
IBAN: IT 72 S 01030 03203 000002465824
Causale “Alluvione Emilia Romagna” inserendo il vostro codice fiscale.

[Foto: Adra Italia]

Solidarietà e creatività

Solidarietà e creatività


Continuano le conversazioni di Claudio Coppini e Roberto Vacca con la redazione del settimanale Riforma, organo ufficiale delle Chiese evangeliche battiste, metodiste e valdesi. Oggi vi proponiamo un’intervista a Marta D’Auria.

Tra i temi trattati: Zimbabwe, quando Dio è all’opera; per la lingua italiana meglio aggiungere che sottrarre.

 

Uno sguardo sui fatti dell’attualità: preoccupazioni, solidarietà e la tentazione del consenso

Uno sguardo sui fatti dell’attualità: preoccupazioni, solidarietà e la tentazione del consenso


Nel corso della trasmissione in diretta del 03 aprile 2023, Claudio Coppini e Roberto Vacca intervistano per RVS Giuseppe Lumia, già Deputato e Senatore della Repubblica.

Tra i temi affrontati: attentato in un bar a San Pietroburgo, il piano in nove punti del Governo italiano contro gli sbarchi; la giornata della consapevolezza sull’autismo; preoccupazioni per il PNRR; la domenica delle Palme e la tentazione del consenso.

 

Solidarietà della Chiesa avventista ai Testimoni di Geova

Solidarietà della Chiesa avventista ai Testimoni di Geova

Dopo la strage di Amburgo, il messaggio di condoglianze del presidente Meier.

Notizie Avventiste – La Chiesa avventista delle regioni di Amburgo, Schleswig-Holstein, Bassa Sassonia, Meclemburgo-Pomerania occidentale e Brema (Hanse-Vereinigung) esprime solidarietà ai parenti delle vittime della sparatoria di massa avvenuta in una sala dei Testimoni di Geova ad Amburgo. E invita le comunità avventiste a pregare per queste persone. 
“Oggi, ci siamo svegliati con la notizia scioccante di un atto di sangue avvenuto in città” afferma Dennis Meier, presidente della Chiesa avventista, nella sua dichiarazione.

Nella tarda serata di giovedì 9 marzo, otto persone sono state uccise mentre partecipavano a un incontro religioso in una sala dei Testimoni di Geova nel distretto di Alsterdorf, ad Amburgo. Il presunto colpevole, un uomo di 35 anni, era tra i morti, ha detto il senatore dell’Interno di Amburgo, Andy Grote, in una conferenza stampa. Era un ex membro dei Testimoni di Geova. Non si sa ancora nulla sui motivi del folle gesto.

“Preghiamo per le famiglie delle vittime” continua Meier “Invito tutte le chiese avventiste di Amburgo a pregare. Esprimiamo la nostra solidarietà e le nostre condoglianze a tutti i membri della denominazione dei Testimoni di Geova ma soprattutto alle famiglie e ai parenti colpiti”.

“Siamo preoccupati per lo sviluppo della violenza e della freddezza umana nella nostra città. Con determinazione, vogliamo scegliere la via della pace e della comprensione, insieme a tutte le confessioni e religioni che camminano con noi su questa strada” conclude la dichiarazione.

[Fonte: Eud News]

 

 

 

 

Jesi. A un anno dallo scoppio della guerra

Jesi. A un anno dallo scoppio della guerra

Michele Abiusi – Venerdì 24 febbraio è stato un triste anniversario: un anno dall’invasione russa in Ucraina. Per non dimenticare le brutture della guerra e alimentare e sperare nella pace, il Comune di Jesi, alle 8 del mattino, ha permesso che suonassero tutte le campane delle chiese dislocate nel territorio.

Alle 17.30, poi, la Caritas e le altre associazioni umanitarie, fra cui Adra (Agenzia Avventista per lo Sviluppo e il Soccorso), nella Sala Convegni del Palazzo Bisaccioni, hanno voluto condividere con la cittadinanza, che in questo anno ha risposto alle sollecitazioni umanitarie, quanto si è fatto per i profughi ucraini nel nostro territorio.

Ringraziamo Dio che anche Adra ha potuto collaborare nel dare non solo cibo, ma anche vestiario e altro a queste persone, prevalentemente donne e bambini (gli uomini erano rimasti al fronte), così provate, per alleviare un po’ di sofferenza.

La manifestazione si è conclusa con la fiaccolata "Candele accese per la pace" in Piazza della Repubblica, organizzata dalla Consulta per la Pace.

L’incontro è stato molto partecipato.

 

 

 

 

 

Proseguire nella solidarietà ai profughi ucraini

Proseguire nella solidarietà ai profughi ucraini

Dichiarazione congiunta di Adra Europa, Hias Europa e EU-Cord.

Notizie AvventistePubblichiamo la dichiarazione congiunta di Adra Europa (Agenzia avventista per lo Sviluppo e il Soccorso), Hias Europa (Associazione ebraica di aiuto agli immigrati), e EU-Cord (rete di organizzazioni cristiane che si occupano di soccorso e sviluppo). I tre organismi umanitari chiedono all’Unione europea di rafforzare il sostegno all’inclusione dei profughi ucraini in Europa e degli sfollati nel loro Paese.

La dichiarazione 
Dall’inizio dell’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, un anno fa, 13,9 milioni di persone sono state costrette a fuggire dalle proprie case. Più di 17,6 milioni di persone all’interno dell’Ucraina hanno ancora bisogno di assistenza. Le nostre organizzazioni umanitarie sono state tra le prime a rispondere a questa crisi. I nostri operatori e volontari continuano a fornire supporto salvavita. Tuttavia, con il protrarsi delle ostilità, aumentano i rischi di affaticamento dei donatori e dei volontari. Per garantire una solidarietà sostenibile con gli sfollati, chiediamo all’UE di rafforzare il sostegno all’inclusione dei profughi in Europa e di garantire un sostegno di qualità agli attori umanitari locali all’interno dell’Ucraina.

Nel febbraio 2022, più di un milione di persone fuggirono dall’Ucraina in una sola settimana. In quei primi giorni, mentre le agenzie internazionali e i donatori stavano ancora formalizzando la loro risposta, le chiese, le sinagoghe e le altre congregazioni sfruttavano le loro conoscenze locali e le reti informali per assistere gli ucraini che arrivavano in Europa.

In qualità di organizzazioni di portata europea, abbiamo fornito supporto tecnico e finanziario agli attori di base che si sono trovati in prima linea nella risposta all’emergenza. Continuiamo ad aiutare gli sfollati a trasferirsi in luoghi sicuri o ad accedere a scuole, corsi di lingua, lavoro, servizi sociali e alloggi. I nostri operatori e i volontari si impegnano a sostenere i profughi, indipendentemente dalla loro fede, etnia o background.

Tuttavia, le organizzazioni non profit non possono garantire da sole l’integrazione sociale degli ucraini di fronte alle sfide del mercato del lavoro e degli alloggi in tutta l’Unione europea. È necessario l’impegno sia dell’UE sia degli Stati membri per garantire ai profughi l’accesso all’alloggio, al lavoro e al sostegno per la salute mentale. Il piano in 10 punti dell’UE per assistere gli ucraini ha espresso la chiara ambizione di sostenere "la continuità delle cure e un alloggio adeguato". Ciò potrebbe assumere la forma di fondi più direttamente accessibili per gli attori locali, di sostegno strutturato per gli ospiti privati o di coordinamento a livello di Stati membri su soluzioni abitative a lungo termine. L’accoglienza guidata dalla comunità è un mezzo potente per fornire ai profughi dignità e autosufficienza, ma solo se può essere resa sostenibile dal sostegno di attori nazionali ed europei.

A dodici mesi dall’invasione, le necessità umanitarie all’interno dell’Ucraina sono più grandi che mai. I civili continuano a essere vittime della guerra, nonostante i ripetuti appelli al rispetto del diritto internazionale umanitario. Le donne e le ragazze sono esposte alla violenza di genere. Bambini e adulti subiscono traumi fisici e psicologici a lungo termine. Circa 15 milioni di famiglie ucraine riferiscono di un deterioramento della salute mentale e si prevede che una persona su cinque svilupperà depressione, ansia, disturbo da stress post-traumatico, disturbo bipolare o schizofrenia. La salute mentale e il sostegno psicosociale sono fondamentali, così come l’assistenza in denaro per garantire la sopravvivenza delle famiglie sfollate.

Senza distogliere risorse umanitarie ad altri Paesi in crisi, l’Europa deve far fronte a queste esigenze. Ciò richiede finanziamenti accessibili e di qualità per gli attori umanitari locali che hanno sopportato il peso maggiore della risposta alla crisi. Troppo spesso, le prospettive e le esigenze della società civile ucraina sono state messe da parte nei forum decisionali umanitari.

Una partecipazione significativa delle comunità colpite garantirà partenariati equi tra la società civile locale, nazionale e internazionale. Inoltre, i gruppi locali e nazionali sono ben posizionati per garantire che vengano affrontate le esigenze dei più vulnerabili rimasti in Ucraina, tra cui gli anziani, le persone con disabilità e gli sfollati. Molte di queste persone si trovano in parti dell’Ucraina che gli attori internazionali non sono in grado di raggiungere, evidenziando l’urgente necessità di negoziati produttivi sull’accesso umanitario.

Le comunità di tutte le religioni, anche attraverso le organizzazioni europee che rappresentiamo, hanno svolto un ruolo fondamentale nella protezione e nell’accoglienza delle persone colpite dalla guerra in Ucraina. Ora, con quasi cinque milioni di individui registrati per la protezione temporanea, l’UE e gli Stati membri devono impegnarsi a garantire l’inclusione sociale degli ucraini sfollati, in particolare rispondendo alle sfide in materia di alloggi. All’interno dell’Ucraina, gli aiuti europei devono dare la priorità ai gruppi più vulnerabili e difficili da raggiungere.

Ilan Cohn (direttore di Hias Europa), Ruth Faber (AD di EU-Cord), e João Martins (direttore of Adra Europa). 

 

[Fto Adra Europa. Fonte: Eud News]

Appello per la pace

Appello per la pace

Adra Europa: “A un anno dall’inizio del conflitto Russia-Ucraina, è tempo di portare speranza e pace nelle terre distrutte”.

Notizie Avventiste – Le sezioni nazionali di Adra (Agenzia Avventista per lo Sviluppo e il Soccorso) proseguono i loro interventi umanitari dentro e fuori i confini dell’Ucraina, a favore della popolazione colpita dalla guerra. Anche Adra Italia continua a collaborare con il network internazionale oltre ad aiutare varie famiglie ucraine arrivate in Italia. Nel primo anniversario del conflitto Russia-Ucraina, Adra Italia si unisce agli appelli di Adra Europa per chiedere la fine immediata della guerra.

“Come operatori umanitari, assistiamo alla sofferenza quotidiana di bambini, donne, uomini, anziani o giovani colpiti dalla guerra. Vediamo la distruzione, la violenza, la morte” ha affermato Thomas Petracek, responsabile della risposta alle emergenze di Adra Europa “Questo trauma continuerà finché la guerra andrà avanti. Dopo un anno di una tale tragedia senza precedenti in Europa, nel XXI secolo, è tempo di riportare la speranza e la pace nella terra distrutta da entrambe le parti. Pertanto, faccio appello a tutti i responsabili in ambito decisionale affinché ricordino lo scopo della vita e aprano la strada dalle tenebre alla luce”.

“Il mio ringraziamento e apprezzamento” ha aggiunto “va a tutti coloro che contribuiscono a mitigare le sofferenze e a portare speranza ai depressi. Adra continuerà a servire e ad adempiere alla sua missione, come recita il suo motto: giustizia, compassione e amore”.

Allo stesso tempo, Adra Europa invita la comunità globale a garantire che i principi umanitari fondamentali siano rispettati in Ucraina e nei paesi vicini, come Polonia, Slovacchia, Romania, Ungheria e Moldavia, che ora ospitano milioni di rifugiati.

ADRA ha risposto e continuerà a rispondere ai bisogni di tutte le persone colpite.
Continuerà a sostenerle attraverso risorse finanziarie e materiali, con il coinvolgimento di professionisti e volontari nelle attività quotidiane. Attualmente i team di Adra forniscono assistenza umanitaria in Ucraina, nei Paesi limitrofi e nelle comunità ospitanti in tutta Europa.

A livello nazionale, l’agenzia umanitaria avventista ha raccolto delle donazioni in denaro che hanno permesso di aiutare progetti in Ucraina e nei Paesi vicini; inoltre si è impegnata in diverse raccolte di prodotti e ha inviato materiale medico, vestiti e alimenti con diverse reti del territorio.

Nel 2022, “abbiamo preso consapevolezza di una terra lontana, che così lontana non era” ha affermato Dag Pontvik, direttore di Adra Italia “Abbiamo scoperto quanto intrecciati siamo gli uni con gli altri e che tanto la fragilità come la forza non hanno confini; ognuno ha una opportunità di decidere quale contributo fare”

Adra Europa, di cui fa parte la sezione italiana, esprime profonda preoccupazione per le persone colpite dal conflitto armato in Ucraina e chiede pace e protezione per loro. Chiediamo una fine pacifica della guerra per evitare ulteriori sofferenze.

“Milioni di persone in Ucraina hanno visto la loro vita stravolta a causa della guerra iniziata un anno fa”, ha dichiarato João Martins, direttore di Adra Europa “La sofferenza non può cessare se la guerra continua. L’unico modo per preservare le persone e farle vivere con dignità è raggiungere la pace. Non possiamo continuare così, perché altre vite andranno perse e il futuro delle generazioni future sarà compromesso”.

Alcuni dati sugli aiuti 
Nell’ultimo anno, Adra ha portato in salvo più di 55.000 persone nella sola Ucraina, ha distribuito 16,5 milioni di pagnotte di pane, 412.000 litri di acqua e 2,3 milioni di pacchi alimentari. Ha ospitato 66.000 persone. Ha stanziato più di 18 milioni di euro per vari interventi di cui hanno beneficiato oltre 7 milioni di persone in Ucraina.

Visita il sito adraitalia.org

Monreale. Serata di beneficenza e raccolta alimentare

Monreale. Serata di beneficenza e raccolta alimentare

Renata Lo Bianco – Come consuetudine ormai da anni, la chiesa avventista di Monreale (PA) ha organizzato una serata di beneficenza il 15 dicembre 2022. Durate l’evento sono stati venduti biscotti e oggetti confezionati per l’occasione. La serata è stata rallegrata dal gruppo folcloristico "Trinacria bedda" che si è esibito in antichi balli e canti natalizi della tradizione siciliana. I presenti si sono poi intrattenuti per un momento conviviale. L’incasso è stato devoluto alle famiglie bisognose del paese.

Sabato 17 dicembre, la chiesa ha dato vita a una raccolta alimentare in alcuni dei principali supermercati di Monreale. Le persone hanno come sempre risposto con tanta generosità. In pochissime ore, abbiamo raccolto 90 kg di alimenti non deperibili, tra cui pasta, latte e salsa di pomodori.

[Foto pervenuta dalla comunità in oggetto]

 

 

 

Solidarietà e preghiera in mezzo alla disperazione

Solidarietà e preghiera in mezzo alla disperazione


Devastante terremoto in Turchia e Siria: migliaia di morti. L’Anatolia si è spostata di 5-6 metri. Ma in mezzo alla disperazione della gente e alla desolazione dei luoghi, balza agli occhi la solidarietà, che va oltre gli steccati politici, etnici o religiosi. Claudio Coppini e Roberto Vacca ne parlano con Mons. Paolo Bizzeti, vicario apostolico in Anatolia.

Adra Jesi. Da sconosciuti ad amici

Adra Jesi. Da sconosciuti ad amici

Visita di fine anno agli alluvionati.

Gianfranco Eredi Collamati – Condividiamo le storie che ci fanno del bene. Mercoledì 28 dicembre 2022, un gruppo di volontari di Adra Jesi si sono recati a Casine di Ostra (AN), località colpita dall’alluvione che alcuni mesi fa ha devastato la zona di Senigallia e dintorni. Hanno visitato la ditta dove si erano già recati a spalare fango e a ripulire gli oggetti recuperati.

I proprietari dell’azienda li hanno accolti felici e si sono così espressi: “Questa mattina ci sono venuti a trovare alcuni dei volontari dell'associazione Adra di Jesi, che ci hanno aiutato durante il periodo dell’alluvione, per portarci un dono e i loro auguri. Che gioia rivederli! Rivivere i momenti trascorsi insieme, la fatica, l’angoscia, la paura, ma anche i sorrisi e l’energia che ci hanno trasmesso! 
L'unica cosa positiva di questa vicenda è stata la tanta solidarietà che abbiamo ricevuto; di fronte a certi eventi si realizza quanto è precaria la nostra esistenza; l’uomo è impotente, non può evitarli, ma sicuramente si possono affrontare al meglio insieme! Questi sono stati alcuni volti della nostra ‘salvezza’, il bene si fa in silenzio e, come mi ha ricordato uno di loro stamane, ‘parte dal cuore’. Ci siamo ritrovati questi 'sconosciuti' in negozio, con soli guanti e stivali, ma con tanta voglia di aiutarci; queste persone non sono più degli sconosciuti per noi, ma è fiorita una bella amicizia!”.

 

 

 

 

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