Giovanni, detto Marco, era un giovane che seguiva i dodici. Aveva assistito alla diffusione dell’opera del Vangelo, prima e dopo la risurrezione di Gesù. In Atti 15:36-39 leggiamo un episodio che lo riguarda:

«Dopo diversi giorni, Paolo disse a Barnaba: “Ritorniamo ora a visitare i fratelli di tutte le città in cui abbiamo annunziato la Parola del Signore, per vedere come stanno”. Barnaba voleva prendere con loro anche Giovanni detto Marco. Ma Paolo riteneva che non dovessero prendere uno che si era separato da loro già in Panfilia, e non li aveva accompagnati nella loro opera. Nacque un aspro dissenso, al punto che si separarono; Barnaba prese con sé Marco e s’imbarcò per Cipro».

Paolo non riteneva Marco affidabile, perché in passato non si era comportato come avrebbe dovuto: le sue azioni potevano essere pericolose nel clima di persecuzioni in cui vivevano. Barnaba invece manifestò fiducia nei suoi confronti, e partì insieme a lui per Cipro. In Marco avvenne una trasformazione, diventò degno di fiducia.

In che modo la sua esperienza può essere utile anche per noi oggi?

Mario Calvagno, caporedattore di RVS Roma, intervista il pastore avventista Marco Valenza.

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