Rut significa “amica”, ed è proprio il caso di dirlo: questa donna lo era di nome e di fatto. Era una moabita sposata con un giudeo di Betlemme. Rimase vedova da giovane. Anche sua suocera Naomi perse il marito, e in più morirono anche i suoi due figli. Rut avrebbe potuto rifarsi una vita e lasciare la suocera da sola, ma rimase al suo fianco e se ne prese cura in modo amorevole. Era molto affezionata a lei. Queste due donne si trovarono a vivere in circostanze molto difficili, ma ritrovarono la pace e la serenità. La forza di volontà di Naomi e la sua fede furono una testimonianza importante per Rut. Si convertì e addirittura entrò a far parte della genealogia di Gesù: dopo il matrimonio con Boaz, il Signore le diede la grazia di concepire e partorire un figlio.

In che modo questa esperienza può essere utile per te oggi? Come puoi accogliere anche tu Dio nella tua vita?

Mario Calvagno, caporedattore di RVS Roma, intervista il pastore avventista Marco Valenza.

Immagine: Ruth & Naomi, olio su tela, James L. Johnson

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