Successo del Congresso internazionale dei non udenti in Germania

Successo del Congresso internazionale dei non udenti in Germania

Congresso sordiL’evento offre visibilità a questa realtà con l’obiettivo di invogliare sempre più persone a diventare interpreti della lingua dei segni

Notizie avventiste/EudNews – Circa 75 persone hanno trascorso le vacanze di Pasqua partecipando alla terza edizione del Congresso Internazionale per non udenti avventisti, tenutosi in Germania dal 17 al 21 aprile, per celebrare 95 anni di attività in favore dei sordi.

“Questo è stato il secondo Congresso internazionale per non udenti cui ho preso parte”, ha affermato Corrado Cozzi, direttore del dipartimento Comunicazioni e della Deaf Liaison presso la Regione Intereuropea della Chiesa avventista del 7° giorno, ” e non dimenticherò mai le meravigliose esperienze che ho vissuto in questo incontro speciale. Sinceramente, credo che tutti dovrebbero partecipare per capire il vero significato della solidarietà. Mi sento arricchito ogni volta che ho l’opportunità di prendere parte a questi eventi”.

Sono oltre 250 milioni i sordi nel mondo e circa 35,5 milioni in Europa. Solo il 2 per cento sono cristiani o fanno parte di una comunità religiosa. All’interno di questa percentuale ci sono i non udenti avventisti, una minoranza che si organizza in associazioni locali. Nella Regione Intereuropea sono presenti la francese Deaf Association Signe d’ Esperance, la spagnola Deaf Association Asae e la tedesca Singen mit Händen.

Il Congresso di quest’anno è stato ospitato dall’Associazione tedesca che festeggia 95 anni di vita. L’evento si è svolto nella splendida struttura di Bergheim Mühlenrahmede dove sono affluiti i partecipanti provenienti da Europa, Africa e America. Tra di essi vi erano anche alcune persone non sorde che si sono occupate di fare da interpreti e traduttori.

L’intero programma è stato presentato e condotto nella lingua dei segni. A partire dalle riflessioni spirituali e dalle preghiere, proseguendo con gli interventi dei relatori e fino ai canti e a qualsiasi tipo di comunicazione, tutto è stato presentato in sette diversi lingue dei segni contemporaneamente! E i partecipanti hanno potuto capire ogni cosa anche se provenivano da Kenia, Spagna, Francia, Inghilterra, Finlandia, Austria, Lettonia, Stati Uniti o Germania.

“L’evento è stato un successo”, ha commentato il past. Gerd Wildemann, coordinatore dell’Associazione tedesca e organizzatore generale del Congresso, “Abbiamo trascorso bei momenti insieme in amicizia grazie anche a un’eccellente comunicazione”. Infatti il tema del Giubileo era “Get together in Communication”.

Una delle principali difficoltà per i non udenti è avere un traduttore; così, nella maggior parte dei casi, succede che queste persone vanno via dagli incontri insoddisfatti, per questo bisogna essere più consapevoli dei loro bisogni speciali. Ciò si può fare anche organizzando eventi come questo Congresso.

“Il mio obiettivo è che ci siano più interpreti per non udenti nelle chiese avventiste”, ha aggiunto Gerd Wildemann. Uno dei desideri espressi è che Hope Channel, il canale televisivo avventista, trasmetta regolarmente programmi con la traduzione nella lingua dei segni.

I sordi fanno parte della nostra società, ma se non ci sono servizi per loro nessuno si accorgerà di di queste persone che hanno delle esigenze, ma portano anche grandi risorse di talento e ingegno.

Oltre al programma di visita all’Attahöhlen, le grotte della zona, e un giro in barca sul lago Bigge, gli organizzatori hanno offerto un programma artistico e culturale tenuto dal mimo Carlos Martinez che ha raccontato le parabole bibliche, riscuotendo molto successo.

Alessandria – Week-end sul tema della sessualità

Alessandria – Week-end sul tema della sessualità

M15-Alessandria_weekend sessualitaRomina Montedoro – Dal 25 al 27 aprile i giovani hanno avuto il piacere di ospitare il past. Daniele La Mantia per riflettere su un tema molto importante: la sessualità nel pensiero biblico. Ci siamo confrontati su argomenti di attualità cercando da una parte di analizzare i cambiamenti repentini della società, dall’altra di capire che cosa dice la Parola di Dio. Inoltre abbiamo trascorso momenti di convivialità come una «pizzata», il sabato sera, e una colazione insieme, la domenica mattina. Abbiamo potuto comprendere meglio le importanti verità rivelate dal Signore su questo tema, guidati dal nostro ospite.

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Evento formativo di Adra Italia in Sicilia

N12-Adra Italia_formazione in Sicilia40 volontari hanno appreso come pianificare le attività, creare un gruppo e costruire reti e partnership

Luca Alfano – Nel weekend 21-23 marzo, presso il Centro polivalente “Le sorgenti”, vicino Piazza Armerina (EN), Adra Italia (Agenzia Avventista per lo Sviluppo e il Soccorso) ha organizzato un incontro formativo per i volontari della Sicilia e per tutti coloro desiderosi di condividere nuove esperienze e acquisire conoscenze nel campo delle attività sociali.

I partecipanti sono stati circa 40, provenienti da nove località, chi con un proprio bagaglio di esperienza pratica, chi con l’entusiasmo di iniziare un nuovo percorso nel settore.
I momenti formativi sono stati molto intensi e impegnativi, ma grazie alla professionalità e alla capacità espositiva dei formatori, si è creato un clima di grande interesse e attenzione.

I temi trattati hanno toccato i pilastri su cui poggiano le realtà associative che lavorano nel sociale: la pianificazione strategica delle attività, la creazione di un gruppo e la costruzione di reti e partnership. Si è dato spazio anche a momenti di aggiornamento sulle attività di Adra e di informazione su alcuni aspetti amministrativi, utili alle attività delle sedi locali che operano in Sicilia.

Non sono mancati momenti di riflessione spirituale, tenuti dal pastore Gabriele Ciantia, responsabile delle comunità avventiste della Sicilia, basati sul principio dell’azione concreta svolta da Gesù in soccorso agli emarginati, con riferimenti alla nostra vita quotidiana.

Siamo stati contenti di percepire la soddisfazione e il gradimento dei partecipanti che hanno apprezzato gli aspetti formativi e quelli legati allo stare insieme e al vivere momenti di condivisione e aggregazione.

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Il simposio avventista sulla sessualità si è concluso con un invito alla coerenza e al calore umano

csm_Simmons-web_efaa0aa878La vicepresidente della Chiesa avventista, e direttore mondiale del dipartimento Educazione, trae insegnamenti dal summit di Città del Capo

Notizie Avventiste/Ann – L’intervento di Ella Simmons ha concluso, il 20 marzo, il simposio della denominazione sulla sessualità con un appello a considerare i membri di chiesa attratti dallo stesso sesso come “fratelli e sorelle” che hanno bisogno, come tutti, della “grazia salvifica” di Dio, pur confermando la posizione della Chiesa contraria alla condotta sessuale al di fuori del matrimonio eterosessuale.

La vicepresidente della Chiesa avventista del 7° giorno ha sollecitato una visione coerente e l’attuazione delle credenze della chiesa sulla sessualità umana.
“Finché proteggiamo, copriamo e tolleriamo l’adulterio, la disonestà e altri peccati che sono stati proibiti da Dio nella Chiesa e in particolare nei luoghi alti, non potremo in alcun modo far arrivare ai membri le parole di verità capaci di trasformare le loro vite”, ha affermato Ella Simmons rivolta ai circa 350 delegati riuniti nel Town International Convention Centre di Città del Capo, in Sudafrica.

Per quattro giorni i leader della chiesa e i rappresentanti regionali hanno dialogato sulla risposta della denominazione al comportamento omosessuale di fronte a un cambiamento culturale in tutto il mondo che è sempre più favorevole alle relazioni gay e lesbiche. Il summit “A immagine di Dio: Scrittura. Sessualità. Society.” ha affrontato il fatto che le questioni Lgbt (acronimo di lesbiche, guy, bisessuali, transessuali) interessano le assunzioni della chiesa e il funzionamento dei propri sistemi educativi e sanitari in un numero crescente di regioni del mondo.

I delegati hanno anche ascoltato, la sera precedente, la presentazione di Peter Swanson, psicologo e docente associato di Cura pastorale presso la Andrews University, negli Stati Uniti.
Swanson ha iniziato leggendo le dichiarazioni della Chiesa avventista sulle relazioni omosessuali, sottolineando la presa di posizione contro l’intolleranza, i crimini dettati dall’odio e la discriminazione.
“Sostengo con forza la posizione della mia chiesa che difende i diritti umani”, ha affermato Swanson. “Essi [gay e lesbiche] hanno bisogno di comprensione, pazienza e amore. Dite loro parole di incoraggiamento”.

Swanson ha anche riferito ai delegati che la riduzione dell’attrazione verso lo stesso sesso e dei comportamenti omosessuali in seguito a una terapia del cambiamento è “rara” e che alcuni gay e lesbiche cristiani si sentono danneggiati da tale terapia.

Anche Miroslav Kis, professore di etica al Seminario teologico avventista della Andrews University, ha invitato i delegati a pensare con chiarezza agli insegnamenti biblici sulla sessualità umana e ad agire con comprensione verso coloro che non sono in linea con tali norme.

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Leader medico avventista parla di comprensione, indipendentemente dalla causa

csm_landless-cape-town-web_2d11e64f4aIl dott. Peter Landless ha esaminato le prove mediche sulle cause e l’incidenza dell’omosessualità

Notizie Avventiste/Ann – Uno dei massimi dirigenti del dipartimento Salute della Chiesa avventista del 7° giorno mondiale ha affermato che non esiste un chiaro modello che permetta di capire perché alcuni individui sono omosessuali, ma che si tratta di una “complessa interazione di fattori genetici e ambientali”.

Nella relazione tenuta, il 19 marzo, durante il simposio della denominazione sulla sessualità, il dott. Peter Landless, direttore dei Ministeri della Salute della Chiesa, ha illustrato con parole e immagini la complessità della procreazione, le varianze genetiche e i disturbi che a volte si verificano.

Il suo discorso è stato un invito alla comprensione verso coloro che vivono rapporti gay e lesbiche, e anche una riaffermazione della posizione biblica della Chiesa sul matrimonio tra un uomo e una donna.

Originario del Sudafrica, Landless è un noto cardiologo nucleare a livello internazionale. Ha lavorato presso l’Ospedale di Johannesburg e ha fatto parte dell’equipe di cardiologi del presidente Nelson Mandela. È anche pastore con una significativa esperienza nelle comunità.

Landless ha presentato una panoramica dettagliata del processo di procreazione e delle variazioni genetiche che possono verificarsi. Ha raccontato l’esempio di un bambino nato intersessuale, una condizione nota come iperplasia surrenalica congenita, e di come il padre lo abbia respinto.

“Se un padre o un genitore respinge i figli nati in tali rare condizioni, cosa farà la chiesa?”, ha chiesto Landless, “Dovrebbe comportarsi diversamente?”.

Ha poi aggiunto che gli uomini omosessuali presentano spesso differenze anatomiche nel cervello. Studi post mortem su omosessuali ed eterosessuali hanno mostrato le differenze, ma non è chiaro se la variazione sia causale o collegata, perché si è studiato un piccolo gruppo di individui. Le differenze mostrano che molti uomini omosessuali hanno un nucleo soprachiasmatico più grande, che contribuisce alla regolazione dei ritmi circadiani, e anche una maggiore commessura anteriore che comunica tra gli emisferi destro e sinistro del cervello.

Alcuni ricercatori, ha continuato Landless, sono convinti che vi sia una componente genetica nell’omosessualità, e alcuni sono alla ricerca di un “gene dei gay”, ma non c’è consenso sulle cause dell’omosessualità nella letteratura medica o tra gli psicologi professionisti. “La questione non è assolutamente risolta”, ha affermato.

Gli omosessuali hanno probabilità leggermente più elevate di ammalarsi di patologie non trasmissibili, come l’ipertensione, e un invecchiamento cardiovascolare maggiore rispetto all’età reale. Le donne lesbiche hanno 3,2 probabilità in più di ammalarsi di cancro al seno rispetto alle donne eterosessuali.

“In quanto avventisti abbiamo gli strumenti sanitari per aiutare il gruppo Lgbt”, ha affermato Landless, “Come chiesa dobbiamo capire e chiederci: ‘Chi è il mio prossimo?’”.

Successo del Congresso internazionale dei non udenti in Germania

L'umiltà deve caratterizzare l'approccio della Chiesa, ha affermato uno scienziato avventista

csm_summit-logo-web_eecf3a2a8dAl summit sulla sessualità, Curtis Fox esorta la chiesa ad abbracciare “non solo il messaggio, ma anche i metodi di Gesù”.

Notizie Avventiste/Ann – Disfunzione familiare, trauma sessuale e altre cause ambientali sono spesso fattori scatenanti del comportamento omosessuale, ma la realtà può essere più sfumata di quanto ritengono alcune comunità religiose. Lo ha affermato uno scienziato comportamentale avventista durante il summit sulla sessualità di Città del Capo.

“Tendiamo a vedere le cose in termini di bianco e nero. Ma tra di essi vi sono varie sfumature di grigio che provocano tanta ansia”, ha precisato Curtis Fox, docente e presidente del dipartimento di Counseling e Scienze della famiglia dell’Università avventista Loma Linda, in California.

La sua presentazione ha offerto una prospettiva sociale sull’approccio della Chiesa avventista nei confronti della comunità gay e lesbica.
“La realtà è complessa”, ha continuato Fox, “non bastano le spiegazioni semplici ritenute di poca utilità da coloro che hanno a che fare con questa natura”.
La cosiddetta “terapia riparativa” presuppone che l’orientamento sessuale di ogni individuo sia esclusivamente una questione di scelta che può essere invertita attraverso l’esercizio della volontà in un ambiente cristiano favorevole.

Mentre alcune persone dicono di essere state trasformate da questa terapia, altre non vivono alcun cambiamento e, in molti casi, si aggrava il trauma psicologico ed emotivo, ha affermato Fox. Tali risultati hanno sollevato “gravi preoccupazioni” e spinto le più importanti organizzazioni statunitensi, che si occupano di salute fisica e mentale, a “denunciare” la terapia riparativa.

Fox ha anche delineato gli effetti del “pregiudizio sociale” contro i giovani Lgbt. Giovani gay e lesbiche emarginati hanno maggiori probabilità di tentare il suicidio, hanno alti livelli di depressione e abuso di droghe e sono più vulnerabili al virus Hiv e alle malattie sessualmente trasmissibili. Ha poi abbattuto i miti diffusi sui membri della comunità gay e lesbica, come il fatto che la maggior parte dei pedofili sia gay, che le relazioni omosessuali siano transitorie, che i genitori gay tendano a crescere figli gay.

“Il mio ruolo come scienziato comportamentale è quello di convincere la gente a pensare, a dialogare e a essere curiose nel cercare di conoscere”, ha dichiarato Fox. “La mia visione biblica del mondo prende in considerazione la creazione di Dio e la caduta. Quindi variazioni, anomalie e degenerazioni fanno ormai parte della realtà umana. Dio lavora con le persone nelle loro imperfezioni, ma la Chiesa avventista non deve dispiacersi per la propria posizione sulle relazioni gay e lesbiche”.

L’approccio della Chiesa, ha aggiunto Fox “dovrebbe essere caratterizzato da umiltà, non da bigottismo, odio ed emarginazione. Dobbiamo adottare non solo il messaggio di Gesù, ma anche i metodi del ministero di Gesù. Fa parte dell’alta vocazione della chiesa amare gli omosessuali come il nostro prossimo, non meno di quanto facciamo con gli eterosessuali”.

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L'umiltà deve caratterizzare l'approccio della Chiesa, ha affermato uno scienziato avventista

csm_summit-logo-web_eecf3a2a8dAl summit sulla sessualità, Curtis Fox esorta la chiesa ad abbracciare “non solo il messaggio, ma anche i metodi di Gesù”.

Notizie Avventiste/Ann – Disfunzione familiare, trauma sessuale e altre cause ambientali sono spesso fattori scatenanti del comportamento omosessuale, ma la realtà può essere più sfumata di quanto ritengono alcune comunità religiose. Lo ha affermato uno scienziato comportamentale avventista durante il summit sulla sessualità di Città del Capo.

“Tendiamo a vedere le cose in termini di bianco e nero. Ma tra di essi vi sono varie sfumature di grigio che provocano tanta ansia”, ha precisato Curtis Fox, docente e presidente del dipartimento di Counseling e Scienze della famiglia dell’Università avventista Loma Linda, in California.

La sua presentazione ha offerto una prospettiva sociale sull’approccio della Chiesa avventista nei confronti della comunità gay e lesbica.
“La realtà è complessa”, ha continuato Fox, “non bastano le spiegazioni semplici ritenute di poca utilità da coloro che hanno a che fare con questa natura”.
La cosiddetta “terapia riparativa” presuppone che l’orientamento sessuale di ogni individuo sia esclusivamente una questione di scelta che può essere invertita attraverso l’esercizio della volontà in un ambiente cristiano favorevole.

Mentre alcune persone dicono di essere state trasformate da questa terapia, altre non vivono alcun cambiamento e, in molti casi, si aggrava il trauma psicologico ed emotivo, ha affermato Fox. Tali risultati hanno sollevato “gravi preoccupazioni” e spinto le più importanti organizzazioni statunitensi, che si occupano di salute fisica e mentale, a “denunciare” la terapia riparativa.

Fox ha anche delineato gli effetti del “pregiudizio sociale” contro i giovani Lgbt. Giovani gay e lesbiche emarginati hanno maggiori probabilità di tentare il suicidio, hanno alti livelli di depressione e abuso di droghe e sono più vulnerabili al virus Hiv e alle malattie sessualmente trasmissibili. Ha poi abbattuto i miti diffusi sui membri della comunità gay e lesbica, come il fatto che la maggior parte dei pedofili sia gay, che le relazioni omosessuali siano transitorie, che i genitori gay tendano a crescere figli gay.

“Il mio ruolo come scienziato comportamentale è quello di convincere la gente a pensare, a dialogare e a essere curiose nel cercare di conoscere”, ha dichiarato Fox. “La mia visione biblica del mondo prende in considerazione la creazione di Dio e la caduta. Quindi variazioni, anomalie e degenerazioni fanno ormai parte della realtà umana. Dio lavora con le persone nelle loro imperfezioni, ma la Chiesa avventista non deve dispiacersi per la propria posizione sulle relazioni gay e lesbiche”.

L’approccio della Chiesa, ha aggiunto Fox “dovrebbe essere caratterizzato da umiltà, non da bigottismo, odio ed emarginazione. Dobbiamo adottare non solo il messaggio di Gesù, ma anche i metodi del ministero di Gesù. Fa parte dell’alta vocazione della chiesa amare gli omosessuali come il nostro prossimo, non meno di quanto facciamo con gli eterosessuali”.

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Summit sessualità. Alcune esperienze di cambiamento

csm_transformation-panel-web_d550dfc1ccTre persone hanno raccontano le loro storie durante una tavola rotonda

Notizie Avventiste/Ann – Tre avventisti che hanno vissuto un’esperienza gay hanno raccontato le loro storie di cambiamento di stile di vita, la sera del 19 marzo, durante il simposio della denominazione sulla sessualità. Sono Ron Woolsey, pastore avventista e fondatore del “The Narrow Way Ministry”, Virna Santos , presidente di “By Beholding His Love”, e Wayne Blakely, fondatore di “Know His Love Ministries”.

La Chiesa avventista mondiale ha tenuto, dal 17 al 20 marzo, a Città del Capo, il summit “A immagine di Dio: Scrittura. Sessualità. Società.”.

Ron Woolsey ha raccontato di essere cresciuto in una “buona famiglia avventista”, ma da bambino era stato molestato da un amico di famiglia. Da allora si era sentito attirato sempre più verso lo stesso sesso. Mentre studiava in un college avventista, aveva conosciuto una ragazza che poi aveva sposato, pensando che il matrimonio fosse una soluzione alla sua travagliata identità. Ben presto la giovane moglie aveva scoperto le sue relazioni con gli uomini e il matrimonio era finito.

Dopo più di 15 anni di rapporti omosessuali, Woolsey era tornato alla fede dell’infanzia e a una relazione con Cristo tramite la lettura della Bibbia e degli scritti di Ellen G. White, co-fondatrice della Chiesa avventista. “Ho iniziato a leggere il libro ‘Guida a Gesù’ con una sigaretta in mano e un bicchiere di liquore accanto”, ha ricordato, “Arrivato al quinto capitolo, avevo già buttato via la sigaretta”.
Woolsey è stato battezzato di nuovo e ha cominciato a raccontare la sua storia di cambiamento nelle chiese degli Stati Uniti. Ora è sposato da 21 anni, è padre di cinque figli ed è pastore consacrato di una comunità avventista.

Wayne Blakely era stato rifiutato dalla madre che desiderava una bambina; ciò lo aveva presto spinto a sentirsi attirato dal sesso maschile. Aveva vissuto varie situazioni adottive ed era stato allevato da diversi parenti che, dopo aver notato i suoi comportamenti, lo avevano mandato da psicologi e pastori. A 18 anni l’invito di un amico del college a far parte di una comunità gay, fece sentire Blakely finalmente accettato per la prima volta.
“In quel momento ho rinunciato a Dio”, ha affermato. Dopo oltre 30 anni vissuti con numerosi partner sessuali e aver consumato droga, e dopo aver visto morire 40 amici gay nei primi anni dell’epidemia di Hiv/Aids, una serie di eventi provvidenziali lo hanno riportato alla fede. Tra di essi le preghiere degli amici. Da giovane, Blakely aveva pregato: “Dio, fammi etero”. Riconsiderando il passato, si rende ora conto che l’obiettivo non era cambiare il proprio orientamento: conoscere Cristo come personale Salvatore era in realtà il vero obiettivo.

Per Virna Santos, il viaggio nel lesbismo era radicato in una situazione familiare dolorosa e disfunzionale. Vittima di abusi sessuali durante l’infanzia, “nessuno mi ha detto che non era colpa mia “, ha affermato.

La famiglia Santos entrò a far parte della Chiesa avventista quando Virna era adolescente. La ragazza lottò contro l’attrazione per lo stesso sesso durante gli anni del college, ma poi ebbe  una relazione lesbica segreta. Trasferitasi a San Francisco, era diventata un’attivista dei diritti dei gay, ed era stata tra i primi ad esercitare l’adozione di figli grazie alla legge AB25 della California. La grande delusione della comunità gay e lesbica, in seguito al referendum Proposition 8 della California, che aboliva i matrimoni gay, ha mandato in crisi Virna Santos.
Si è così risvegliato in lei l’interesse per l’avventismo, seguito da una serie di profonde esperienze spirituali personali che l’anno portata a capire per la prima volta che Gesù è il suo avvocato. Ha cominciato così a riesaminare l’intera sua vita. Il servizio di santa Cena di un sabato mattina è stato il momento decisivo per Virna Santos che ricorda la meraviglia provata nel vedere la moglie del pastore lavare i piedi a lei, lesbica orgogliosa.

Il moderatore della tavola rotonda, Bill Knott, direttore della rivista Adventist Review, ha chiesto se le storie presentate dai relatori devono essere considerate come tipiche: “Nelle ultime settimane ci sono state numerose voci che hanno messo in discussione l’autenticità di questo simposio perché gli organizzatori hanno scelto di ascoltare soprattutto coloro che non praticano l’omosessualità. Come rispondete a queste osservazioni?”

“Siamo stati tutti lì. Siamo stati dove essi sono. Abbiamo dato gli stessi argomenti per tutta la vita. Ne siamo venuti fuori. Abbiamo imparato a mettere Dio al primo posto, non il nostro io”, ha risposto Ron Woolsey.

Virna Santos ha affermato di aver condiviso con le amiche lesbiche la sua storia di conversione, dicendo loro: “Ho avuto un’esperienza con Gesù Cristo e non sono più una lesbica. Ma non sono migliore di voi”. Ha poi ricordato la risposta della partner di un’amica: “Sono felice per te. Posso vederlo dal tuo volto. Hai trovato l’amore della tua vita”.

Rivolta ai delegati, Virna Santos ha dichiarato: “Non siamo migliori di loro”.  E poi: “È Dio che mi ha cercata. … Ho fiducia che anche i miei amici verranno presto a bussare alla nostra porta”.

Alla fine dell’incontro, i relatori hanno risposto alle domande scritte dai delegati. Interrotti frequentemente dagli  applausi del pubblico,  hanno continuato a descrivere la forza trasformatrice di Cristo come origine delle loro vite nuove.

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Quale sfida per la libertà religiosa oggi?

N11- Conferenza Lugano

Bilancio del convegno organizzato dalla chiesa avventista del 7° giorno in collaborazione con l’Istituto Direcom della Facoltà di Teologia di Lugano 

Vincenzo Pacillo* – Volendo trarre un bilancio al termine del convegno “La libertà religiosa nell’età post-secolare”, svoltosi il 27 e 28 marzo presso la Facoltà Teologia di Lugano e organizzato in cooperazione dalla Chiesa avventista ticinese e dall’Istituto DiReCom, possiamo delineare alcune linee di tendenza che costituiscono anche un parziale bilancio dei lavori congressuali.

La pluralità etica
1. Le relazioni di Adriano Fabris e Adriano Roccucci hanno evidenziato come l’attuale contesto sociale sia caratterizzato dalla presenza di una pluralità di opzioni etiche garantite dalla cornice giuridica e politica del pluralismo istituzionale, confessionale e culturale.

La pluralità etica è il frutto della proliferazione delle dottrine concernenti la vita buona e il loro progressivo distacco da un singolo paradigma culturale di riferimento: essa – secondo Charles Taylor – deriva dalla transizione da una società in cui la fede in Dio era incontestata e, anzi, non problematica, a una in cui viene considerata come un’opzione fra le altre e spesso non come la più facile da abbracciare. Questo fenomeno si è verificato dapprima tra le élite della società e poi nella società nel suo insieme, pluralizzando, appunto, gli orizzonti etici, in un processo che si dirige in modo sempre più marcato verso un liberismo in cui a farla da padrona è sempre più l’autonomia privata. Il pluralismo è un principio giuridico e politico che implica uguale considerazione e uguale rispetto per le diverse opinioni che scorrono all’interno della società. Solo in casi limitati, come ci hanno mostrato Luigi Foffani e Anna Gianfreda, i poteri pubblici possono reprimere solo determinate opinioni, perché propagandano idee fondate sull’odio e sulla discriminazione fondata sulla religione.

Libertà religiosa: diritti e limiti
2. Claudius Luterbacher ha mostrato come, sotto un primo profilo, la libertà religiosa implichi la libertà di professare, in coscienza, una religione ovvero di non professarne alcuna. Essendo tale profilo confinato nell’intimo della coscienza della persona, si deve ritenere che esso sia incoercibile e non limitabile, Quanto invece a un secondo profilo, la libertà di religione implica in una prima accezione il diritto di esercitare indisturbatamente il culto, il diritto di rivolgersi alla propria divinità, di onorare e venerare persone e simboli che, nella propria religione, presentano caratteri di sacertà, di esprimere – con preghiere, riti ed altre azioni – la propria devozione verso entità dotate di particolare valenza sacrale. In una seconda accezione – la più problematica – il profilo esteriore della libertà religiosa è spesso posto in relazione con la pretesa di conformare tutta la propria vita ai precetti della religione alla quale si appartiene.

Tale pretesa non solo può, ma deve essere limitata dal legislatore quando gli atti proposti o imposti dalla legge della religione di appartenenza siano in contrasto con principi e valori su cui si fonda l’ordinamento giuridico, a condizione che – naturalmente – la limitazione appaia ragionevole (ossia capace di servire alla tutela degli altri diritti, interessi o valori costituzionalmente protetti che il legislatore intende tutelare) e proporzionata (ossia capace di stabilire una compressione del diritto che non si estenda sino al punto di renderne impossibile l’esercizio e idonea a rappresentare lo strumento normativo che comporti il minor sacrificio possibile per il diritto in questione).

Discriminazione e sviluppo
3. Antonio Fuccillo ha posto l’accento sul fatto che la piena garanzia della libertà religiosa è direttamente proporzionale al tasso di sviluppo sostenibile all’interno di una società. La discriminazione per motivi attinenti alla sfera ideologico-confessionale – concretizzandosi in un intervento esterno che fa conseguire ad una determinata scelta o manifestazione religiosa la deprivazione di utilità economiche ed esistenziali come la possibilità di accesso al lavoro, la possibilità di accesso a servizi pubblici e privati, il godimento di diritti fondamentali della persona  – è contraria alla dignità umana, concetto sul quale – secondo Ganoune Diop -si radica la libertà religiosa e si definisce l’essenza dei diritti umani. Rimangono naturalmente molte questioni aperte: una sfida per tutti gli studiosi, che anche gli intellettuali del nostro Cantone devono essere chiamati a raccogliere, impegnandosi – come ricorda Libero Gerosa – a coniugare verità e responsabilità nella ricerca scientifica.
(*Vincenzo Pacillo è docente presso a Facoltà Teologica di Lugano. L’articolo è tratto dal sito Catholica del Giornale del Popolo, quotidiano della Svizzera italiana)

Terza Età e Famiglia. Congresso a Bellaria di Rimini

Terza Età e Famiglia. Congresso a Bellaria di Rimini

Dipartimento Famiglie - EducazioneAngela Nicastro – Anche quest’anno il dipartimento Terza Età e Famiglia organizza un Congresso a Bellaria di Rimini. Ospite dell’evento è il past. Rolando Rizzo, accompagnato dalla moglie Raffaella. Sarà coadiuvato dal past. Franco Evangelisti. L’evento sarà ricco di musica ed esperienze vissute anche all’interno dei penitenziari. Desideriamo che sia un incontro all’insegna della gioia fraterna e dell’ascolto dei bisogni di ognuno. Il motto di quest’anno è: «Il Gesù di tutti!».

Il congresso si svolgerà dall’1 al 4 maggio. Alloggeremo presso l’Hotel Capitol, vicino la Sala Congressi. Il costo è di 100 euro, pensione completa. Sono previsti sconti per bimbi e ragazzi.

Per qualsiasi informazione: tel. 3355973923 oppure 03621788286, chiedere di Angela o di Stefano; email – nicastroangela@hotmail.it oppure stefiangy@hotmail.it

Successo del Congresso internazionale dei non udenti in Germania

Concluso in Germania il congresso dei media avventisti europei

Media_Conference_2012_0448_big_thumbRappresentanti di 12 Paesi hanno condiviso esperienze, idee e progetti per gli utenti multimediali

Notizie Avventiste – Lavorare insieme in programmi comuni condividendo le risorse e trovando un modo per superare le diversità linguistiche e culturali è la sfida affrontata durante il Congresso Gain (Global Adventist Internet Network) della Regione Intereuropea (Eud) della Chiesa avventista, conclusosi il 20 marzo.

È un obiettivo verso cui lavorare nei prossimi anni. “Ci sono tanti talenti e idee di cui può usufruire una più ampia parte della Chiesa”, ha affermato Corrado Cozzi, direttore del dipartimento Comunicazioni presso l’Eud e organizzatore del Congresso Gain.

“Dobbiamo considerare le differenti lingue e culture come una ricchezza, non come barriere”, gli ha fatto eco Klaus Popa, vice direttore generale del Centro media tedesco “Stimme der Hoffnung” che ha ospitato l’evento. Ha poi invitato a fare proposte per rendere tale ricchezza utilizzabile da tutti. “Come possiamo lavorare insieme per fare la differenza?”, è la domanda rivolta ai presenti.

Nei tre giorni di incontri, gli oltre 70 professionisti dei media avventisti – provenienti da Austria, Bulgaria, Repubblica Ceca, Francia, Germania, Italia, Portogallo, Romania, Slovacchia, Spagna, Svizzera e dall’Ucraina – hanno presentato alcuni moderni progetti di condivisione della fede, realizzati nelle loro città, e il lavoro svolto da radio, televisione e internet in una società in cui la tecnologia cambia rapidamente.

I dati presentati al congresso evidenziano un mondo di utenti che preferiscono radio e televisione on demand su internet. Inoltre, sono sempre di più le persone, soprattutto giovani, che guardano la televisione e simultaneamente usano l’iPad o l’iPhone. Vogliono quindi non solo assistere ma partecipare, essere parte della storia.

Il futuro sembra essere nelle parole App, social media e giochi. La Regione Eud e diverse Unioni avventiste hanno creato delle App per rendere fruibili sui device mobili le notizie, i video, la radio e la televisione. Anche la chiesa cristiana avventista italiana ha recentemente realizzato un’App gratuita per il mondo Apple e Android (Informazioni su http://www.avventisti.it/app-per-dispositivi-mobili-avventisti-it)

In Europa occidentale, il 62 per cento degli utenti di internet, vale a dire 174,2 milioni di persone, usa i social media. È un’intricata rete di individui che scambiano tra di loro impressioni, opinioni, sensazioni, sentimenti. Essere presenti su facebook, twitter, google, linkedin, ecc, significa avere la possibilità di condividere esperienze e storie di fede, invitare le persone a eventi e renderle partecipi del messaggio di speranza cristiana.

Molto successo hanno anche i giochi scaricabili su smartphone e tablet. La maggior parte dei possessori di cellulare utilizza i periodi “morti” della giornata per giocare (in metro, in coda alla posta, ecc.) Heroes è il gioco sui personaggi biblici, realizzato da un team avventista della Gran Bretagna, scaricabile su iPhone e iPad. Al momento è in inglese e in alcune altre lingue, ma sarà presto anche in italiano.

Successo del Congresso internazionale dei non udenti in Germania

Lugano. Conferenza internazionale sulla libertà religiosa

N11- Conferenza LuganoRiflessione sui diritti filosofici, teologici e giuridici nel panorama sociale e religioso europeo in profondo cambiamento

Notizie Avventiste – La Chiesa avventista del 7° giorno, in collaborazione con l’Istituto Direcom della Facoltà di Teologia di Lugano, organizza una Conferenza internazionale per discutere alcuni dei problemi più attuali legati alla libertà religiosa. Il convegno si propone di analizzare gli strumenti giuridici al fine di evidenziare la libertà religiosa come diritto fondamentale e inalienabile.

L’evento di terrà il 27 e 28 marzo, a Lugano, presso la Facoltà di Teologia. Si svilupperà in quattro sessioni di lavoro. La prima si concentrerà sul contesto storico e filosofico della libertà religiosa; interverranno i professori Francesco D’ Agostino, dell’Università La Sapienza di Roma, e Adriano Roccucci, dell’Università Roma III; presiederà Adriano Fabris, della Facoltà di Teologia di Lugano.

Il secondo incontro sarà dedicato alla persecuzione religiosa nel mondo e al ricorso legale contro di essa; saranno relatori i professori Ganoune Diop, della Chiesa avventista, e Antonio Fuccillo, dell’Università di Napoli.

La terza sessione sarà dedicata a libertà religiosa e libertà di espressione; interverranno i professori Anna Gianfreda, dell’Università di Piacenza, e Luigi Foffani, dell’Università di Modena; presiederà Enrico Vitali, dell’Università di Milano.

Infine, il quarto incontro affronterà il tema della libertà religiosa e l’ordine pubblico; sarà trattato dai professori Roberto Mazzola, dell’Università del Piemonte, e Claudius Luterbacher cancelliere della Diocesi di San Callo; presiederà Libero Gerosa, della Facoltà di Teologia di Lugano.

Dopo il dibattito, i professori Silvio Ferrari, dell’Università di Milano, e Stefan Mückl, dell’Albert-Ludwigs-Universität Freiburg im Breisgau, suggeriranno alcune conclusioni.

Il programma completo della conferenza è reperibile cliccando qui.

Per maggiori informazioni: pacillov@gmail.com

È garantita la traduzione in tedesco e francese.

Il convegno internazionale sulla libertà religiosa di Lugano ha ottenuto 6 crediti formativi dal Consiglio nazionale degli avvocati italiani.

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