Michele Abiusi – Fin dall'antichità il cielo ha sempre affascinato gli esseri umani. Nell'antico paganesimo, il ciclo regolare degli astri permetteva agli uomini di misurare il tempo. I corpi luminosi apparivano come potenze soprannaturali da adorare. Il sole (dio Mitra), la luna, Venere e le costellazioni stesse disegnavano in cielo figure enigmatiche a cui dare nomi mitici. Gli Egiziani e i popoli mesopotamici erano rinomati per le loro conoscenze astronomiche, ma questa scienza era associata alle arti divinatorie.

Leggendo la Bibbia il quadro cambia repentinamente: gli astri non si distinguono ancora bene dagli angeli. Giobbe vede le stelle dare in gridi di giubilo alla creazione e Giovanni vede cadere un terzo delle stelle in Apocalisse 12. Gli astri sono visti come creature di Dio. 
Il popolo d'Israele non sfugge, però, alla tentazione dei culti astrali; il re Giosia interviene drasticamente per estirparne le pratiche. Sarà necessario l'esilio perché gli Israeliti si stacchino da questa forma di idolatria. La stella a sei punte, o scudo di David o sigillo di Salomone, rimane comunque il simbolo del giudaesimo.

Particolare attrazione aveva, nei popoli antichi, la stella che si vedeva all'alba; per gli Egiziani era Sirio, per i greci, Venere. 
In Apocalisse 22:16, Gesù si definisce la lucente stella del mattino. Perché? 
Gesù insegna che non c'è determinismo astrale, non ci sono destini scritti nel cielo. Una stella ha guidato i magi alla grotta di Betlemme e la croce ha liberato gli uomini dall'angoscia cosmica! 
Con la sua venuta, il vero “sole” illumina gli uomini; il cantico di Zaccaria, in Luca 1:76-79, afferma che l’Aurora visiterà la terra. 
La risurrezione di Cristo: fu quello il mattino che sancì per l'uomo l'inizio di una nuova creazione. Il Risorto divenne per tutti la stella radiosa del mattino!

E allora chiediamoci: cosa significa essere cristiano? 
Tutta la Scrittura deve condurmi a Cristo che splende in me, e il mio carattere lo riflette. In Apocalisse 2:28 c’è la promessa che ai “vincitori” Cristo si offre come stella del mattino, perché non saranno più gli astri ad illuminare il nuovo mondo, ma la sua gloria e quella del Padre. Nell'attesa di quel giorno radioso, lasciamo che questa “Stella” brilli nei nostri cuori. 

 

 

 

 

 

 

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