HopeMedia Italia – La pandemia di Covid 19 ha riportato in primo piano il fine vita e, per la prima volta, la difficoltà di poter dare un ultimo saluto ai propri cari. “Uniti nelle diversità: il diritto a un rito funebre secondo la propria tradizione” è stato il tema di un incontro online nazionale in cui si sono confrontate comunità religiose ed etniche in Italia, insieme a esponenti governativi a livello centrale e locale, a realtà del terzo settore e a rappresentanti del mondo ospedaliero e universitario. L’incontro è stato ideato e promosso dal Tavolo Interreligioso di Roma, con la collaborazione della Società Novarese per la Cremazione e dell’associazione Exitus,

“Il tempo dell’epidemia, di cui si era perso il ricordo e che stiamo oggi vivendo, ci ha messo di fronte in modo evidente a quello che significa perdere i propri cari e non poterli onorare nell’ultimo tragitto” afferma Maria Angela Falà, presidente del Tavolo interreligioso “Da queste esperienze proviene profondamente la richiesta che nessuno muoia solo, che nessuno sia lasciato senza il conforto del suo credo”.

L’evento ha posto le basi per la costruzione di un ponte di comunicazione e ascolto volto alla condivisione di visioni e prospettive multiple utili a garantire a tutti e a tutte la possibilità e la certezza di avere una ritualità funebre consona al proprio credo e alla propria cultura di appartenenza.

“Il problema di un diritto a un rito funebre secondo la propria tradizione è molto sentito, specialmente tra le persone più deboli, più sensibili e spesso straniere” aggiunge Falà “Ogni luogo dovrebbe avere uno spazio dedicato per ogni rito funebre: sia i cimiteri, ma anche le strutture sanitarie. Serve un intervento dall’alto chiaro”.

I lavori si sono svolti la mattina del 22 ottobre su piattaforma on line e hanno coinvolto più di ottanta persone che, in due momenti distinti di discussione, partendo da un report sulla realtà italiana, hanno elaborato un elenco di priorità condivise da affrontare e risolvere.

“Per rompere il muro dell’ignoranza bisogna comunicare meglio cosa sia una religione, cosa siano le religioni. L’informazione è l’arma principale per combattere le diffidenze all’interno della società civile” sostiene Ezio Ferraris, presidente di Sacrem Novara “Inoltre, il tema non permette una sensibilizzazione del pubblico”.

Durante le fasi preparative del convegno si è costituito un Comitato promotore che lavorerà insieme nel breve e lungo periodo per trovare soluzione alle criticità evidenziate nel Town meeting, informa il comunicato del Tavolo interreligioso. Il 22 ottobre è stata posta la pietra angolare su cui andare a costruire la certezza di un diritto fondamentale.

Scarica la relazione sull’incontro.

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