Maol – La mattina del 21 marzo, si è spento Luciano Benini, pastore emerito. Aveva 85 anni. Ne hanno dato la triste notizia i figli Manuela, Maurizio e Gianluca. Da una decina di giorni era ricoverato in ospedale a Bergamo per altre patologie e lì i medici avevano scoperto la sua positività al coronavirus. Probabilmente la nuova infezione ha aggravato il suo quadro clinico.

Nel suo ministero pastorale, il past. Benini ha servito varie chiese e guidato al battesimo tante persone. Una di queste è Luigi Caratelli, produttore di programmi di Radio Voce della Speranza e collaboratore di Hope Channel Italia, che ricorda il primo incontro con il pastore.

«Salivo le scale che mi avrebbero portato al piano rialzato di via Rigutti: lì c’era il grande salone della chiesa avventista di Trieste. Non passai inosservato, almeno al past. Luciano Benini, dato che indossavo la divisa militare perché svolgevo il servizio di leva.

Ricordo il suo viso colmo di sorpresa e mi adagiai immediatamente sulle sue parole dense di accoglienza: “Come mai lei è qui?”. Risposi che ero un cristiano che nella sua parrocchia d’origine stampava giornalini su Cristo e il pacifismo, e che pensavo, quindi, di proseguire la mia esperienza con un probabile, possibile gruppo giovani di quella chiesa appena conosciuta. “Bene” disse Luciano con evidente soddisfazione “Allora lei conosce la Bibbia!”. Non avevo mai letto la Scrittura e glielo feci presente. Con semplicità, colse al volo l’occasione e mi propose di studiarla insieme.

Lo feci per l’intero anno del servizio militare. Fui accolto in una vera famiglia, quella della caserma non era la stessa cosa. Ho ancora oggi impressi nel mio cuore i volti sorridenti e sereni di Anna Maria, la moglie; di Maurizio, Manuela e Gianluca, i figli. Il risultato è che entrai nelle acque battesimali insieme a lui, nel novembre 1974.
Ciao, mio caro Luciano; in cielo mi ritroverai facilmente: indosserò ancora una uniforme, quella di salvato con sovraimpresso il tuo nome. Arrivederci».

L’Unione italiana esprime cordoglio e vicinanza ai figli Manuela, Maurizio e Gianluca, in questo momento di dolore.

Il funerale si è svolto il 24 marzo nel cimitero monumentale di Bergamo, secondo le disposizioni restrittive per l’emergenza Covid-19. Erano presenti la sola famiglia e il past. Robert Iosub, direttore del Campo Nord, che ha officiato il servizio.

“Un funerale è una cosa triste in sé” ha commentato il past. Iosub “Un funerale senza la presenza di parenti e amici è ancora più triste”.

“Per questo” ha aggiunto “il Signore ha voluto dare un segno di grazia ai figli di Luciano e anche a me. Siamo nel cimitero monumentale di Bergamo, un cimitero molto grande, che si è riempito di tombe nelle ultime settimane. Qui non puoi avere il luogo che preferisci. È già un favore l’avere il funerale nel cimitero e che non abbiano portato la salma direttamente al crematorio in un’altra città. Nel cimitero le tombe sono scavate in ordine e seppelliscono dove capita. Per il pastore emerito Luciano Benini, casualità e grazia, la tomba è capitata proprio ai piedi di quella di sua moglie, morta 16 anni fa. Nel giorno della risurrezione, la prima faccia che vedrà sarà quella di Anna Maria, sua moglie”.

Messaggi di cordoglio possono essere inviati all’email: benmema62@gmail.com

 

 

 

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