La parola assassina, la parola benevola. Dalla società ai rapporti interpersonali, alla Bibbia, al proprio cambiamento

La parola assassina, la parola benevola. Dalla società ai rapporti interpersonali, alla Bibbia, al proprio cambiamento


Siamo quasi assuefatti nel vedere come le cose dette da una persona vengano spesso dalla stessa contraddette o negate nel giro di poco tempo. La politica fa da capofila. Ma non bisogna per questo crearsi un alibi; ormai è un comportamento diffuso anche nelle situazioni personali di ogni giorno come in famiglia, nei rapporti di lavoro, nelle storie d’amore e nella vita sociale; le notizie di attualità lo confermano. Se alla parola sconfessata aggiungiamo anche i pettegolezzi, l'invidia e la maldicenza o, addirittura, la calunnia e la diffamazione ecco che il quadro è completo. Cosa non farebbe la persona egocentrica pur di eliminare qualunque concorrente anche più meritevole, più capace, più onesto? Questa parola crea corruzione; uccide la verità e i rapporti interpersonali. Per cambiare le cose, però, chi ascolta deve esprimere disapprovazione per tali comportamenti, reagire, prendersi le proprie responsabilità e farle assumere anche a chi parla.

La Bibbia conferma: “L'amore è paziente, è benevolo; l'amore non invidia; l'amore non si vanta, non si gonfia, non si comporta in modo sconveniente, non cerca il proprio interesse, non s'inasprisce, non addebita il male” (1 Corinti 13:4,5).   –   “Nessuna cattiva parola esca dalla vostra bocca; ma se ne avete qualcuna buona, che edifichi secondo il bisogno, ditela affinché conferisca grazia a chi l’ascolta” (Efesini 4:29).

Intervista di Mario Calvagno al pastore avventista Daniele Benini.

 

 

Foto: ID 148904202 © Olha Romaniuk | Dreamstime.com

Giornata mondiale delle donne e delle ragazze nella scienza. Il Covid rischia di allargare il gap di genere

Giornata mondiale delle donne e delle ragazze nella scienza. Il Covid rischia di allargare il gap di genere


Stereotipi, disuguaglianze di genere e mancanza di opportunità educative che affondano le proprie radici già dalla prima infanzia quelle segnalate da vari soggetti in occasione della “Giornata mondiale delle donne e delle ragazze nella scienza”, indetta dall’ONU. Un gap che la pandemia rischia di allargare ulteriormente, privando anche le bambine e le ragazze della possibilità di sviluppare talenti e competenze indispensabili per costruirsi il futuro che desiderano. Interessanti iniziative caratterizzano la Giornata che ha l'obiettivo di ricordare l'importante ruolo femminile in ambito scientifico e tecnico, perché venga largamente riconosciuto e ancor più rafforzato. Save the Children ha indetto una mobilitazione social al fine di alimentare le conversazioni online e creare engagement tra il pubblico a favore delle donne nella scienza. Come sarà il futuro delle ragazze e delle donne nel settore delle discipline STEM (Scienza, Tecnologia, Ingegneria e Matematica)? Cosa deve cambiare rispetto ad oggi?

Mario Calvagno e Carmen Zammataro intervistano Antonella Inverno, Responsabile Politiche Infanzia Save the Children Italia. 

 

Foto: ID 170728384 © Volodymyr Tverdokhlib  Dreamstime.com

Covid-19 e le disillusioni dei ragazzi! Dalla Bibbia nuove prospettive per il futuro

Covid-19 e le disillusioni dei ragazzi! Dalla Bibbia nuove prospettive per il futuro


Il blog “Invece Concita – Il luogo delle vostre storie” del 7 febbraio 2021, curato da Concita Di Gregorio su repubblica.it riporta il tema scolastico “Parla del tuo futuro” scritto da Ismaele Cossu, quattordicenne sardo di Domus de Maria. Lo svolgimento è carico di concetti che esprimono la sua paura e le sue disillusioni causate dalle ristrettezze pesanti imposte dalla pandemia. Scaturisce fra le righe una sorta di solitudine che è diversa dalla solitudine a volte sperimentata da tanti. Sono, quelli come Ismaele, ragazzi soffocati da un anno di pandemia che vedono la solitudine pure nel loro futuro (foss’anche senza Covid) come esistenza o come conseguenza. E’ la solitudine dei numeri ultimi; di quelli che identificano sé stessi come tali, perlomeno. Ma in questo tempo, per diverse persone privo di speranza, i disagi gravi causati dal coronavirus possono paradossalmente diventare un trampolino per lanciarsi verso un futuro migliore.

Va in questa direzione il brano biblico di Giobbe 32:6-20 che parla di una situazione avvenuta migliaia di anni fa, altrettanto asfissiante della nostra attuale, in cui il giovane Elihu reagisce alle disavventure di Giobbe. Si comprende dal testo che Dio può intervenire in noi per suscitare uno spirito nuovo e cambiare le cose.

Intervista di Mario Calvagno al pastore avventista Daniele Benini.

 

Foto: Volodymyr Zakharov_Dreamstime_177048886

Covid-19 e povertà sanitaria. Giornata di Raccolta del Farmaco

Covid-19 e povertà sanitaria. Giornata di Raccolta del Farmaco


Povertà sanitaria giunta ai limiti quella causata dal Covid-19. Per questo, nonostante la pandemia e a motivo della pandemia, anche quest’anno ritorna la Giornata di Raccolta del Farmaco che si allungherà una settimana, dal 9 al 15 febbraio. Realizzata dalla Fondazione Banco Farmaceutico Onlus, adotta lo slogan che descrive la crisi economica innescata da quella sanitaria. “Vieni in farmacia e dona un farmaco a chi ha bisogno, perché nessuno debba più scegliere se mangiare o curarsi”. Un appello a tutti i cittadini per la promozione della cultura del dono. Le passate edizioni della GRF hanno segnato un trend positivo che si auspica di poter ripetere anche quest’anno. Come intervenire ulteriormente perché la Giornata, e la raccolta di farmaci in corso d’anno, riescano a sopperire alle necessità della popolazione povera?

Intervista di Mario Calvagno e Carmen Zammataro al dott. Sergio Daniotti, presidente Fondazione Banco Farmaceutico Onlus.

 

Immagine: pagina Facebook Fondazione Banco Farmaceutico Onlus.

 

 

 

 

 

 

 

Coronavirus, i giovani e la scuola. Pensieri e aspettative

Coronavirus, i giovani e la scuola. Pensieri e aspettative


Un quadro critico quello che emerge dagli studenti delle scuole superiori, che fa suonare un campanello dallarme sul rischio dispersione scolastica. Ѐ quanto emerge dal Report IPSOS, dal titolo "I giovani al tempo del coronavirus". Analizza opinioni, stati danimo e aspettative di studenti tra i 14 e i 18 anni.

In merito alla DAD in generale la principale difficoltà è rappresentata dalla fatica a concentrarsi per seguire le lezioni online e dai problemi tecnici dovuti alla connessione internet/copertura di rete propria o dei docenti.

Le ripercussioni al livello sociale sono pesanti. In un mondo di incontri solo virtuali, si osserva la riscoperta del valore della relazione dal vivo” con i coetanei e la mancanza di poter vivere esperienze sentimentali importanti per la loro età. Gli adolescenti inoltre si sentono esclusi dalle scelte per il contrasto alla diffusione del Covid. Stanchezza, incertezza e preoccupazione sono i principali stati danimo che ragazze e ragazzi hanno dichiarato di vivere in questo periodo.

Save the Children che ha pubblicato il rapporto e che si è sempre impegnata contro la povertà economica e contro la povertà educativa di famiglie, bambini e bambine, accompagnandoli anche in ambito adolescenziale, ritiene che sia fondamentale agire subito con delle forme di ristoro” educativo a sostegno degli studenti direttamente colpiti dalla crisi. Ritiene essenziale evitare che un temporaneo black out scolastico gli impedisca di realizzare i loro sogni, dimostrando a ragazzi e ragazze che le difficoltà si superano, insieme.

Mario Calvagno e Carmen Zammataro intervistano Antonella Inverno, Responsabile Politiche Infanzia Save the Children.

 

Foto: SaveTheChildren/IPSOS

 

Covid-19. Telemedicina, risorsa preziosa. Linee guida ISS

Covid-19. Telemedicina, risorsa preziosa. Linee guida ISS


Contesto complicato quello creato dal Covid-19, specialmente per i pazienti con malattie croniche e rare che necessitano di terapie di lungo periodo e dunque di un follow up sistematico e costante. Visite sospese e non sempre riprogrammate a breve, interventi rimandati e difficoltà ad interagire col proprio medico, soprattutto con lo specialista. Tutto questo ha comportato la limitazione del contagio da Covid-19, ma anche un conto troppo alto da pagare. Ciò ha reso ineluttabile la riorganizzazione del SSN, anche attraverso la telemedicina, accelerando i tempi della sua ufficializzazione”. La Conferenza Stato-Regioni ha approvato perciò le Linee Guida "Indicazioni nazionali per l'erogazione di prestazioni in telemedicina" elaborate dal Centro Nazionale per la Telemedicina e le Nuove Tecnologie Assistenziali dellISS su mandato del Ministero della Salute, a partire da indicazioni fornite dalle Regioni e dagli studi che lo stesso Centro Nazionale aveva iniziato da tempo.

Quali sono i punti basilari delle Linee-guida e in quali casi e con quali modalità si può accedere ai servizi di telemedicina? E qual'è la reazione dei medici e dei pazienti?

Dopo la fine del Covid-19, è auspicabile una stabilità operativa della telemedicina. Le tecnologie assistenziali del futuro, sia nel campo dell’hardware che del software, necessitano ancora di suppletivi studi preparatori a garanzia dell’ulteriore e opportuno sviluppo della telemedicina, per costruire un rapporto medico-paziente totalmente nuovo, senza sconti sulla sua efficacia.

 

Intervista di Mario Calvagno e Carmen Zammataro al dott. Francesco Gabbrielli, direttore del Centro Nazionale per la Telemedicina e le Nuove Tecnologie Assistenziali dell’Istituto Superiore di Sanità.

 

Foto: ID 193561627 © Verbaska  Dreamstime.com

Scuola del Sabato – Guida per lo studio personale della Bibbia. Isaia: “Consolate il mio popolo”

Scuola del Sabato – Guida per lo studio personale della Bibbia. Isaia: “Consolate il mio popolo”


Isaia: "Consolate il mio popolo” è il titolo del primo ciclo trimestrale 2021 della Guida allo studio personale della Bibbia e alla condivisione in gruppo”, Scuola del Sabato, tradotta e pubblicata in Italia dalle Edizioni ADV.

Isaia, definito il “profeta del Vangelo”, ci lascia parole incise e caricate sulla nostra coscienza. Parole di speranza, di promessa, parole come “Dio con noi” (Is 7:14); "un bambino ci è nato" (9:5); "ogni valle sia colmata" (40:4); "il castigo per cui abbiamo avuto pace è caduto su lui e grazie alle sue ferite noi siamo stati guariti" (53:5 s.p.). 

Cosa sappiamo dell’uomo Isaia e dell’epoca in cui ha scritto? Qual è il messaggio che Dio indirizza a noi attraverso le pagine di questo grande profeta? Qual è il futuro dell’umanità che Isaia descrive nel suo libro?

Isaia ha consolato il popolo di Dio alla vigilia della catastrofe: “Consolate, consolate il mio popolo” (40:1). Attraverso Isaia, la consolazione di Dio arriva anche a noi, uomini e donne di oggi.

 

Intervista di Mario Calvagno e  Carmen Zammataro al pastore Saverio Scuccimarri, docente, decano della Facoltà Avventista di Teologia e responsabile della redazione religiosa della casa editrice ADV.

 

 

Foto: copertina ADV

Docuserie San Patrignano: polemiche, fragilità dei “tossici”, contraddizioni di noi tutti!

Docuserie San Patrignano: polemiche, fragilità dei “tossici”, contraddizioni di noi tutti!


Cosima Spender ha curato la regia della docuserie Netflix sulla Comunità di recupero dalla tossicodipendenza più grande d’Europa. Nonostante le sue intenzioni e il successo di pubblico e di critica, gli attuali responsabili della Comunità e diversi di coloro che ne furono ospiti classificano la narrazione come parziale e lontana dalla realtà dei fatti.

Nel periodo fra gli anni ’70 e ’80 in cui l’eroina esplose nel nostro paese in tutta la sua terribile e devastante virulenza, i metodi del fondatore Vincenzo Muccioli, spesso duri, riuscirono a portare serenità in molte famiglie disperate e a cambiare il destino di tanti ragazzi. Nonostante ciò all’interno di “SanPa” accaddero alcuni episodi controversi.

Le contraddizioni e le sfumature, le luci e le ombre, esistono anche nella vita di ciascuno di noi e non solo nella storia della società di cui facciamo parte.

A questo proposito l’apostolo Paolo, parlando di se stesso, scrive: “Noi certo sappiamo che la Legge è spirituale. Ma io sono un essere debole, schiavo del peccato. Difatti non riesco nemmeno a capire quel che faccio: non faccio quel che voglio, ma quel che odio. Però se faccio quel che non voglio, riconosco che la Legge è buona. Allora non sono più io che agisco, è invece il peccato che abita in me. So infatti che in me, in quanto uomo peccatore, non abita il bene. In me c'è il desiderio del bene, ma non c'è la capacità di compierlo. Infatti io non compio il bene che voglio, ma faccio il male che non voglio. Ora, se faccio quel che non voglio, non sono più io ad agire, ma il peccato che è in me. Io scopro allora questa contraddizione: ogni volta che voglio fare il bene, trovo in me soltanto la capacità di fare il male. Nel mio intimo io sono d'accordo con la legge di Dio, ma vedo in me un'altra Legge: quella che contrasta fortemente la Legge che la mia mente approva, e che mi rende schiavo della legge del peccato che abita in me. Eccomi dunque, con la mente, pronto a servire la legge di Dio, mentre, di fatto, servo la legge del peccato. Me infelice! La mia condizione di uomo peccatore mi trascina verso la morte: chi mi libererà? Rendo grazie a Dio che mi libera per mezzo di Gesù Cristo, nostro Signore” (Lettera ai Romani 7:14-25).

 

Intervista di Mario Calvagno al pastore avventista Daniele Benini.

 

 

 

Foto di Лечение Наркомании da Pixabay

Il Messaggero Avventista -Gennaio 2021

Il Messaggero Avventista -Gennaio 2021


Interessanti spunti di riflessione nel numero di gennaio 2021 della rivista “Il Messaggero Avventista”. Ne commentiamo alcuni articoli a partire dall’editoriale dal titolo “Ritorna a Dio! – Vivere il presente investendo energie per il Regno che viene”. Non un semplice messaggio di augurio, ma anche un’esortazione in un mondo sempre più pieno di incertezze. Nella rubrica “Una parola per oggi” troviamo la riflessione “Dabàr – Una luce sul cammino”. Fa riferimento al Salmo 119, il capitolo più lungo della Bibbia. “Turisti in terra d’Israele – Viaggio alla scoperta del territorio” è il titolo del primo articolo della nuova serie dedicata al mondo della Bibbia. E inoltre “Il cosmo nel messaggio dei profeti – Un mondo riconciliato con l’uomo” (prima parte). Quello sul cosmo sembrerebbe essere un messaggio antico, ma, forse, diventa quanto mai attuale se consideriamo quello che oggi sta accadendo all’ambiente, alla natura, alla creazione di Dio, prevalentemente per le scelte sbagliate dell’uomo.

Mario Calvagno e Carmen Zammataro ne parlano con il pastore emerito Francesco Mosca, direttore de “Il Messaggero Avventista”, vice-presidente della Federazione delle Amicizie Ebraico-Cristiane.

 

Foto: copertina “Il Messaggero Avventista”

 

Il Messaggero Avventista -Gennaio 2021

Il Messaggero Avventista -Gennaio 2021


Interessanti spunti di riflessione nel numero di gennaio 2021 della rivista “Il Messaggero Avventista”. Ne commentiamo alcuni articoli a partire dall’editoriale dal titolo “Ritorna a Dio! – Vivere il presente investendo energie per il Regno che viene”. Non un semplice messaggio di augurio, ma anche un’esortazione in un mondo sempre più pieno di incertezze. Nella rubrica “Una parola per oggi” troviamo la riflessione “Dabàr – Una luce sul cammino”. Fa riferimento al Salmo 119, il capitolo più lungo della Bibbia. “Turisti in terra d’Israele – Viaggio alla scoperta del territorio” è il titolo del primo articolo della nuova serie dedicata al mondo della Bibbia. E inoltre “Il cosmo nel messaggio dei profeti – Un mondo riconciliato con l’uomo” (prima parte). Quello sul cosmo sembrerebbe essere un messaggio antico, ma, forse, diventa quanto mai attuale se consideriamo quello che oggi sta accadendo all’ambiente, alla natura, alla creazione di Dio, prevalentemente per le scelte sbagliate dell’uomo.

Mario Calvagno e Carmen Zammataro ne parlano con il pastore emerito Francesco Mosca, direttore de “Il Messaggero Avventista”, vice-presidente della Federazione delle Amicizie Ebraico-Cristiane.

 

Foto: copertina “Il Messaggero Avventista”

 

Hanukkah – Il miracolo delle luci

Hanukkah – Il miracolo delle luci


Singolare ricorrenza quella della festa ebraica di Hanukkah, la Festa delle luci, che si celebra per otto giorni consecutivi nel mese di dicembre. Giacomo Mangiaracina ne parla in un capitolo del suo ultimo libro “Quando le siringhe erano di vetro”. Un romanzo-verità che racconta fatti realmente accaduti in Sicilia sotto il fascismo e riemersi dall’oblio attraverso la memoria. Fra i protagonisti e i temi, la solidarietà con una famiglia ebrea perseguitata, la curiosità e l'interesse per un credo religioso diverso. Nel campo della scienza ma anche nel campo della fede e delle cose spirituali c’è sempre da progredire, da andare oltre il già conosciuto. Importante notare quanto gli insegnamenti, le attitudini che possiamo imparare dalla spiritualità e dalla cultura ebraica, passino anche attraverso la Bibbia.

Mario Calvagno e Carmen Zammataro ne parlano con il prof. Giacomo Mangiaracina, medico, specialista in Salute Pubblica, presidente dell’Agenzia Nazionale per la Prevenzione, scrittore e cultore della Bibbia.

 

Foto: ID 159204290 © Photovs  Dreamstime.com

 


 

Una speranza per il 2021: il nostro futuro guidato dai giovani con la novità delle loro idee

Una speranza per il 2021: il nostro futuro guidato dai giovani con la novità delle loro idee


E’ una scienziata. Ha inventato una serie di nuove applicazioni tecnologiche come un dispositivo per individuare il tasso di inquinamento nell'acqua potabile e una app per verificare atti di cyberbullismo. Ha 15 anni, la sua foto campeggia sulla copertina del “Time” perché è stata eletta “Ragazza dell’anno” 2020. E’ americana di origine indiana; si chiama Gitanjali Rao e si sente pronta a fare da esempio per altri giovani per “risolvere i problemi del mondo”.

Anche la Bibbia ci parla di giovani e delle loro idee nuove per cambiare il vecchio andazzo: “I discorsi di Davide, intanto, si erano diffusi nell'accampamento e giunsero alle orecchie di Saul. Subito egli fece chiamare Davide, il quale disse al re: – Non perdiamoci d'animo per quell'uomo. Andrò io a combattere contro quel Filisteo. Ma Saul gli rispose: – Tu non sei in grado di combattere contro quel Filisteo: sei ancora un ragazzo, mentre lui è un guerriero di lunga esperienza. […] Davide si legò ai fianchi la spada e provò a camminare, ma non ci riusciva perché non era abituato. Allora disse a Saul: – Così non riesco a camminare: non sono abituato. E si tolse tutto. Prese il suo bastone e si scelse dal torrente cinque pietre ben levigate, le mise dentro la tasca della sua sacca da pastore, poi, con la fionda in mano, si diresse verso il Filisteo” (1 Samuele 17:31-33,39-40).

Intervista di Mario Calvagno al pastore avventista Daniele Benini.

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