Fase 2 Covid-19. Evangelici: protocollo ad hoc per la tutela della libertà di culto anche per protestanti e minoranze religiose

Fase 2 Covid-19. Evangelici: protocollo ad hoc per la tutela della libertà di culto anche per protestanti e minoranze religiose


L’Ufficio di presidenza della Commissione delle chiese evangeliche per i rapporti con lo Stato ha indirizzato recentemente una lettera alla ministra dell’Interno Luciana Lamorgese, sull’esercizio del diritto alla libertà di culto sancito dalla Costituzione, con particolare riferimento alle esigenze delle chiese evangeliche e più in generale delle minoranze religiose.
Si chiede che venga stipulato un protocollo ad hoc per trovare soluzioni a problemi concreti, nel rispetto delle specificità di ogni confessione religiosa, in conformità con le disposizioni dei DPCM per la tutela della salute pubblica.

Intervista di Mario Calvagno e Carmen Zammataro al pastore Davide Romano, vicepresidente della Commissione delle chiese evangeliche per i rapporti con lo Stato e direttore del dipartimento Affari pubblici e libertà religiosa dell’Unione italiana delle chiese cristiane avventiste.

Foto: ID 48780197 © Prosiaczeq  Dreamstime.com

Ci Sono Buone Notizie 474

Ci Sono Buone Notizie 474


Ci sono Buone Notizie 474 (29.04.2020) Alla ricerca di eventi, informazioni, curiosità per pensare positivo. Una rubrica con notizie che non vengono messe in risalto dai media … o quasi! a cura di Beniamino, Emanuele e Luisa

In questa puntata:
BENIAMINO: Bucce di arance nelle foreste della Costarica
LUISA: Le mascherine di Amir
EMANUELE: Risata Contaggiosa (con la partecipazione di Tonina Sprint)

Il brano di di intermezzo è di Ligabue – Metti in circolo il tuo amore

Covid-19. “Garden-therapy” ma anche “Soul-training” per il nostro benessere

Covid-19. “Garden-therapy” ma anche “Soul-training” per il nostro benessere


Nell’intervista di Mario Calvagno al pastore avventista Daniele Benini alcune considerazioni che prendono spunto dall’articolo di Irma D’Aria dal titolo “Garden-therapy, coltivare fa bene alla salute” su “La Repubblica” del 21 aprile 2020.
Dinanzi alla difficoltà di fare esercizio fisico rinchiusi in casa a causa del coronavirus, l’articolista riporta alcuni risultati scientifici che evidenziano come il contatto con la terra rafforzi il nostro sistema immunitario. Dedicare mezz’ora al giorno alla coltivazione dell’orto o anche soltanto a un vaso di fiori alla finestra, è una scelta che può risultare a vantaggio del nostro benessere fisico, morale e spirituale. L’apostolo Paolo dà importanza all’allenamento del corpo, ma in 1° Timoteo 4:6-9 ci incoraggia maggiormente ad “allenarci” ogni giorno all’amore e alla conoscenza di Dio attraverso la lettura della Bibbia, la preghiera, la comunione. Questa pratica ci garantisce la vita quaggiù e ci dà la promessa della vita futura.

Foto: ID 144501851 © Tupungato  Dreamstime.com

Ci Sono Buone Notizie 473

Ci Sono Buone Notizie 473


Ci sono Buone Notizie 473 (22.04.2020) Alla ricerca di eventi, informazioni, curiosità per pensare positivo. Una rubrica con notizie che non vengono messe in risalto dai media … o quasi! a cura di Beniamino, Emanuele e Luisa

In questa puntata:
BENIAMINO Iniziative solidali
EMANUELE Odori “efficaci” (con la partecipazione di Tonina Sprint)
LUISA Fatelo con i fiori

Il brano di di intermezzo è dei Nomadi – Il profumo del mare

Notizie Avventiste 116

Notizie Avventiste 116


Notizie Avventiste 116 (20/04/2020)

Attualità eventi progetti e comunicazioni dal mondo Avventista.
In collaborazione col dipartimento delle comunicazioni della chiesa cristiana avventista del settimo giorno.
a cura di Stefano Losio e Sara Durante. Registrazione e montaggio a cura di RVS Forlì
Altre notizie su news.avventisti.it.

In questo numero:

– ADRA fra covid-19 e il ciclone Harold
– Donazione speciale per ospedale Avventista
– Musica contro la paura in una clinica Svizzera
– ADRA Germania accanto ai senzatetto
– Video informativi di Hope Channel sul covid-19

Covid-19. Amnesty, la sorveglianza è legale o è una minaccia ai diritti?

Covid-19. Amnesty, la sorveglianza è legale o è una minaccia ai diritti?


Per fronteggiare l’emergenza da Covid-19, la tecnologia può svolgere un ruolo importante per salvare vite umane con la diffusione di messaggi di sanità pubblica e l’aumento dell’accesso all’assistenza sanitaria.

Tuttavia, proprio nel nome della lotta contro la pandemia, alcuni governi si stanno affrettando ad espandere il loro uso delle tecnologie di sorveglianza per tracciare gli spostamenti di individui e persino di intere popolazioni. Ma, per non essere illegali, le misure di sorveglianza devono essere le meno invasive disponibili, soddisfare criteri rigorosi.

In Italia si sta sviluppando un dibattito sul bilanciamento fra emergenza sanitaria, emergenza normativa e libertà individuali. Se a tutto ciò si aggiunge anche la sorveglianza tecnologica si rischia l’illegalità.
Bisogna trovare misure idonee per evitare la restrizione permanente, se non l’alienazione, nel futuro, dei diritti individuali e sociali.

Intervista di Mario Calvagno e Carmen Zammataro a Riccardo Noury, portavoce della sezione italiana di Amnesty International

Foto: ID 43309687 © Ekostsov  Dreamstime.com.

Mobilità sostenibile dopo il Covid-19: il “pacchetto misure” di Legambiente

Mobilità sostenibile dopo il Covid-19: il “pacchetto misure” di Legambiente


Superare l’emergenza Covid-19 richiede misure eccezionali per ripensare la mobilità e far ripartire le città, per proteggersi dal virus e circolare in sicurezza.
A tal proposito, Legambiente scrive una lettera ai sindaci delle città italiane e al presidente dell’Anci Antonio Decaro indicando un pacchetto di 5 misure sostenibili e concrete.
I 5 punti prevedono sicurezza sui mezzi pubblici, più persone in bici e percorsi ciclabili nuovi, rafforzamento della sharing mobility, aiuto ai cittadini per rottamare l’auto e scegliere la mobilità sostenibile, più smart working.
Oltre al decreto Cura Italia, infatti, c’è bisogno anche di provvedimenti che mettano al centro le città e i comuni, perché è proprio qui che bisogna concentrare la massima attenzione.

Mario Calvagno e Carmen Zammataro ne parlano con Andrea Poggio, responsabile Mobilità sostenibile e stili di vita di Legambiente.

Foto: legambiente.it

Coronavirus, consigli per un uso corretto delle mascherine

Coronavirus, consigli per un uso corretto delle mascherine


Il dott. Raniero Facchini, direttore scientifico della Fondazione Vita e Salute, illustra le differenze tra i vari tipi di mascherine e ci spiega come utilizzarle e riutilizzarle.
Se vuoi vedere il video clicca qui.

Dopo il coronavirus, come saremo?  “Ognuno diventa quello che è”

Dopo il coronavirus, come saremo? “Ognuno diventa quello che è”


Nell’intervista di Mario Calvagno al pastore avventista Daniele Benini alcune considerazioni che prendono spunto dall’articolo di Michele Serra dal titolo “Come saremo? Come già siamo” su “La Repubblica” del 13 aprile.
Oggi nell’ambito dello sviluppo di questa pandemia che ha sconvolto l’esistenza umana del pianeta, noi diventeremo quello che già siamo, con i nostri dolori e le nostre paure.
Quando inizierà la fase 2 e anche la fase 3, nulla tornerà mai come prima. Avremo difficoltà a entrare nel nuovo ordine di cose, non tanto di idee ma di stile di vita, perché non ci si rende conto che quello che è successo è qualcosa che ha sconvolto il vivere sociale come noi avevamo già sconvolto la natura e i suoi equilibri.
La spiritualità, il rapporto con noi stessi, c’entra molto con il nostro vivere sociale. L’apostolo Paolo ci offre una possibile soluzione e ci esorta a comprendere che il credente in qualsiasi latitudine del pianeta si trovi, ha il privilegio di una prospettiva della vita osservata da un’angolatura diversa, che lo aiuta a vivere in un modo nuovo: “Se dunque uno è in Cristo, egli è una nuova creatura; le cose vecchie sono passate: ecco, sono diventate nuove” (2 Corinzi 5:17).
Si può riuscire a vivere serenamente il presente carichi di fiducia per il domani. E’ una sfida per il credente vivere l’esperienza della metanoia, della trasformazione, del cambiamento, in base a quello che è successo e che succederà.

Foto: ID 125611514 © Sezamnet | Dreamstime.com

Dopo il coronavirus, come saremo?  “Ognuno diventa quello che è”

Dopo il coronavirus, come saremo? “Ognuno diventa quello che è”


Nell’intervista di Mario Calvagno al pastore avventista Daniele Benini alcune considerazioni che prendono spunto dall’articolo di Michele Serra dal titolo “Come saremo? Come già siamo” su “La Repubblica” del 13 aprile.
Oggi nell’ambito dello sviluppo di questa pandemia che ha sconvolto l’esistenza umana del pianeta, noi diventeremo quello che già siamo, con i nostri dolori e le nostre paure.
Quando inizierà la fase 2 e anche la fase 3, nulla tornerà mai come prima. Avremo difficoltà a entrare nel nuovo ordine di cose, non tanto di idee ma di stile di vita, perché non ci si rende conto che quello che è successo è qualcosa che ha sconvolto il vivere sociale come noi avevamo già sconvolto la natura e i suoi equilibri.
La spiritualità, il rapporto con noi stessi, c’entra molto con il nostro vivere sociale. L’apostolo Paolo ci offre una possibile soluzione e ci esorta a comprendere che il credente in qualsiasi latitudine del pianeta si trovi, ha il privilegio di una prospettiva della vita osservata da un’angolatura diversa, che lo aiuta a vivere in un modo nuovo: “Se dunque uno è in Cristo, egli è una nuova creatura; le cose vecchie sono passate: ecco, sono diventate nuove” (2 Corinzi 5:17).
Si può riuscire a vivere serenamente il presente carichi di fiducia per il domani. E’ una sfida per il credente vivere l’esperienza della metanoia, della trasformazione, del cambiamento, in base a quello che è successo e che succederà.

Foto: ID 125611514 © Sezamnet | Dreamstime.com

Il Mes? Meglio gli eurobond!

Il Mes? Meglio gli eurobond!


Oggi parliamo con l’economista Andrea Roventini (professore ordinario alla Scuola superiore Sant’Anna di Pisa) di Mes, lo strumento – amato e odiato – di sostegno fimanziario promosso dall’Unione Europea, a cui forse potrebbe accedere anche l’Italia. Commenta Marco Valli, capoeconomista per l’Europa di Unicredit: «L’accordo sul Mes va visto positivamente: la condizionalità è in sostanza azzerata e il Paese che dovesse chiedere la linea di credito può beneficiare dello scudo della Bce» (dal Corriere della Sera di oggi, articolo di Federico Fubini dal titolo Ue, che cosa cambia con il nuovo Mes e il ruolo (possibile) della Bce). Ma non tutti sono d’accordo: alcuni politici dell’opposizione parlano di una possibile “svendita” della sovranità del Paese, di una vera e propria “Caporetto”. Ma al di là dei furori ideologici, non sono pochi gli economisti che guardano con preoccupazione a questi sviluppi. Andrea Roventini ci spiega il perchè.

Lo smart working sarà un’opportunità anche dopo il Covid-19?

Lo smart working sarà un’opportunità anche dopo il Covid-19?


In tempi di Covid-19 lo smart working entra nell’ambito delle misure adottate dal Governo per il contenimento e la gestione dell’emergenza epidemiologica come da decreto emanato dal Presidente del Consiglio dei ministri.

Il professore De Masi è stato un apripista del telelavoro, fondando molti anni fa la Società Italiana Telelavoro, per la diffusione dello smart working e la sua regolamentazione sindacale. Questa modalità lavorativa però fino a oggi non aveva riscosso un grande successo. Ci voleva il coronavirus per farlo emergere? Come mai tanta diffidenza da parte delle aziende? I datori di lavoro si preoccupano di avere il “controllo” sui dipendenti e non danno importanza ai risultati? Se l’opportunità dello smart working fosse stata colta almeno trenta anni fa, la società di oggi sarebbe diversa? Ci sarà uno smart working post coronavirus?

Intervista di Mario Calvagno al prof. Domenico De Masi, professore emerito di Sociologia del lavoro presso l’Università “Sapienza” di Roma, dove è stato preside della facoltà di Scienze della comunicazione.

Il prof. Domenico De Masi nella foto di Niccolò Caranti, Wikipedia

Pin It on Pinterest