Michele Abiusi -Gesù sapeva che si avvicinava il momento della sua morte e quindi della sua partenza da questa terra, dopo la risurrezione. Gli apostoli e la comunità dei primi credenti non avrebbero più avuto il Maestro con loro, almeno fisicamente. Gesù era stato per tutti loro un padre misericordioso, un amico fedele, un saggio incomparabile, un religioso profondo e sincero. Avrebbero perso tutto questo. Gesù doveva prepararli alla separazione, per questo parlò spesso della sua morte e di quel futuro che per i discepoli si presentava incerto.

Non preoccupatevi
Leggiamo le parole del Maestro, riportate dal Vangelo di Giovanni: “Il vostro cuore non sia turbato; abbiate fede in Dio, e abbiate fede anche in me! Nella casa del Padre mio ci sono molte dimore; se no, vi avrei detto forse che io vado a prepararvi un luogo? Quando sarò andato e vi avrò preparato un luogo, tornerò e vi accoglierò presso di me, affinché dove sono io, siate anche voi” (14:1-3).

Gesù invitò i suoi amici a non essere preoccupati e, ancora di più, a non essere nell’angoscia o depressi per gli eventi che sarebbero accaduti a breve. Ma come avrebbero potuto far fronte a tanta delusione? Gesù li incoraggiò ad avere fiducia in Dio e nelle sue parole. Solo la fede li avrebbe salvati nei momenti più difficili di solitudine, di dubbio e di incomprensione da parte degli altri.

In seguito il Signore affermò che, pur lasciando questa terra, non  avrebbe dimenticato gli esseri umani, non poteva dimenticare i suoi figli. Infatti, sarebbe partito per preparare un luogo per ognuno di loro come per ognuno di noi. In altre parole, anche se fisicamente lontano, avrebbe continuato a occuparsi di noi, ad amarci come quando è morto in croce, a perdonarci, a comprenderci, a soccorrerci. Non saremmo stati mai orfani. Il Vangelo di Matteo condensa le ultime parole del Maestro con questa certezza: “Ecco io sono con voi tutti i giorni, sino alla fine dell'età presente” (Matteo 28:20).

Gesù voleva rassicurarci che non siamo e non saremo mai soli in questo mondo. Anche quando ci sentiremo abbandonati da tutti, quando avremo l’impressione che nessuno ci capisca, quando i parenti e gli amici ci avranno voltato le spalle, ricordiamoci le parole del Cristo: io sarò con voi sempre, ogni giorno, ogni anno, durante tutta la vostra vita! Ma Gesù di dice anche qualcos’altro: non solo mi ricorderò di voi e vi sarò vicino in ogni momento, ma un giorno tornerò su questa terra per prendervi e portarvi con me, perché dove sono io, siate anche voi!

Il progetto divino continua
Gesù annuncia che il suo progetto in favore dell’uomo non finisce con la sua morte e risurrezione, bensì continua e prevede finalmente che l’uomo abiti eternamente con il suo Dio. E per questo Gesù ritornerà, per prenderci e portarci con sé.

Sì! Sto parlando del ritorno di Gesù! Sembra una favola, vero? Eppure, milioni di cristiani ogni giorno, recitando “il credo”, dicono che Gesù si trova “alla destra di Dio, da dove ha da venire a giudicare i vivi e i morti…”

Lo stesso Gesù, che morì e risuscitò, ritornerà fra di noi.  Questo evento è riportato nella Bibbia centinaia di volte. “… perché il Signore stesso, con un ordine, con voce d'arcangelo e con la tromba di Dio, scenderà dal cielo, e prima risusciteranno i morti in Cristo. poi noi viventi, che saremo rimasti, verremo rapiti insieme con loro, sulle nuvole, a incontrare il Signore nell’aria, e così saremo sempre con il Signore” (1 Tessalonicesi 4:16,17). Su questa speranza si è fondata la fede di generazioni di credenti per 2.000 anni. Quanti cristiani hanno accettato e ancora oggi affrontano la sofferenza, la malattia, e la morte con la certezza che un giorno rivedranno Cristo, per vivere per sempre con lui in un mondo di giustizia e di amore. È strano che oggi si parli così poco di questa speranza. Pare che gli stessi cristiani l’abbiano dimenticata.

Credere in ciò che non si vede
Capisco chi sorride di questa speranza. In una società fondata sul materialismo è sempre più difficile credere in ciò che non si vede. Ciò che oggi conta è possedere; ci siamo lasciati condizionare e manipolare dalle tante filosofie e dai tanti modelli che noi stessi abbiamo creato e abbiamo estromesso Dio dai nostri programmi e dai nostri desideri. Ci sono credenti così stressati nel correre dietro ai tanti miti e alle tante illusioni inventate, da fermarsi raramente per leggere la Bibbia e per incontrarsi con il Dio che si è fatto uomo.

Perché allora dovrei sorprendermi se la fede è rara? Perché sorprenderci se gli stessi cristiani non credono più al ritorno di Cristo?

E tu, credi nelle parole di Gesù Cristo quando disse: “Io vado a prepararvi un luogo. Quando sarò andato e vi avrò preparato un luogo, tornerò e vi accoglierò presso di me, affinché dove sono io, siate anche voi”?

Credi tu a questo evento futuro che trasformerà in meglio questo nostro mondo e la nostra vita?

Vorrei invitarti ad avvicinarti a Gesù, tramite i Vangeli. La Parola di Dio può trasformare anche la tua vita in un’avventura meravigliosa.

 

 

 

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